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Autore: M3K1317    29/07/2015    1 recensioni
Questa long-fiction è una versione migliorata di "Inazuma Eleven personalizzato", miglioramento della quale sono grato ad Ale2000.
Anno 2091 - Italia
Tra le tecnologie avanzate e i molteplici cambiamenti avvenuti sino ad ora, un gruppo di ragazzi tenta di creare una nuova potente squadra. Ma un ostacolo è in agguato nell'ombra.
Fra misteriosi personaggi, oscuri segreti e curiose rimembranze del passato, Milo e i suoi amici riusciranno nell'intento?
[Dal capitolo 4]
"Egli rideva in un modo così sguainato che Milo dovette coprire il telefono con una mano, per impedire che il tutto svegliasse i genitori o la sorella. E sopratutto che i suoi poveri timpani si distruggessero.
Dopo la scena a dir poco surreale, il portiere sbottò, mantenendo però un tono di voce basso:
"Ma... Era proprio necessario?".
Dall'altra parte ci fu il silenzio come risposta. Ormai sembrava inevitabile."
Genere: Avventura, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 7
 
Un uomo di statura media, con occhi neri, quali i capelli e l'accenno di barba sul suo mento, camminava in un lungo corridoio buio. Alle pareti erano appese fotografie di squadre di calcio giovanile che si fossero distinte. Le foto erano di tutte le epoche, a partire dalla Orfeo del primo Football Frontier International, fino al Team $$$, la squadra che aveva vinto il Torneo Nazionale l'anno prima. L'uomo portava sotto braccio un piccolo proiettore e dei fogli di carta. Per quanto la tecnologia avesse raggiunto livelli elevati, il buon vecchio "carta, penna e calamaio" non era mai stato abbandonato. Giunto al termine del corridoio si trovò davanti ad una porta robotizzata, che si aprì pochi secondi dopo ch'egli vi era giunto. Oltre la porta vi era una buia e tetra stanza, del cui interno si intravedeva poco. Dal fondo della stanza provenne una voce palesemente meccanica: "Identificarsi.". "J41." affermò con voce stentorea l'uomo. "Ah! JJ..." disse una voce, stavolta umana "Mi aggrada sentirti nuovamente... Quali nuove?". Il moro, sciente di non essere fero di buone notizie, affermò con un tono di voce basso: "Un nostro informatore ci ha fatto sapere della formazione di una nuova squadra di calcio giovanile alla scuola media di Viale Ardena.". Dicendo ciò, proietto' verso il centro della stanza un'immagine di Volt, Milo e Rich, atti a discutere. "Interessante..." commentò la voce umana, seguito a ruota da quella robotica: "Identificati due Imperatori!". "Signore?" chiese JJ. "Agisci come da protocollo." rispose l'altro. Dopo che l'uomo si era congedato, la porta si chiuse in automatico alle sue spalle.
Facciamo ora ritorno al Milo e a Lara. "Tu?" disse lui, senza mancare di balbettare. "Che c'è?" chiese indignata retoricamente lei "Non mi credi all'altezza?". "No!" si affrettò lui "Cioè... Sì... Intendo: ti ritengo all'altezza.". La ragazza rise nel vedere l'amico in tale difficoltà, per poi commentare: "Non ti preoccupare... Stavo solo scherzando...". L'altro, dopo aver regolarizzato il respiro, esasperato dall'emozione, le raccontò dell'appuntamento preso con Volt e Rich, chiedendole se avesse voluto aderire anche lei. "Perché no?" commentò la ragazza "Ci vediamo lì?". "OK..." rispose lui.
Lara si diresse prima verso casa sua, onde informare i genitori di ove sarebbe andata. Dopo essere entrata dall'ingresso principale che dava sul giardino, la mora provò in ogni angolo del piano terra a cercare veruno, ma tutto si dimostrò opimo. Udendo, però, dei rumori provenienti dal piano superiore, dedusse che suo fratello si trovasse in casa. Urlò: "Ehi! Ci sei?!". "Sì." rispose lui senza neppure scendere. "Senti... Quando i genitori tornano, potresti dire loro che mi trovo al parco di Via Alfieri...". "E dove sarebbe?" chiese (senza accennare a voler scendere) lui. "Dietro la chiesa antica... Sulla sinistra..." spiegò lei. "Intendi... Di fianco al condominio con i balconi rossi?" chiese conferma lui. "Sì. Esatto." finì la ragazza, prima di andarsene.
Seguì la strada che era solita percorrere onde giungere al loco in cui era diretta. La strada non le richiese molto tempo, difatti, giunse rapidamente a destinazione.
Il campo da calcio, a quella determinata ora, era leggermente ombreggiato dagli alberi che lo affiancavano sulla sinistra. In tutto il parco vi erano solo due persone, due ragazzi atti a giocare sul campo di erba arsa dalla calda estate conclusa. Essi non erano altri che Volt e Rich. Lara li avvicinò per poi presentarsi e chiedere di entrare in squadra. Il primo a rispondere fu Tundir: "Non saprei... Non so se ci servono manager...". Deception si intromise, dicendo che secondo lui, sarebbe stato un aiuto in più, da non rifiutare. Nessuno dei due immaginava, nemmeno, che la ragazza volesse entrare come giocatrice. Onde farlielo intendere, la mora, prese il pallone dai piedi del difensore, per poi calciarlo a mezz'aria. La traiettoria sarebbe parsa puramente casuale ad un occhio inesperto, ma la sfera di cuoio, dopo un arco disegnato nell'aria entrò nella rete più lontana dai tre. Il duo di ragazzi restò sbigottito a dir poco. "Niente male..." commentò il centrocampista "Davvero niente male...". L'altro, diversamente dall'amico, non sembrò impressionato dal gesto atletico della ragazza, difatti disse: "Niente di speciale... In uno scontro diretto saresti sconfitta...". "Beh!" esclamò lei "L'unico modo per capirlo è una sfida...". Lui accettò senza fare una piega.
La sfida era semplice. Lara doveva superare Deception con la palla al piede e tirare in porta dietro di lui. Lei cercò subito di dribblarlo a destra, ma lui non accennò a difficoltà come le corse incontro colpendo con violenza la sua caviglia. Anche se era in pieno atto di cadere, la mora riuscì a calciare il pallone verso la porta nella quale fu visto entrare sotto gli occhi stupiti di tutti.

ANGOLO DELL’AUTORE
Voi vi chiederete: ma con che ritmo pubblica costui?! La verità è che sto per partire, e non pubblicherò per un po', inoltre il mio computer ha una connessione ad internet che è passata a miglior vita... Quindi ora direte: come ha pubblicato? La risposta è: col telefono. Usare l'HTML su cellulare non è facile, ma non è nemmeno impossibile. Ringrazio JKEdogawa per la recensione e... Sei proprio certa che sia io ad usare meno termini aulici, e non tu ad iniziare a comprenderli? Al prossimo capitolo!
  
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