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Autore: mikyferro    05/08/2015    1 recensioni
Marco è molto contento di partire per il suo primo campo estivo scout. Ma qualcosa spaventa i ragazzi, un rumore proveniente dal catino di una delle tende dei ragazzi. Ma cosa può essere?
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incest
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Le ricerche presero vita, tutti gli amici di Ivan iniziarono a cercarlo anche nei posti più inaspettati ma di lui neanche l'ombra. I capi iniziarono a preoccuparsi e quindi mandarono i ragazzi a dormire nelle loro tende, e loro iniziarono a cercalo con torce vere e forti. Marco aveva molta paura, vorrebbe andare a cercarlo anche lui per tutta la notte, ma i capi c'è lo impedirono e quindi fu costretto ad andare in tenda e dormire sperando che il giorno dopo ritroverebbe il suo amico vicino a lui. La mattina dopo i capi chiamarono i genitori del ragazzo, Marco non capiva se Ivan è stato trovato oppure di lui neanche un capello. Marco sentì- Ciao signora siamo i capi scout di vostro figlio- disse uno dei capi reparto maschile. continuò- vostro figlio è scomparso però non allarmatevi stanno per arrivare delle guardie ad aiutarci a trovarlo- I genitori di Ivan si sentivano urlare dal telefono dicendo parole offensive contro i capi. Marco ritornò nel suo angolo a pregare che Ivan venisse ritrovato ma qualcuno urlò fortissimo- CAPI!!- Marco si chiese di chi potesse essere e quindi decise di andare a vedere. Ivan fu ritrovato quasi morto dietro ad un albero. I capi chiamarono l'ambulanza e portarono il ragazzo all'ospedale provinciale. Marco per una parte era felice che il suo amico fu ritrovato ma per una parte temeva per la sua morte. La sera era alle porte, faceva molto freddo, Marco apri il catino della tenda apre il suo zaino e prende un giubbotto per riscaldarsi e scese, solo, per andare al fuoco. Mentre scendeva Marco calpesta qualcosa di duro, pensò fosse una pietra, ma da quelle parti non c'erano pietre, allora puntò la luce della torcia all'oggetto duro ed era il suo braccialetto rosso, quello che non trovava più dopo lo smarrimento del suo zaino. Non si spiegava perché stava da quelle parti ma non poteva pensarci doveva correre al fuoco, quindi si infilò il braccialetto al polso e corse al cerchio. I capi non avevano la faccia felice come ogni sera, e con una voce molto preoccupata iniziarono a parlare- Cari ragazzi, vi vogliamo informare che Ivan sta malissimo, e in fin di vita. Presenta degli ematomi in testa molto rischiosi e presenta sei costole rotte. Domani all'alba verrà operato, non vi vorremo raccontare tutto questo ma so che di voi ci possiamo fidare, non vi allarmate che non è detto ancora niente.- finì uno dei capi di Marco. Essi non poteva credere a ciò che stavano dicendo i capi, il suo migliore amico era in fin di vita, non si spiegava ancora cosa fosse successo. Il fuoco durò molto poco, i capi informarono i ragazzi della missione che si teneva il giorno dopo e quindi di iniziare a preparare sacchi a peli e ricambi per due giorni. Marco arrivò alla tenda come se fosse una lumaca, ma si sedette ai piedi di un enorme albero e iniziò a piangere molto. Il giorno dopo Marco si svegliò hai piedi dell'albero in cui aveva pianto molto la sera prima, ritornò nella tenda, dove i suoi compagni di tenda riposavano ancora, iniziò farsi il sacco a pelo, prese uno zainetto e mese il tutto all'interno e porto lo zainetto fuori dalla tenda. Il freddo dell'alba era molto fresco, Marco pensava che in quelle ore il suo migliore amico stava per essere operato, si sedette sul tavolo del suo angolo e pregò finché la sveglia delle sette non suonava. I ragazzi fecero un grande cerchio per la ginnastica, Marco udì una telefonata dal telefono dei uno dei capi che stava facendo ginnastica, quella telefonata gli mise molta paura e ansia. Sussurrò qualcosa nell'orecchio di un'altro capo e con molta fretta ci dissero di vestirsi e rimanere in tenda. Marco si vestì, ma non aveva la pazienza di aspettare che i capi li chiamavano, quindi uscì dalla tenda e corse alla cambusa, ma qualcuno c'è lo impedì, era stato il suo capo squadriglia. Una puzza di bruciato tempestò il campo, qualcosa stava bruciando nelle vicinanze come il primo giorno. Ma questa volta non era la causa il sole, perché il cielo era molto nuvoloso, ma qualcos'altro è stata la causa dell'incendio proveniente da un'altro campo proprio vicino alla tenda dove dormiva Ivan. I capi chiamarono i ragazzi per avvisare della missione e di come stava Ivan. Marco, insieme alla sua squadra, corse verso i capi avevano chiamato, i capi avevano uno sguardo molto preoccupato e tenebroso. Una ragazza chiese di Ivan, ma i capi non risposerò, abbassarono la testa e dissero di portare gli zaini giù al fiume, i ragazzi senza replicare fecero come è stato detto, ma Marco voleva sapere come stava il suo amico, in tutti i costi voleva saperlo. I ragazzi posarono i loro zaini alle sponde del fiume che scorreva molto velocemente, anche Marco portò il suo zaino alle rive del fiume, anche se non voleva partire prese coraggio e continuava a dirsi che Ivan stava bene, ma sapeva che qualcosa era successo al suo amico. Nel fra tempo l'incendio si faceva sempre più grande devastando anche il campo dove alloggiavano i ragazzi per il campo. Era molto grande l'incendio che neanche i grandi secchi che portarono contadini e mercanti della campagna vicino lo spensero. Tentarono con taniche e cisterne ma l'incendio peggiorava ancora di più bruciando la tenda dove dormiva Ivan con la sua squadriglia. Marco voleva in tutti i costi ritornare a casa dalla sua mamma e dalla sua sorellina e quindi strinse forte a se il braccialetto rosso che gli ricordava tutti i suoi momenti più belli insieme alla sua famiglia. Per fortuna si abbatte una pioggia fortissima sull'incendio che sembrava di non spegnersi ansi continuava a devastare tutto il campo dei vicini e quello dei ragazzi. Essi si rifugiarono nella cambusa aspettando che spiovesse per partire per la missione. Durante la pioggia nel campo entrò un'uomo che guardò Marco con uno sguardo molto tenebroso. Il ragazzo si pietrificò da quello sguardo, ma Marco si chiedeva- chi potesse essere quell'uomo e cosa cercasse?
   
 
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