Libri > Il diario del vampiro
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Autore: wale83    30/07/2015    1 recensioni
Bonnie scopre che l'unica persona di cui si è sempre fidata non ha fatto altro che mentirle, si sente tradita, delusa e sola. L'unica cosa che può fare è ricominciare una nuova vita contando solo su di se, non vuole altro che restare sola, non si fida più e come darle torto? Ma sarà così facile restare ai margini senza essere coinvolta da nuovi amici e soprattutto da un certo ragazzo moro? Poco ma sicuro lei non ne vuole sapere niente.. per una volta Damon non avrà il suo uccellino servito su un piatto d'argento!! Tutti umani
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore, Elena Gilbert/Stefan Salvatore
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XII

 

POV B

 

Il lunedì andrebbe cancellato dal calendario, andiamo c'è qualcuno in tutto il mondo a cui piace? Non credo proprio!
Sono convinta che servirebbe una specie di stacco, una pausa tra il week-end e il martedì, giusto per non essere immediatamente catapultati nel caos della settimana. Non sarebbe più pratico? Soprattutto se va a chiudere un fine settimana assolutamente perfetto proprio come quello che abbiamo appena trascorso.
Se l'incontro, anzi lo scontro, con mio padre fosse accaduto qualche mese fa con ogni probabilità mi avrebbe totalmente devastata, non avrei saputo rialzarmi e andare avanti. Ma fortunatamente c'era Damon accanto a me, sapere di averlo dalla mia parte mi ha reso molto più semplice tenergli testa.
Il suo sostegno è stato ciò di cui avevo bisogno per non crollare in mille pezzi. Ha trascorso tutta la notte tenendomi stretta a sé, mi ha consolata e rassicurata.. ancora una volta è riuscito a non farmi sentire sola.
Per distrarmi ha fatto tutto ciò che gli ho chiesto! Si è persino sacrificato ad accompagnarmi in giro per tutti i negozi per bambini della città ed è stato uno shopping molto, mooolto prolifico! Non ha opposto la minima opposizione neanche quando ho proposto di andare in discoteca con Caroline e Tyler e, per inciso, ci siamo divertiti da matti fino all'alba! Per concludere in bellezza abbiamo passato tutta la domenica a letto.
Seriamente non è un crimine porre fine a un fine settimana così con un triste lunedì che per me significa frequentare tre noiosissime ore di scienza delle finanze?! Ripeto: odio il lunedì!
Oggi però faccio un'eccezione perché mi è stato miracolosamente accordato il mio “lune-break”! Da brava studentessa mi sono rassegnata al mio destino presentandomi puntuale a lezione ma “purtroppo” il professore si è dato malato perciò tutti a casa!!
Quale occasione migliore per fare una sorpresa al mio fantastico ragazzo?
< Buongiorno Marta! Come va? Giornata impegnativa? > non so perché ma dall'inizio della nostra storia ho sempre immaginato la segretaria di Damon come una specie di barbie a grandezza naturale che girovagava per l'ufficio con tacchi vertiginosi e minigonne troppo mini.. non dico il fastidio che provavo ogni volta che la nominava! Pensate perciò quanto non credessi ai miei occhi quando l'ho conosciuta e ho visto che, in realtà era una simpatica cinquantenne con la pazienza di una santa, dal momento che sono anni che lavora per lui senza tentare di ucciderlo con un fermacarte!
< Ciao Bonnie! Più o meno il solito tran-tran. Avverto subito Damon che sei qui – in sottofondo si sente la sua voce sempre più alterata provenire dall'altra parte della porta – almeno si calmerà un po' > sorride scuotendo la testa. Si sono sempre più convinta che sia una santa. Il suono dell'interfono ci interrompe
< Se Thompson richiama non ci sono. Ne ho abbastanza delle sue idiozie! Mi serve il fascicolo del caso Smith e non voglio essere disturbato da nessuno, specie da papà e Stefan! >
< Tutto chiaro – risponde professionale – È appena arrivata Bonnie mando via anche lei o fai un'eccezione? > un paio di secondo dopo è davanti a me che mi saluta con un bacio a fior di labbra
< Ciao piccola! Felice di vederti ma non dovresti essere a lezione a quest'ora? >
< Non oggi, il professore è malato – il sorriso stampato in viso sottolinea quanto sono dispiaciuta - Riesci a venire a pranzo con me o hai troppo lavoro? >
< Adoro quando prendi l'iniziativa – dio quando smetterà di farmi arrossire per una semplice frase? - Dammi solo venti minuti e sono tutto tuo >
< Tranquillo fratellone le faccio io compagnia – lo vedo roteare gli occhi sbuffando un “non annoiarla troppo” - vieni ti offro un caffè >
L'ufficio di Stefan è dall'altra parte del corridoio e sono praticamente a specchio, entrambi sono molto spaziosi, con grandi finestre e arredati con un mix tra antico e moderno che si bilancia alla perfezione. Mentre però l'ufficio di Damon è del tutto asettico, senza una traccia della sua vita privata, di lui, in questo saltano subito agli occhi le tante fotografie sparse un po' ovunque. C'è ne è una di un compleanno di Elena, una in cui sono tutti riuniti, un'altra del loro matrimonio, in una cornice ha persino messo l'ecografia della bambina.
< Come sta Elena? >
< Bene. La conosci non è mai ferma, negli ultimi giorni è totalmente concentrata sui campioni di tinta per la cameretta >
< Ancora non ha deciso? Ieri mi ha detto che era in dubbio fra solo due colori, pensavo fosse giunta a una conclusione ormai > era già un ottimo risultato mettendo conto che era partita da almeno un migliaio di gradazioni diverse tra il bianco e il viola
< Non me ne parlare, secondo me sono anche due toni di lilla identici e purtroppo ho fatto l'errore di dirglielo! Ti lascio immaginare la reazione che ha avuto! > solo a pensarci mi scappa da ridere e anche lui si unisce a ruota
< Povero Stefan! Ahhahh >
È facile rilassarsi con Stefan, è una di quelle persone che riesce subito a metterti a tuo agio, non si può essere diffidenti con lui. Mi ha subito fatto sentire parte della famiglia, accettata! Non si può non volergli bene!
< Sono contento di vedere che stai bene, sai ero preoccupato per te dopo la scorsa settimana, il comportamento di tuo padre per non parlare di Cristopher – cosa sta dicendo? - Quando Damon mi ha detto ciò che ha provato a farti quell'animale ti giuro lo avrei.. >
< C-cosa ti ha detto? >
< Beh – si passa nervoso una mano fra i capelli – praticamente tutto.. > sento il terreno scomparirmi da sotto i piedi, mi manca il fiato, fatico a respirare, il cuore inizia a battere troppo veloce.. non può essere, non può avergli detto tutto, non può essere stato così insensibile! Non può essere.. sento le lacrime che mi pizzicano gli occhi.. oddio sta per venirmi un attacco di panico.. devo andarmene da qui, adesso, subito! Senza pensarci due volte mi alzo e me ne vado, lo sento chiamarmi ma non mi volto, l'unica cosa che voglio è andarmene il più lontano possibile.

