The Guardians
– Se loro sono gli eroi, siamo spacciati
Capitolo
3
Bibliotecari
invisibili, improbabili paladini della giustizia e guerrieri alieni in
preda a una crisi di nervi
Castello di Oliver
Elizabeta non aveva torce con sé, dal momento che non voleva
farsi scoprire dalle guardie. Certo, erano orbi e stupidi, fatti
più di muscoli che di cervello, ma lei era in territorio
nemico e non le andava di finire nelle segrete.
O, peggio, dover mangiare una delle ricette speciali del principe.
Vero che a Meridian erano quasi tutti morti di fame, ma c’era
un limite a tutto!
Persino Gordon Ramsay si sarebbe arreso di fronte a un caso patologico
e ai limiti dell’umano come Oliver.
Senza contare che, in certi casi, si divertiva ad aggiungere delle sorpresine nei
suoi piatti.
Nella maggior parte dei casi, veleno usato al posto dello zucchero. O
blob informi spacciati per torte. Si doveva fare attenzione a non farsi
mangiare, in quei casi.
Simili orrori culinari sarebbero dovuti diventare illegali!
Peccato che il principe avesse bandito dal regno tutti i cuochi, le
massaie, i possibili partecipanti di Masterchef…. Insomma,
tutti quelli che sapevano anche solo mettere una pentola sul fuoco,
senza incendiare tutta la casa.
Tutto perché non voleva che qualcuno tentasse di superare le
sue leggendarie
doti culinarie (non che ci volesse molto, poi).
E il popolo piuttosto che mangiare la roba che gentilmente
e benevolmente il
regnante rifilava attraverso i suoi cuochi personali, preferiva andare
due settimane all’Isola dei Famosi con Enzo Miccio a
commentare tutti i loro abiti.
Il minimo che gli poteva succedere era prendersi
un’intossicazione alimentare.
‘’ Se non ci fossi io… vorrei proprio
vedere come se la caverebbe quella mezza calzetta di Vlad! Non tiri
fuori la storia “noi vampiri ci nutriamo solo di
sangue”, che tanto lo so che gli piace la torta di mele di
Ekaterina!’’
Il suo monologo sarebbe potuto durare ancora
un’altra mezz'ora, ma sfortunatamente per lei venne
interrotta dal vociare di due uomini.
Le luci delle loro torce si avvicinavano e l’unico
nascondiglio possibile era un’antica armatura messa
lì per fare scena.
Oliver era un egocentrico, amava abbellire il
castello con quadri raffiguranti lui, con vivai e armature appartenute
a chissà quale antenato bislacco e fuori di testa come lui.
Quell’armatura era la sua unica possibilità di
salvezza. Anche se poco, era meglio di niente. Sempre
meglio che in uno dei vivai del principe. Lì ci avrebbe
trovato ragni giganti e lumaconi.
Per il principe, quelli erano teneri animaletti da compagnia. Ci
mancava solo un cane a tre teste da chiamare Fuffi!
Da quei teneri
cuccioli, se glieli avessero scatenati contro, nemmeno lei
che era un vero uomo sarebbe riuscita a uscirne viva.
Fece appena in tempo ad infilarsi l’elmo, che due guardie
reali, con impresso il sigillo di Oliver sul petto e con la pelle
grigiognola le passarono davanti.
‘’ … e dicono che dovrà
andare sulla Terra. Perché, secondo te?’’
L’altro fece spallucce.
‘’ E che ne so. Finalmente si sarà
deciso a cercare suo fratello. ‘’
‘’ Senti che bei discorsi – pensò
interessata la donna – Continuate
pure, non badate all’armatura che tra poco vi
metterà a tappeto.’’
‘’ Il fratello? Il piccolo…
Aslan? Alistor? Come minchia si chiamava?’’
‘’ Che ne so – rispose il collega
– Io sono qui da un’ora. Sei tu il
veterano!’’
‘’ Dodici ore al servizio del principe. Sono un
grande, ammettilo.’’
‘’ Come no… ma secondo te che gli
farà?’’
‘’ Lo inviterà a
cena.’’
‘’ Povero diavolo.’’
Eliza era dietro di loro, pronta a stenderli. Purtroppo,
quell’armatura era piena di polvere e di altre cose meno
piacevole che lei aveva preferito non sapere (probabilmente le guardie
ci mettevano il cibo che amorevolmente preparava
Oliver. )
E arrivò un momento in cui non fu più capace di
trattenere uno sternuto.
ETCHIUUUU
‘’
Salute!’’ risposero in coro i due, continuando poi
ad andare per la loro strada. Eliza rimase immobile, con la visiera
dell’elmo che si era alzata, lasciandole scoperto il viso.
Quelli erano i loro nemici? Sul serio? E
loro negli ultimi vent’anni non erano riusciti ancora a
detronizzare Oliver?
‘’ Che cazz…?!’’
