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Autore: fefejay_Mj    07/08/2015    0 recensioni
Michael,un ragazzo con un sogno. E' tenace,ha dovuto fare i conti con la sua infanzia,ma crescendo scoprirà di essere invincibile,il suo cuore è di ghiaccio,ma arrivò un amore che lo sciolse...
Poi il successo,la fama...Il suo sogno diventò realtà,il potere è nelle sue mani.
Ma dal passato riemergerà qualcuno che Michael non è mai riuscito a dimenticare...
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Joe Jackson, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Quella domenica mattina era cominciata in estrema tranquillità,il sole splendeva di nuovo alto in cielo e solo qualche nuvola faceva a volte capolino. Incredibilmente,il primo a svegliarsi fu Michael:eh sì,si sentiva rigenerato come non mai e tranquillo. Un sottile raggio di sole che filtrò attraverso le tende colpì il suo occhio,che immediatamente iniziò ad aprirsi con un continuo battere di ciglia. Fu compiaciuto nel ricordarsi che fosse domenica,e soprattutto del fatto che Damon ed Adam ancora non si fossero svegliati. Stiracchiandosi, si mise a sedere sul letto e mosse un po’ la bocca ancora impastata dal sonno. Guardò verso la finestra,poi cercò l’equilibrio per mettersi in piedi ed andare a ‘salutare’ quell’ennesimo giorno di sole. Dietro di lui pure Adam cercò di svegliarsi invano;Michael si sentiva veramente a suo agio quel giorno,stava bene con se stesso e pensò,pensò a Nina…

“Chissà oggi cosa farà? Voglio farle una sorpresa.”
“Michael…Ti prego,chiudi quella cavolo di tenda…” Disse Adam ancora sonnecchiante.
“Dai,so che sei sveglio! Il mattino ha l’oro in bocca!”
“No.” E si mise a pancia in giù portandosi il cuscino sopra la testa.
Michael alzò gli occhi al cielo e gli scoprì le coperte velocemente.
“Adam,dai.”
“Ma chi sei? Mia madre?” si ricoprì.
Michael si mise a ridere con la sua solita risatina.
“Va bene,allora vorrà dire che prenderò in prestito la tua adorata chitarra.” Si mise a braccia conserte.
“Cosa?! Non ci provare,brutto farabutto!” In un secondo Adam si rizzò in piedi.
“Oh,bene. Vuol dire che in questo modo funziona.” Disse Michael con tono di sfida.
Adam si voltò con il ghigno di un cane rabbioso e gli occhi torvi. Poi vide Damon che se ne stava a dormire beato a bocca aperta sul davanzale dell’altra finestra.
“Ma guarda quell’altro scemo!” E lo indicò con un gesto della mano.
“Ahahah! Penso che a quel poveretto ieri sera sia andata parecchio male!”
Michael guardò sorridendo Adam,poi camminando in modo furtivo verso Damon,gli appoggiò le mani sulle spalle cercando di strattonarlo parlandogli sottovoce.
“Hey,Dam. E’ l’ora di alzarsi!” Gli disse Michael scherzando.
“…” Nessuna risposta.
“Adam,vorrà dire che utilizzeremo:le maniere forti.” Adam annuì con la testa.

Presero la chitarra elettrica,poi ci collegarono le cuffie e le misero sulle orecchie di Damon. Gli avrebbe preso un colpo! Fu proprio così. Michael diede un colpo deciso con il plettro sulle corde,ed il suono potente e graffiante rimbombò dentro la povera testa di Damon che si alzò immediatamente.

“Ma che diavolo vi salta in testa!” Damon urlò a più non posso e buttò a terra le cuffie.
Ma Michael ed Adam erano tutt’altro che preoccupati della sua reazione: stavano ridendo come dei cretini sotto i loro baffi!
“Scusa Dam,è che non ti volevamo far sprecare una intera giornata lì sopra la finestra;in quella scomoda posizione poi!” Adam rise ancora.
Lo sguardo di Damon sembrava quello uscito da un film dell’orrore.
“Non.provate.a.farlo.mai.più. sono stato chiaro?!” Poi Damon li spinse sui loro letti.
“Ammettilo,però. E’ stato furbo e divertente da parte nostra.” Disse Michael con vanto.
“Beh,no. Ricordate che stavolta ve la farò pagare davvero.” Disse con l’indice puntato verso di loro minacciosamente.
“Ohh,mr.’ve la farò pagare’ è minaccioso!”
Damon tirò con violenza due cuscini a tutti e due.
“Uhh,questa vendetta è molto morbida!” Disse Adam.
“Sentite,basta. Mi avete veramente rotto. Smettetela.”