 

POV D

 

Mi sono liberato delle ultime scartoffie il più velocemente possibile, voglio andarmene a pranzo e tutto il resto può aspettare. Sono felice di vedere Bonnie così spensierata e spontanea una volta tanto, dopo la scorsa settimana temevo tornasse a rinchiudersi in sé, invece mi sembra addirittura più sicura dopo aver affrontato il padre ed essersi confidata con me.
Ho detto alla mia segretaria che non voglio essere disturbato per nessun motivo fino alle tre, chiedo solo di pranzare in pace con la mia ragazza, non mi sembra una richiesta irragionevole, no?!
< Eccomi pettirosso – mi affaccio alla porta dell'ufficio di mio fratello senza neanche perdere tempo per entrare, non vedo l'ora di uscire – Andiamo sto morendo di fame! > il sorriso sparisce in un attimo: ad accogliermi c'è solo l'espressione colpevole di Stefan
< Dov'è Bonnie? >
< Uhm.. se ne è andata.. > diamine li ho lasciati soli per neanche un quarto d'ora cos'è successo? Lo so che non è il massimo della compagnia ma mi sembra una reazione esagerata
< Beh.. - si passa nervoso la mano sugli occhi – potrebbe essere che mi sono lasciato sfuggire che ci hai detto cosa le hanno fatto.. > come diavolo fa a dimostrarsi sempre più idiota di quando lo creda?!! Entro sbattendo la porta dietro di me, pochi passi e gli sono a pochi centimetri
< Sbaglio o avevo chiarito fin troppo bene che quel discorso non doveva uscire da quella dannata stanza?! Che non ne avremmo mai più parlato?! Dio!! Per una volta che mi confido con te guarda che bel risultato! Sei un coglione!! > il sangue mi ribolle nelle vene, cammino avanti e indietro tentando di calmarmi e soprattutto capire
< Come ha reagito? Cosa ha detto? Cosa ha fatto? >
< Niente, te l'ho detto se ne è andata senza dire una parola. Damon mi dispiace. Non ho pensato prima di parlare ma ero contento di vederla così sorridente che mi è scappato di bocca prima che me ne accorgessi >
< Già non hai pensato, dannazione! Dì a Marta di cancellare tutti gli appuntamenti del pomeriggio. Vado a cercarla – gli punto l'indice contro – prega che mi ascolti!! > non ho tempo per litigare con lui adesso, devo trovare Bonnie, devo riuscire a parlarle e sperare che mi ascolti.Mi precipito fuori dall'ufficio e non mi fermo finché non sono arrivato alla mia ferrari, metto in moto ma poi mi blocco: dove vado?
Devo calmarmi e iniziare a pensare razionalmente. Faccio un respiro profondo e cerco di mettere in fila le cose da fare, la prima è di sicuro provare a telefonarle. Uno squillo, due, tre, quattro - “Rispondi uccellino, rispondi” - cinque poi il segnale di occupato. Non mi arrendo e faccio ripartire subito la chiamata: uno squillo, due, tre e di nuovo il segnale di occupato. Stringo i denti e la chiamo ancora. Al quarto squillo finalmente risponde
< Bonnie! Dove sei? Dobbiamo parlare, fammi spiegare.. >
< Basta! Stai zitto! Smetti di chiamare! Non voglio parlarti, ne vederti! Lasciami in pace! > senza darmi la possibilità di replicare ha attaccato. Senza perdermi d'animo ci riprovo - “il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile..” - lo ha spento..
Con un gesto di stizza lancio il cellulare nel posto del passeggero, mi sfogo prendendo a pugni il volante, dannazione! Sono furioso, non so cosa fare, mi sento impotente! Non vuole parlarmi, non vuole ascoltarmi.. sentirla piangere per colpa mia è peggio di una pugnalata in pieno petto.
Pensa Damon pensa.. è sconvolta, arrabbiata, di sicuro si sente tradita.. dove può essere? Forse andrà diretta nel suo appartamento per potere starsene da sola, o forse sentirà il bisogno di parlare con un'amica, con Caroline o con Elena. Magari invece rinchiuderà tutto dentro di se e farà finta di niente pur di non affrontare il problema, conoscendola sarebbe capace di andare a lavoro come nulla fosse fingendo la più totale normalità..
Quindi cosa faccio? Senza pensare oltre recupero il cellulare e faccio l'ennesima chiamata
< Pronto? Elena? >
< Ciao Damon! Stavo proprio pensando di chiamarti per un consiglio.. >
< Elena ascoltami! - la blocco subito altrimenti sarebbe capace di andare avanti per ore – Hai sentito Bonnie? >
< No, perché? Ti sento strano.. non avrete mica litigato? Cosa hai combinato?! > in questo momento mi ci manca solo il suo terzo grado
< Chiedilo a quel pettegolo di tuo marito! - bene ora sto urlando anche contro di lei, poco ma sicuro me la farà pagare cara – Se si fa viva con te fammelo sapere subito! > attacco senza ascoltarla più.
L'una è passata da qualche minuto, a quest'ora dovevamo essere nel bel mezzo del nostro pranzo, invece mi ritrovo a fare la caccia al tesoro.. dannazione!
È troppo presto per cercarla in pasticceria, non ci andrebbe mai prima dell'orario regolare del turno sarebbe troppo strano, quindi la prossima mossa è andare a casa sua. Accendo il motore e mi immetto nel traffico maledicendo l'ora di punta. Guidando come un pazzo non ci metto molto ad arrivare. In un lampo sono davanti al suo portone, ho il fiatone per aver fatto tutto di corsa, un paio di suoi vicini mi hanno persino guardato male! Suono il campanello una, due, tre volte ma non risponde nessuno. O non c'è o tenta di ignorarmi. Attacco il dito al pulsante senza pausa, con l'altra mano busso, ancora niente. Come ultima risorsa le telefono direttamente al fisso di casa. Nessuno potrebbe resistere a tanto casino, diamine è un miracolo se nessuno ha ancora chiamato la polizia per disturbo della quiete pubblica! Mi arrendo dopo mezz'ora.
Prossima tappa: la pasticceria.
