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Autore: Celeste98    06/08/2015    1 recensioni
Cosa succederebbe se durante la Battaglia qualcosa non andasse nel verso giusto?
Pervinca e Vaniglia stanno per compiere l'incantesimo che riporterà l'equilibrio tra luce e buio, ma Pervinca nel mezzo dell'incantesimo manda via sua sorella. Perchè? Cosa ha intenzione di fare Vì? E se la caverà da sola?
Il Nemico che attacca Fairy Oak prova un odio profondo verso Magici luminosi e Non Magici, e distrugge tutti coloro che si mettono contro di lui.
Cosa succederebbe se i Saggi del villaggio decidessero di evocare gli spiriti dei loro antenati per aiutarli? E se invece degli antenati qualcun'altro aiutasse i cittadini di Fairy Oak?
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questa è la mia prima storia in assoluto, se vi ho incuriositi leggete
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Pervinca Periwinkle, Scarlet Pimpernel, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 37 – Scoperti

Il tempo sembrava non passare mai, nessuno parlava poiché erano tutti immersi nel propri pensieri. Probabilmente alcuni si erano già pentiti di non essersi aggregato al piccolo gruppo che si era  diretto alle grotte sotterranee della scuola, per assicurasi che almeno i bambini stessero bene. Gli unici che provavano a tenersi impegnati erano i ragazzi. Shirley e Vaniglia stavano usando le Rune, grazie ad una pergamena trovata nel sacchetto avevano letto la formula magica e avevano anche posto alcune domande generiche per assicurarsi che funzionassero.

Grisam e Chris stavano esaminando la spada. Stranamente, quando il mago luminoso provava ad impugnarla essa si ribellava mandando scariche che, a detta del mago, gli intorpidivano il braccio; al contrario Grisam sembrava non sentisse niente, anzi era come se quella spada gi fosse sempre appartenuta per la brandiva con naturalezza. Flox invece era seduta per terra in un angolo a studiare la mappa disegnata da Grisam e, grazie anche alla presenza di Shirley, riuscì a disegnare con le dita dei punti colorati per segnare dove avessero lasciato i nastri. Anche i tre saggi erano intenti nell’osservare con attenzione il pugnale avvolto dall’edera: la pianta aveva le sue radici proprio nell’impugnatura e se si osservava bene le venature si poteva notare una leggera luce che le attraversava a intervalli regolari, con un po’ di immaginazione sarebbe potuto sembrare un cuore che pompa il sangue in vene e arterie, l’incantesimo faceva sì che il pugnale producesse la linfa vitale che alimentava la pianta.

Nel frattempo due ragazze erano appena entrate in una particolare stanza di pietra, molto diversa dalle altre della città: le pareti erano tappezzate di freddo muschio, il pavimento era coperto da almeno due dita di acqua gelata e dal soffitto sbucavano delle grosse radici.

«Sei sicura di sapere quello che fai Scarlet?» chiese Pervinca seguendo l’amica bionda all’interno della stanza.

«Certo. Adesso dovremmo trovarci sotto Bosco-che-Canta, non molto lontano dal fiume a giudicare dall’acqua sul pavimento» rispose l’altra dirigendosi verso quella che un tempo doveva essere una scrivania, adesso completamente incorniciato da radici e piante rampicanti.

«Credi che gli altri siano riusciti a trovare la cripta?» chiese sovrappensiero aprendo un nuovo cassetto. Vì, che stava controllando i ripiani di una vecchia libreria, si voltò a guardarla.

«Probabilmente sì, ma non ci metterei la mano sul fuoco» rispose con nonchalance continuando a osservare la libreria.

«Dovremmo nasconderlo qui, sai… potrebbe mimetizzarsi meglio» continuò osservando i numerosi volumi che nonostante l’umidità erano totalmente intatti. Scarlet estrasse un vecchio libro da una tasca interna del suo mantello per poi passarlo a Pervinca che lo ripose a sua volta su uno scaffale intermedio.

