Anime & Manga > Kenshin
Segui la storia  |       
Autore: Miriel_93    05/08/2015    2 recensioni
Per poter andare avanti, bisogna riuscire prima a far pace con il proprio passato.
Solo allora il futuro si snoderà davanti ai nostri piedi.
Nota (su consiglio di Solandia -> thank you very very very much): la mia ff si basa principalmente su quanto accade nell'anime dato che, purtroppo, ancora non sono riuscita a leggere tutto il manga per mancanza di tempo.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

capitolo ventuno

Kaoru

 Questi ultimi quattro mesi mi sono sembrati tremendamente infiniti. La mia fuga aveva fatto preoccupare tutti, non solo Kenshin, Sanosuke e Yahiko, ma anche Megumi, il dottor Gensai, Ayame e Suzume, le ragazze dell’Akabeko…tutti. Devo ammettere di non essermi fermata nemmeno un istante a pensare a quali sarebbero state le conseguenze di quel mio gesto. L’avevo fatto così, senza riflettere troppo. Ed era strano per chi, come me, si ritrovava a rimuginare all’infinito su qualsiasi cosa, a volte travisando il senso originale di ciò che mi perdevo ad analizzare.
Come avevo potuto ignorare così le persone che tenevano a me? Come avevo fatto ad essere tanto egoista? Non riuscivo ancora a spiegarmelo.
Ad ogni modo, avevo avuto un bel da fare e da dire per farmi perdonare e per cercare di far capire agli altri quello che mi era passato per la testa. Per mia immensa fortuna, però, ero circondata da persone così splendide da preoccuparsi solo che io stessi di nuovo bene. Certo, probabilmente non mi avrebbero mai perdonata fino in fondo per averli fatti preoccupare tanto, ma ero sicura che non me l’avrebbero fatto pesare. E questo mi faceva sentire ancora più in colpa, perché erano sempre stati così premurosi, nei miei confronti, mentre io, alla prima crisi, avevo fatto fagotto ed ero sparita, lasciandoli tutti lì a chiedersi che fine avessi fatto e se stessi bene.
Ma a tutto questo avevo pensato abbastanza negli ultimi mesi.
Sbattendo le palpebre, allontanai quei pensieri, tornando a prestare attenzione a quello che succedeva intorno a me.
Domani mi sposerò. Con Kenshin. E nonostante siano quattro mesi che convivo con questa consapevolezza, fatico ancora a crederci.
Per l’occasione, Megumi, le nipotine del dottor Gensai, Tae, Misao e tutte le altre ragazze degli Oniwabanshū si erano riunite nel Dojo in cui vivevo fin dalla mia nascita, cacciando Kenshin e tutti gli altri uomini del gruppo a casa del dottor Gensai. “Non è conveniente che dormiate sotto lo stesso tetto la notte prima delle nozze”, avevano detto. A me era sembrata una stupidaggine, considerato che, ormai, era quasi un anno che Kenshin viveva con me e Yahiko, ma non c’era stato verso di spiegarlo agli altri. E, così, eravamo stati costretti ad assecondarli.
All’inizio, con Kenshin, non era stato semplice. L’idea che presto sarei stata sua moglie mi metteva in agitazione e in soggezione e a volte facevo persino fatica a rivolgergli la parola senza arrossire. Sì, lo so, sono un caso perso.
Pian piano, però, il nostro rapporto era tornato alla normalità, anche se non è del tutto vero.  Nessuno di noi due era particolarmente espansivo, io perché mi vergognavo a morte, lui perché…beh, perché è lui. Nonostante questo, però, in casa si respirava un’aria diversa. O forse era solo una mia stupida impressione.
Mi era sembrato di vivere un sogno lungo quattro mesi, tra i preparativi e la scelta dei dettagli. Ora che mancava solo una manciata di ore, la bolla in cui ero rimasta comodamente intrappolata sembrava essere scoppiata di colpo. L’agitazione mi impediva persino di bere.
«Santo cielo, Kaoru! Un po’ di animo! Sembra che tu ti stia preparando per un funerale!» Nota Megumi, cingendomi le spalle con un braccio. Il suo fiato sa un po’ di sakè. «Guarda che se ci tieni così poco a sposare Kenshin me lo prendo io», mi stuzzica, assottigliando lo sguardo con aria di sfida.
«Sono semplicemente un po’ agitata, non ho cambiato idea», protesto, arrossendo leggermente, mentre cerco di scuotermi di dosso la tensione reagendo alle provocazioni di Megumi.
«Chissà se sarò anche io agitata come te, quando mi sposerò con Aoshi», bofonchia Misao, la voce impastata dall’alcol.
«Si sposa anche Misao?» Chiedono in coro Ayame e Suzume, tenendo tra le mani una tazza di tè ciascuna, guardandoci con gli occhi luccicanti di curiosità.
«Certo, un giorno sposerò Aoshi!» Risponde loro Misao, con aria determinata, alzandosi in piedi e barcollando leggermente. «Fosse l’ultima cosa che faccio!» Aggiunge, prima di rischiare di perdere l’equilibrio.
Notando che, forse, aveva bevuto davvero troppo, le altre ragazze degli Oniwabanshū decidono di accompagnarla a dormire mentre Tae si offre di accompagnare Ayame e Suzume a casa.
Per fortuna questa serata si è conclusa. Non ne potevo più delle chiacchiere allegre di quelle che posso definire mie amiche. Ho bisogno di restare sola con la mia ansia.
Dopo tutti i saluti del caso, resto sola con Megumi, che vuota l’ultima bottiglia di sakè, prima di schiarirsi la voce.
«Da domani sarai ufficialmente la signora Himura. Spero che tu ti renda conto di che cosa significa questo», dice, dimostrandosi molto meno ubriaca di quanto mi aspettassi. Le rivolgo uno sguardo vagamente confuso. Di cosa sta parlando? «Non guardarmi con quell’aria perplessa. Dovrai prenderti cura di Kenshin in tutto e per tutto e smetterla di comportarti da ragazzina immatura», mi spiega, alzandosi in piedi con la sua solita grazia. «Assicurati che sia felice, o mi vedrò costretta a rubartelo», mi avvisa, con un’occhiata eloquente. «Non sono il tipo di persona che si lascia fermare da facezie come il matrimonio, dovresti saperlo. Se voglio qualcosa lo ottengo. L’unico motivo per cui non mi sono ancora accaparrata Kenshin è perché si vede lontano mille Ri che quel ragazzo ti ama. Ma se dovessi fiutare un calo di interesse nei tuoi confronti, per un motivo o per l’altro, sappi che non perderò tempo. Kenshin è un uomo e ha bisogno di una donna, non di una ragazzina», aggiunge, avvolgendosi nel coprispalle di lana per proteggersi dal freddo della notte. «E cerca di essere felice anche tu, ovviamente. Passo domani mattina ad aiutarti a prepararti. Dormi bene, Kaoru Kamiya», mi saluta, prima di darmi le spalle e avviarsi verso casa con passo sicuro nonostante tutto l’alcol che le avevo visto ingurgitare durante la serata.
Non aveva mai nascosto il suo interesse per Kenshin, eppure le sue parole mi hanno scossa. Avevo sempre creduto che il suo fosse un modo come un altro per spingermi a tirare fuori le unghie e a prendermi Kenshin una volta per tutte…ma a quanto pare mi ero sbagliata.
Poco importa, però. Da domani io e Kenshin saremo marito e moglie. Come farò a dormire con questa consapevolezza?
Riordino velocemente, prima di andare ad infilarmi lo yukata e a stendermi nel futon. Il freddo di dicembre sembra volermi tenere sveglia, come se le mie angosce non fossero abbastanza. Mi giro e mi rigiro nel futon, cercando di mettermi comoda e, allo stesso tempo, di scaldare le coperte. Ma è tutto inutile.
Dopo un tempo indefinito, decido di andare a prendere una boccata d’aria per cercare di calmarmi. Mi avvolgo in uno scialle invernale ed esco dalla mia stanza, andando a sedermi sotto il portico, lo stesso portico su cui avevo trovato Kenshin, quando ero tornata dalla mia fuga a Chiba. Sembra passato così tanto tempo.
Un fruscio attira la mia attenzione, facendomi saltare il cuore in gola. Il cancelletto di legno che dà sul cortile interno del Dojo, dove mi trovo seduta io, si apre lentamente e una figura imbacuccata scivola all’interno del giardino, salvo poi arrestarsi appena percepisce la mia presenza.