Questa volta prima di scendere dalla macchina lancio un'occhiata veloce allo specchietto.. e meno male! Oddio sembro un pazzo invasato! I capelli sono arruffati a forza di passarci nervoso le mani, ho il viso rosso per aver corso avanti e indietro, la cravatta tutta storta.. faccio pena! Non posso entrare nel negozio così, sarebbe come portare un cartello con scritto “sono un cretino, ho sputtanato tutto!”, sistemo i capelli alla meno peggio, levo la cravatta e arrotolo le maniche della camicia.. molto meglio
< Ciao caro! Come mai questa sorpresa? > Mary mi ha subito accolto appena varcata la soglia, mi è venuta incontro abbracciandomi calorosamente come suo solito. Poco ma sicuro ma non sa che Bonnie è arrabbiata con me
< Beh.. ecco.. > mentre cerco qualcosa da dirle mi guardo intorno sperando di scorgere il mio uccellino ma non c'è, però potrebbe essere nel laboratorio..
< Come sta Bonnie? Poverina! Quando prima mi ha chiamata per dirmi che non si sentiva bene, aveva una voce! Deve avere preso quella brutta influenza che gira da qualche settiamana - santo cielo.. - Si capiva al volo che stava proprio male. Scommetto che sei venuto a prenderle qualche dolcetto per coccolarla un po' > Bonnie che mente.. deve essere peggio di quanto pensavo..
< Già.. mi ha letto nel pensiero.. > un altro buco nell'acqua!
Dopo aver ascoltato tutte le sue raccomandazioni per la salute di Bonnie riesco ad andarmene e ricominciare a cercarla.
Per scrupolo tento di nuovo a telefonarle ma scatta subito la segreteria, lo tiene ancora spento.
Caroline è la mia ultima speranza. Il cellulare squilla a vuoto, ci riprovo e viene staccato: trovata! Se mi evita vuol dire solo che Bonnie è con lei altrimenti che motivo avrebbe per non rispondermi?
Finalmente so dov'è il mio pettirosso, dopo ore mi sembra di tornare a respirare normalmente! Ora che l'ho trovata potremmo andare in un posto tranquillo per parlare, la lascerò sfogare, mi spiegherò e risolveremo tutto. Se non mi vuole neanche ascoltare giuro che sono disposto a caricarla di peso e portarla via con me finché non rinsavisce!
Casa della bionda è in uno di quei classici quartieri residenziali americani, una lunga schiera di villette tutte simili l'una all'altra, con i giardini ben curati e la staccionata bianca. Per fortuna qualche settimana fa sono venuto a prenderla dalla sua amica altrimenti starei gironzolando a vuoto per tutto l'isolato cercando la casa giusta.
Quando parcheggio nel vialetto sembra proprio che Caroline mi stia aspettando, se ne sta seduta sul dondolo del portico a braccia incrociate, troppo intenta a lanciarmi occhiatacce assassine per salutarmi. Ho sempre saputo che al primo errore mi si sarebbe avventata contro per difendere la sua amica, proprio quello che mi ci mancava oggi!
< Forza dì a Bonnie di uscire dal suo nascondiglio – la miglior difesa è l'attacco, no? - L'ho cercata per tutta la città, è ora di parlare come persone adulte > se gli sguardi potessero uccidere sarei già un cadavere pronto per la sepoltura
< Non è qui – la guardo scettico, pensa davvero di potermi fregare? - Non sto mentendo! Non ti fidi? Vuoi perquisire tutta la casa? Bene, accomodati pure! > oddio sta dicendo la verità.. e ora? Cristo sono al punto di partenza, anzi peggio perché non ho nessun'altra idea su possa essere!
< Ero convinto di trovarla qui. Non so più cosa fare > passo le mani sconsolato sul viso
< Se ne è andata quando hai iniziato a telefonarmi. Non voleva vederti ed è corsa via alla velocità della luce. Si può sapere cosa diavolo le hai fatto?! - mi affronta a muso duro – era sconvolta! Continuava a dire che non doveva fidarsi.. le ho visto lo stesso sguardo ferito di quando l'ho conosciuta. Dovrei prenderti a calci nel sedere! >
< Non pensavo di aver fatto qualcosa di così sbagliato dannazione! Se mi avesse ascoltato invece di andarsene avrebbe capito.. Deve ascoltarmi! Dimmi dov'è andata >
< Non me lo ha detto. Giuro che non lo so.. >
< ..ma anche se lo sapessi – finisco la frase per lei – non me lo diresti, vero? > fa spallucce, infondo è giusto così no?
< Ha bisogno di tempo – sembra non essere più così pronta a linciarmi, devo apparire davvero uno schifo.. - Se l'affrontassi ora non saresti capace di farle dire neanche una parola, la conosci.. Deve elaborare qualunque cosa tu le abbia fatto. In questo momento non faresti altro che peggiorare la situazione. Lasciale i suoi spazi >
Sono ridotto al punto di accettare consigli sulla mia relazione da Caroline.. sono proprio messo male.. mi consolo pensando che la conosce bene, che dio me la mandi buona!
Dannazione! Per una volta nella vita che stava andando tutto bene!
Io e Bonnie stiamo bene insieme, sant'iddio siamo perfetti come coppia! Mi fa venire voglia di essere un uomo migliore solo per lei, di più: mi sento un uomo migliore da quando mi è accanto! È grazie a lei che per la prima volta non mi sento una seconda scelta, ogni volta che mi sorride come solo lei sa fare mi fa sentire l'uomo più importante del mondo.. è solo per lei se da mesi non mi caccio in qualche rissa o in uno dei miei soliti guai.. voglio solo lei!
Cristo santo sto rischiando di rovinare tutto! E pensare che volevo solo fare il possibile per proteggerla, l'unico mio scopo era di eliminare quello scarafaggio dalla sua vita, fare in modo che potesse sentirsi al sicuro. Volevo solo difenderla dal mondo intero e ora temo che non vorrà più neanche parlarmi, dannazione! Non può lasciarmi così, vero?
Non posso arrendermi, non ho nessuna intenzione di perderla, riuscirò a farmi perdonare a ogni costo.. deve perdonarmi! Infondo ottengo sempre ciò che voglio,no? E questa non è altro che una piccola incomprensione e la sistemeremo. Sono sicuro: risolverò tutto!

