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Autore: Fonissa    03/08/2015    1 recensioni
E se Nico avesse avuto una migliore amica quand'era piccolo?
E se questa migliore amica si ripresentasse e lo vedesse così cambiato?
Di sicuro farebbe qualsiasi cosa per vederlo felice.
Questa è la storia di una grande amicizia.
[Percico] ]friendship Nico|nuovopersonaggio]
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Apollo non era molto sicuro di quel che stava facendo. Sapeva di essersi già spinto troppo oltre andando a trovare le due bambine con regolarità (più o meno...), ma ora stava per andare a casa di altre persone.
Ma guardando i sorrisi delle sorelle, si convinse. 
Aveva avuto molte donne, ma Anna era stata speciale. Prima di morire, suonava il piano in un locale tutt'altro che confortevole. Si guadagnava da vivere facendo quel che amava. 
Purtroppo se ne andò via, durante il secondo parto, ed era stato un duro colpo per Apollo. Quel giorno stesso, guardando Cassandra che allora era una neonata, si promise di cercare di far felici le figlie di Anna, le sue figlie.
Arrivarono di fronte alla porta della famiglia Di Angelo solo pochi minuti dopo. Infondo, non abitavano molto lontani.
Emma bussò, e venne ad aprire un'elegante donna con capelli mossi e neri e grandi occhi castani.
"Salve Signora Di Angelo" salutó Annalisa, mentre Cassandra sorrideva.
"Salve piccole -ricambió Maria Di Angelo- e salve anche a te,Emma" aggiunse poi.
"Salve Maria! Ti presento il padre di Annalisa e Cassandra" disse Emma, indicando l'uomo affianco a se.
"Piacere di conoscerla. Potrei gentilmente sapere il suo nome?" chiese Maria.
"Il piacere é mio. Mi chiamo Apollo, e se vuole può darmi del tu" rispose il dio, a cui non erano mai piaciute le formalità.
Maria sgranò gli occhi.
"A-apollo? Come nella mitologia greca?" chiese, con la voce leggermente più sottile.
"E come in quella romana!" disse il biondo, che ormai era abituato a domande del genere.
"Signora Di Angelo, possiamo vedere Ange...ehm, Nico e Bianca?" interferì all'improvviso Cassandra.
"Oh certo, entrate pure"
Maria lo fece accomodare in salotto, dove Apollo vide una scena che non avrebbe mai dimenticato: un uomo alto e pallido, dai capelli neri e gli occhi dello stesso colore stava tranquillamente parlando a una bambina seduta sulle sue ginocchia, mentre un altro bambino era seduto a terra osservandoli.
"Bianca!" esclamò Annalisa. La bambina scese dalle ginocchia dell'uomo andando ad abbracciare la migliore amica. 
Cassandra invece non aveva nemmeno fatto in tempo a dire 'Angel' che si era già fiondata su Nico.
"Ciao Demon!" disse quest'ultimo.
Fu allora che l'uomo dai capelli neri e Apollo si guardarono.
Entrambi sgranarono gli occhi rimanendo a bocca aperta, incapaci di proferire parola.
"...Ade?!" Apollo fu il primo a parlare.
"...Apollo?!" disse poi il dio degli inferi.
"Mh...non so proprio il perché, ma ho la strana sensazione che voi due vi conosciate" disse Maria sarcastica.
"Già, lo penso anch'io" concordò Emma.
***
"Quindi, voi due siete migliori amici?" chiese Jason, un'oretta dopo.
Hazel e Percy avevano insistito che Cassandra conoscesse gli altri, e visto che la figlia di Apollo ne sembrava entusiasta, Nico non poté far a meno di accettare. E così eccoli lì, seduti sull'erba al Campo Mezzosangue.
"Esatto!" esclamò Cassandra avvolgendo un braccio intorno alle spalle di Nico, a cui non sembrava dar fastidio, cosa che soprese tutti. Si sapeva che al figlio di Ade non piacevano particolarmente i 'contatti fisici', specialmente in pubblico. Ma questo Cassandra non poteva saperlo, visto che si erano lasciati che Nico era ancora un vivace bambino ossessionato da Mitomagia.
"Da quanto tempo vi conoscete?" chiese Reyna, osservando Cassandra da capo a piedi.
"Saranno circa... si, circa 9 anni e mezzo" rispose Nico, dopo averci pensato per qualche secondo.
"In realtà sarebbere molti di più..." aggiunse la ragazza dagli occhi blu, sorridendo.
"É strano. Siete così...diversi!" esclamò Leo guardando i due.
E in effetti era vero. Nico e Cassandra erano l'una il contrario dell'altra. Il primo era cupo e pallido, mentre la seconda sorrideva di continuo, emanando allegria da tutti i pori. Era anche più alta di un paio di centimetri, nonostante fosse di un anno più piccola.
La figlia di Apollo inizió a guardare Nico, tamburellando le dita.
Da quando c'era tutta questa differenza? Prima che si separassero, erano entrambi due bambini vivaci che non stavano mai fermi. Ma qualcosa era cambiato, e Cassandra avrebbe scoperto cosa, a ogni costo.
Proprio mentre pensava a questo, una ragazza dai lunghi capelli biondi si avvicinò al gruppo con passo deciso. Sembrava leggermente arrabbiata.
"Cassandra! Ti sembra il caso di sparire così all'improvviso senza dire niente?" disse Annalisa.