Heatherfield
Sheffield Institute
Sezione di Agraria
Le lezioni di Sylla riusciva a sopportarle solo perché
c’era anche quell’italiano scazzato e con il
linguaggio da scaricatore di porto.
E l’occhio gli cadeva sempre su una certa parte
anatomica del ragazzo.
Sylla era odiato da tutti i suoi studenti. E lui odiava Romano Vargas.
Lo spagnolo sospettava che fosse solo invidioso perché il
ragazzo era di gran lunga più gnocco di lui, tanto da
arrivare a monopolizzare l’attenzione di tutte le ragazze
della classe,
per il biondino ossigenato quello era un affronto personale.
Insomma, l’unico a poter fare strage di cuori, con sorrisini
tirati e capelli alla Malgioglio, era solo lui!
Non potevi mettere nella stessa stanza due fighi assurdi (e Antonio
dubitava che Sylla lo fosse) e sperare che uno dei due non avrebbe
iniziato a marcare il territorio.
Cosa che poi Antonio trovava assurda, era che l’italiano non
si accorgeva neppure degli sguardi che molti gli riservavano.
Non poteva continuare a stare a fissarlo ancora a lungo, lui non era il
tipo da guardare e non toccare. Non era mai riuscito a trovare
un’occasione adatta per parlargli, nonostante fossero nella
stessa classe.
Romano era… scostante, ecco. Quante volte avrebbe voluto
stare da solo con lui. Non gli era saltato addosso solo
perché l’altro avrebbe potuto chiamare la polizia.
O, peggio, un prete…
‘’ Non solo arrivate in ritardo, ma non prestate
neppure attenzione alla mia lezione. Sembra che qui ci sarà
qualcuno che non riuscirà a superare il suo esame. Di
nuovo.’’
Ah, ecco qui la nota marrone della giornata, quella che lo rendeva una
delle persone più sfortunate allo Sheffield e dintorni: non
poteva sfruttare appieno la meravigliosa occasione per conoscere meglio
Romano, perché il professore stronzo non solo aveva pensato
bene di farli sedere separati, ma si era messo anche a far loro una
partaccia assurda.
Mai na gioia! Dopo una giornata simile, l’italiano si
dimenticherà sicuramente di lui, troppo occupato a mandare a
quel paese il prof per l’ennesima bastardata che gli aveva
fatto.
E lui quando potrà mai sperare di poterci parlare di nuovo?
Mai!
‘’ Dios - pensò,
mentre Sylla elencava tutto ciò che pretendeva dai
suoi studenti durante il semestre – Ma
non prende mai fiato?’’
Pochi posti più avanti, Romano era in preda di un tic
nervoso dell’occhio. Non era umanamente possibile sopportare
uno che faceva volontariamente riferimento a te per ogni cosa che non
doveva essere fatta.
Non era un santo, ma non era neppure il classico coglione con cui
potersela prendere.
E così ad un certo punto
sbroccò.
‘’ Ma vaffanculo! Solo perché
‘sta cazzo di Maria non ve la vuole dare non può
prendersela col primo povero stronzo che le
capita!’’
Silenzio di tomba.
Una cosa la si doveva riconoscere: nonostante la figura di merda appena
fatta, Romano mantenne la solita aria menefreghista.
‘’ Come fai a sapere di
Maria?’’ chiese secco Sylla, mentre
sistemava gli occhiali sulla scrivania.
Oh, quello sì che era un argomento scottante. Aveva perso
tutta l’aria da bullo.
‘’ Non sono un coglione, è
dall’anno scorso che non fa che blaterare Maria
non mi capisce e Sarebbe
ancora più bella nuda.E mo' basta, avete rotto il
cazzo! Se non ve la vuole dare, fatevi due
domande!’’
Il professore si fece scuro in viso. Pessimo segno. Antonio quasi
temette che sarebbe scoppiato anche lui di lì a poco. Mai e
poi mai mettere in dubbio la virilità di uno come Sylla.
‘’ Vargas, io non ho mai parlato di Maria in questa
sede. Ora, tu come fai a sapere di lei?’’
‘’ Cazzo dice? L’ultima volta non la
finiva più di inveire contro il russo psicotico
perché non le aveva concesso il giorno libero per uscire con
lei ‘’
‘’ No, non l’ho mai fatto.
‘’
‘’ Non mi prenda in giro. Non sono né
scemo né sordo.’’
Sylla lo fissò con sguardo omicida.
‘’ Davvero? A me non sembri poi tanto sveglio,
Vargas. Per non ammettere le tue mancanze, dai la colpa agli altri.
‘’
Nonostante la frecciatina, l’italiano rispose con notevole
controllo e palle d’acciaio.
‘’ Questo vale anche per lei, prof. Si vede che
Maria ha già capito quanto lei sia carente sotto le coperte.
L’ha visto nudo, si aspettava Rocco
Siffredi… invece si è ritrovata con una versione
in miniatura della torre di Pisa. Molto, molto in
miniatura.’’