I due smisero di ridere,poi si misero a riflettere sul fatto che Damon la sera prima aveva passato una nottataccia. Non era nel loro spirito fare da consolatori umili di emergenza,ma si trattava del loro migliore amico,anche se non volevano apparire misericordiosi. Michael ed Adam decisero che era venuto il momento di farsi raccontare,finalmente, di quel sabato che li aveva tanto scombussolati. Michael fu il primo a farsi avanti.

“Ehm,Dam? “
“Cosa vuoi?”
“Possiamo parlarti io ed Adam un momento?”
“Sentite,se è per delle scemenze o per prendermi ancora in giro io…”
Michael cercò di alzare le mani e lo bloccò.
“No,fratello,veramente. Ora vorremmo parlarti da veri amici.”
“Veri amici’? Da quando in qua lo siete?”
“Da sempre Dam,ne abbiamo affrontate di tutti i colori,ma ora per favore,lasciaci parlare.”
“Va bene,sparate.”

Michael aveva ragione,insieme quei tre ne avevano affrontate di cotte e di crude,non voleva sembrare il genitore di turno,ma intendeva dare una buona impressione a Damon. Voleva solo rispolverare quella amicizia che pareva si fossero lasciati alle spalle in modo superficiale.

“Volevamo chiederti come è andata ieri sera.”
Damon li fissò per un attimo con sguardo inquisitorio.
“Lascia perdere…”
“Damon,ti prego,dicci cosa è successo,vogliamo aiutarti.”

Damon un attimo ci riflesse un po’ sopra,in fondo non c’era niente di male raccontare loro di quella serata,ma per lui il giorno prima era stata come una scommessa da vincere. Era risultato troppo orgoglioso con tutti,sperava che ce l’avrebbe fatta,dopotutto quale ragazza non si sarebbe voluta mettere con Dam? Ma quella sera la sua tattica non funzionò. Decise lo stesso di raccontare,dopotutto erano i suoi migliori amici.

“In pratica ieri sera con Isabelle è andata male,come avete potuto capire. La vedevo mentre cenavamo insieme che aveva lo sguardo assente,stava pensando a qualcos’altro. Sentivo che non era in armonia con me. Eppure era così dolce e gentile. Ho cercato in tutti i modi di trovare la buona occasione per dirle che mi piace,così avevo deciso di andare a passeggiare insieme sulla spiaggia. Niente di meglio;la luna era l’unica a farci compagnia,ma ecco che quelle farfalle dentro il mio stomaco iniziavano a divorarmi e quindi decisi di dirglielo…”
“Continua.”
“Afferrai tutto il coraggio che avevo dentro e le sparai velocemente, con tutta la mia anima,ciò che sentivo. Lei mi ha chiesto cosa significasse tutto quello,ed alla fine sono voluto andare al sodo,baciandola. Ma lei si è tirata indietro con uno sguardo dispiaciuto e mi ha guardato dicendomi che per ora…Sarebbe meglio rimanere amici. Dopo è corsa via fino alla macchina.”
“Aiuto,non riesco ad immaginare quanto possa far male. Mi avevi detto che la consideri ‘diversa’ da tutte le altre,vero?”
“Sì.”
“Infatti è proprio così,Dam. Non puoi lasciarla andare così.”
“Esatto.”
“Non devi far altro che ricominciare da dove sei partito,amico.”
“Spiegati meglio.”
“Domani pomeriggio tu andrai a quel fottuto corso di danza e le dici che tu sei stato frettoloso,hai bruciato le tappe,in questo modo poi le farai capire che forse,conoscendovi meglio la potresti conquistare.”
“E’ un ottima idea. Grazie Mike.” Damon gli diede una pacca sulla spalla.
“Hey,però ora non ti trasformare in un tenerone. Non rispecchia il nostro stile!”

I due si misero a ridere,ancora una volta, cercando di nascondere quei loro lati nascosti. Troppo orgogliosi per poter esternare i loro veri sentimenti,indossavano entrambi quelle maschere,Michael un po’ di meno,ma pur sempre con furbizia.

