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Autore: bad93    07/08/2015    1 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
-Dai vieni! Dobbiamo festeggiare!-
-Ma ho perso, non credo ci sia nulla da festeggiare.-
E questo cosa centra?!chi ha detto che si deve festeggiare solo quando si vince? Siete arrivati in finale e anche se avete perso è comunque una conquista.-
-Comunque loro si meritano la vittoria.-
-Già, è stata una partita molto avvincente.-
-Vado a cambiarmi, ci vediamo dopo.-
-A dopo.- lo salutò con la mano e sorridendo.
-Un sogno...era solo un sogno.- si svegliò accaldato e tremante, il cuore gli batteva all'impazzata.
Questa fanfiction la dedico alla mia carissima amica Marina Swift che mi aiuta sempre moltissimo, e come me adora il personaggio protagonista.
Spero che possa interessare a qualcuno questa mia nuova storia, grazie mille a chi leggerà e recensirà, buona lettura.
bad93
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Afuro Terumi/Byron Love, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3: Pensieri.
 
 
 
Quella mattina Byron si svegliò presto, anche perché non era riuscito a dormire un granché, si era appuntato di dover cambiare divano. Quando aveva affittato l'appartamento era già arredato, non sapeva da quanti anni, ma una cosa era certa: sul divano non si poteva dormire. Avendolo sentito anche Saori si svegliò e andò in cucina.
 
-Buongiorno.- lo salutò lei.
 
-Ah, buongiorno.- 
 
-Ti sei alzato  presto. Allenamenti mattutini?-
 
-Già in vista della partita di oggi. Giusto per vedere se è tutto a posto.-
 
-Capisco, poi andrete direttamente allo stadio? - 
 
- Si, ci vuole un po' per raggiungerlo e dovremo prendere una navetta.-
 
-E come fate con il mangiare?-
 
-Mangeremo dopo, una volta arrivati.-
 
-Allora va bene.-
 
-Ci vediamo dopo.-
 
-Esci di già? Non fai colazione? -
 
- La faccio lungo la strada, grazie.-
 
-Ok, come vuoi. Allora a dopo. Ti porto il pranzo va bene? -
 
-Ok.- 
 
Lui uscì di casa facendole un cenno della mano.
 
"Se iniziano gli allenamenti così presto non saranno troppo stanchi per la partita? Io non me ne intendo, probabilmente se hanno deciso così è perché sanno quello che fanno. Ma io non sono molto convinta che sia la strada giusta. Vabbè ora vado a fare colazione."
 
 
 
Nel frattempo...
 
"Dovevo proprio fare una passeggiata, sono tutto indolenzito, spero di non restare bloccato con la schiena. Sembro un vecchietto, quel dannato divano, sarà meglio che mi dia una mossa a cambiarlo, non so nemmeno quanto possa costare. Inoltre conviene prenderlo di un tessuto lavabile e che si possa cambiare, forse è meglio se chiedo a Saori di accompagnarmi, di sicuro lei ci capisce più di me in fatto di lavatrici, io è già tanto se so farla partire. Comunque ora che faccio? Sono uscito troppo presto, non c'è nulla di aperto, beh intanto faccio un giro al parco finché non aprono i bar. Poi andrò a vedere le vetrine dei divani per avere un'idea del prezzo. "
 
Raggiunsero il parco dove incontrò il capitano della squadra.
 
-Salve coach.-
 
-Buongiorno, sei mattiniero. -
 
-Eh già, vengo spesso qui a correre prima di andare a scuola. Lei come mai è in giro? Gli allenamenti sono tra due ore.-
 
- Lo so, ma mi sono svegliato presto e non riuscendo a dormire sono uscito per una passeggiata. Gli altri della squadra non ti seguono?-
 
-In che cosa? La corsa mattutina? Mi seguiva una mia amica, vicina di casa, o meglio amica, di mia sorella.  Ma sono entrambe malate così ultimamente sono solo. Della squadra so che alcuni vanno a correre, ma abitiamo tutti in zone distanti fra loro e non riusciamo mai a combinare un'uscita.-
 
-Capisco, però mi sa che ora ti conviene ricominciare a correre.-
 
-Giusto devo essere in forma per la partita.-
 
-No, devi essere in orario a scuola. Se non vuoi essere assente.- disse lui guardando l'orologio.
 
-Ahi,  ha ragione. Perché il tempo passa sempre in fretta. Arrivederci a dopo.- gli disse correndo via.
 
-Non lo facevo così sbadato, è proprio vero il tempo vola. Vediamo di prendere un caffè e svegliarci, ormai qualche bar dovrebbe essere aperto.- 
 
Uscì dal parco e si diresse al bar dove andava di solito e lo trovò chiuso, era il giorno di riposo. Andò da un altro poco distante e lesse un biglietto: chiuso per ferie. Passò ad un altro nel quartiere vicino e trovò un cartello: fallito. Quella mattina non gli andava proprio bene, mancava solo un'ora agli allenamenti, così prese la metro e decise di andare in un bar vicino alla scuola. Quando arrivò vide un biglietto, non voleva avvicinarsi date le esperienze appena passate, ma a volte era pubblicità o una qualche nuova offerta, per cui decise di leggerlo: chiuso per motivi personali. Evidentemente quella mattina avrebbe perso il caffè, come il giorno precedente aveva saltato il pranzo, sperò che almeno le macchinette della scuola funzionasse, ed entrò nell'edificio.
 
