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Autore: mikyferro    05/08/2015    1 recensioni
Marco è molto contento di partire per il suo primo campo estivo scout. Ma qualcosa spaventa i ragazzi, un rumore proveniente dal catino di una delle tende dei ragazzi. Ma cosa può essere?
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incest
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Per fortuna la pioggia passò molto velocemente, i ragazzi pascolarono per il campo per recuperare i loro zaini ormai bagnati dalla forte pioggia. Il momento per la missione di squadriglia era quasi vicina, i ragazzi avevano una grande ansia, non solo perché dormivano una notte fuori dal campo, ma anche perché temevano che non trovavano il posto per alloggiare proposto dai capi e quindi passare una notte in cammino. Il sole usci dalle grandi nuvole nere che oscuravano il tempo un minuto prima e cosi la giornata riprese a vivere. Marco era ancora molto spaventato per il suo amico Ivan, i capi ancora non davano nessuna notizia di lui, se era vivo o se era morto. L'ora della partenza era vicina, i capi chiamarono i ragazzi per avvertirli di mettersi l'uniforme scout e di venire a fare il cerchio per dare le lettere ,per il posto che dovevano raggiungere, il cibo, un semplice panino con mortadella, e un semplice telone in cui passare la notte come fosse una tenda (riparo di fortuna). I ragazzi obbedirono ad ogni ordine proposto dai capi e con molta velocità si vestirono, ripresero i loro zainetti, ormai bagnati fracidi, e si misero in cammino verso le montagne dell'orizzonte. Una cosa spaventò i capi, cioè che l'incendio ancora non si era spento. Marco per tutto il tragitto pensò allo sguardo tenebroso di quell'uomo e di chi potesse essere. Ormai era il suo pensiero fisso che occupava la sua mente di domande. La notte si avvicinava, i ragazzi per fortuna trovarono tutti il posto dove alloggiare per tutta la sera, gli amici di Marco accesero un fuoco e vicino montarono il riparo per passarci la notte. Tutto andava per il meglio, Marco si sentiva al sua agio, anche perché si sentiva al protetto con i suoi amici più grandi. Il fuoco ormai si spense e cosi i ragazzi, ormai stanchi per la giornata trascorsa a lavorare e camminare, aprirono i sacchi a peli e li sistemarono. Marco non c'è la fa più, deve correre in bagno, quindi esce dal riparo e va a depositare indietro ad un albero. Finì molto velocemente, ma mentre si alza il pezzo di sotto del pigiama udì un rumore proveniente dalla tenda. Pensava che fossero stati i suoi amici, ma sapeva che era impossibile perché dormivano tutti beatamente. Marco non ha il coraggio di vedere cosa fosse quel rumore. Molto lentamente si derise al riparo, ma il rumore si replicò più volte e anche più forte. A Marco si fermo il cuore dalla paura, prese un pezzo di legno con ancora una fiaccola di fuoco accesa, e una pietra per difendersi da quel rumore. Molto lentamente Marco si avvicina al riparo dove dormivano i suoi amici ma non c'era niente, solo un piccolo granchio di mare che cercava acqua nei dintorni. Granchi? non poteva essere! si ripeteva Marco in mente, - i granchi si trovano vicino ai mari, cosa ci fa un granchio in montagna?- disse Marco con molta preoccupazione. Ma quel granchio sparì, in un semplice sbattere di palpebre, come se fosse stato inghiottito dalla terra. Marco ancora non si spiegava la presenza di un animale di mare su una montagna, era impossibile, continuava a ripetersi Marco in mente.Lui, nel cuore della notte, udì un'altro rumore, ma questo era molto familiare, era quello di un motore di una macchina, ma cosa ci faceva una macchina su una montagna alle tre della notte? La macchina si fermò no molto lontano dal rifugio dei ragazzi, Essi lo notava dai fari dell'automobile ancora accesi, e dallo sbattere dei sportelli dell'auto. Marco temeva che potesse farli del male quell'uomo, ma allo stesso tempo pensò che fossero solo due innamorati che si fermarono da quelle parte per amoreggiare come tutti i ragazzi. L'automobile restò fermo lì per ore e ore, Marco non sentiva nessun ragazzo o ragazza che amoreggiava, ma vedeva solo una torcia che puntava altrove, una torcia molto potente uguale a quelli che avevano i carabinieri per la luce sugli elicotteri. Marco intravede un'uomo con una lunga giacca, un capello come si portavano anticamente e con vecchi mocassini. Accidentalmente all'uomo misterioso gli cadde la torcia per terra, cosi si chinò per raccoglierla e senza volendo la luce della torcia illuminò il volto dell'uomo. Marco era spaventatissimo, perché era l'uomo che incontrò la mattina prima durante la pioggia con lo sguardo tenebroso, ma cosa ci faceva a quell'ora da quelle parti? cosa cercava? si domandava Marco sempre più spaventato e facendo sempre più silenzio. Per sfortuna un suo compagno iniziò a russare attirando cosi l'attenzione dell'uomo, cosi puntò la luce nell'alloggio dove dormivano i ragazzi e vide Marco che lo osservava. L'uomo urlò con una voce severa- Tu chi sei!- e così spense la luce della torcia e di lui nessuna traccia. Ma sentiva i passi dell'uomo che si avvicinavano al rifugio, cosi Marco prese una pietra lì vicino e aspettò che l'uomo si facesse vivo. Ma ad un tratto anche i fari della macchina si spensero e cosi Marco si trovava nel mezzo del buio, allora si fece coraggio prese la sua torcia bloccata sotto il sacco a pelo del compagno accanto e senza replicare accese la torcia. L'uomo era vicinissimo a Marco lo prese per un braccio e con tutta la sua forza lo tirò fuori dall'alloggio, Marco perse la pietra che aveva in mano per difendersi e anche la torcia, lui tentava di liberarsi ma l'uomo era troppo forte rispetto a lui. Per fortuna le urla svegliarono i suoi amici dove intervennero, ma quando accesero la torcia non c'era nessuno, solo il corpo di Marco a terra pietrificato dal terrore. Ma uno dei ragazzi, Pietro, vide che qualcosa si nascondeva indietro hai alberi vicino al corpo di Marco. Marco stava bene si sedette vicino al vice della squadra che lo consolava, mentre gli alti vedevano cosa potesse essere stato a tirare con molta violenza Marco, ma quando i ragazzi puntarono la luce dietro l'albero non c'era nessuno, solo il capello che indossava l'uomo. Il sole sorge, i ragazzi preparano il sacco a pelo e rotolano gli stoini e si mettono in cammino per ritornare al campo, Marco era ancora pallido, pronto a raccontare tutto hai suoi capi e di volere andare a casa. I ragazzi arrivarono per primi al campo senza fiatare andarono nel loro angolo per sistemare le loro cose. Arrivarono anche gli altri ragazzi felici e fieri per la loro missione, solo Marco era triste e aveva molta paura di quell'uomo. L'incendio, a quanto pare, si era spento il motivo era ancora sconosciuto. Marco preoccupato si fece coraggio e raccontò il tutto hai capi e di volersene andare dal campo ma con pochi risultati.
   
 
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