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Autore: JiminK_03    28/07/2015    0 recensioni
Pensai tra me e me quanto il mio psichiatra mi disse quelle parole. Vi starete chiedendo, perché uno psichiatra? Bhe è una storia davvero semplice da raccontare ma davvero difficile da poter comprendere. Ma io sono qui per raccontarvela. Salve, sono Chisana Iki Nobuo, sono nata in Giappone, ad Osaka di preciso, e sono una normalissima liceale da un certo punto di vista. Solo che la mia vita è stata un po’ più movimentata.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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“Aaah! Dio che mal di testa!”

Mi arruffai i capelli stufa di quel dolore alla testa, era da tutto il pomeriggio che continuava a farmi male. Non uscii di casa e ne Chanyeol ne Baekhyun si fecero vivi, stavo impazzendo. Rotolai sul letto, la stanza era buia, le tapparelle abbassate e le luci spente, perché il solo contatto della luce mi dava fastidio, la porta chiusa e il ventilatore lasciava filtrare un po’ d’aria. Mi girai a pancia in giù, facendo sprofondare il mio viso tra le coperte, sbuffai e una lacrima mi rigò il viso,

“Voglio uscire!”.
Rimanevo ore a fissarmi in quello specchio rotto da te,
        immobile, pallida,
senza emozioni.

Scalciai via le coperte e furiosa mi alzai dal letto correndo nel bagno della mia stanza, chiusi la porta e aprii il rubinetto della vasca per riempirla, mi diressi davanti l’enorme specchio e mi guardai. Dio sembravo un cadavere. Il mio viso era pallido, i miei occhi erano contornati di nero per le occhiaie, le mie guancie incavate, la mia pelle era secca e avevo un rossore sul collo, mi passai le mani sul volto e poi sul collo, sentendomi gracile e orribile. Mi strofinai la faccia per poi riguardarmi allo specchio, dovevo cambiare. Quegli anni dallo psichiatra non mi avevano aiutato per niente, ero rimasta com’ero, sconvolta, inorridita, spaventata, non era cambiato nulla, ne del mio aspetto, ne del mio comportamento. Qui nessuno poteva aiutarmi, solo io potevo salvarmi.

Sfioravo il mio viso sentendolo freddo e 
le mie mani secche e per niente curate,
lo graffiavano lasciando righe bianche al loro passaggio.

Abbassai lo sguardo sul mio corpo coperto dal pigiama e mi disgustai vedendo quanto ero magra, mi passai le mani sui fianchi, che prima erano così belli e in carne, avevo delle così belle forme, che ora non avevo più. Avevo delle cosce sode e un addome muscolo, che ora aveva solo ossa e stomaco incavato. Mi tolsi i vestiti e rimasi ancora più inorridita quando vidi i graffi che mi facevo sulle cosce, grazie a dio non erano così evidenti, ma vederli li mi ricordava il motivo per qui me li feci. Triste mi infilai nella vasca piena e mi rannicchiai vicino al bordo, poggiai la testa sulle mie ginocchia mentre l’acqua mi riscaldava dalle spalle in giù.
Alzai di poco la nuca e potei vedere i miei seni troppo grandi rispetto al mio corpo esile, che mi disgustavano, e la mia pancia che nonostante ero piegata non aveva rotoli di carne. Feci scendere le mie mani sul mio addome stringendomi la pancia, volevo indietro il mio corpo. Passando le mani sul torace, sentivo le costole che prima non avevo mai notato, e le clavicole erano talmente evidenti che potevano essere riempite con acqua.

“Che schifo.”