Sylla si mordicchiò un labbro, segno che era stato colpito e
affondato dal commento finale del giovane.
‘’ Vargas… ti renderò la vita
un inferno.’’
‘’ Sai che novità.’’
*
11.00
Francis non
era affatto nervoso. Figuriamoci! Non sembrava posseduto dallo spirito
di una casalinga disperata alla Desperete Housewives. Solo, gli piaceva
avere un certo ordine nel suo appartamento, ecco tutto.
Ok… un discorso del genere non convinceva neppure lui. Non
era una persona disordinata (era solo molto, molto pigro a volte).
Ma il non avere nessuno con cui condividere la stanza gli aveva fatto
prendere certe abitudini che, con un coinquilino, non avrebbe mai e poi
mai preso.
Tipo, girare nudo per casa e nascondere certi libri non proprio adatti
a un pubblico molto giovane (diciamo sotto i 18 anni) nei posti
più disparati.
Ah, come gli era piaciuto vivere da solo!
Tra l’altro, l’appartamento fornito dal campus non
era tanto male: una cucina, un bagno e una camera con due letti.
Più un bel divano, nel caso ci fosse qualche ospite a
sorpresa (o, caso più probabile, dove andava a dormire uno
dei due quando l’altro portava una persona)
Certo, mancava di personalità e stile, ma era meglio di
niente. Per
di più, non doveva neppure pagare un affitto stratosferico:
era tutto compreso nella retta.
E per i libri poteva andare tranquillamente alla biblioteca del Campus.
Ah, oggi doveva anche arrivare il nuovo bibliotecario.
Chissà se era carino…
Sentì qualcuno armeggiare con la serratura. Il rettore e il
suo nuovo coinquilino erano arrivati.
‘’ Ecco,
la pace è finita. Spero che non sia qualche parente di Vash.
Mi pare che abbia un cugino austriaco o qualcosa del
genere.’’
Mentre si accertava di non aver lasciato materiale
compromettente in giro, la porta si aprì. E quasi gli venne
un infarto.
‘’ Signor Kirkland – iniziò
Ivan, col suo solito sorriso inquietante sul viso – Questa
sarà la vostra casa fino al conseguimento della laurea. Sono
sicuro che vi troverete bene.’’
‘’ Il bruco?’’
‘’ La rana?’’
‘’ Oh – fece tranquillo il russo,
nonostante l’atmosfera elettrica venutasi a creare
– Vedo che già avete iniziato a darvi dei
nomignoli. Si vede che andate già
d’accordo.’’
‘’ Ma che d’accordo! Non ho mai
conosciuto qualcuno con meno stile di lui! Avete visto che razza di
sopracciglia ha? Un’estetista sarebbe
inorridita!’’
Mentre inveiva contro l’inglese, il diretto interessato aveva
posato a terra le due pesanti valigie che aveva dovuto portare in giro
per il campus (sia mai che il rettore l’aiutasse, eh!) e
replicò:’’ Ho già avuto i
miei problemi stamattina, mi hanno cacciato per l’ennesima
volta e non sono dell’umore per discutere con un ranocchio
dalla lingua lunga! Collins mi ha preso fin troppo in simpatia, e
adesso vuole che gli faccia un programma da rifilare alle matricole.
Sono stanco, non
ho chiuso occhio dopo il mio lavoro e forse sono stato a letto
sì e no tre ore. Piuttosto
che vivere con un pervertito come te, preferirei attraversare la Manica
a nuoto! L’onore di vivere con te lo passo volentieri a
qualcun altro.’’
‘’ Temo che questo non sia possibile – si
intromise Ivan, aggiustandosi la sciarpa sul collo. Come faceva con
quel caldo ad indossare qualcosa di tanto pesante? Era Jack
Frost? – Ci sono problemi legati
all’organizzazione e per trovare una nuova sistemazione ci
vorrebbe tutto il semestre. Ovviamente, se la vostra sistemazione non
vi piace, potete anche andare a vivere fuori, affittando un
appartamento. Tuttavia, mi chiedo se riuscirete ad affrontare sia le
spese per l’affitto sia quelle della retta.
Mi pare di ricordare che non navigate esattamente nell’oro.
Giusto, signor Kirkland?’’
Arthur si fece rosso. Maledetto, lo stava ricattando. Sapeva benissimo
che c’erano altri appartamenti assolutamente vuoti.
Perché voleva farlo vivere con la rana maniaca?
‘’ Tsk… preferisco la rana,
guardi.’’
‘’ Ehi, io sarei qui.’’
‘’ Ma taci, maniaco.’’
‘’ Sarai bello tu,
teppistello.’’
‘’ Sono contento che ci abbia ripensato –
disse sereno il rettore, che aveva l’aria di chi si fosse
tolto un peso dallo stomaco. O magari di chi aveva bevuto due litri di
vodka e ne voleva bere un altro tutto di un fiato – Signor
Bonnefoy, ve l’affido. Aiutatelo a sistemarsi e a farlo
ambientare. E tenga gli occhi ben aperti.’’