"Buongiorno anche a te, Hitler" rispose Cassandra, senza la minima preoccupazione.
"Non chiamarmi così!" la rimproverò la maggiore.
"Oh scusa. Preferisci Mussolini?" 
A quel punto tutto il gruppo, che prima era rimasto confuso, scoppiò in una fragorosa risata.
Annalisa era furente di rabbia, ma cercò di calmarsi prima di rispondere, per non farsi sentire da tutto il campo.
"Senti, fa quel che vuoi. Ma la prossima volta avverti... idiota" e detto questo, se ne andò in pochi secondi, così come era arrivata.
"E quella era mia sorella. Non é una delizia?" disse Cassandra sarcastica.
"Non ci credo che possa essere diventata così" disse Nico, che ricordava Annalisa come una versione un pò più seria di Cassandra.
"Credici. Angel, sono cambiate un pò di cose mi sa" disse Cassandra, e non si riferiva solo ad Annalisa.
"Come lo hai chiamato?" chiese Frank, guardandoli curioso.
Cassandra sorrise. Lei amava i loro soprannomi.
"Angel. L'ho chiamato così" disse.
"É il soprannome che mi ha dato lei. Deriva dal mio cognome e..." iniziò a spiegare Nico, per poi interrompersi. 
'Sei il mio angelo' gli aveva detto Cassandra quando gli aveva assegnato il soprannome. 
Arrossì leggermente, ricordando quelle parole. 
La ragazza dai ricci neri, capito quello che stava pensando il migliore amico, ghignò.
"Invece il mio soprannome é Demon" disse.
"Angel e Demon... mi piacciono!" esclamò Piper.
Cassandra annuì abbracciando Nico, che borbottò qualcosa, ma non si spostò. Da quel che ricordava, i suoi abbracci non gli avevano mai dato fastidio e non se la sentiva per niente di respingerla.
"Certo che é una bella coincidenza che vi siate rincontrati!" disse Percy, sorridendo a entrambi.
Nico annuì, evitando di guardare il ragazzo negli occhi, cosa che non sfuggì a Cassandra. Fece correre lo sguardo da Nico alla mano di Percy, che era ben stretta a quella di Annabeth.
'Forse... si, è possibile' pensò la figlia di Apollo, per poi stringere le labbra e guardare Nico.
Il figlio di Ade capì subito cosa volesse dire quello sguardo: era il classico sguardo 'dobbiamo parlare' di Cassandra.
Nico annui leggermente, per poi fare un cinque con le mani senza farsi vedere, approfittando del fatto che Cassandra gli stava ancora vicino.
Era una sorta di loro linguaggio segreto, inventato durante gli anni.
La ragazza sospiró. Doveva aspettare ancora cinque minuti prima di parlare con Nico. Giocherellò col bracciale d'argenti, che per qualche secondo rifletté la luce del sole.
"Cos'é quello?" chiese Annabeth indicando il bracciale.
Cassandra mostrò il polso, incoraggiando Nico a fare lo stesso. Questo, anche se leggermente a malincuore, eseguì.
"Ce li aveva fatti mia zia solo per noi..." disse Cassandra, con una nota di malinconia nella voce.
"Sono carini" disse la figlia di Atena, sincera. Hazel, Piper e Reyna concordarono.
"Dei bracciali con i vostri soprannomi? Non ti facevo così sentimentale, Di Angelo" disse Leo. Nico lo guardó di traverso, per poi ritirare bruscamente il polso.
Cassandra guardò da capo a piedi il figlio di Efesto. Non era ne molto alto, ne molto muscoloso. Aveva capelli ricci in disordine, un sorriso furbo e la maglietta macchiata di olio. Tamburellava le dita in quello che sembrava un codice, come se non potesse stare fermo.
Guardó se stessa. Aveva provato a portarsi i capelli, anch'essi ricci, sul lato destro con delle mollettine, con scarsi risultati. La maglietta del Campo Giove era legata sopra l'ombellico e i pantaloncini erano semplici e di jeans. Le scarpe da ginnastica nere erano sporche e rovinate. 
Le era sempre importato più di essere comoda che di avere bei vestiti, ma in quel momento, chissà per quale motivo, avrebbe voluto almeno avere delle scarpe dove non ci fossero buchi.
Nico si accorse che Cassandra si era fatta pensierosa, e strinse la mano a pugno guardandola. Cassandra capì il messaggio.
'I cinque minuti sono passati'
Cassandra guardò in su.
"Si sta facendo un pó tardi. Forse é meglio che ritorni, non mi va di sopportare di nuovo Annalisa. Angel mi accompagni?"
Nico scrolló le spalle, con fare indifferente. Una montatura ben archidettata.
"Va bene" disse. 
Alla fine salutarono gli altri. Hazel aveva chiesto a Frank e Reyna, senza farsi notare, di tornare qualche minuto dopo al Campo Giove, in modo che Nico e Cassandra potessero stare un pò da soli, cosa che non avevano ancora fatto.
I due acconsentirono, e Nico e Cassandra si avviarono, impazienti di parlare.

*ANGOLO AUTRICE*
Ma salve! Okay, ho fatto un pò di ritardo, ma mi sono fatta perdonare col capitolo lungo u.u
Apollo e Ade si erano incontrati, e Emma e Maria se la ridevano XD

Cassandra ha conosciuto gli altri... e si è accorta del cambiamento di Nico. Pronti per il loro discorso?
Al prossimo capitolo allora!

  
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