 

POV B

 

Ho sbagliato ad andare da Caroline ma volevo solo stare tranquilla per un po, avere il tempo di calmarmi e sfogarmi con la mia migliore amica.. peccato che non ho tenuto conto di quanto Damon sia tenace. Figurarsi se poteva arrendersi solo perché ho spento il telefono! Quando ha iniziato a chiamarla ho capito che se non volevo ritrovarmelo davanti nel giro di pochi minuti dovevo andarmene immediatamente.
Sarò una codarda ma non potevo restare, non riuscirei ad ascoltare le sue spiegazioni o ancora peggio le sue scuse. In un attimo. È bastato un attimo per far tornare a galla tutte le mie insicurezze : mi sono fidata e ancora una volta me ne sono pentita.. sono tornata indietro di mesi.. sono una stupida!
Ha sempre detto che potevo contare su di lui, che non ero più sola.. mi era sembrato giusto aprirmi con lui, confidarmi come non avevo mai fatto prima.. cosa diamine mi è passato in testa? Possibile che non imparo mai dai miei errori?
Perché? Perché sono sempre così ingenua! “Perché ne sei innamorata”.. bene ci mancava solo la fastidiosa vocina dentro me che mi risponde.. chissà cosa sta facendo adesso, sarà passato davvero da Caro? Conoscendolo starà dando di matto.. basta! Voglio pensare solo a me ora!
Ormai sono ore che non faccio altro che piangere, quasi non mi accorgo più delle lacrime che continuano a scorrere silenziose, in compenso mi sento gli occhi gonfi e pesti.. devo essere un vero spettacolo..
Ho guidato per un po' senza meta ma poi ho capito che potevo fare solo una cosa se volevo continuare a evitare Damon : rifugiarmi dall'unica persona che è sempre pronta a darmi una mano e da cui non penserebbe mai di cercarmi.
< Ciao Dereck >
< Bonnie, che bella sorpresa! > cerco di sorridere ma il suo sguardo allegro diventa preoccupato notando i miei occhi rossi, mi abbraccia e per la prima volta oggi mi sento al sicuro
< Vieni, entra – mi fa strada verso il salotto – Sono appena tornato dall'ufficio, dammi cinque minuti per mettermi qualcosa di comodo e sono da te. Intanto fai come fossi a casa tua, ok? >
Accetto volentieri il suo invito e mi siedo sul grande divano bianco al centro della stanza, appoggio la testa e chiudo gli occhi. Voglio svuotare la mente, almeno per un paio di minuti non voglio pensare assolutamente a niente!
Purtroppo non funziona: come posso dimenticarmi di Damon? Mi starà ancora cercando? Sarà preoccupato o solo arrabbiato perché per una volta non ha il controllo della situazione? Starà pensando che la mia reazione è esagerata? Beh se mi conosce almeno un po' no.. Se, invece, lo conosco bene io ha già una sfilza di spiegazioni e giustificazioni da darmi ma non posso ascoltarlo ora!
Sono così arrabbiata! Sia con me per essermi fidata sia con lui che si è permesso di sbandierare tutto ai quattro venti! Come fa alla sua età a non sapere mantenere un segreto?! Sono una stupida! Dovrei saperlo ormai che fidarsi è come scommettere e tanto per cambiare ho perso..
Non posso più restare seduta. Inizio a camminare per la stanza, cerco di confondermi dando un'occhiata in giro.. scorro con gli occhi i titoli che riempiono la libreria, ci sono un sacco di classici, una mensola piena di souvenir assurdi bottino dei loro viaggi e vicino un tavolinetto con una bella cornice in argento che ritrae mia madre e Dereck il giorno del loro matrimonio, è lampante quanto fossero felici e innamorati
< Avrebbe dato qualunque cosa per averti con noi quel giorno >
< Sarebbe piaciuto anche a me – si avvicina per guardare meglio la foto, si vede che è perso nei ricordi – scusa per essere piombata qui senza prima avvisarti, magari avevi da fare.. >
< Non dire sciocchezze, sei sempre la benvenuta! Piuttosto cosa mi racconti? Come va l'università? >
< T-tutto normale.. > probabilmente ci avrebbe anche creduto se non avessi iniziato a singhiozzare.. accidenti!
< Temevo che non fosse una semplice visita di cortesia. Credo proprio che per questa conversazione sia necessaria una bella tazza di cioccolata calda > nonostante le lacrime mi scappa un piccolo sorriso mentre lo seguo in cucina
< Tua madre sosteneva fermamente che determinate conversazioni si possono tenere solo con il sostegno morale che soltanto i dolci sanno dare! > almeno ora so da chi ha preso
Mi siedo sullo sgabello dell'isola mentre lo guardo aprire e richiudere sportelli, prendere tutti gli ingredienti che gli occorrono per mettersi a cucinare
