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Autore: adiamondinthesky    01/08/2015    1 recensioni
Amy e Karma...una relazione dolorosa, sofferta...Anni di profonda amicizia e un saldo legame affettivo...ma un errore cambia tutto. Anche lo sbaglio più piccolo può dare il via alla catastrofe più grande di sempre. Cosa accadrà tra Karma ed Amy questa volta?
E Lauren? come sarà la sua vita ora che tutti sanno il suo segreto??
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Threesome, Triangolo
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Il test di anatomia si rivelò più difficile del previsto, nonostante la preparazione impeccabile di Amy, ma ciò era dovuto alla scarsa concentrazione che la ragazza aveva nei confronti delle domande a crocette. Tutte le risposte le risultavano corrette e sbagliate allo stesso tempo; non riusciva più a gestire quell'estenuante attesa anche se non era entrata che da pochi minuti.
Il tempo pareva essersi fermato, un minuto impiegava un'eternità per passare, e il pensiero di restare un'intera ora lì seduta le faceva venir voglia di piangere. Solo che non poteva fare altrimenti, era persino inutile continuare ad agitarsi sulla sedia e fissare l'ora nella speranza che il tempo passasse più velocemente.
E intanto, sull'orlo di una crisi di nervi, scriveva sul foglio cose insensate e metteva crocette a caso. Karma...ti prego non lasciarmi in questo strazio, so che possiamo uscirne assieme, come abbiamo sempre fatto.
E una piccola lacrima le scese lieve lungo la guancia.
"Amy, qualcosa non va? ti vedo distratta" Il professore le si era avvicinato senza che lei se ne accorgesse e l'aveva colta di sorpresa.
"No, no...si figuri. Sto solo concentrandomi" Mentì la giovane arrossendo e nascondendo l'amarezza . Non poteva permettersi di frasi scoprire a piangere durante una verifica. Non era né il momento né il luogo adatto.

Chissenefrega del tessuto nervoso autonomo simpatico e parasimpatico. IO VOGLIO KARMA, non mi interessa di saper dare una definizione ai neuroni, agli interneuroni...a tutta questa robaccia.
E una seconda stilla si fece strada sul suo volto.

Contemporaneamente, in un'altra aula della Hester, Karma sedeva tranquilla al suo posto, picchiettava delicatamente col lapis sul banco e di tanto in tanto prendeva qualche appunto, guardava sbadatamente il professore e sempre distrattamente annuiva. Il suo pensiero correva a quando era bambina e l'adolescenza non era che un miraggio, un futuro lontano e non aveva idea di cosa essa avrebbe comportato. Gioia, dolore, frustrazioni, libertà, felicità...tristezza e voglia di scappare.
Adesso, lei, non aveva che in mente quel folle piano: abbandonare la stanza e fuggire laddove nessuno avrebbe mai potuta rintracciarla, farsi una vita nuova, in cui nessuna sua vecchia conoscenza avrebbe osato interferire più con i suoi piani, col suo presente e nessuno avrebbe potuto incasinarglielo più.
Eppure, in cuor suo, sapeva che neanche così avrebbe potuto liberarsi di Amy e che, dopotutto, non voleva neanche farlo. L'idea di ritrovarsi in un'altra realtà, diversa da quella in cui era cresciuta, con la fotografia di Amy tra le mani, pronta a chiuderla in un cassetto, dal quale l'avrebbe tratta solo nel caso in cui si fosse concessa un momento di fragilità, di nostalgia per poi rimettere il passato al proprio posto e continuare col presente, camminando sempre verso il domani e lasciandosi tutto alle spalle, come se non fosse mai esistito un periodo antecedente. Karma Sapeva che avrebbe odiato un futuro in cui Amy non era compresa, quella ragazza era riuscita a renderla davvero felice, non le importava del male che le aveva fatto, alla fine era capace di guardare anche al bene che aveva saputo procurarle.
Era l'unica persona che riusciva a farla ridere nei momenti di sconforto e per Karma era una qualità apprezzabile in un'amica, poiché era convinta che le amiche non dovessero solo raccontarsi segreti e mangiare popcorn davanti la TV, no, quello era un rapporto frivolo, superficiale; per Karma le amiche si sostenevano vicendevolmente, erano lì, al reciproco fianco, per aiutarsi e affrontare i problemi della vita insieme, perché mai nessun altro avrebbe potuto esserci.
Se Karma non poteva avere Amy a tenderle la mano tutte le volte che cadeva a terra, allora Karma non voleva che nessun altro lo facesse, solo Amy sapeva aiutarla a rialzarsi e solo lei poteva. Amy l'aveva vista tante volte cadere e poco importava se l'avesse vista cadere di nuovo, quello che importava era che c'era. Importava e bastava.
la vita era troppo corta per guardare solo gli errori delle persone, Karma, ormai, lo stava capendo.
Non dare per scontato niente era diventato il suo motto in quelle ultime settimane.
E allora perché si stava dando lei stessa per scontata?
Doveva tornare a vivere la vita di sempre, affrontare il suo demone interiore; non era più una questione di fingere, adesso era una faccenda più seria.

Dall'altra parte della scuola Amy stava impazzendo, aveva completato il test con non poche difficoltà, ma era piuttosto sicura non fosse andato poi così male, solo non riusciva a trovare un momento di requie; il cuore aveva preso a balzarle in petto nell'esatto istante in cui la campanella era suonata, e di gran carriera si era fiondata fuori dall'aula e i suoi occhi avevano setacciato l'intero corridoio alla ricerca di Karma. Ma della ragazza neanche l'ombra.
La bionda si ritrovò ben presto delusa e sola a vagare per la scuola quando improvvisamente si rese conto che non era ancora ora di pranzo. La sua benedetta impazienza le aveva fatto dimenticare che aveva ancora delle lezioni da seguire e così si precipitò nel laboratorio di fisica dove le toccò passare un'altra lunga, interminabile ora.

Karma era uscita dalla stanza con un passo lento e pigro, come chi va incontro ad un'ineluttabile sentenza, chi si sente costretto ad aprire gli occhi e accettare la realtà dei fatti, poco importa se non si è ancora pronti o se si ha ancora qualcosa da dire. Ormai le carte sono state giocate, i dati tratti, le decisioni prese.
Camminava soprappensiero, gli occhi bassi, fissi sulle sue scarpe, non sapeva perché ma si sentiva terribilmente in colpa...eppure sapeva che non era stata colpa sua...o almeno, non tutta.
Si morse il labbro e tenendo stretti al petto i libri svoltò l'angolo per andare verso la biblioteca, dove era solita passare le ore in cui non aveva lezione.
Mentre girava qualcosa la urtò violentemente e colta alla sprovvista, Karma, cadde a terra lasciandosi sfuggire una stridula imprecazione.
"Karma...scusa, non l'ho fatto apposta!" Shane, mortificato, le stava davanti e le porgeva gentilmente la mano per aiutarla a rimettersi in piedi.
"Non preoccuparti. Ero in un altro mondo, avrei dovuto fare attenzione" gli sorrise goffamente la rossa recuperando da terra i suoi libri e maledicendosi perché non guardava mai la strada.
"Va tutto bene? Sembri agitata"
"Un po', forse è colpa dell'incidente" arcuò leggermente le labbra in un sorriso e salutando con la mano riprese frettolosamente il cammino verso la biblioteca.


 

   
 
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