Quella del primo piano era guasta, quella nella sala insegnanti aveva terminato il caffè, quella al primo piano veniva rifornito,  provò al secondo piano dove trovò una coda interminabile e decise di rinunciare e andare al campo. Se non altro avrebbe potuto consolarsi con il pranzo, sprechi che Saori non fosse tornata quella di un tempo, decisa a strafare, rifilandogli qualche schifezza. Volle essere positivo, vista la cena precedente e improvvisamente  sentì dei passi avvicinarsi, si voltò e vide il vice-preside. 
 
- Salve, volevo parlarle e avendola vista nei paraggi ho pensato che fosse libero. Lo vuole un caffè? -
 
-Grazie, ma dove l'ha preso? Ho visto che alle macchinette è impossibile prenderlo.-
 
-Eh, eh, ho il mio posto segreto.-
 
"In pratica ha una macchina personale nel suo ufficio. Che tirchio." - Di cosa voleva parlarmi?-
 
-Della partita di oggi.-
 
-Il preside mi ha già confessato le sue paure e preoccupazioni.-
 
- Si lo so, è un tipo molto ansioso. Secondo me non c'è da farla così tanto spessa, infondo è solo una partita, l'importante è partecipare, come in tutte le gare. Ma ammetto che non ci capisco nulla di calcio, anzi ad essere sinceri lo sport non è mai stato il mio forte.-
 
-Capisco, però concordo con lei. È vero che nel calcio, come in tutti gli sport, l'obbiettivo è quello di vincere. Ma se non ti diverti, è come se la vittoria non l'avessi mai ottenuta. Sotto questo punto di vista ha vinto l'avversario, che ha subito una sconfitta.-
 
-Corcordo, peccato che il Quinto Settore non la pensi così, o meglio il grande imperatore.-
 
-In quell'organizzazione  non ho mai capito quale fosse la gerarchia, ma ho idea che il grande imperatore in realtà funga solo da volto da mostrare al pubblico, tipo un capro espiatorio. E che in realtà ci sia qualcun altro a tenere le redini del gioco. Ma questa è solo la mia opinione, quindi non conta.-
 
-Possibilissimo. Tenendo conto che il grande imperatore è stato cambiato di punto in bianco, senza un motivo. E non vi erano nemmeno le elezioni.- 
 
-Non saprei che dirle,  ma ora i ragazzi stanno arrivando, è meglio chiudere il nostro discorso. -
 
-Sì, ha ragione.- se ne andò. 
 
-Allora ci siamo tutti? -
 
-Sì, coach.-
 
-Bene allora iniziamo con l'allenamento.-
 
-Sì! - esclamarono tutti, alzando un pugno.
 
 
 
Gli allenamenti iniziarono con un po' di riscaldamento e poi fecero una partita di prova, titolari contro riserve, per testare le strategie e gli schemi. Successivamente si radunarono al cancello e presero la metro che li avrebbe portati alla navetta. Assieme alla Raimon presero il mezzo e arrivarono allo stadio zattera. Saori era già seduta sugli spalti ad osservare; dopo dieci minuti la partita iniziò, durante il primo tempo la Kirkwood era nettamente in vantaggio, nonostante vi fosse un attccante che rifiutava il gioco di squdra. Le due contendenti andarono a riposo con la Kirkwood come favorita. Nel secondo tempo la Raimon rimontò e vinse la partita; la Kirkwood capì i propri errori e l'intera squadra andò a mangiare.
 
Byron inviò un messaggio a Saori, avvertendola che avrebbe pranzato con la squadra e di scusarlo, ma che avrebbe mangiato il suo obento per cena.
 
 
 
Verso sera Byron rientrò a casa.
 
-Ciao, come è andata?- gli chiese lei vedendolo rientrare.
 
-Ciao, scusa per oggi-
 
-Tranquillo, bisognava tirarli su di orale dopotutto.-
 
-Vero, ma alla fine non hanno preso una grande batosta. Hanno capito che è molto più divertente il calcio libero di quello regolamentato.-
 
-Ovviamente, mi chiedo come si possa stare a certe regole.-
 
-Chi lo sa, ma pian piano tutte le squadre stanno capendo che il Quinto Settore sbaglia.-
 
-Un po' in ritardo ma meglio di mai.-
 
-Già, vado a fare una doccia e torno.-
 
-Ok.-
 
Lui andò in bagno e lei rientrò in cucina a finire di preparare la cena.
 
 
 
-Credevo mi dessi l'obento del pranzo a cena.- disse lui entrando in cucina e vedendo la cena in tavola.
 
-Lo so, ma visto che avevo tempo e domani devi lavorare di nuovo. Ho pensato fosse meglio tenere l'obento per domani.-
 
-Ottima idea, a me basta mangiarlo. Il quando non mi interessa.- disse sedendosi.
 
-Come vuoi tu.- gli rispose mettendo in tavola un'insalata.
 
 
 
I due cenarono e dopo aver sistemato la cucina, si sedettero sul divano a guardare un film.
 
-Sai una cosa?- iniziò lui.
 
-Che cosa?-
 
-Stavo pensando...-
 
 
 
 
 
 
 
Continua...
 
  
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