< Sai io non sono mai stato un amante delle cose dolci, anni fa in casa mia avresti trovato al massimo qualche zolletta di zucchero. Poi ho incontrato tua madre e per lei la dispensa era vuota se non era piena per metà di merendine, caramelle, tonnellate di gelato eccetera, eccetera, li chiamava “generi di conforto” - mi piace quando mi parla di lei, solo grazie a lui riesco a conoscerla – Quest'idea mi è rimasta talmente impressa che anche oggi quando vado a fare la spesa continuo a riempire il carrello come farebbe lei.. >
< Ti manca tanto vero? >
< Più di quanto riesca a dirti e ogni giorno sempre di più. Ogni cosa me la ricorda e fa male ma allo stesso tempo anche bene perché è un modo per sentirla vicina a me.. per esempio se guardo un film posso immaginare alla perfezione i commenti che farebbe . Ha sempre parlato mentre guardavamo un film, cavoli non potevamo andare al cinema senza essere sbattuti fuori! Ahhahh > ha continuato a parlare del più e del meno senza smettere un attimo, devo ammettere che è riuscito a raggiungere il suo scopo di distrarmi.. lo sto ascoltando rapita. Grazie alle sue chiacchiere sono riuscita a calmarmi, a riprendere un po' il controllo
< Ecco qua – mi mette davanti una fantastica tazza fumante di cioccolata con i marshmallow accompagnati da un piatto di biscotti al burro – e ora veniamo a noi. Dubito che il problema sia l'università, quindi dimmi: è il caso che vada a dare una bella strigliata a quel tuo Damon? >
Maggio un biscotto per prendere tempo, bevo un paio di sorsi per raccogliere il coraggio di iniziare.. un profondo respiro profondo e mi decido a vuotare il sacco. Gli racconto tutto partendo dall'inizio: l'acquisizione, la visita di mio padre, di Cristopher, di Damon, di come mi abbia fatto sentire ancora una volta vulnerabile e tradita.. Mi ha ascoltato in silenzio, senza interrompere finché non ho finito. Guardando l'orologio mi sono accorta che ho continuato a ruota libera per quasi mezz'ora, mi sono sfogata, mi sono arrabbiata, ho pianto sulla sua spalla, ho singhiozzato, gli ho confidato che non sapevo cosa fare, che non sapevo come affrontare il mio ragazzo, che ero terrorizzata di aver sbagliato di nuovo come al solito.. ho chiesto consigli..
< Penserai che sono una ragazzina patetica.. >
< Con tutto quello che ti è successo? Assolutamente no! Quello che provi non è mai sbagliato, c'è sempre un motivo. Non è assurdo che tu ti senta tradita, anzi.. Damon non si sarebbe mai dovuto permettere di raccontare i tuoi segreti senza prima sentire la tua opinione ma – speravo ci fosse un ma – non sai perché lo abbia fatto, non gli hai lasciato il beneficio del dubbio. Non dico che abbia di certo una motivazione plausibile ma da come me lo hai descritto non mi sembra un tipo così chiacchierone o pettegolo. Non puoi prendere nessuna decisione finché non vi parlate >
< Lo so che dovrei ma ho paura, paura di lasciarmi convincere.. per lui è fin troppo semplice imbambolarmi con le parole, cavoli è un avvocato e anche bravo per giunta, pensa solo per quanto tempo mi sono lasciata fregare da mio padre.. >
< Credi davvero che il tuo ragazzo e McCollough si assomiglino? Se è così lascialo subito senza perdere tempo e dimenticati che esista – scuoto la testa decisa, non potrei mai pensare una cosa del genere, sono agli antipodi grazie al cielo – Bene. Mi hai sempre detto grandi cose di lui, che ti capisce come nessun altro al mondo anche se siete diversissimi, che ti rende felice, che è la cosa migliore che ti sia capitata nella vita. La domanda ora è: quello che è successo oggi è sufficiente a mandare all'aria la vostra storia? >
< Non lo so.. sono così confusa.. Voglio avere la certezza di non sbagliare, di prendere la decisione giusta per una volta, senza rischiare di essere manipolata.. >
< Secondo te esiste una risposta logica a tutto questo? Mi spiace deluderti ma non servirà fare una lista dei pro e dei contro. I problemi di cuore non si risolvono con una formula matematica! >
< Beh non sono mai stata una cima neanche in matematica.. sarei fregata lo stesso.. > almeno non ho perso l'ironia
< Ascolta prenditi tutta la notte per sbollire. Puoi dormire nella camera degli ospiti, si è fatto tardi e non mi va di farti guidare fino in città a quest'ora, specie con questo tempaccio – wow ero così presa dai miei drammi che neanche mi sono accorta che aveva iniziato a diluviare – Ti assicuro che domattina vedrai tutto sotto una nuova luce e potrai chiarire con Damon >