Presi la spugna fra le mani e ci mise del sapone ai frutti di bosco, la portai vicino al mio naso e annusai quel dolce odore, era così buona, sapeva di fresco, di pulito, di puro. Mi alzai in piedi, ed iniziai ad insaponare il mio corpo, strofinando forte sulla mia pelle fino ad arrossarla, il rumore dell’acqua che veniva spostata dai miei movimenti, mi metteva ancora più tristezza, mi faceva sentire sola al mondo. Quando finii di insaponarmi mi rimisi seduta, guardando di fronte a me, dove c’era una piccola radiolina che giaceva sul bordo della vasca. Era così carina, era una vecchia radiolina degli anni ’60, l’antenna era aperta verso l’alto e la manovella segnava che il volume era bassissimo, sicuramente la zia sentiva la musica a basso volume per rilassarsi.
Mi avvicinai all’oggetto e aspettando prima che si asciugasse la mano, l’accesi. All’iniziò il rumore prodotto era gracchiato e disconnesso, così iniziai a cambiare stazione finché non ne prese una. Una canzone di Lauryn Hill riecheggiò nella stanza da bagno, lasciandomi chiudere gli occhi per quanto era bella la sua voce. Così melodiosa e calda, sembrava miele sulle labbra, anche se era solo suono emanava un profumo dolce, un profumo molto simile al profumo dei fiori, così dolce ed unico, imparagonabile a nessun’altro. Lasciai la radiolina cullarmi sulle dolci note di Killing me sofly, mentre mi sdraiai nella vasca chiudendo gli occhiper lasciarmi trasportare dai miei pensieri.
 
Iniziai a pensare a tutto quello che passai in pochi anni, ansi mi chiesi perché io dovetti subire tutto quello, perché proprio io, cos’avevo che gli altri non avevano? Fin dall’inizio avevo sempre desiderato una vita tranquilla e felice, con un amore della mia vita e un futuro felice, ma incontrando quell’amore che tanto desideravo la mia vita si era completamente rovinata. Pensavo ancora perché faceva quel lavoro, così sporco e pericoloso, cosa lo spingeva a farlo? Non aveva soldi? Non aveva una famiglia?
Ma c’ero io, avremmo potuto iniziare una vita insieme, appena terminavo la scuola avrei potuto dargli una mano con il lavoro, ma così non successe. Quel lavoro, se si può definire così, per lui era importante, importante quasi quanto me. Però anche se odiavo quel suo lato, amavo com’era nei miei confronti, quando ogni volta che mi sfiorava provavo dei brividi per tutto il corpo, e il mio stomaco doleva per l’enorme nodo che mi si formava, era così bello sentirsi amati, era così bello essere abbracciati nel bel mezzo della notte, quando non riuscivi a prendere sonno per l’ansia e per la paura, che se mi sarei addormentata non mi sarei più svegliata. Rabbrividivo al solo pensiero che tutto quello non sarebbe durato a lungo. Non ne avevo mai parlato con i miei genitori, non potevo parlarne, lo avrei messo nei guai. E se avessero chiamato la polizia? E lo avessero portato via da me? Bhe sarebbe stato meglio piuttosto che perderlo per sempre.
 
Le lacrime iniziarono a farmi pizzicare gli occhi, e non riuscii a trattenerle, mi portai le mani al viso per togliermi le lacrime, che non erano solo piene di tristezza, ma erano acide, marce. Piene di odio, tristezza, depressione, angoscia, avevo bisogno di qualcuno che potesse amarmi come lui, una persona che potesse aiutarmi, che potesse tenermi stretta fra le sue braccia e sentirmi protetta, come lo ero con lui. Jonghyun non faceva solamente battere il mio cuore, lo faceva esplodere. Quando vidi la sua sagoma cadere a terra morente i miei occhi non riuscivano a realizzare e ancora in quel momento sentivo la sua presenza affianco a me. Non riuscivo a realizzare la sua morte, non potevo. Così iniziai a farmi credere che lui era ancora con me, vivo. Lo aspettavo, e più attendevo più i miei genitori mi credevano completamente pazza.
Vedevo la sua sagoma accanto a me, come se fosse un amico immaginario, ma fingevo. Io non vedevo nulla, io non avevo nessuno affianco a me, ero solo bisognosa di qualcuno da avere affianco a me.
 
