Film > Ralph Spaccatutto
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Autore: auaura    05/08/2015    2 recensioni
Lo so, sto facendo troppe cose. Chiedo umilmente perdono. Storia assurda che mi sono immaginata in una notte in cui non riuscivo a dormire. Fangirl e fanboy di Big Hero 6 e Ralph Spaccatutto, vendichiamoci del successo (un po' esagerato, secondo me) di Frozen con questa "cosa" che forse è una parodia, non so. x)
Eliminate Elsa e Anna, buttateci Ralph e Vanellope, niente Regno ghiacciato ma distrutto, aggiungete canzoni sceme, un Hiro più grande al posto di Kristoff e Baymax al posto di Sven. Rovinate delle scene, scambiate dei personaggi in certi punti e delle battute in altri. Ecco, questa è la schifezza che state per leggere. Chiedo perdono; accetto recensioni. XD
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Felix Aggiustatutto, Ralph Spaccatutto, Re Candito/Turbo, Vanellope von Schweetz
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ralph corse, lontano. Senza nessuna particolare meta. Si lasciò alle spalle una scia di distruzione, ma non si voltò mai indietro. Avanzava e basta.  Finchè non sentì male ai piedi. Allora si fermò un attimo, e notò la montagna. Quella più grande di tutte, che dominava incontrastata su quello che era il suo Regno. Fissò solo quella enorme montagna, solo davanti a sè. Era curioso, solo un pochino, però si obbligò a proseguire. Corse ancora. Non avrebbe guardato indietro. Rallentò il passo dopo una ventina di metri, convinto che correre l'avrebbe solo sfinito di più.
Quando giunse alla montagna, trascinava i piedi; comunque non si sentiva stanco. Anzi, quasi non si era mai sentito meglio. Beh, quasi, certo. Si era liberato di un peso che gli faceva male sul petto da una vita. La neve fredda gli coprì i piedi, inzuppandogli le scarpe. La osservò e sospirò. Allora la neve prese uno strano colorito giallastro. Tutto prese un colorito giallastro. E marroncino. Era tutto...sporco. Perplesso, si guardò intorno. Cadeva tanta polvere, però così delicata da sembrare neve. Era bella, sì. Non stupenda....ma bella. In un suo modo tutto particolare.
Aveva detto che non avrebbe mai cantato. Ora, però, una strana sensazione, una strana voglia di cantare a squarciagola, gli riempì il corpo. Che importava, poi? Era da solo.
Inspirò, e iniziò a cantare, riprendendo a camminare:
➖La polvere cade già,
come fiocchi di neve, sulla città.
Ad un regno antico e abbandonato,
il mio destino  è incatenato.➖
Sentiva la malinconia che gli si aggrappava alle viscere, continuò:
➖La paura mi rinchiude in gabbia,
ed è quasi impossibile farmi andare viaa.➖
Guardò le mani, le fissò intensamente, e i suoi genitori gli apparvero davanti agli occhi:
➖"Riguarda te, lo sai,
ricorda, non dirlo mai"
Così mi fu detto, ed io lo rispettai.
Non mi ribellai mai.
Ci ho provato,
ho celato e domatooo,
ma invanooo!➖
Il primo acuto, la voce  che pian piano si scaldava e sembrava essere, solo di un po', più intonata. Slacciò la giacca, la lasciò aperta, il vento fresco lo accarezzò.
Strinse la mano e la riaprì, lasciò uscire tanti piccoli raggi rossicci e detriti:
➖D'ora in poi, me ne fregherò,
anche solo per un pooo',
Che m'importa del bravo ragazzo,
qui ci sono solo io e posso fare il pazzo.➖
Lanciò vari raggi verso l'alto, illuminarono la montagna di un rossiccio scuro.
Destra, e sinistra. Delicati raggi, come riccioli di vento.