Con quell’ultima frase, si congedò, lasciando da
soli i due. Sembrava che da un momento all’altro sarebbe
scoppiato un terzo conflitto mondiale, la tensione era alle stelle.
Bastava una parola, per far scatenare il finimondo.
‘’ VE… QUALCUNO MI FACCIA
SCENDEREEEEE! SONO SOLO UN POVERO ITALIANO
VERGINE!!!!!!!’’
Fuori la loro finestra, era sfrecciato in stile Kung fu Panda
un ragazzo moro e con un curioso ricciolo sulla testa.
L’avrebbero anche aiutato… peccato che loro
fossero al secondo piano.
‘’ Bruco, io non ho visto
niente.’’
‘’ Figuriamoci io, frog
face!’’
*
Kiku
sospirò. Era arrivato sulla Terra, all’istituto
dove studiavano i cinque prescelti. Fin lì, tutto bene. Ora
venivano i problemi. Non aveva idea di come trovarli, né di
come li avrebbe convinti del loro sacro dovere.
Un gruppo più disarticolato di quello non si era mai visto a
Kandrakar e dintorni.
‘’ Non mi devo perdere d’animo! Luba-san
ha fiducia in me. Me l’avrebbe detto lei stessa, se non fosse
stata troppo impegnata a legare l’Oracolo a testa in
giù dalla Torre delle Nebbie.’’
Era ovvio che ce l’avrebbe fatta. Era uno dei migliori
guerrieri di Basiliade.
Doveva solo lasciare da parte la sua totale ignoranza sui terrestri,
l’incapacità di avere un prolungato contatto
fisico con gli estranei (e non solo con gli estranei. Beh, lui al suo
onore ci teneva) e il fatto che non sapesse come far andare
d’accordo delle teste vuote…
Ok, non era per niente in una buona posizione. Usando termini eleganti,
ovviamente. Perso
com’era nei suoi pensieri, mentre girovagava senza una meta
precisa, urtò qualcosa.
‘’ Ahi… ma… non
c’è nessuno? Contro cosa sono
urtato?’’
‘’ Ehm… mi dareste una
mano?’’
Kiku aveva sentito un pigolio tenue, ma non vedeva nessuno.
‘’ Dove…’’
‘’ Sarei qui…’’
‘’ Oh – fece infine, quando si accorse di
un ragazzo biondo seduto a terra – Mi dispiace, non
l’avevo notata. Lei
è…’’
‘’ Matt… Matthew Williams, il nuovo
bibliotecario.’’
‘’ Cazzo – pensava
intanto il biondo – Guarda
chi mi doveva capitare. Spero almeno che il mio lavoro qui sia
breve.’’
Oliver e le sue idee balorde l’avrebbero mandato alla tomba,
un giorno. E quel suo travestimento per non farsi notare stava
funzionando fin troppo bene. Non voleva intoppi. Ci mancava solo che
attirasse l’attenzione delle Guardiane, e sarebbe davvero
finito in un viaggetto di sola andata dal creatore.
Quel ragazzino non la finiva più di genuflettersi per
chiedere scusa. Mai che incontrasse qualcuno di normale, eh?
Come se il Fato avesse voluto prendere sul serio la sua sfida, sui due
ragazzi atterrò malamente Feliciano Vargas.
‘’ Ouch!! Ve… sapevo che
l’amore mette le ali agli innamorati, ma non credevo che
facesse letteralmente
volare!’’
Poi, accortosi di aver schiacciato qualcuno, si alzò subito.
‘’ Ve… mi dispiace! Non ti avevo visto!
Stai bene?’’
‘’ Non molto ‘’ fece in un
sussurro Kiku, pieno di lividi e intontito dal colpo. Si iniziava
proprio bene…
A proposito, dov’era il signor Williams? Se n’era
andato? Avrà accettato le sue scuse?
‘’ Ve… ma sei nuovo? Che bello,
anch’io!’’ esclamò
l’italiano, facendo sobbalzare il povero inviato di
Kandrakar, non abituato a tutta quella espansività. Non
sapeva, il poveretto, di cosa fosse capace l’altro.
Tentò di replicare.
‘’ No, ma io in
realtà…’’
‘’ Che corso frequenti? Io Arte, e il mio
fratellone Agraria! Oggi doveva essere il mio primo giorno, ma
purtroppo ho fatto tardi! Oh… ma mica sei un
professore?’’
‘’ No, perché
io…’’
‘’ Allora sei uno studente! Meno male, non volevo
di certo schiacciare un professore il mio primo giorno. Ah, hai fame?
Io si, e tanta.’’
‘’ Scusa, ma non sono neppure
le…’’
‘’ Ve… c’è un
ristorante qui vicino dove nel pomeriggio lavora un mio amico! Io ho
fame, e voglio offrirti qualcosa per farmi
perdonare!’’