«Torniamo alla Rocca, non vorrei che Ast e Der si caccino nei guai prima del tempo» continuò Pervinca mentre applicava un incantesimo di mimesi sul libro.

«Perché? Non siamo già nei guai» esordì la bionda con voce lieve. Pervinca non rispose ma si incamminò verso la porta, seguita poco dopo dall’amica. Una volta fuori sigillarono l’ingresso con una pianta velenosa dalle spine lunghe all’incirca cinque centimetri.

«Violet, io non capisco. Se vogliono imporre un’oscurità perenne, perché bloccare l’accesso a quella statuetta?» chiese confusa zia Tomelilla.

«Forse perché non vogliono il potere assoluto del buio? O almeno a quel tempo non lo volevano» rispose pacata la strega mora.

«Sul serio è questo ciò su cui ti sei impuntata Lillà? E non su come abbiano fatto due ragazzine di 10 anni a fare un incantesimo così complesso? » chiese Ortensia.

«Quella non è una cosa impossibile. Avranno usato il libro degli antichi incantesimi» esordì Mentafiorita.

«Io invece mi chiedo come abbiano fatto a modificare l’incantesimo in modo che non si potesse ostacolare o annullare neanche a distanza di anni. È una cosa da livello molto avanzato» Duffus si aggiunse alla conversazione con stampata in faccia un’espressione di pura ammirazione verso Pervinca e Scarlet.

«Non ci aiuti così amico» disse Antar. per tutta risposta Duffus lo ignorò continuò a leggere un libro di contro fatture.

«Cos’è questo libro di antichi incantesimi?» chiese Grisam. Scarlet-Violet spiegò che si trattava di un libro di incantesimi risalenti a periodi non precisati della storia. Questo libro era scritto in una strana lingua che era comprensibile solo ai magici del buio ma non a tutti: a chiunque lo aprisse il libro mostrava strani simboli e disegni ma nelle mani di altri i simboli cambiano forma diventando parole.

«Io non l’ho mai letto ma per quanto ricordi credo che solo due persone di mia conoscenza siano mai riusciti ad utilizzarlo prima di Scarlet e Pervinca: mio fratello Roseto e Duffus – spiegò – ma quest’ultimo non ne vuole parlare» si affrettò ad aggiungere dopo un’occhiata gelida da parte del suo compagno.

«E perché non ne vuoi parlare? Potrebbe aiutarci a capire cosa passa per la mente di quelle due» sbottò Ortensia con rabbia. Tutti  i presenti spostavano lo sguardo dall’anziana strega al ragazzo dai capelli scuri che sembrava non averla neanche sentita mentre continuava la sua lettura seduto sull’ultimo gradino della sua cripta.

«Quella contenuta nel libro è una potentissima magia tanto distruttiva quanto antica. Nelle mani sbagliate potrebbe portare solo dolore ma chi sa interpretarlo nel modo giusto potrà trarne solo bene. Quando io l’ho aperto… non ero propriamente io, bensì ero sotto l’effetto di un potente incantesimo di legamento e lealtà postomi da maghi oscuri: io vedevo ciò che Lui voleva che vedessi. Pervinca e Scarlet non vedranno mai il dolore che avevo visto io, loro faranno la cosa giusta. In loro difesa posso solo dire che il fine giustifica i mezzi, e io ho totale fiducia in loro». Durante l’intero discorso il suo sguardo era fisso davanti a sé, perso in ricordi lontani ma una volta finito la sua attenzione tornò sul suo libro e da quel momento non aggiunse altro.

Le due streghe dopo aver attraversato il passaggio segreto e assicuratesi che fosse ben nascosto, salirono le scale che le portarono in una delle sale principali. Prima che potessero rendersene conto vennero colpite alle spalle da una dozzina di incantesimi che fecero perdere loro i sensi.

