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Autore: _Marlee_    01/08/2015    3 recensioni
Una storia con la fine gia scritta molto bene. Tutti sapevano come sarebbe andata a finire. E' cio che sta nel mezzo che conta. E quello che successe in quel lasso di tempo tra l'inizio e la fine che diede significato alle loro vite.
#Calzona
Genere: Avventura, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Dopo quel bacio io non avevo nessuna intenzione di deluderla di nuovo, non l'avrei mai fatto, non se lo meritava, come non si meritava di essere abbandonata in un aeroporto impersonale, completamente neutro. Non si meritava di passare 15 anni senza sorrisi sinceri, senza felicità se non quella che le dava sua figlia. Non lasciate mai passare troppo tempo, perche spesso al felicità è davvero a portata di mano, non lasciate che la paura vi impedisca di andare oltre, perche non è mai una buona idea abbandonare la felicità. Io l'ho fatto, la paura ha deciso di farmi da guida, ma mi ha letteralmente portato in un luogo che io non consideravo casa, io non consideravo giusto niente di quello che mi succedeva. Poche erano le soddisfazioni e le cose che mi rendevano felici. Sofia tu sei stata una di quelle cose”

 

Quella notte Mark dormì da Lexie, anche loro come Callie e Arizona facevano davvero tanta fatica a stare separati, loro erano fatti per stare insieme, e niente avrebbe potuto cambiare il loro destino

 

Callie la piccoletta è pronta?” disse Arizona che davanti alla porta ad aspettare Sofia mentre Rose fremeva per andare all'asilo con la sua migliore amica “Si adesso arriva” rispose la mora. Era difficile la vita o meglio, l'amore segreto. Mark era a conoscenza di tutto ma Lauren non sapeva che Arizona aveva iniziato a cercare con Callie un punto di equilibrio, e tanto meno Rose. Loro due si vedevano, di nascosto, spesso in ospedale, in ortopedia, quello era un reparto che nessuno frequentava molto. Ed era abbastanza tranquillo. Lauren sembrava non accorgersi della freddezza della sua ragazza, non se ne accorse perche lei non aveva mai vissuto con la vera Arizona “Callie dobbiamo fare qualcosa” disse Arizona dopo aver lasciato correre giu dalle scale le due piccole “Arizona è da settimane che ti dico di dirle tutto, ma tu hai un blocco” disse Callie posandole una mano sulla spalla “Non voglio scombussolare la vita di Rose” disse lei facendosi abbracciare da Callie, in quell'abbraccio trovò tutte le risposte ai suoi dubbi “Ma lo devo fare, loro devono sapere che io e te stiamo insieme, e Lauren deve uscire dalla nostra vita” disse Arizona baciando il collo di Callie fino ad arrivare alle labbra “Mamma dai che sennò arriviamo in ritardo” disse Rose dalla tromba delle scale, Arizona si sistemò un attimo, diede un altro bacio veloce a Callie e corse giu dalle scale.

 

Nonostante dovessimo comportarci solo come colleghe o amiche la nostra storia non era assolutamente un gioco, anzi non c'era da scherzare. Per solo una mossa falsa molta gente ne avrebbe sofferto. Siamo state davvero attente. Ci amavamo in silenzio. Le amanti silenziose. Nessuno si accorgeva di noi. Eravamo praticamente invisibili. Tutti sapevano che Lauren era la fidanzata di Arizona, sapevano tutti che vostro padre e io eravamo conviventi. Ma nessuno sapeva che sotto c'era tutt'altra storia. E' stato molto divertente per un po, davvero divertente. Ci sentivamo tutti delle spie in azione, sempre attenti alla mossa del nemico, nel mio caso. Sempre attenti a non dare troppo nell'occhio, per quanto riguarda Lexie e Mark. E giocarsi bene la doppia faccia, nel caso di Arizona. Eravamo una super squadra. Eroi. Che la sera dopo il lavoro, e dopo aver indossato per un giorno intero una maschera, ci spogliavamo dei costumi e ritornavamo noi stessi. Per un po funzionò. Poi Sofia e Rose iniziavano a crescere e ad intuire un po di cose, per questo abbiamo dovuto darci un taglio. Io continuai con Mark e Arizona con Lauren. Lexie dopo qualche mese uscì di scena, diceva di non essere capace a sostenere la situazione, la capivamo, vostro padre la capiva per questo la lasciò andare. Fu in quel periodo che Tim iniziò a comparire nei nostri pensieri, ma non solo in quelli miei e di vostro padre, ma anche in quelli di Arizona, lei voleva in qualche modo far parte della famiglia. I rapporti di sangue non significano niente, Sofia chiedeva di in continuazione di Rose che prima di quella decisione era praticamente spesso a casa nostra, ma Rose a sua volta chiedeva di me e di Sofia, come se fossimo legate nonostante non ci fosse niente che ci tenesse legate. Tim arrivò cosi, voluto da tutti in una freddissima mattinata di dicembre. Tuo padre voleva il maschio per giocare a pallone e darti consigli sulle donne, Sofia voleva un fratellino e anche Rose era entusiasta di aver presto un nuovo compagno di giochi. Ma per Arizona fu difficile, per lei fu davvero difficile. C'erano troppe cose da tener sotto controllo, troppe cose che stavano andando per il verso sbagliato. Per lei era troppo”