Mi rigirai nella vasca mettendomi su di un fianco e il mio pensiero cadde su Chanyeol. Aah quel ragazzo, anche lui mi aveva sconvolto la vita, sembrava come se fosse un fulmine caduto a ciel sereno, così, dal nulla. All’inizio lo odiavo così tanto da augurargli i mali peggiori, ma poi si rese indispensabile perme. Ricordai quanti attacchi di gelosia avevo nei suoi confronti, e quante volte mi batteva forte il cuore ogni volta che mi era troppo vicino. Forse era il mio distaccamento dalle persone, o forse era lui, con quei bellissimi occhi a mandorla, la sua bocca carnosa e rosea, o forse le sue dolci orecchie a sventola, che tanto adoravo, o anche il suo corpo alto, snello, perfetto…
 
Arrossii ai miei pensieri e mi alzai di scatto dalla vasca, non mi accorsi che l’acqua ormai era diventata gelida e la canzone era finita da un pezzo. Spensila radiolina e aprii il tappo della vasca lasciando scorrere via l’acqua, uscii dalla vasca mettendomi un accappatoio addosso e mi diressi verso la mia stanza per vestirmi. Mentre mi vestivo ripensai a quei dolci pensieri che feci su Chanyeol, non capivo se lo pensavo solo perché era un bel ragazzo o perché c’era di più sotto. Rabbrividii al solo pensiero e scossi la testa, mentre giravo il viso mi guardai allo specchio di fianco al letto, anche se mi piaceva Chanyeol, sicuramente non sarei mai stata ricambiata, come poteva piacergli uno zombie vivente. Ero orripilante.
 
Guardai di fuori la finestra e vidi che era ancora giorno,
 
“Perché no!”
 
Dissi, pensando di farmi una bella passeggiata all’aria aperta. Mi vestii velocemente mettendomi il vestito che Chanyeol mi regalò, con un paio di calze nere e delle Creeper ad accompagnare il tutto, mi feci un trucco leggero sugli occhi e mi legai i lunghi capelli rossi in una treccia morbida, mettendomi in testa il mio baschetto beige per poi scendere frettolosamente le scale per poter uscire.
 
“Chisa dove vai?”
 
“Oh zia! Sto uscendo per fare una passeggiata ci vediamo dopo ok?”
 
Dissi sorridendo a mia zia, mentre lei mi guardava sorpresa, si avvicinò a me e mi carezzò una guancia,
 
“Piccola ti senti bene?”
 
“Ahahah ma certo zia! Sto benissimo!” risposi sorridendole per poi poggiare la mia mano sulla sua e stringerla. La zia mi guardò da capo a piedi e sorrise vedendomi ben vestita e curata,
 
“Chisa stai davvero benissimo, alla zia fa piacere vederti ben curata e vestita!”“Lo so zia!”
 
“Ah ma, questo vestito?”
 
Mi chiese curiosa portando la sua mano sulla gonna, tastandone la morbidezza, io arrossii all’istante pensando a chi me lo regalò,
 
“M-me lo ha regalo Chanyeol-ssi..” dissi timidamente abbassando lo sguardo per non far vedere i miei rossori,
 
“Oh ma che gentile! Dobbiamo assolutamente invitarlo a cena uno di questi giorni è Chisa! Chisa?” la zia notò che ero molto imbarazzata così ridacchiò e prese il mio mento fra le dita alzandomi il volto,
 
“Ma guarda un po’! Rossori! Chisa devi dirmi qualcosa?”
 
La zia continuava a sorridere mentre io diventai ancora più imbarazzata,
 
“N-no non ho nulla da dire! Ciao zia! A dopo!”
Le diedi un bacio veloce sulla guancia facendola ridere per poi scappare fuori di casa in fiamme. Cosa diavolo mi stava succedendo?
 
Iniziai a camminare e senza nemmeno accorgermene mi ritrovai davanti il bar dove lavorava Chanyeol, feci spallucce e mi diressi verso l’entrata quando all’improvviso si spalancò la porta rivelando la figura dell’elfo, lo guardai e aveva il fiatone, i suoi zigomi erano rossi e il suo sguardo era puntato oltre il mio corpo. Ad un tratto trovandomi come ostacolo, abbassò lo sguardo e fece un sospiro chiudendo gli occhi, fece un’espressione di dolore mettendosi la mano sul petto che ansava velocemente.
 