Man mano che recuperava le forze, Scarlet, anche ad occhi chiusi, capì di essere sdraiata su un freddo pavimento di pietra non levigata e leggermente corrosa e avvertiva una leggera brezza che le spostava alcuni capelli dal viso. Ricordando cose era accaduto aprì gli occhi e tentò di alzarsi. Grave errore. La testa le girava pericolosamente e quando tentò di poggiare la mano sinistra sulla tempia, da dove aveva l’impressione fosse ferita, si accorse di non poter muovere il braccio. Aprendo nuovamente gli occhi, questa volta lentamente e muovendo il minimo la testa, scorse una sagoma, che riconobbe essere Derek, alla sua sinistra. Era privo di sensi e i suoi polsi avevano delle catene lunghe all’incirca un metro l’una che lo bloccavano alla parete alle sue spalle. La gamba destra presentava un profondo squarcio e aveva numerosi tagli sulle braccia.

 Ma ciò che fece mozzare il respiro di Scarlet fu il simbolo marchiato a fuoco sul palmo della mano destra di Derek: era il Meiton. Un marchio che permette di prendere o, molto più probabile in questo contesto, rilasciare l’oscurità. Con studiata lentezza si mise seduta poggiando la schiena alla parete alle sue spalle. Anche questo fu un grave errore. La schiena le bruciava furiosamente e poté giurare di sentire odore di sangue. Strinse con forza gli occhi e si morse il labbro inferiore per non urlare dal dolore. Aprì nuovamente gli occhi pieni di lacrime e solo adesso notò che fossero sulla cima della torre, il caldo sole estivo le sfiorava il viso in una leggera carezza. Di fronte a lei si trovava Pervinca: era sdraiata su un fianco e temeva la testa poggiata sul braccio, aveva i capelli incrostati di sangue e un labbro spaccato, l’altro braccio era posto in una posizione innaturale e Scarlet fu certa che fosse rotto. Alla sua destra invece c’era Aster, o meglio ciò che ne rimaneva. Era quasi totalmente ricoperto di sangue, tre profondi graffi gli attraversavano l’occhio e lo zigomo destro e stavano ancora sanguinando, sul petto insanguinato si poteva notare un altro taglio obliquo ma estremamente preciso che andava dalla spalla sinistra al fianco destro. Avevano tutti il marchio sulla mano, che era a sua volta posta con il palmo rivolto verso il cielo. Chiudendo nuovamente gli occhi e ignorando gli aloni luminosi che le si formarono sulle palpebre sigillate provocate dall’aver fissato il sole, si costrinse a ricordare ciò che era successo nelle ultime ore, poco dopo essere tornata alla Rocca insieme a Pervinca.

Inizio flashback

Una volta aperti gli occhi ci vollero pochi secondi per potersi abituare all’oscurità della stanza ma ci volle anche di meno per riconoscerla, erano già stati in quella stanza. Guardandosi attorno Scarlet vide i suoi amici appesi per le braccia al soffitto e non toccavano il pavimento per una ventina di centimetri. La guardavano tutti in silenzio, probabilmente p stata l’ultima a svegliarsi.

«Bene, bene, bene. Siete tutti svegli» James fece il suo ingresso accompagnato da quattro grossi individui che di umano avevano ben poco. I loro occhi scarlatti splendevano nell’oscurità ad una decina di centimetri in più rispetto a quelli color ghiaccio di James.

«Così credevate di potermi imbrogliare, giusto?» chiese con ironia. Nessuno dei quattro ragazzi rispose ma in compenso mantennero il contatto visivo con l’uomo.

«Ma non sono arrabbiato sapete. Anzi, voglio darvi la possibilità di rimediare al vostro errore e dirmi dove si trova la sfera» continuò. Neanche questa volta risposero ma continuarono a guardarlo. I quattro “uomini” si spostarono dal fianco del loro Signore e si posero alle spalle di ognuno dei ragazzi.

«Mi deludete ragazzi. Volete forse che dia l’ordine di punirvi» non ricevendo ancora nessuna risposta, fece un cenno con capo ai suoi soldati che immediatamente iniziarono a colpire le schiene dei ragazzi con la frusta.