***L'angolo di Miriel_93***
Non posso crederci, ma ce l'ho fatta!
Ci ho messo sette lunghissimi mesi, ma alla fine sono riuscita a trovare il tempo di scrivere e aggiornare questa benedetta ff. Tra i corsi all'università, l'ultima sessione d'esami e la stesura della tesi, senza contare il lavoro, sono davvero impazzita nel tentativo di trovare il tempo (e l'ispirazione) per scrivere.
Giusto perché la vita è sempre piena di sorprese, in questi mesi sono cambiate tante cose per me, alcune non in meglio (anche se, col senno di poi, magari rivaluterò certi avvenimenti - o almeno spero), altre, invece, non sarebbero potute andare più splendidamente. Diciamo che, in linea di massima, posso anche evitare di lamentarmi, per quanto le cose che sono andate a rotoli siano particolarmente dolorose. Ma dettagli, non è il caso di perdersi in ciance inutili e di piangersi addosso ^^
Quello che conta è che, finalmente, la mia tesi è a buon punto, il lavoro è in pausa perché, bo, a quanto pare quest'anno i turisti hanno deciso che il residence sul lago era noioso, e che l'ispirazione è tornata a trovarmi. Grazie al cielo.
E quindi, niente, spero che il capitolo valga la lunga attesa e vi prometto solennemente di aggiornare prestissimo, anche perché il nuovo capitolo è già in fase di stesura ^^
Spero di non avervi perse <3
A presto, baci baci!
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kenshin / Vai alla pagina dell'autore: Miriel_93