“Chan tutto ok?”
 
Dissi guardandolo preoccupata,
 
“Si! Ovvio! E-ecco è che.. aaah!”
 
Si innervosì siccome il suo respiro era ancora pesante e agitato, fece un bel respiro e poi mi disse
 
“E’ da tutto il giorno che non ci siamo sentiti e mi sono preoccupato. Il lavoro mi ha trattenuto fino ad ora e appena ho staccato ho cercato di cambiarmi il più velocemente possibile per venire da te, scusami Chisa!”
 
Lo guardai sorpresa mentre mi tenevo le mani sul petto, poi sorrisi, lo abbracciai lasciandolo stupefatto, ma poco dopo ricambiò.
 
“Non dovevi preoccuparti, so che lavori e non volevo disturbati! Poi come vedi mi stavo facendo una passeggiata sto bene!”
 
Gli dissi mentre lo guardavo negli occhi, mentre i suoi erano puntati su qualcos’altro, mi guardavano per intera curiosi e sorpresi,
 
“Chisa ti vedo diversa!”
 
Mi disse sorridendo l’elfo,
 
“Bhe un buon vestito e un po’ di trucco fanno miracoli!”
 
Dissi sorridendo,
 
“No! Sul serio! Sembri un’altra, sei così bella così!
 
Arrossii alle sue parole guardando altrove,
 
“M-ma che dici! Sono sempre la stessa- bhe forse non ha torto- su forza andiamo! Oppa devi comprarmi un gelato!”
 
Lo presi sotto praccio trascinandolo via con me. Perché il mio cuore stava battendo senza sosta? E mi sentivo così nervosa, non ero mai stata così con lui. Mentre stavamo camminando la sua mano scivolò sulle mie spalle tenendomi stretta a lui ed io mi sentii ribollire, le mie mani giunte davanti la gonna si martoriavano, le stringevo fra di loro, strofinandole nervosamente mentre sentivo caldo, davvero troppo caldo per l’aria primaverile che c’era, mi sudavano anche le mani per il nervoso.
 
Quando intravidi la gelateria feci un sospiro di sollievo, perché finalmente Chanyeol si staccò da me per andare a prendere dei gelati,
 
“Aspettami qui ok?”
 
Annuii fermandomi sul posto a pochi metri dalla piccola gelateria all’aperto, mi guardai in torno e vide molte coppiette mangiare gelati insieme, in una mega coppa a forma di cuore, arrossii pensando che erano davvero carini ma anche imbarazzanti, come potevano condividere un gelato, così! Davanti a tutti!
Dopo qualche minuto Chanyeol tornò da me con una mega coppa in mano, sorrideva mentre mi disse,
 
“La gelatai mi ha dato questa siccome mi ha visto con te, ha detto che è in omaggio per tutte le coppiette. Bhe approfittiamo no!”
 
“P-per tutte le coppiette?”
 
Balbettai ripetendo quelle parole che mi rimasero in testa, risuonando come in una stanza vuota,avvampai,
 
“Si! Dai andiamo a sederci!”
 
Chanyeol mi prese per un polso e mi portò a sedere ad un tavolino, poggiando la coppa tra di noi,
 
“Buon appetito!”
 
Disse prima di dare una cucchiaiata al gelato, le mie mani prudevano, non sapevo cosa fare, mi vergognavo così tanto, ma avevo voglia di gelato, strizzai gli occhi disperata quando sentii Chanyeol dire,
 
“Aaah..”
 
Aprii gli occhi e trovai il cucchiaino dell’elfo vicinissimo alla mia bocca con del gelato sopra, spostai il mio sguardo sul ragazzo che mi incitò a prenderlo, così schiusi le labbra e mi avvicinai al cucchiaino per mangiarlo. Mi portai le mani alle guance facendo un versetto di apprezzamento,
 
“E’ buono!”
 
“Allora mangia gattina spaventata!”
 