➖Rimango qui, felice e solo
lascerò chee...
 la distruzione sia un problema loro.➖
Si tolse la giacca, il vento l'afferrò e la trascinò via. La maglietta veniva spinta delicatamente all'indietro; solo in quell'aria congelata, che gli faceva venire la pelle d'oca, riusciva a respirare di nuovo. Avanzò verso una spaccatura nel terreno (probabilmente creata dai suoi poteri):
➖Magari a volte può far bene,
andarsene per un po',
forse non sarà facile,
però mi abitueròòòòò!!!➖
Iniziò a correre verso la spaccatura, mentre una scarica di adrenalina lo percorreva da capo a piedi:
➖Basta,  se questa magia misteriosa
è una maledizione o una benedizione➖
Stinse i pugni, tirò all'indietro le braccia e poi le lasciò scattare in avanti, lanciando un'enorme sostanza appiccicosa rossa, che percorse tutto il burrone:
 ➖se è bene o male,
non mi deve importare...➖
Poggiò un piede sulla colla rossa, intorno ad esso si formarono tanti mattoncini marroni, solidi e compatti.
➖Non importaaaaa!➖
Corse lungo  il ponte di colla, che sotto il suo passo, diventò un'enorme ponte di mattoni compatti.
➖Libero, spalanco la portaaa,
la mia vita avrà una svolta!
Libero, scappo via,
di me non vedranno nemmeno la sciaaa!➖
Giunse dall'altra parte, battè con forza un piede a terra, crepe partirono e percorsero la montagna, intorno a lui.
➖Resto qui, non andrò via...
questa adesso è casa mia.➖
Alzò con forza le braccia e le spinse di nuovo verso il basso, sprofondò con la terra, creando una buca a forma di cono.
➖Il mio potere cresce
 e copre ogni cosa presente,➖
Roteò su se stesso, strinse i pugni e alzò le mani verso l'alto. Le aprì e sopra di lui iniziò a crearsi un tetto, altissimo.
➖raggi potenti di magia,
crepe s'allungano e crescono➖
Stava creando un castello sprofondato nel terreno, il cui ingresso e le torri uscivano però dalla buca. Iniziò a scolpire le pareti con raggi rossi, facendole diventare lisce e quasi trasparenti.
➖nascondendomi, e non mi vedrà nessuno...
ed è perfetto perchèèè....➖
Prese la corona dalla sua testa e la osservò:
➖Gli altri non sapranno più di me,
niente più loro Reeee!➖
La strinse nel pugno, la sbriciolò e lanciò via i residui, che si fusero con il castello. Si portò una mano ai capelli e li scompigliò, facendoli puntare verso l'alto.
➖Libero, sbatto la porta,
la mia vita cambieràà➖
La maglietta rossa iniziò a rovinarsi, schiarendosi in più punti, formando una camicia a quadri con più sfumature del colore arancione. I suoi pantaloni si consumarono sulle ginocchia e strapparono attorno alle caviglie.  Sopra la camicia si formarono due bratelle, trasformando i pantaloni in una salopette rossiccia. Stacca una delle due bratelle1 facendo scivolare un lato del pantalone verso il basso.2
➖Libero, sbatto la porta,
ora avrò una vita vera.➖
Avanzò, salendo la scalinata, per arrivare al balcone, superiore al livello della terra. Aveva creato un castello che partiva dal fondo della buca ed usciva fuori di una decina di metri.
➖Ecco qua, la distruzione cheeee...
 non cesserààààààààà!➖
Uscì nell'enorme balcone ed  ammirò ciò che aveva creato.
➖Questo è il prezzo per la mia libertà.➖
Così si voltò, e le enormi e solide porte di mattoni si chiusero alle sue spalle.


