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Autore: SuperGoat    31/07/2015    4 recensioni
Camelot, otto anni prima dell'arrivo di Merlino. Un sogno profetico mostra a re Uther Pendragon una spada conficcata in una roccia. Colui che la estrarrà dalla roccia, viene rivelato al re, sarà destinato ad unificare i regni d'Inghilterra e regnare su tutto il mondo conosciuto, accompagnato però da un maledizione.
Solo un Pendragon può estrarre la spada dalla roccia, non avendo altri parenti se non due figli piccoli, Uther si convince di essere lui il prescelto.
Una storia dedicata a quelli che, come me, sono rimasti leggermente interdetti nel vedere Excalibur, la mitica spada dalla leggenda. ridotta dalla serie "Merlin" ad un inutile trucchetto di magia. In occasione della messa in onda della puntata 4x12, indignata per la poca importanza data a questa parte della leggenda, creai questa storia ambientata nella Camelot del passato che conferirà ad Artù l'opportunità di estrarre, per conto suo, la spada dalla roccia, pur senza creare contraddizioni con la trama della serie TV (o almeno si spera).
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Merlino aveva il fiato corto, Will correva più veloce di lui, era un po' più grande ed era anche arrabbiato, Merlino la aveva visto sparire dentro il bosco, si affrettò ad accellarare la corsa per gettarsi anche lui tra gli alberi "Will!" chiamò "Will sono io!" nel buio del bosco notturno non riusciva a scorgere l'amico tra gli alberi, si rassegnò a camminare "Will, dobbiamo tornare a casa!" un rumore di passi, anche piuttosto vicino, lo interruppe, era Will? Merlino avrebbe voluto chiamarlo e invece si limitò a sussurrare "Will, sei tu?" quelli non erano i passi di un solo ragazzo, erano tante persone, merlino si acquattò dietro un cespuglio e provò a scorgere la sorgente del rumore nelle tenebre, non vedeva quasi nulla, certo avrebbe potuto dare fuoco alle foglie secche fissandole intensamente con lo sguardo, quella era una cosa che sapevano fare tutti, ma poi lo avrebbero scoperto, Merlino allargò il palmo della mano, avrebbe potuto darle fuoco e usarla come torcia, Merlino si concentrò e in ben poco tempo il suo mignolo prese fuoco "aiha!" gridò il ragazzo e il fuoco si spense, anche i passi erano cessati, probabilmente lo avevano sentito, Merlino si concentrò ancora, fece apparire un altra fiamma sulla mano, ma questa volta non la toccava, restava sospesa a pochi centimetri dal suo palmo.
 
"Perfetto" sussurrò il ragazzino e sporse leggermente la fiamma sopra il cespuglio per illuminare, ora poteva vedere chiaramente la comitiva, non erano uomini, erano bambini, erano i bambini del suo villaggio. Alla loro testa c'era una ragazza, la ragazza che era arrivata ad Ealdor proprio quella mattina, si chiamava Clementine, gli pareva di ricordare, erano tutti fermi, Clementine si guardava intorno, di certo cercava con lo sguardo Merlino, sapeva che era nascosto da qualche parte, lo aveva sentito, Merlino ridusse la fiamma cercando ugualmente di riconoscere i volti dei suoi amici, c'era Peter, c'era Joannes e c'era Timothy e proprio infondo, c'era anche Will, che cosa stavano facendo? Merlino doveva raggiungerli, si alzò lentamente ma poi una voce lo interruppe...

"Emrys!" chiamava "Emrys, vieni fuori" era una donna e sembrava vicinissima, Merlino si voltò preoccupato e la fiamma si spense, il cuore batteva all'impazzata e lui non aveva la forza di rispondere ne di urlare "Emrys!" continuava la voce "Emrys! Emrys!" Merlino si tappò le orecchie si stese al suolo sperando che quella presenza che di certo non era umana lo abbandonasse il prima possibile "basta" sussurrava a voce bassissima "basta" sembrò che la voce avesse deciso di ascoltarlo perchè cessò, Merlino rimase ancora qualche minuto tremante disteso a terra, finalmente decise di alzarsi "Will" chiamò debolmente asciugandosi le lacrime "Will?" in quel momento una mano gelida gli tappò la bocca e prima che potesse far nulla per reagire qualcuno lo aveva sollevato e lo colpiva alla testa. 