“Aspetta un attimo,ma tu ancora non ci hai detto bene come è andata con Nina…” Disse Damon curioso.
“Oh sì,ahah,cercherò di farla il più breve possibile…”

Michael raccontò di quel favoloso appuntamento del giorno prima; mentre parlava c’era una misteriosa luce nei suoi occhi che facevano capire quante emozioni provasse per Nina. Disse a proposito del suo carattere molto simile al suo,della sua infanzia e soprattutto del momento del bacio.

“E’ veramente una persona fantastica. Spero oggi non abbia niente da fare,volevo uscire insieme a lei.”
“Sembra una a posto da quello che racconti Mike,non è affatto male.” Disse Adam incrociando le braccia dietro il collo.
“Mh. Se ti trovi bene con lei Mike,sono felicissimo per te. Attento a quello che combini,però.”
“Tranquillo Dam,so quello che faccio. Sbaglio o ho avuto più ragazze io di te?” Rispose Michael sorridendo maliziosamente.
“Ma che cazzo stai dicendo? Ti sbagli,aspetta fammi ricordare…Una…” Damon cercò di ricordare quante ragazze avesse avuto,quel giochetto non gli piaceva affatto. Se c’era un esperto in campo di femmine,quello voleva essere lui.
“Mike,ne ho avute ben sei. Spara il tuo risultato,adesso!” Damon mostrò fiero ed orgoglioso le sue sei dita davanti a Michael.
“Oh,ahah,mi dispiace amico ma io ne ho avute otto!” Michael gli puntò contro le sue otto dita con fierezza.
“Serio?”
Michael annuì a braccia conserte.
“Sì? Allora me ne hai tenute nascoste tre,ti avviso che quelle delle ‘elementari’ non valgono!”
“Ma che razza di discorsi fai? No,ho fatto il conteggio dalle medie in poi,te lo assicuro.”
“Un giorno comunque dovremo riparlarne più chiaramente di questa faccenda. A proposito,il nostro caro Adam quante ne ha avute?” Damon mentre faceva la domanda si girò verso Adam che si stava vestendo,e fece una smorfia.
“Che? Io? Bah,non sono come voi,ve l’ho ripetuto un sacco di volte che non sono il tipo che piace alle donne. Però mi vanto di averne avute già due prima di Barbara.” Disse con tono distinto.
Michael e Damon si guardarono poi scoppiarono a ridere.
“Cosa avete da ridere? Siete proprio dei deficienti.” Disse mentre lanciava nel cesto dei panni sporchi una maglia.
***
“Isa,ma dove vai a quest’ora? E’ domenica dai,rimani ancora un po’ a riposarti!” Le disse ancora stesa sul letto la sua migliore amica Jane con un gesto della mano che le era rimasta fuori dal letto.
“Tranquilla,ho dormito abbastanza.” Rispose Isabelle distratta dal sole fuori la finestra.
“Va bene,se lo dici tu.” E tornò a dormire girandole le spalle.

Isabelle si mise seduta sul letto a pensare;dopotutto non era così distrutta come Damon,ma dentro sé,sentiva tanta confusione:prima l’amore per Michael,poi arriva Damon che si mostra un perfetto gentiluomo con lei la sera prima a cena e tutte le sante volte che lo incontra. Amava Michael,veramente,il suo era stato un colpo di fulmine,infatti voleva conoscerlo meglio. Damon però non era male,tutto sommato,allo stesso tempo avrebbe potuto conoscere anche lui e farsi meglio un’idea. Sapeva che fare così significava attuare giochetti,ma era l’unica possibilità che le rimaneva. Voleva almeno provarci.

Era da un bel po’ che non sentiva suo fratello Fred,decise così di fargli una chiamata. Prima però si alzò e uscì silenziosamente dalla stanza per andare a prendere un caffè al bar. Digitò ansiosa il suo numero al cellulare e fu felice di sentire che rispose.