-Raaaaaalph!- supplicò Vanellope all'aria. -Dove  seeeei?-
Il cavallo procedeva lentamente nella neve alta. -Sono io!- gridò -Sono io, tua sorella!-
Erano almeno un paio d'ore che vagava disperatamente alla ricerca del Re; senza risultati. Si era fatto giorno. Dalla posizione del sole, capì che era molto presto. A quell'ora in genere dormiva. Infatti sbadigliò almeno cinque volte negli ultimi due minuti. Però cacciò il sonno. Doveva farcela. Doveva trovare suo fratello. L'abito dell'incoronazione si era sfilacciato sull'orlo della gonna, scolorito sul corpetto e macchiato sulle spalline; una delle due, era anche sul punto di staccarsi. Era come se solo essere a contatto con quell'aria, le cose si distruggessero. Ma sulle persone non c'era alcun effetto, per fortuna.
-Ralph?- gridò ancora -Rispondimi, ti prego!-
Si avvicinò troppo ad un albero dai rami pericolanti, infatti uno di essi cadde davanti al cavallo, sollevando un sacco di neve. Il destriero si spaventò e disarcionò Vanellope, che si ritrovò nella neve ad osservare il suo cavallo correre via.
-No! No, no, no, no!!- piagnucolò.

Fu costretta a rimettersi subito in viaggio, a piedi. Mentre le sue gambe affondavano nella neve fino al ginocchio. Strinse i denti, si limitò a borbottare qualcosa e basta. Passarono le ore, che alla principessa sembrarono anni, e si fece buio. Fu costretta ad abbandonare il mantello, zuppo di neve sciolta, che l'appesantiva e basta.
Continuava a camminare, senza sentire ragioni.
-Ovviamente, doveva avere il p-potere d-di distrug-gere le co-cose.- balbettò, scossa da brividi di freddo, causati dall'abito estivo e dalla neve della montagna. -Non poteva, c-che ne so...far crescere tanti fio-fiorellini nei giardini o coprire di cioc-colato g-gli og-oget-ti....o t-trasformarli in o-oro. No!???-
Aveva freddo, fame, sete, le facevano male i piedi ed aveva un disperato bisogno di dormire.
A un certo punto smise di lamentarsi, si fermò ad osservare una piccola casetta a solo qualche metro da lei. -Ohhhh pezzo di Strudel mangiucchiato!- esclamò.
Iniziò a correre verso la casetta e si fermò davanti ad essa. C'era un cartello sul tetto: "Casa di zia Markowski" e sotto, sbiadito "albergo-emporio-giocattoli per bambini-bar- fast food-abbigliamento".
Vanellope aggrottò le sopracciglia. La stavano prendendo in giro? Scosse la testa, non esitò, però, ad entrare.
Era una piccola casetta in legno, anche graziosa, con un bel po' di scaffali. Vuoti.
-Hou-Hou!- la salutò un brutto ragazzone pelato con i denti storti, alzando la mano e scuotendola troppo velocemente;  dietro un bancone alla sua destra.
-Ehm...ciao..?- rispose Vanellope. Le venne istintivo poi esclamare:-Ma tu non sei una donna...-
-No, non dovrei.- rispose l'altro con un sorriso da cretino.
-Ehm....tu sei..?-
-Oh.- rispose il ragazzone -Markowski  J.; nipote di zia Susy Markowski.-
Vanellope si lasciò sfuggire un:- Ahhhh...-
-Mia zia è la proprietaria di questo posto, che presto passera a me!- iniziò a  battere le mani velocemente -Evvivaaaaa!-
-Già...- Vanellope sorrise forzatamente -Evviva!-
La principessa camminò verso uno scaffale pieno di strani barattoli. Erano pieni di strani liquidi colorati. Alcuni avevano strane piante all'interno o bollicine di altri colori.
-Ti interessa? Quelle rosa sono creme solari, quelle verdi aiutano la digestione, quelle porpora sono perfetti anti-zanzare, quelle arancione chiaro sono anti-ruggine, quelle azzurre con le bolle viol...-
-Ok- lo interruppe la ragazza -Ho capito grazie..ma non sto cercando queste cose.-
-Che ti serve, giovincella?-
Vanellope ridacchiò imbarazzata:-Qualcosa da mettere sotto i denti, magari? Sono ore che non mangio.-
-Oh...certo! Va bene. Aspetta un attimo.- l'uomo aprì una porta dietro di sè ed entrò nello sgabuzzino.