Uno. Due. Tre… Era difficile trattenere i gemiti di dolore ma nessuno di loro voleva dargliela vinta.

Diedi. Undici. Dodici… Ormai i gemiti e i sussurri erano diventati vere e proprie urla di dolore, accompagnate dalle gocce del loro sangue che cadevano sul pavimento.

Alla quindicesima frustata si fermarono. James si avvicinò a Pervinca che, nonostante avesse gli occhi gonfi di lacrime, non ne aveva versato neanche una. Aveva il labbro inferiore sanguinante per averlo stretto tra i denti con troppa forza nel tentativo di non urlare.

«Non ci conosciamo da tanto tempo Pervinca, sari che non mi piace dovervi fare del male ma voi non mi lasciate altra scelta. Dimmi dove si trova la sfera e questo dolore cesserà» a causa delle catene che la sollevavano da terra, il viso di Pervinca era alla stessa altezza di quello di James, mentre in situazioni normali le arriverebbe sì e no alle spalle.

La ragazza chiuse gli occhi e trasse un profondo respiro. Cogliendolo di sorpresa, invece dell’informazione che aspettava James ricevette uno sputo che lo colpì dritto sulla guancia.

«Mai» aggiunse Pervinca con sguardo folle. James si asciugò il sangue di Pervinca dalla sguancia, dopodiché la schiaffeggiò. Il viso della ragazza era girato di lato e le sanguinava il naso ma nonostante ciò rialzò lo sguardo. Non gli avrebbe dato la soddisfazione di vederla debole.

«Continuate» disse James ai soldati mentre usciva dalla stanza, e da quel momento iniziò il vero dolore.

Fine flashback

Tutti i sopravvissuti erano usciti dai sotterranei ed erano riuniti nella grande piazza principale. Nel pomeriggio alcuni carri trainati da strane creature erano giunti al villaggio ed avevano liberto i prigionieri per poi sparire nel nulla. Ma nel riabbracciare i loro cari, tutti sapevano che in quel gesto non c’era nulla di compassionevole. Stava per accadere qualcosa, qualcosa di grande ed oscuro a cui James Nox voleva che assistessero.

Con un lampo bianco e oro apparvero al fianco della grande Quercia i quattro maghi che avevano incontrato nella cripta. Il sole stava ormai tramontando ma i quattro fondatori erano impegnati a guardare qualcosa dal lato opposto.

«C’è qualcosa che non va» esordì Duffus tra gli sguardi confusi dei cittadini che trasalirono nel vedere a cosa si riferisse il ragazzo.

Una gigantesca luna rossa come il sangue sorgeva oltre le montagne e illuminava il cielo nero. Ed accompagnare questo raro e spaventoso evento fu qualcosa di altrettanto spaventoso. Dalla Rocca si espansero raggi di energia seguite da urla disumane di cui fu semplice indovinarne i produttori.

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SPAZIO AUTRICE

Questa volta non ho aspettato troppi mesi per aggiornare e spero che questo capitolo meriti più recensioni e visualizzazioni del precedente.

Per quanto riguarda il capitolo, l’ho scritto oggi di getto perciò non ho idea di quanti errori ci siano (non ho avuto molto tempo di rileggerlo) ma spero che non siano troppo gravi.

In questo capitolo Scarlet e Pervinca hanno nascosto quello che sembra essere il libro antico degli incantesimi, tra non molto sapremo se potranno mai andare a recuperalo.

A quanto sembra nessuno di loro ha veramente ceduto dopo il trattamento e non hanno ceduto neanche questa volta, ma James troverà il modo di impadronirsi della sfera?

In generale spero che il capitolo vi piaccia ed approfitto per ringraziare le due che hanno recensito lo scorso capitolo a cui dedico questo

AnnabethJackson22

Arya secrets

A presto

♥ bacioni ♥

 Io torno a scrivere e con un po’ di fortuna aggiornerò presto
  
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