‘’ Perdonare? Ma non c’è
bisogno!’’
Feliciano non lo stette neppure ad ascoltare, lo prese per il braccio e
lo trascinò con sé.
‘’ Ma tu non dovresti andare a
lezione?’’
‘’Ve… avranno già
finito.’’
Aveva trovato uno dei prescelti (cadergli addosso da una non meglio
identificata altezza l’aveva aiutato a
riconoscerlo)… ma gli altri come li avrebbe rintracciati?
Intanto, Matt era rimasto inchiodato a terra dopo la caduta stile lago
dei cigni di Feliciano.
‘’ Ohi… c’è
nessuno? Qualcuno potrebbe chiamare un carro attrezzi e
un’ambulanza?’’
Meridian
Sala del Trono
‘’
Uff... ma qui non succede niente, autrice? –
sbuffò Oliver, seduto di traverso sul trono con la stessa
grazia di un bradipo attaccato all’albero – Gli
altri a divertirsi, e a me niente? Vabbè, guardo come se la
sta cavando Mattie…. Ma dov’è la mia
palla di vetro quando serve?’’
In circostanze normale (ossia quando cucinava o quando seguiva uno dei
nuovi episodi di Master Chef), non si sarebbe interessato al lavoro di
un suo sottoposto. Purtroppo si stava annoiando lì, senza
poter ancora mostrare la sua insita figaggine ai lettori.
Così si era rassegnato al ruolo di guardone del momento. Non
che gli dispiacesse molto, specie quando tra le sue riprese trovava le
immagini di qualche bella biondina francese con tutte le misure giuste.
Oh, perché non poteva andare sulla Terra? Giusto…
per il suo regale deretano era ancora troppo pericoloso. E non aveva
abbastanza magia. Che peccato!
‘’ Eccola finalmente! Ti volevi nascondere, vero my
love? Che sciocchina ‘’ sorrise, mentre
estraeva dalla tasca del suo regaleabito
una sfera azzurrognola, lasciando in un angolino tutte le altre cose
inutili che aveva preso, tra cui un cucciolo di alligatore, gli ultimi
numeri de ‘’Il tiranno innamorato
‘’ , un computer portatile, cianuro e il manuale
del perfetto despota sexy e con manie di grandezza. Versione limitata,
ovviamente.
Al posto dell’abito aveva la gonna di Eta Beta.
‘’ Perfetto… vediamo un po’
cosa sta facendo il mio Mattie!’’
Peccato solo per una cosa: non aveva la più pallida idea di
come usare decentemente la palla di vetro. Ok, era stata di sua madre,
di suo nonno, e della sua bis-nonna… essendo lui sangue del
loro sangue, non doveva trovare difficoltà
nell’usarla, no?
Peccato per il piccolo particolare
che lui fosse un innocente usurpatore. E
dunque la cara palla non voleva proprio farsi usare da lui. Magari
delle volte gli faceva degli scherzetti, facendogli vedere lo
spogliatoio delle sue guardie (e a quella visione lui non si era
più ripreso. ), le
cucine… mentre altre volte si mostrava più
collaborativa, e gli consentiva di vedere programmi interessanti come
il Boss delle Torte e Cucine da incubo.
In questo caso, sembrava avere dei problemi di connessione.
‘’ Oh, andiamo… ma non avevi il wi
–fi? Non è per niente divertente, sai? Non ti ho
chiesto mica di farmi andare su You porn, voglio solo vedere Mattie.
Cattiva, cattiva … toh, questo chi
è?’’
Sulla superficie lucida della sfera comparve il viso di un ragazzo
albino, pelle bianca e occhi rosso sangue. E atteggiamento da Gordon
Ramsay quando non vuole far fuori mezzo mondo.
‘’ Mhm… sembra divertente…
perché me l’hai mostrato? Mica è
francese, vero? Per lui potrei anche diventare un etero
curioso.’’
‘’
Sono uno studente anch’io ‘’
ringhiò Gilbert, mentre armeggiava con la caffetteria del
campus. Insomma, non aveva potuto bere la sua birra quotidiana quel
giorno. E aveva bisogno di forze, se voleva riuscire a scappare veloce
dal russo psicotico. Tra poco, doveva avere una lezione con lui. Che
bella cosa…
‘’ Finiscila di maltrattarmi, Gil -
replicò secca la caffettiera elettronica – Non ci
posso far niente, hanno già finito tutto! Torna
più tardi!’’
‘’ Ma non posso – fu la risposta
dell’albino, che non si stupì nemmeno un
po’ dall’aver sentito un oggetto parlargli
– Se quello mi becca, per me e i miei cinque metri
è finita.’’
‘’ Esagerato. Il signor Braginski non è
poi così cattivo. E’ lui che mi pulisce tutte le
mattine.’’
‘’ Ho capito, il premio Nobel per la pace lo diamo
a lui. L’hanno dato a Putin, perché non pure a
lui?’’