< Grazie mille Dereck.. di tutto.. > lo abbraccio augurandogli la buonanotte
Non ho dormito granché, un po' per colpa del temporale e un po' perché ho continuato a pensare a Damon. Prima di andare a letto ho riacceso il cellulare, ha provato a contattarmi almeno cinquanta volte, per non parlare dei messaggi che aveva lasciato, il tono andava dal preoccupato, all'ansioso, all'arrabbiato.
Quando mi sono alzata Dereck aveva già preparato la colazione per tutti e due, è uscito solo dopo essersi assicurato che stessi bene e avermi riempito di caffè.. ci voleva proprio!
Una volta salita in auto ho chiamato Caroline, starà impazzendo senza sapere cosa è successo!
< Bonnie! Dove sei?! Tutto ok?! Ero preoccupata! > wow la solita macchinetta
< Tutto ok. Avevo solo bisogno di staccare.. senti non aspettarmi per andare a lezione non credo di venire.. ti va se ci vediamo stasera? >
< Ok. Hai sentito Damon? Stava uno schifo, mi ha quasi fatto pena.. ti ha cercato ovunque! Lo hai già sentito? >
< Non ancora, dopo lo chiamo > con calma.. senza fretta.. prima o poi..
Non vedo l'ora di rintanarmi nel mio appartamento, ho bisogno ancora di pace prima di riuscire a parlarci.. poco ma sicuro sarà una discussione turbolenta.. voglio essere sicura di essere padrona di me quando lo farò, non voglio scoppiargli a piangere in faccia..
In ascensore evito accuratamente lo specchio fissando la punta delle mie scarpe, non ho bisogno di un altro colpo alla mia già bassa autostima stamani.. posso solo immaginare il mio aspetto orrendo..
Appena le porte si aprono al mio piano noto qualcosa o meglio qualcuno: Damon seduto a terra sul mio zerbino con la testa appoggiata contro la porta.. che dio mi aiuti..
Sentendo il suono dei miei passi alza lo sguardo, mi blocco senza riuscire a proseguire.. restiamo a fissarci in silenzio per quella che mi sembra un'eternità.. oddio.. non l'ho mai visto in queste condizioni: stropicciato, spettinato, preoccupato da spezzare il cuore poi un lampo gli attraversa lo sguardo.
Con uno scatto veloce è in piedi davanti a me
< Bonnie! Non sapevo più dove cercarti! Vieni, dobbiamo parlare > mette le mani sui miei fianchi ma mi divincolo
< Non ora – lo supero per aprire il portone – Ti chiamo io > entro veloce ma proprio quando sto per chiuderlo fuori lo blocca con un braccio per poi sbatterselo alle spalle con forza
< Mi chiami tu?!! Sono quasi diciotto ore che aspetto che ti faccia viva!! - urla furioso – Hai idea di cosa ho passato?! Ti ho cercato per tutta la città, al Flower Pastry's, da Caroline, persino da Elena. Sai cosa vuol dire non trovarti da nessuna parte e chiamare tutti gli ospedali della città per sapere se ti è successo qualcosa?!! Per non parlare di quel dannato cellulare sempre spento! Davvero un comportamento maturo, complimenti! Mi hai fatto impazzire!! > fermi tutti: ora è lui la vittima?
< E tu sai come stavo io? Hai una vaga idea di quanto mi hai ferita?! >
< No che non lo so! Come posso saperlo se sei scappata via senza una parola, dannazione! Dovevi venire da me, affrontarmi subito.. urlare e litigare finché avevi fiato in corpo se ti faceva stare meglio! Dovevi darmi la possibilità di spiegarti! Ho sbagliato ma devi ascoltarmi! Non puoi semplicemente tagliarmi fuori! >
< Mi serve tempo.. non sono ancora pronta >
< Tranquilla uccellino, aspetterò tutto il tempo che vuoi. Per sicurezza ti seguirò senza perderti di vista finché non sarai pronta - mi abbaglia con il suo solito sorrisetto irritante ma gli occhi non lasciano dubbi: si sta trattenendo dal continuare ad urlare - Intanto mi accomodo qui > pazzesco.. resto a bocca aperta.. si siede sul divano a braccia incrociate.. fa sul serio?
< Allora buon divertimento! > vuole il gioco duro? Bene! Lo ignorerò e presto o tardi si stancherà.. quanto mai sarà difficile?! Troppo dato che si parla di Damon! Sento i suoi occhi che non mi lasciano neanche per un istante, avverto la sua presenza anche stando in un'altra stanza.. e non aiuta che una parte di me non voglia altro che correre fra le sue braccia dimenticando tutto! Ok: devo distrarmi.
Perdo tempo in ogni modo che mi viene in mente. Mi faccio una lunga, lunga doccia, lavo i capelli e con molta calma li asciugo con il diffusore. Poi mi nascondo in camera. Cerco nell'armadio qualcosa di comodo da indossare, dopo averlo svuotato trovo i leggins e la maglia larga che avevo in mente. Visto che ci sono decido anche di dare una sistemata dato il caos che regna qui dentro.
