Film > Peter Pan
Segui la storia  |       
Autore: Piuma_di_cigno    03/08/2015    6 recensioni
Tic Tac, fa l'orologio di Wendy. Ha ormai 17 anni e ogni giorno le sembra che crescere la renda più triste. Non si può fermare questo treno in corsa, e quel che è peggio è che non ricorda nemmeno che, per un attimo, ne ha persino avuta la possibilità.
Ma cosa succederebbe se, infine, gliene venisse concessa una seconda? Una seconda possibilità per rimediare, per scegliere meglio, per valutare e, soprattutto, per mettere in conto anche gli occhi di Peter, in cui si perde continuamente?
Partirebbe all'avventura una seconda volta?
Genere: Fantasy, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Darling, Michael Darling, Peter Pan, Wendy Darling
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 Capitolo 4 – L'Isola

 

Librarmi in aria fu una delle cose più belle che avrei mai potuto sperare di fare. Quando Peter mi prese per mano e mi sollevò, sentii il mio cuore sollevarsi con lui, prima ancora dei piedi.

Mi guardò negli occhi. I suoi erano verdi, con sfumature grigie, che in quel momento scintillavano come argento: era felice che io avessi accettato.

Quando uscii dalla finestra, come in sogno, e vidi Londra illuminata sotto i miei piedi, sentii il cuore battere ancora più forte.

Peter mi tenne la mano, mentre volavamo sempre più in alto, finché la casa fu lontana e persino le urla di mamma e papà furono prive di importanza. C'era qualcosa nel volo che faceva sì che le persone si staccassero dalla realtà, come si staccavano dal suolo: immaginai fosse quello che faceva dei bambini quello che erano.

All'improvviso divenne tutto più distante e meno importante: mamma, papà, John, Michael, la scuola … E mi chiesi come potesse essere così facile.

Peter mi strinse più forte la mano e si avvicinò.

“Pronta ad andare?”

Annuii. Non avevo portato nulla con me, se non quello che indossavo. I miei capelli erano sciolti, il viso privo di qualunque trucco, le mani libere, senza anelli o bracciali, e al mio collo non c'era nessuna collana.

Peter mi guidò verso di lui e mi strinse, quando cominciammo a vorticare abbracciati nel buio, sempre più veloci, sempre più in alto, verso l'unica stella che conoscevo, che amavo, che ricordavo.

Le andammo così vicini, così vicini che mi parve potesse inghiottirci. Ma proprio quando dovetti chiudere gli occhi perché la luce era troppo forte, sentii la pressione del vortice abbandonarci, e una luce più flebile apparire davanti alle mie palpebre chiuse.

Mi accorsi che Peter mi stringeva ancora, un braccio sul mio fianco e una mano sul collo, e arrossii, sperando che non lo notasse.

“Siamo arrivati, Wendy, apri gli occhi.” mormorò, e mi accorsi di quanto anche il suo viso fosse vicino al mio. Sentii il suo fiato caldo sul collo.
 

Aprii gli occhi e guardai in basso.

Il paesaggio mozzava il fiato: il sole stava sorgendo sull'immensa isola che popolava da sempre i miei sogni, e tingeva di verde smeraldo le cime degli alberi, mentre illuminava la cima della montagna innevata come fosse un arcobaleno.

L'acqua del mare era limpida e cristallina sotto di noi, il cielo violaceo andava tingendosi d'azzurro. Per un attimo rimasi senza fiato, paralizzata tra le braccia di Peter, a fissare quella meraviglia che si stagliava davanti a noi.

Poi, cominciammo a scendere piano e io intravidi la chioma di un grosso albero, al centro dell'isola, a cui eravamo diretti. I ricordi affioravano continuamente.

Il posto in cui avrei dovuto vedere la nave dei pirati, il combattimento con il Capitano, e il bacio che avevo dato a Peter … Mi sentii arrossire di nuovo. Il suo corpo era caldo contro il mio e mi aiutava a non rabbrividire per il vento freddo che ci soffiava contro, mentre atterravamo dolcemente davanti al grande albero che, un tempo, era stato la casa dei Bimbi Sperduti.

Peter sorrise e mi fece entrare attraverso una grossa apertura nella corteccia.

“Niente più porte camuffate?” chiesi, notando che gran parte delle misure di sicurezza erano sparite. Sorrise.

“Sull'Isola non sono rimasti altro che fate, sirene e indiani e nessuno di loro è troppo interessato a me.”