‘’ A proposito… è proprio lui
dietro di te?’’
‘’ Dove?’’
A quella
scenetta, Oliver si morse un labbro per non mettersi a ridere, preda di
un’ilarità che non provava dai tempi di Camera
Caffè. Quel tipo era uno spasso! Oltre alla parlatina
sciolta, aveva un corpo che lasciava senza fiato. Senza contare che la
caffettiera doveva essere dotata di una santa pazienza, per parlare con
lui senza…
LA CAFFETTIERA GLI AVEVA PARLATO?!!!
Il principe smise di ridere subito. Parlare con gli oggetti
elettronici… questo non gli suonava nuovo. Non
c’era una squinzia dai capelli rossi che aveva lo stesso
potere? Si, era una delle amiche di sua madre, una delle precedenti
Guardiane… com’è che si chiamava?
Wanda? Wyla? Will! Il suo nome era Will.
Ed era una Guardiana…
Il principe ghignò. Alla fine, l’Oracolo si era
deciso a scegliere qualcuno per contrastarlo. E se c’erano
altre quattro persone interessanti come l’albino, Oliver si
poteva ritenere più che soddisfatto.
‘’ E’ così ignaro…
scommetto che è il nuovo guardiano del Cuore.
Mhm… è più figo di
quell’altra. E potrebbe darmi più problemi.
Uh… ucciderlo sarebbe un peccato. Io voglio averlo qui a
palazzo. Così gli farò apprezzare la mia cucina.
E senza di lui, gli altri avranno più problemi contro di me.
Che bellezza, ho finalmente trovato qualcosa da fare! Farò
rapire il nuovo guardiano del Cuore di Kandrakar!’’
In quel momento, una guardia entrò trafelata.
‘’ Altezza, abbiamo catturato una spia nelle
cucine. Tentava di distruggere Il mio
mondo in cucina, Cotto
e mangiato e I
menù di Benedetta. ‘’
Oliver sbiancò. Tutto, ma non i suoi tesori.
‘’ Mica ci è riuscita,
vero?’’
‘’ No, principe. L’abbiamo fermata in
tempo… anche perché ha fatto un indigestione dopo
aver mangiato una torta che i cuochi avevano lasciato a
raffreddare.’’ ‘’ Niente
veleno?’’
‘’ Ehm… no.’’
‘’ Uhm… si vede che era per me - disse
l’usurpatore, dopo aver scrollato le spalle –
Almeno sapete chi è?’’
‘’ Uhm… no. L’ho subito
spedita nelle segrete.’’
‘’ Ma davvero… - lo
sguardo del principe avrebbe fatto scappare chiunque fosse stato dotato
di un quoziente intellettivo nella norma. Purtroppo, non era quello il
caso – Avrei voluto parlarci prima io… ma,
dopotutto, hai fatto solo il tuo dovere. Per ricompensarti, vorresti un
cupcake?’’
Terra
The Silver Dragon
‘’
Si chiama Ludwig, e si è trasferito da poco dalla Germania.
E’ molto carino. E forte. E gentile. Spero che mamma non lo
tratti come gli altri, nessuno è rimasto con lei
più di un mese. Ve…
forse lo dovrei invitare a cena. Non l’ho nemmeno ringraziato
per stamattina. Ve… inoltre,
sono sicuro che anche al fratellone piacerà. Questo non lo
mangi?’’
Il nuovo guardiano dell’aria era logorroico. Parlava troppo,
a ruota libera, senza prendere fiato un attimo e senza dare la
possibilità a Kiku di proferire parola. O almeno di
rifilargli da subito la Mappa dei Portali.
Era da un’ora che il giovane guerriero cercava di parlare, ma
l’italiano continuava a rimpinzarlo di cibo per scusarsi di
averlo, sue testuali parole, schiacciato
come l’impasto della pizza.
Cosa diamine era la pizza, comunque?
Yao, il proprietario del The Silver Dragon, lo guardava con espressione
compassionevole, mentre porta i piatti al loro tavolo, posto discreto
ben lontano da sguardi poco graditi. Evidentemente, non era la prima
volta che Vargas portava qualcuno e lo faceva rimpinzare fino allo
sfinimento. Ma poi, i soldi dove li trovava?
Kiku sospirò. Come avrebbe fatto a rintracciare gli altri
quattro prescelti? Già il caso gli aveva fatto incontrare il
custode del potere dell’aria, ma gli altri? E avrebbero
accettato la loro sacra missione? O l’avrebbero preso per un
povero mentecatto? Mangiò un altro involtino primavera,
senza accorgersi, nel suo profondo stato di sconforto paragonabile solo
alla voglia di vivere di Lana del Rey, che il Cuore di Kandrakar
custodito in una tasca della sua giacca, si era illuminato.
Se non ci pensava lui, questa fiction ci avrebbe messo venticinque
capitoli solo per far incontrare le speranze
del Metamondo.