Disse ridacchiando,
 
“Non sono spaventata e nemmeno una gattina!”
 
Dissi ancora più rossa di prima mentre sbuffavo, presi il mio cucchiaino e iniziai a mangiare anche io, così mi tornò in mente quando mi chiamò per la prima volta gattina, fu così imbarazzante, soprattutto quando mi pulì dalla panna e se la portò alle labbra lasciandomi sconvolta e le sue labbra.. oddio!
 
Mi ripresi dai miei pensieri, siccome sentii il gelato cadermi sull’angolo della bocca, stavo sbavando!
Mi asciugai velocemente con un fazzoletto mentre sentii Chanyeol ridere, alzai lo sguardo e lo vidi fissarmi come la prima volta, poggiato con i gomiti sul tavolino e il viso sulle mani,
 
“Da quanto mi stai guardando?”
 
“Da quanto basta per vederti sbavare! Ahahahah”
 
Arrossii per l’imbarazzo abbassando lo sguardo, e strinsi le mani sulla gonna, “Cavolo! Solo a me succedono queste cose!” , quando sentii Chanyeol smettere di ridere sentii la sedia graffiare il pavimento, alzai lo sguardo e l’elfo mi si era avvicinato anche troppo a me, spostai lo sguardo da un’altra parte e poi Chanyeol poggiandosi con il gomito sul tavoli girò il volto verso di me, guardandomi da vicino,
 
“Ma si può sapere a cosa stavi pensando?”
 
“Non te lo dirò mai!”
 
Risposi secca, senza blaterale facendo ridere lo spilungone, che anche da seduto mi superava.
 
 
 
Alla fine della serata Chanyeol mi riaccompagnò a casa, mi divertii molto quel pomeriggio anche se mi imbarazzai ogni cinque secondi,
 
“Allora a domani..”
 
Disse Chanyeol, mentre eravamo sull’uscio di casa, il suo viso era basso sui suoi piedi e la sua mano era fra i suoi capelli, li scompigliava nervosamente e quel suo gesto mi fece sorridere, mi avvicinai pericolosamente a lui e alzandomi sulle punte dei piedi gli posai un dolce bacio vicino l’angolo delle sue labbra. Realizzando quello che feci spalancai gli occhi di colpo come fece l’elfo, mi allontanai da lui velocemente e stringendomi la gonna fra le mani dissi,
 
“A-a domani Chan! B-buonanotte!”
 
Mi girai e scomparii dietro la porta di casa, poggiandomi sulla porta chiusa, sentii la risposta di Chanyeol,
 
“Buonanotte Chisa!”
 
Dopo qualche secondo mi girai verso lo spioncino e vidi Chanyeol andare via, “Dio che imbarazzo! Ma cosa mi è saltato in mente?” , mi diressi ancora rossa in viso nella mia stanza, imbarazzandomi ogni secondo di più per il gesto che feci.
Spesso mi portavo la mano al cuore,non sentendolo battere,e mi chiedevo se avrebbe mai ricominciato a fare quel rumore cheemetteva in tua presenza.


Angolo dell'autrice.





Ciaoooo!! Salve a tutti <3 
Rieccomi con il quarto capitolo!

Devo dire che questo capitolo, fino ad ora, è stato il più complicato da scrivere. Ho dovuto impersonarmi nella pretagonista e cercare di tirare fuori i suoi difetti, almeno i difetti che vede una normalissima ragazza in fase di crescita. Molte ragazze si vedono brutte anche se sono belle e glie lo dicono anche le persone a loro vicine, così ho voluto prendere ispirazione da loro^^
Anche se forse lo esagerato molto ahahXD

Comunque, bando alle ciance, mi dispiace di non aver aggiornato prima, ma come al solito sono andata nel panicoXD
Nel prossimo capitolo ci sarà un cambiamento, che spero piaccia^^

Quindi al prossimo capitolo e grazie mille di leggere la mia FF <3
Vi ricordo che sarei molto felice se recensiste la mia ff così potrei capire se piace, un bacio a tutti XOXO



 
 
  
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