“Pronto?”
“Fred,sono Isa! Come stai fratellone?”
 “Isabelle! Quanto tempo! Come va lì al college,tutto bene? Raccontami tutto.”
“Va alla grande,quest’anno ho iniziato i corsi ed ovviamente ho scelto danza. Poi per il resto tutto come al solito,come ti dicevo l’anno scorso. Nessuna novità in corso.”
“Wow,sono felicissimo di sapere che ti trovi bene,e soprattutto che ora stai frequentando finalmente i corsi. Vai avanti così e come ti ho sempre detto,arriverai a diventare qualcuno.”
Isabelle sorrise.
“Grazie,Fred. A te invece come va? Hai trovato quel lavoro di cui mi parlavi tanto l’anno scorso?”
“Sì! Finalmente mi hanno preso,lavoro per l’agenzia di marketing della CLA Center,è un po’ lunga da spiegare di cosa sia,ma si tratta comunque di pubblicità e rappresentanze.”
“Aiuto,sono fiera di te. Sono troppo contenta!” Isabelle si mise una mano alla bocca.
“Anche io lo sono,finalmente mamma e papà potranno essere orgogliosi da lassù.”
“Sì,lo saranno senz’altro…” Isabelle fissò il suo sguardo in basso e ripensò a loro:mamma e papà.  Quanto avrebbe voluto far sapere loro dei suoi progressi sulla danza,di suo fratello che adesso si era trovato un lavoro più che dignitoso,non dovendo più lavorare per ristoranti o call center.
“Lo so,Isa,mancano molto anche a me;ma ricorda cosa ci dicevano sempre.”
Isabelle ricordò quelle parole che sentiva sempre dire quando era piccola;le dissero in coro al telefono.
Sii forte e vola alto nel cielo,non ti voltare mai indietro perché è più brutto,ma soprattutto perché potresti andare a scontrarti con qualcosa davanti a te…” A Isabelle scese una lacrima ripensando a tutto quello,li sentiva più vicini che mai nel suo cuore.
“Non pensare al passato,Isa,continua ad essere forte come lo sei sempre stata,pensa a quello che stai vivendo: mamma e papà ci vorrebbero solo vedere felici adesso,continua per la tua strada e non mollare mai. Sono orgoglioso della mia sorellina,capito?” Le disse Fred mentre si trovava sul marciapiede della grande mela ad attendere che la sua azienda aprisse.
“Sì,ricorda che lo sono anche io tanto di te.”
“Ora mi devi scusare,ma la mia azienda sta aprendo proprio adesso,ci risentiamo il prima possibile,ok? Fammi sapere sempre tutto,ti voglio tanto bene ciao.”
“Anche io,ciao.”
Fred chiuse la chiamata ed entrò in quell’immenso edificio di cemento,così chiuse anche Isabelle intenta ormai a ripensare alle parole che si erano detti.
***
Quel pomeriggio alla MSA,c’era molta calma,ovviamente era per il semplice fatto che fosse domenica. Michael così,decise di chiamare Nina per sapere se volesse uscire con lui. Estrasse il suo cellulare all’ultima moda dai suoi pantaloni in pelle nera e digitò il suo numero un po’ tremante,poi davanti alla sua foto rimase un attimo a fissarla,e quando la comunicazione partì,si spaventò un attimo.

“Pronto? Oh che sbadata,Mike,sei tu!”
“Oh,ciao! Sì,sono proprio io,eheh. Come va,tutto bene?”
“Sì,dai,non c’è male. Pensa,mi sono svegliata adesso!” I due si misero a ridere.
“Io invece mi sono alzato presto stamattina,boh,si vede che ieri sera proprio mi stavo annoiando ed è strano per me. Ma,veniamo al dunque,ti volevo chiedere…”
“Sì…”
“Se oggi pomeriggio non hai impegni ci possiamo vedere. Cioè,dimmi dove preferisci andare così vediamo dopo cosa fare.”
“Oh,che bello! Certo che non ho impegni,ti andrebbe di andare a visitare Hollyhood?” Chiese lei entusiasta.
“Sarebbe…Magnifico! Si,dai è perfetto,non vedo l’ora.”
“Ci vediamo fra poco allora,verso le tre?”
“Perfetto,ci vediamo all’entrata del college,a dopo Nina.”
“A dopo Mike.”

Entrambi chiusero. Nina che si era messa a sedere sul letto,ci si buttò di nuovo sopra con lo sguardo sognante verso il soffitto tutta euforica per quell’appuntamento. Michael invece,che stava passeggiando nei corridoi con Damon ed Adam,si appoggiò  alle loro spalle per saltare di gioia.