 

Esplosa una bomba nell'Iraq settentrionale, sganciata dai ribelli contro la base americana” la stanza fu riempita da quella voce monotona del telegiornale, quello che dura poco piu di un minuto, le notizie veloci. Sia Mark che Callie alzarono la testa e i loro sguardi si incrociarono “Hunt” disse Mark pensando subito al suo capo che era partito per una missione “Tim” disse Callie che da qualche settimana era ferma a letto a causa della gravidanza a rischio “Chi è Tim?” chiese Mark, Callie non rispose si alzò dal letto e inziò a vestirsi “Se la Robbins ti vedesse adesso probabilmente prenderebbe la decisione di legarti al letto e non per spassarvela, ma per impedirti di sforzarti. Devi rimanere a riposo, siamo arrivati alla fine quasi” disse Mark, ma Callie non smise di girovagare per la stanza in cerca di qualcosa da mettersi addosso che ancora le entrasse “Zitto, portami in ospedale” disse Callie, aveva bisogno di parlare con Arizona, o meglio Arizona avrebbe avuto sicuramente bisogno di piangere, lei la conosceva bene e non si sarebbe mai lasciata andare con nessun'altra diversa da Callie, neanche Lauren.

 

Sofia era gia pronta fortunatamente e salì in macchina al volo. Incrociò Lauren appena fuori dal bar di Joe “Ma tu non eri in maternità?” chiese con un tono accusatorio, ma Callie non ci fece neanche tanto caso “Dov'è la Robbins?” chiese Callie senza far caso ai suoi toni “Io se fossi in te non mi avvicinerei, ha una giornata strana” disse Lauren, Callie la guardò e iniziò a correre verso il reparto di Arizona, rimase schifata da come Lauren fosse cosi superficiale

 

Arizona sei qui?” disse entrando nel primo stanzino “Arizonaaa” urlò sperando che le rispondesse “Voglio stare da sola” disse sussurrando da dietro uno scaffale, Callie non la ascoltò e corse da lei, si sedette esattamente davanti “Callie ti prego lasciami” disse Arizona mettendosi le mani davanti al viso per coprire probabilmente tutte quelle lacrime “Non ti lascerò mai, chiaro?” disse tirandola con forza a se perche faceva resistenza, la tenne stretta tra le sue braccia per un'infinità di tempo “Non gli ho potuto neanche dire addio” disse Arizona scoppiando a piangere nascondendo il viso nell'incavo del collo di Callie “Lui sa quanto tu gli voglia bene, non gli serviva il tuo saluto perche per lui sei sempre stata li accanto, ed ora sarà lui a non lasciarti mai” disse Callie accarezzandole i capelli “Non ho potuto vedere per l'ultima volta quel sorriso strafottente e quegli occhi blu” continuò la bionda, era disperata e Callie invece era arrabbiata, perche a rigor di logica li non avrebbe dovuto esserci lei, anche se voleva essere li, ma averebbe dovuto esserci Lauren che al contrario era da Joe ubriaca dopo chiassà quante ore dentro li “Callie io non posso vivere senza di lui” disse Arizona sussurrandoglielo all'orecchio “Si che puoi, tu sei forte, tu sei in gamba e lui lo sa” rispose tranquillizzandola “Prima te, poi lui, chi sarà il prossimo?” chiese Arizona ma Callie non capì il senso “Arizona che dici?” chiese Callie prendendole il viso tra le mani e incastrando lo sguardo su quello di Arizona “Te ne sei andata tu, ora lui e la prossima chi sarà? Tu di nuovo probabilmente” disse guardando il pavimento “Non sarò io, perche sono stanca di nascondermi, sono stanca di non poterti amare alla luce del sole, è vero, ma ti aspetterò, giuro, rimarrò qui ad aspettarti, perche so che tornerai” disse Callie avvicinandosi alle sue labbra per baciarla “Anche io sapevo che saresti tornata” disse Arizona prima di sigillare il tutto con un bacio.