Quando si risvegliò non ricordava bene cosa fosse successo, era tutto buio "Madre?" chiese ma ricordò che sua madre non era con lui, lui era nel bosco, stava cercando Will ed era stato rapito, ovunque si trovasse doveva scappare, in quel momento qualcuno accese un fuoco. 
Merlino poté vedere di trovarsi in una grotta, con lui c'era una ragazza vestita da uomo, non l'aveva mai vista in vita sua "chi sei?" chiese debolmente, la donna, che prima fissava il fuoco si voltò a guardarlo "finalmente ti sei svegliato, Emrys" disse lei "Io non mi chiamo Emrys" si affrettò a rispondere "hai preso la persona sbagliata, ti ho sentita che lo cercavi nel bosco..." "no" lo interruppe lei "Anche io ho sentito quella voce, e se tu l'hai sentita vuol dire che sei tu la persona giusta" "la cosa?" "Vedi..." cercò di spiegare la ragazza "se io non ti avessi stordito e trascinato in questa grotta molto probabilmente lei ti avrebbe trovato" Merlino era sempre più confuso "Lei chi?" "Nimueh" rispose la ragazza "la voce che hai sentito era la sua" "Quella voce..." rcordò Merlino "sembrava più un fantasma che una persona, la sentivo dentro la mia testa" la ragazza annuì "comunicava con te tramite il pensiero ma è una persona viva e vegeta...beh...in un certo senso..." "in che senso?" "Nimueh è la somma sacerdotessa della vita e della morte" Merlino annuì fingendo di capire, era inutile fare ulteriori domande, la situazione non migliorava "Negli ultimi giorni ti ha cercato disperatamente" raccontò la ragazza "ha viaggiato di villaggio in villaggio, rapendo ogni ragazzino maschio, eri tu il suo obiettivo, questa mattina poi ha raggiunto Ealdor e..." "Clementine!" esclamò Merlino intuendo tutto "Clementine è Nimueh? e sta cercando me?" la ragazza annuì "Per questo ha rapito Will e tutti gli altri" la ragazza confermò ancora "erano tutti sotto incantesimo, per questo l'hanno seguita, se tu non fossi corso nel bosco dietro il tuo amico, se fossi stato più veloce saresti caduto nella trappola...hai avuto fortuna" "ma perchè mi cercava?" la donna lo fissò "Ancora non lo hai capito?" Merlino si sentì uno stupido "no..." ammise "beh..." disse lei "ti capita mai di fare delle cose, cose che gli altri non sanno fare?" Merlino strinse le spalle e fece apparire di nuovo la fiamma sulla mano sperando che la donna si riferisse a quello, la ragazza annuì "Tu sei un mago Emrys" "Io non sono un mago" disse lui indignato, era un insulto dalle sue parti "e non sono nemmeno Emrys, sono solo Merl..." "no aspetta" lo interruppe lei "tu accendi un fuoco col pensiero e poi neghi di essere un mago, Emrys, le persone normali non sanno farlo" "Non mi chiamo così!" si lamentò ancora lui "Tu sei il mago più potente che abbia mai camminato su questa terra" disse la ragazza "esistono delle profezie su di te, tu sarai fondamentale per tutti coloro che hanno poteri magici e al tempo stesso sarai colui che distruggerà l'antica religione, per questo la sacerdotessa ti da la caccia" Merlino scosse ancora la testa "io non sono un mago" sussurrò "Sei nato così,  Emrys, lo sono anche io" "Per questo mi hai salvato?" la ragazza sospirò "L'isola dei beati è l'antichissimo luogo che fu sempre dimora delle somme sacerdotesse, dopo Nimueh io intendevo succederle, sarebbe stupido da parte mia lasciare in vita colui che ci supererà in potenza e distruggerà l'antica religione" Merlino ebbe un tremito "allora mi ucciderai?" "No" disse lei "Le profezie dicono che sarai la salvezza di tutti coloro con i poteri magici, dicono che porterai la magia nel regno di Camelot e in tutti i regni, io fui costretta ad abbandonare la mia famiglia per colpa di Uther, non posso lasciarti così, senza capire nulla, io voglio spiegazioni per questo ho disobbedito agli ordini di Nimueh" "E quindi cosa mi farai?" provò a chiedere Merlino "Mentre Nimueh è in giro a cercarti per il regno di Cenred io ti porterò proprio lì" disse indicando fuori dalla grotta "all'isola dei beati" Merlino era spiazzato "e se io combattessi contro di te e scappassi?" chiese "dopotutto sono più potente di te, no?" "non ancora" disse lei "e poi non avrai mai risposte sul tuo passato e sul tuo futuro" Merlino tacque "allora vieni?" Merlino annuì e la ragazza tese la mano "piacere" disse "Morgause". 
   
 
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