Fu un susseguirsi di casualità: Francis, di fronte alla
prospettiva di dover mangiare l’intruglio preparato dal suo
coinquilino (ora capiva perché era stato cacciato), aveva
preferito andarsene alla chetichella al ristorante più
vicino al campus e più economico, alias The Silver Dragons.
Gilbert si era dato alla macchia, dopo che era stato quasi scoperto dal
rettore Braginski. E per non farsi trovare (quello lì aveva
occhi dappertutto. Ma proprio dappertutto, sembrava uscito dal film
Inception) , si era rifugiato nelle cucine del medesimo ristorante,
dove era stato cacciato dalla cuoca e si era ritrovato nella sala
principale.
Romano e Antonio… il loro era il caso più
particolare. Dopo la giornataccia avuta e dopo che Sylla gli aveva dato
la colpa dell’improvviso fuoco che si era acceso sui suoi
capelli (e così era venuto fuori che non il prof non era
neppure biondo naturale) , l’italiano aveva solo voglia di
mandare affanculo il mondo intero. Del canto suo, lo spagnolo si
sentiva animato da un improvviso coraggio che lo spingeva a non mollare
la pred… ehm… il ragazzo.
Così, gli aveva proposto, prima dell’inizio della
lezione seguente con un nuovo prof, un certo Eseban Bosque, di mangiare
qualcosa insieme per farlo calmare e ritrovare un po’ di
pace, evitando così di insultare l’innocente
professore che sarebbe venuto da loro dopo.
‘’ Se offri tu, stronzo, mi va
bene.’’
E Antonio era al settimo cielo per avergli fatto accettare quel
quasi-mezzo appuntamento. Non gli stava andando poi tanto male la
giornata.
Alla fine, tutti e cinque si erano ritrovati al The Silver Dragon,
medesimo posto e medesimo tavolo.
‘’ Feliciano? E tu che ci fai qui? Non dovresti
stare a lezione?’’
‘’ Ve… se per questo, fratellone, la
stessa cosa lo dovrei dire per te. Ve… lui chi
è?’’
‘’ Mi chiamo Anto…’’
‘’ Antonio?’’
‘’Francis? Anche tu qui?’’
‘’ Mon
ami, da quanto tempo!’’
I due si abbracciarono.
‘’ E’ dalla festa di Gil che non ci si
vede, amigo.
‘’
‘’ Qualcuno stava parlando del Magnifico
me?’’
L’entrata in scena dell’albino sarebbe pure stata
ad effetto, se non fosse stato per la puzza di pesce che
l’accompagnava e per certi crostacei che aveva ancora
attaccati sui pantaloni.
‘’ Gilbert? Che ti è
successo?’’
‘’ Lunga storia, Tonio. Lunga storia. Basta che mi
facciate sedere… ‘’
Kiku si sarebbe messo a piangere. Erano tutti lì. E ora? Che
doveva fare? Non sapeva come attirare l’attenzione su di
sé, erano tutti troppo occupati…
Ancora una volta, intervenne il Cuore a salvare la situazione.
Volò via dalla tasca del guerriero, per posizionarsi davanti
al viso del suo nuovo custode, il quale dopo aver sgranato gli occhi di
fronte a quella mini palla da discoteca luminosa,
esclamò:’’ Ehi! Sono finito a qualche
convegno di Dungeon and Dragons?’’
‘’ Ehm… in realtà –
intervenne finalmente Kiku – Quello sarebbe il Cuore di
Kandrakar. E tu ne saresti il custode?’’
Gilbert alzò un sopracciglio.
‘’ Uhm… scusa, ma tu chi
sei?’’
‘’ Ve… è un mio amico! Si
chiama… come hai detto che ti chiami,
scusa?’’
‘’ Sigh… Kiku
Honda.’’
‘’ Esatto! – esclamò Feliciano
– Lui si chiama Kiku. ‘’
Romano fissò il fratello minore con sguardo truce.
‘’ Ma tu guarda questo… senti, il
fissato dei giochi di ruolo dove l’hai
incontrato?’’
‘’Ve… gli sono caduto
addosso.’’
‘’ Cosa?’’
‘’ Mi pare normale – intervenne il
guerriero, prima che l’italiano maggiore sbroccasse
– Dato che lui detiene il potere
dell’aria.’’
Romano si morse il labbro.
‘’ Che stronzate spari? La botta in testa che ti ha
dato il demente ti ha fatto diventare il Neil Gaiman dei
poveri?’’
‘’ Mi dispiace interrompere il vostro
idillio… ma di ‘sto coso io che me ne dovrei
fare?’’ chiese il tedesco, che tentava di afferrare
il ciondolo, senza successo. Gli continuava a sfuggire, quasi come se
volesse deriderlo.
‘’ Beh… è tuo. Dovresti
custodirlo e…’’
‘’ Se il demente è il guardiano
dell’aria e sto qui deve custodire un coso fluttuante, noi
tre stronzi chi saremmo?’’ interruppe nuovamente
Romano, indicando sé stesso, Antonio e Francis.