Sono trascorse quasi due ore. Tendo l'orecchio verso il salotto ma non sento niente, cosa starà facendo? Possibile che si sia stancato e se ne sia andato senza avvertirmi? Non credo..
Sbatterei la testa contro il muro se servisse per chiarirmi le idee! Accidenti!
Non posso continuare così, non posso nascondermi in casa mia.. è davvero patetico! Mi faccio forza, non posso più evitare il problema, è ora di affrontarlo..
Ovviamente Damon è Damon perciò non si è mosso di un millimetro, è sempre seduto sul divano a braccia incrociate che fissa davanti a sé con un'espressione imperscrutabile.. chissà a cosa sta pensando, cosa darei per leggergli nel pensiero!
Oh andiamo! È colpa sua, sono io quella che ha ragione! Dai Bonnie fatti valere!
< Ok. Parliamo >
< Alleluia! Sto aspettando solo da – lancia un'occhiata veloce al suo orologio da polso - venti ore! - ma quanto saprà essere indisponente?! - Dove hai passato la notte? > si alza venendo davanti a me
< Da Dereck – metto un po' di distanza fra noi sedendomi sul bracciolo del divano – Non saresti mai venuto a cercarmi lì. Non ero pronta per discutere con te. Ero.. no! SONO così arrabbiata con te! Hai idea di quanto sia stato difficile per me raccontarti ciò che mi è successo?! Mi fidavo di te come di nessun altro! Mi sono aperta come non ho mai fatto e tu cosa fai? Ne parli tranquillo a tutti! Come diavolo ti sei permesso?! Di nascosto per giunta! Mi hai pugnalato alle spalle! > mi ascolta attento, stringe la mascella sforzandosi di non interrompermi, non gli ho mai visto quello sguardo, sembra ferito..
< Ho sbagliato, lo so. Ma sono stato praticamente costretto raccontarlo a Stefan e poi di conseguenza a papà. Ma cristo non sono chiunque, ti vogliono bene, ti considerano parte della famiglia! >
< Perché costretto? >
< Beh.. - si passa nervoso le mani fra i capelli prima di sedersi sul tavolinetto davanti a me, mi sembra un deja-vu.. - Quando mi hai detto cosa Cristopher aveva tentato di farti volevo solo ucciderlo, preferibilmente in modo lento e molto doloroso, ma mi avevi fatto promettere di non fare niente! Diciamo che sono arrivato a un compromesso e mi sono limitato a massacrarlo di botte oltre che esiliarlo in Alaska. La presenza di Stefan mi serviva per fermarmi nel caso mi fossi lasciato prendere la mano.. anche se avrebbe preferito aiutarmi >
< E tuo padre? Lo sa anche Elena? >
< Papà è entrato all'improvviso nel mio ufficio e quello scarafaggio era ancora a terra un po' pesto.. non so se mio fratello lo ha detto a sua moglie, forse. Ma non hai nulla di cui preoccuparti pettirosso, hanno tanti difetti ma di certo non sono dei pettegoli, rispettano la privacy specie della famiglia. Ti vogliono bene uccellino. Nessuno ne parlerà mai più. Tutto questo è successo solo per proteggerti >
< Mi avevi giurato che ne saresti rimasto fuori! Mi fidavo della tua parola! - sto ricominciando a piangere - Non volevo più ricordare, volevo solo dimenticare tutto e invece guardaci ora! >
< Dovevo difenderti! Non potevo restare con le mani in mano! Se lo sono meritati e lo sai, sono stato fin troppo clemente! - si siede accanto a me stringendomi una mano fra le sue – Non permetterò mai a nessuno di farti del male! Chiunque se la dovrà vedere con me! Mi spiace aver creato tutto questo casino, ho sbagliato ma l'ho fatto solo pensando al tuo bene, non volevo metterti a disagio o farti soffrire.. >
< Come faccio a fidarmi ancora di te? >
< Uccellino non dire così – il suo sguardo ferito mi spezza il cuore – Farei di tutto per te. Odio vederti piangere soprattutto se è per colpa mia > con la punta dell'indice asciuga le lacrime che sto continuando a versare, sembro un rubinetto rotto.. ma non dovrei averle finite ormai?
< Devi perdonarmi.. con ogni probabilità farò ancora molti altri casini e rischierò altre mille volte di rovinare tutto ciò che di buono c'è fra noi ma devi perdonarmi! Tutti commettono errori.. ma sono migliore da quando sto con te, posso renderti felice, siamo semplicemente giusti insieme lo sappiamo entrambi! Dammi un'altra possibilità.. ce la meritiamo.. > cosa faccio?
Non riesco a staccare gli occhi dai suoi, il cuore mi batte all'impazzata e riesco a malapena a mettere in fila due pensieri razionali.. ma come ha detto Dereck in queste cose non serve la logica..