Dopo qualche minuto, uscì con paio di panini avvolti in una carta trasparente.
-E' di stamattina.- disse Markowski -Oggi non ho potuto farne altri.-
Vanellope pensò che fosse uscito di testa, ma i panini non avevano nulla di strano, perciò mise qualche moneta sul bancone e ne prese due. L'uomo le mostrò cinque tavolini dietro altri scaffali, così la principessa si mise seduta ed iniziò a smangiucchiare fissando la parete davanti a sè. Aveva un paio di chiodi a cui erano appesi vecchi abiti, ma non erano ridotti male. Anzi, erano tenuti piuttosto bene. Guardò con noto interesse il resto degli scaffali, uno era pieno di giocattoli in legno e plastica, macchinine, cavalli, mostriciattoli, bambole...
Un altro scaffale era metà vuoto, e nell'altra metà c'erano tanti pacchetti di farina e caramelle. La principessa lo osservò perplessa, non capiva perchè erano messi tutti insieme, mischiati. Scosse leggermente la testa e tornò al suo panino.
-E' passato qualcuno...da queste parti...uhm, il Re, magari?- domandò, deglutendo.
Seduta contro lo schienale della sedia tirò un filo dal corpetto del vestito. Si stava distruggendo, pian piano. Lanciò uno sguardo annoiato ai pochi vestiti, forse doveva comprarne uno nuovo. Pensò a suo fratello. Dove poteva essere? Sbuffò. Aveva sciolto i capelli, che le cadevano morbidi sulle esili spalle.
Un vento gelido la fece rabbrividire. Notò la porta aperta. Entrò un ragazzo, coperto di neve e polvere.
Markowski lo salutò come aveva fatto con Vanellope:-Hou-Hou!-
Il ragazzo si pulì il viso con il braccio e si guardò intorno:-E' un disastro là fuori..-
-Già.- confermò l'uomo -Si sta distruggendo tutto, eh?-
Il ragazzo si tolse il berretto, rivelando tanti ciuffi neri che sparavano in tutte le direzioni:-Perfetto.- borbottò -Niente più lavoro per un bel po'.-
Vanellope sbottò, come per difendere suo fratello:-Si stanno solo distruggendo le cose, non le tue braccia.-
Il ragazzo si voltò di scatto verso di lei e la fulminò con lo sguardo:-Invece è un problema, se per mestiere smonti Robot e Go-Kart.-
Vanellope sghignazzò:-Mi prendi in giro?-
-Certo che no!- esclamò l'altro.
Il moro andò verso uno scaffale, afferrò un barattolo con un liquido verdastro. Poi prese un sacchetto da una mensola,  una corda  e poggiò il tutto sul bancone.
Vanellope, incuriosita si alzò e si avvicinò al bancone.
-Fanno sessanta.- disse Markoswi.
-Sessanta!??! Ma è un furto! Facciamo venti.-
-No, mi dispiace, articoli non in saldo.- e fece un sorriso cretino.
Il ragazzo scosse la testa:-Eddai, Mark. Non è la prima volta che vengo qui!-
-No, infatti è la terza.-
-Un piccolo sconto?-
-Nemmeno morto, Hamada.-
Vanellope osservò il ragazzo:-Tu sai da dove viene tutta ... distruzione?-
-E' un semplice terremoto, quello che ha fatto tutto questo casino.-
-No!- scatto Vanellope -Non è un terremoto è...- la sua voce esitò.
-E'?- domando il moro.
-Mio fratello.- bisbigliò Vanellope.