 

Lui morì, morì in battaglia, salvando la sua squadra. Tim Robbins salvò la sua squadra, si gettò sopra ad un uomo con in mano una granata. L'ordigno esplose ma lui attutì il colpo, i suoi compagni rimasero feriti, ma lui morì, morì per loro, morì per noi. Per l'America. Il giorno del funerale fu straziante. Ma quella fu la prima volta che vidi qualcosa negli occhi del signor Robbins, quell'uomo era davvero un osso duro, non me ne fece passare liscia una al liceo, era spaventoso, burbero e severo, ma quel giorno vidi per la prima volta una sfumatura di tristezza ma anche tanto tantissimo orgoglio, era orgoglioso che suo figlio fosse diventato un eroe. Sapevano tutti che quella era una fine possibile, che probabilmente non avrebbero mai potuto salutarlo prima che chiudesse gli occhi per sempre, ma Daniel Robbins nonostante avrebbe voluto vedere suo figlio sorridere per l'ultima volta, aveva la divisa, dieci medaglie al petto, le mani dietro la schiena, uno sguardo che andava oltre, e un debole sorriso, lui in quel momento vedeva Tim che sorrideva”

 

Finita la cerimonia Callie andò ad abbracciare Arizona, la strinse forte come era suo solito fare, sapeva che si sentiva incredibilmente fragile e quello era il suo modo per trasmetterle forza e sicurezza senza aprire bocca “Giu le mani dalla mia donna” disse Lauren arrivando da lontano con un tono di voce abbastanza alto, barcollava un po “Non ci credo, sei ubriaca!” disse Callie lasciando andare Arizona che si trovò all'istante tra le braccia dell'altra “I funerali non sono il mio forte” disse mettendosi gli occhiali da sole “Eh si, Arizona sta facendo i salti di gioia invece” disse Callie arrabbiata per il poco tatto di Louren da un po di tempo a quella parte “Ehi adesso basta” disse Arizona con un filo di voce, era tremendamente stanca. Stanca dei segreti, delle bugie, della tristezza. L'unica cosa buona era sua figlia, e voleva andare da lei “Portami a casa” disse a Lauren che le cingeva le spalle con un braccio. Callie era dispiaciuta, avrebbe voluto dirle qualcosa, e soprattutto non avrebbe voltuo fare quella scenata, ma Lauren la metteva tremendamente sul confine tra razionalità e cattiveria.

 

Tim, tu nascesti pochi mesi dopo, di Arizona si erano praticamente perse le tracce, si era chiusa in se stessa come non aveva mai fatto. Il giorno della tua nascita però arrivò in ospedale, io non lo sapevo, ma mi dissero che la prima cosa che fece fu andare a vedere tra i neonati, il suo sguardo si posò all'istante su di te. Quei tuoi occhioni azzurri la attirarono subito. Poi lesse il tuo nome e ti prese tra le sue braccia. Lei era la pediatra, nessuno le impedì di farlo. Ti prese tra le sue braccia e si sedette sulla sedia a dondolo e rimase li, ad osservarti, a sorridere e probabilmente conoscendola, a farti le facce buffe per farti ridere. Voi non la ricordate, perche sarebbe stato troppo complicato, troppo difficile da gestire. Lei lasciò Lauren e cominciò a vivere da sola con Rose. Io e vostro padre rimanemmo nel nostro appartamento. Rose presto non fu piu nei vostri pensieri. Finito l'asilo lei andò alla scuola di Olympia e voi due a Seattle. Poi tutto ricominciò il giorno in cui Sofia partì per il college, probabilmente te lo ricorderai, mi mandasti un messaggio dicendomi di aver incontrato una certa Rose nel tuo stesso corso di medicina, io lo sapevo che l'avresti trovata, perche Arizona sognava quell'università, mentre io volevo che Rose facesse parte della vostra vita, per questo insistetti per mandarti li. La incontrasti e da quel giorno io vi vidi sempre legate l'una all'altra, sorelle. Come avreste sempre dovuto essere”

**SCUSATE IL RITARDO, MA SONO STATA IN VACANZA UNA SETTIMANA, SPERO CHE VOI NON ABBIATE PERSO LA VOGLIA DI LEGGERE GLI ULTIMI CAPITOLI DI QUESTA FF.. CHE NE PENSATE?  BHE CHE DIRE, COME SE DIETRO LE VITE DEI FIGLI CI FOSSERO COMUNQUE CALLIE E ARIZONA SEGRETAMENTE... 

BESOS:) 
M♥ 

  
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