In questi mesi ho imparato a conoscerlo, anche lui abbassa le sue difese quando è con me, si fida di me.. lo so che è sincero, che è vero che vuole proteggermi.. ma può bastarmi? Sarei pronta a confidarmi con lui domani?
< Il problema maggiore non è che tu abbia messo al corrente la tua famiglia ma che me lo hai tenuto nascosto. È questo che mi ha fatto scappare.. mi avevi promesso di non fare niente e invece mi hai mentito agendo alle mie spalle, se Stefan non se lo fosse lasciato scappare ne sarei ancora all'oscuro >
< Volevo solo.. >
< ..proteggermi – finisco la frase per lui – ho capito. Ma non mi difendi nascondendomi la verità, non fai altro che ferirmi di più >
< Mai più segreti, hai la mia parola d'onore! Basta che non mi lasci.. > quasi non credo alle mie orecchie: mi sta pregando..
Resto un attimo senza parole: ho mai pensato seriamente di finirla fra noi? Forse con lo shock iniziale poi però Dereck mi ha fatto ragionare e vederlo in questo stato davanti a me, gliela leggo negli occhi la paura di perdermi.. no, non potrei mai.. e poi non posso dimenticare un altro piccolo ma importante particolare: sono innamorata persa.. lui mi rende felice, mi fa sentire completa e protetta.. spesso lo prenderei a schiaffi ma si fa sempre perdonare, no? È solo grazie a lui che non mi sento più sola e nonostante gli ultimi due giorni mi basta guardarlo negli occhi per affidargli di nuovo la mia vita.. non riesco a pensare alla mia vita senza di lui, non voglio farlo!
Non so se è la decisione più giusta o quella più intelligente ma gli credo quando dice che ha fatto tutto per me, per difendermi..
< Ho capito perché lo hai fatto ma mai più segreti! La prossima volta che mi nascondi qualcosa.. > non mi lascia finire la frase che mi avvolge in uno dei suoi fantastici abbracci, lo stringo a mia volta affondando la faccia nell'incavo del suo collo, dio come mi è mancato.. è di nuovo tutto nella giusta prospettiva.. il peso che avevo sul petto se ne è andato
< Mai più giuro! Mi dispiace di aver fatto un casino ma puoi fidarti di me uccellino: non farò lo stesso errore un'altra volta! Però anche tu devi farmi una promessa: non dovrai mai più scappare da me! Ho davvero rischiato di dare di matto! > mi prende il viso fra le mani per baciarmi come solo lui sa fare, all'inizio con una dolcezza infinita che poi lascia il posto alla solita passione che si accende fra noi.
Restiamo abbracciati sdraiati sul divano senza preoccuparci del mondo intorno beandoci solo della pace ritrovata
< Ci pensi siamo sopravvissuti alla nostra prima vera lite.. odio litigare con te >
< A chi lo dici.. mi hai fatto patire le pene dell'inferno! Pettirosso non sono un tipo che si arrende facilmente, ti avrei inseguita in capo al mondo e trascinata a casa >
< Suona un po' da uomo delle caverne >
< Ci puoi scommettere: sei mia ricordatelo – quando mi guarda così il cuore mi manca sempre un battito – Sai io non ho nessun impegno per oggi, ho cancellato tutto per fare pace con la mia ragazza.. > so dove vuole andare a parare.. diavolo tentatore..
< Spero non ti annoierai qui da solo perché io devo andare a lavoro.. > con un movimento veloce si mette sopra di me schiacciandomi contro i cuscini
< Secondo me non ti sei ancora ripresa dall'influenza di ieri.. - bacia il collo con una lentezza disarmante – sono sicuro che Mary vorrebbe che restassi a casa.. si è raccomandata che mi prendessi cura di te.. e ho intenzione di farlo.. > mi sto sciogliendo come gelatina.. lo bacio affondando le mani fra i suoi capelli, gli basta come risposta. Con uno scatto di reni riesce ad alzarsi tenendomi in braccio, le nostre labbra non si staccano finché non raggiungiamo il letto
< Stavo impazzendo senza di te.. non posso stare senza di te.. > torna a baciarmi, mi accarezza come se fossi la cosa più preziosa del mondo.. e come al solito è tutto perfetto.. ho decisamente fatto la scelta giusta!
 



Per la serie meglio tardi che mai..
Ci ho messo una vita a scrivere questo capitolo :-( non riuscivo proprio a venirne a capo! Giuro che a un certo punto stavo per mandarlo a quel paese tanto non lo sopportavo!
Alla fine sono riuscita a scrivere questo.. spero vi sia piaciuto senza annoiarvi troppo.. beh guardiamo il lato positivo i nostri eroi hanno fatto pace :-)
Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate, è importante per me!
Ogni consiglio e suggerimento è sempre il bene accetto :-)
Al prossimo capitolo
Bacioni
Valentina

 

  
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