L'altro scoppiò a ridere:-Sì, e io sono Babbo Natale. Comunque viene dalla montagna centrale. Quella enorme. Sembra. C'è una strana luce, lassù.-
Vanellope osservò gli oggetti che il ragazzo doveva comprare:-Te li pago io.- esclamò. -Se tu mi porti alla montagna.-
-Scordatelo.- ribattè l'altro e uscì sbattendo la porta.
L'uomo e la principessa si scambiarono uno sguardo confuso. Vanellope fissò i vestiti sulla parete e la merce davanti a lei, sul legno ruvido. Poi fissò un paio di guanti da uomo, una felpa, due paia di calze orrende e bucate, stivali e una gonnellina.
-Senti...-



Era riuscita anche a pagarsi ago e filo, con cui aveva preso le due calze (le uniche due gambe buone, senza buchi) e le aveva unite insieme, aveva indossato la felpa color menta e la gonna color cioccolato, gli stivaletti scuri come i suoi capelli, stretti una rigida coda alta. Aveva tolto tutte le mollettine, e aveva preso tutto ciò che serviva al  ragazzo, che trovò in una casetta accanto alla "Casa di zia Markowski". Così, con il tutto chiuso in una borsa a tracolla marrone, si avvicinò alla baita.

-Sì, Baymax. Una piccola rompiscatole vestita bene.-
Il gigante robot bianco, simile ad un palloncino, lo osservò e piegò la testa di lato:-Non mi sembra giusto trattare in questo modo una tua probabile coetanea.-
-Se è una pizza, sì.-
-Ma non era una ragazza?-
-Senti, Bay, lascia stare, ok?-
Il ragazzo si mise seduto e attaccò un dito di Baymax ad uno strano tubicino grande come una torcia. Il petto del robot-palla s'illuminò, mostrando una pila scarica, che si caricò in pochi secondi.
-Cavolo.- disse, esasperato, il moro -Si sta rompendo anche il caricarobot portatile.-
Si guardò intorno e rise:-Baymax, ti ricordi...quando ero un ragazzino e ti avevo appena creato? Come faceva quella ninna nanna?......Mhhhh, aspetta! Si!
Sono migliori i robot, Baymax,
lo saaai...
non ti cambierei mai,
con nessun altro umano...Perchè?-
Baymax scosse la testolina e cantò con lui:
-Perchè, nessun altro vale quanto te,
nessun può sostituirti.-
-Non so che altro dirti,
l'umano sa essere spietato,
mai negli anni è cambiato.-
-Ricoorda cheee,
sei hai bisogno sarò sempre con te.-
-Buoooonanotte.-
-Bel duo!- esclamò Vanellope aprendo la porta.
-Ancora tu!?-
Vanellope gli lanciò la tracolla:-Mi accompagni alla montagna?-
Il ragazzo osservo gli oggetti dentro di essa.
-Sono Vanellope.- si presentò.
-Hiro.- tagliò corto l'altro -E lui è Baymax.-.
-Allora?-
Hiro si convinse che quello sarebbe stato il più pericoloso, grande, pazzo, stupendo errore della sua vita.
E forse aveva ragione.
Ma non disse di no.



Angolo autrice sclerata.
Saaaaalve! Come va?
Ho fatto un lavoro assurdo per questo capitolo, che NON POTETE IMMAGINARE. Spero sia valsa la pena aspettare, comunque. ^-^  Tutta la canzone di Ralph, se la cantate con la base di Let it go, al contrario delle altre canzoni, funziona. Esatto. Ho riscritto tutto il testo per farlo combaciare con la musica, sono matta, lo so. (Certo, dovete cantarla in un certo modo, ma più o meno va a tempo.)Baymax, probabilmente, sarà quello più OOC. Non mi viene. Avevo scritto la canzone di Ralph in rosso ma, a quanto pare, non si è salvata, così ho aggiunto degli affari per distinguere le parti cantate (sperando di avercela fatta)
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Ve lovvo!
Ciauuuuuu! :)
 


 
  
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