Scrollai le spalle.

“Deve esserci una grande pace qui.” commentai. E non esistono né perfezione né buone maniere.

Peter annuì, dirigendosi verso un armadietto poco distante.

Ne aprì le ante ed estrasse quelli che sembravano vestiti. Me li porse, arrossendo.

“Se vuoi indossare qualcosa di più pratico … Insomma, niente contro la tua camicia da notte, ma gli indiani sono piuttosto ferrei su queste cose ...”

Evitai di fare commenti, solo perché il discorso era troppo imbarazzante, e afferrai i vestiti che mi porgeva. Andai in un angolo della stanza e, dopo essermi assicurata che non sbirciasse, mi tolsi la camicia da notte.

Quando vidi i vestiti che mi aveva dato, quasi non mi parve vero.

Pantaloni! Potevo indossare dei pantaloni! Li misi di corsa, felicissima. Poi, fu la volta di una camicia da nera, probabilmente intessuta da qualche indiano. La stoffa era soffice e leggera.

Uscii da dietro l'angolo, e trovai Peter seduto su quello che, durante i nostri giochi, utilizzavamo come trono.

Sorrise vedendomi, una scintilla gli attraversò gli occhi.

“Stai molto bene così, Wendy.” disse.

Sorrisi anch'io.

“Grazie, Peter.”

 

I giorni seguenti furono incredibili. Io e Peter eravamo soli sull'Isola, e ogni mio contatto con la realtà fu ufficialmente tagliato.

Volavamo sulle vette delle montagne, correvamo attraverso la foresta sotto di esse, ci tuffavamo nelle acque cristalline del mare, ci arrampicavamo sugli alberi, ridevamo, e tutto completamente scalzi, ogni tanto anche bagnati fradici, senza preoccuparcene mai.

Peter si rivelò essere davvero cresciuto; non era più un bambino nei modi di fare e di parlare, e persino di pensare, ma non aveva perso quella vena di fantasia che avevo amato in lui, il desiderio di divertirsi e di godersi il momento, fino a cristallizzarlo per sempre.

E, se con le persone normali quello rimaneva un desiderio, con lui era reale.

Dormivamo persino come capitava, addormentandoci e svegliandoci alle ore più assurde. Non che sapessi esattamente che ore fossero … Sull'Isola non c'era alcun genere di orologio.

Peter mi mostrò i luoghi più belli, quelli che la prima volta non avevo visto: prati fioriti, limpidi laghi, baie dalle acque cristalline, splendide radure in mezzo alla foresta dell'Isola. Era il paradiso. Era un paradiso fatto apposta per essere liberi.

Di solito era lui ad occuparsi del cibo, visto che io non sapevo né cacciare, né trattare con gli indiani per avere la selvaggina.

Coglievamo la frutta dagli alberi, e tanto ci bastava.

Quella sera, eravamo distesi in una radura, lontani da casa, e un cielo pieno di stelle splendeva sopra di noi.

“Qual è il tuo colore preferito?” chiese d'un tratto Peter.

Ci pensai su un attimo.

“Azzurro cielo.” dissi infine. “Il tuo?”

“Oro, come i raggi del sole.” rispose, e mi sorrise, il viso poco distante dal mio. Riuscivo a distinguere ogni sfaccettatura dei suoi occhi verdi, in quel momento screziati d'argento e illuminati dalla luce della luna.

“Qual è il regalo più bello che ti abbiano mai fatto?”

Sentii il mio cuore accelerare. Un ditale, avrei voluto rispondere, ma non volevo dirglielo. Era troppo imbarazzante e il mio orgoglio troppo sconfinato … Eppure, gli occhi di Peter mi fissavano. Non c'era nulla di male in questo, ma quella curiosità e il suo sguardo su di me bastarono a far inceppare i miei pensieri, tanto che alla fine l'unica parola che ricordavo era proprio quella.

“Un ditale.” dissi, arrossendo.

Vidi un guizzo di felicità attraversare gli occhi di Peter.

“Il tuo?”

“Lo stesso.”

Spazio autrice: nuovo capitolo! Spero tanto che vi sia piaciuto ... Il prossimo sarà ancora più all'insegna di quello che è destinato a tornare a galla tra Peter e Wendy. Quindi, spero che continuerete a seguire la storia!
Baci,
Piuma_di_cigno.

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Peter Pan / Vai alla pagina dell'autore: Piuma_di_cigno