‘’ Ehi, Tonio. E’ lui
l’italiano che ti piace?’’
sussurrò il francese all’amico, il quale
annuì.
‘’ Mon dieu… ‘’
Intanto, Kiku aveva preso coraggio. Doveva fare il suo dovere fino alla
fine. Era pur sempre un Tully… ah no, sbagliato fandom.
‘’ Voi siete coloro che custodiscono i poteri del
fuoco, dell’acqua e della terra. Vi è stata
affidata una missione sacra, siete destinati a grandi cose. Colui che
possiede il Cuore di Kandrakar vi guiderà in battaglie
difficili, dove saranno richiesti dei sacrifici. Dovrete proteggere il
vostro mondo e l’universo da una minaccia che potrebbe
distruggere l’equilibrio e dovrete essere sempre uniti. Il
cuore sarà la vostra illuminata guida e…
‘’
’ Ehi, amico – fece Romano, con le mani sui fianchi
– Spiacente interrompere questo bel discorsetto, ma ti vorrei
far notare che la nostra illuminata
guida se
l’è svignata. ‘’
‘’….’’
‘’ Fratellone – lo rimproverò
Feliciano – Non glielo dovevi dire così. Guarda
come l’hai ridotto.’’
‘’Ah, ora sarebbe colpa mia? Il coglione ha anche
lasciato qua il coso ‘’
Intanto, fuori dal ristorante Gilbert prendeva la via per tornarsene a
casa. Sbadigliò. I fantasy non gli erano mai piaciuti.
Preferiva di gran lunga saghe come Star Wars. E quello lì
sembrava un gran bel po’ tocco. Peccato che avesse lasciato
lì la pallina luminosa. Gli poteva tornare utile la notte
quando doveva aggiornare il suo blog e non voleva che il suo fratellino
lo beccasse.
C’erano cose che il suddetto fratello era meglio che
ignorasse… fino ai cinquant’anni va.
Non voleva compromettere la sua innocenza.
‘’ Beh, è stata una bella giornata. Ho
rivisto Franny e Tonio, ho evitato il russo psicopatico e sono anche
riuscito a non pagare due tazze di caffè. Questa giornata
non potrebbe andare…’’
TUMMM
L’albino
cadde a terra privo di sensi. Riusciva a distinguere a malapena due
voci.
‘’ L’hai
preso?’’
‘’ Mhm… credo di
sì.’’
‘’ E’ lui almeno?’’
‘’ Mi pare di si…’’
‘’ Ti pare solo? Coglione, se non stai attento il
principe ti farà mangiare uno dei suoi
cupcake.’’
‘’Per carità, no!’’
‘’ Prendigli le gambe, e io gli prendo le braccia.
Ci deve essere un portale qua vicino.’’
Gilbert non riuscì a vedere bene i suoi rapitori,
prima di perdere completamente i sensi. Ma seppe una cosa: quello era
il giorno dei cosplayer strani.
Nel prossimo
capitolo di The Guardians…
‘’
Ehi, voi! Non potete tenermi chiuso qui dentro!’’
‘’ Inutile che urli – disse Elizabeta,
ricoperta di terriccio e con una specie di lampadina da minatore sulla
testa – Sono sordi. Invece di fare la donnetta isterica,
aiutami a scavare una galleria. ‘’
‘’ Ehi,
aspettatemi… ‘’
I quattro passarono
tutti di fronte a Yao, che per i primi istanti rimase impietrito.
Insomma, non è certo una cosa da tutti i giorni vederti
sfrecciare davanti un ragazzo trascinato da un ciondolo più
sbrilluccicoso di Edward Cullen, e vedere altri quattro correre come
dei pazzi nella stessa direzione del primo ragazzo.
Tuttavia, ben presto la
sorpresa si tramutò in ben altro, ricordando che Feliciano
da solo aveva consumato ben 200 dollari di cibo. Senza contare quello
che avevano ordinato gli altri. Il conto totale doveva ammontare a 350
dollari.
‘’
EHI! ADESSO CHI PAGA, ARU?!’’
‘’
Lo so che è uno dei Guardiani, quello scelto dal Cuore di
Kandrakar e tutto il resto… ma perché in meno di
mezz’ora di prigionia tutto ciò che è
riuscito a venirmi in mente è stato il suo viso spiaccicato
contro una padella?’’
Intanto, l’albino continuava a sclerare.
‘’ Il Magnifico non può morire
qui!’’
‘’ Se non vuoi morire, perché non usi il
Cuore?’’
‘’ Ehm… mi sa che l’ho
perso.’’
Prossimo
capitolo:
Primi incontri e missioni di salvataggio stile Rambo
Grazie Immatura per sopportare pazientemente i miei scleri. Minimo due recensioni per continuare la storia. Volete fare felici due autrici?