“Felice fratello?” Gli chiese Damon con un sorrisetto.
“Troppo,ha detto di sì!”
“Oh,bene. E quindi vissero tutti felici e contenti.” Disse Adam alzando le mani ironicamente.
Michael poi diede una pacca sulle spalle di tutti e due.
“Avanti,che vi prende. Dopotutto non siamo nei casini come l’anno scorso,eravamo sempre sulla bocca di tutti. Ora è cominciato un nuovo inizio e pare essere iniziato nel migliore dei modi.” Disse Michael tutto sorridente mentre guardava quei due che erano di tutt’altra opinione;gli fecero uno sguardo di disappunto.
“Michael,senti,siamo  molto contenti che per te vada tutto bene,ma non ti esaltare troppo.”
“Perché non dovrei Adam?” Chiese Michael confuso.
“Perché i casini accadranno inevitabilmente anche quest’anno!”Rispose Adam tutto preoccupato.
“Sentite io ora so soltanto che penso al presente,ad adesso, Quindi Adam,smettila.” Disse Damon con tono autoritario.
“Ahahah,Dam ha ragione Adam,di cosa ti preoccupi ora?”
“Va bene,fate pure come volete…”

Adam la sapeva lunga,sì; era per il semplice fatto che Michael,Damon ed Adam,non erano mai andati bene a scuola,si erano sempre ficcati nei peggiori casini con continue lotte e trasgressioni delle regole del college. Adam era l’unico di quei tre che per quel poco,riusciva sempre a ristabilire l’equilibrio e l’ordine;Michael e Damon non se ne erano mai accorti,ma lui sperava che un giorno lo ringraziassero di tutto quello che faceva per loro.
***
Ritornarono in camera. Mentre Michael si preparava per il suo incontro con Nina,Damon si era messo con lo sguardo cupo sopra il letto a pensare e rimuginare riguardo ad Isabelle con il suo cellulare in mano. Ripensò al fatto di esserci andato troppo in fretta.

“Hey,che fai,ci pensi? Prova almeno a chiamarla.” Gli consigliò Michael.
“Non saprei,veramente. Non ho idea se aspettare fino a domani.”
“Prova allora a mandarle un messaggio. Chiedile anche solo come sta.”
“Vedrò…Divertiti Mike.”
“Grazie Dam. A dopo,Adam!”
“Ciao Mike!”
E se ne andò.
“Mike ha ragione. Di solito funziona così:quando ci sono questi ‘imprevisti’ del genere,è bene non rimanere invisibili. Fa’ vedere almeno che ci sei,e dopo vedi la sua reazione.”
Damon rimase a fissare un punto,ci pensò sopra:doveva provarci? Oppure no?
“Dove vai?” Chiese Damon ad Adam.
“Oh scusa se non te l’ho detto. Esco con Barbara,scusami di nuovo se ti lascio solo amico.”
“Nah,tranquillo,non ti far problemi. Me la caverò benissimo.” Lo assicurò Damon con un cenno della mano.
“Okay,allora,fai la cosa giusta. Non combinare casini. Ci vediamo stasera.”
“Ciao.”

E rimase solo,l’unica cosa che gli potesse far riflettere e tener compagnia in quel momento era il suo ipod. Si mise gli auricolari e si lasciò trasportare dalla musica. Pensò che forse c’era anche una piccola probabilità che fosse stata Isabelle a contattarlo fra un po’,ma non era del tutto sicuro,era solo una piccola speranza che riservava a se stesso. Pensò così di aspettare e dopo un’ora le avrebbe inviato un sms.

All’estremo opposto dell’edificio,Isabelle pensava alla stessa cosa. Ma pensava anche a Michael:era una preda difficile,doveva ammetterlo,voleva conquistarlo a tutti i costi;ma anche Damon le aveva messo i bastoni fra le ruote. Dovette di nuovo fare i conti con i dubbi di quella mattina,odiava tutto quel gran casino nel suo cuore. Quindi pensò fosse meglio anche per lei aspettare,e dopo lo avrebbe senza dubbio contattato.

“Isa,basta farti i grattacapi! Mandagli quel fottuto sms. Quel povero Damon,ora sarà a pezzi.”
“Lo so,Jane,lo so. Ma io amo Michael,non so ancora chi dei due sia meglio.”
“Ohohhh! Ora ti metti pure a fare i giochetti! Così non va affatto bene,ricordatelo.”
Isabelle si fissò con lo sguardo fuori dalla finestra. Intanto Jane raggiunse la porta per andarsene.
“Allora,io vado. Ci pensi tu alla biancheria da lavare?”
“Sì,ci penso io. Ciao a dopo.”
“Ciao.” E chiuse la porta.
***
Era passata ormai una buona parte di quel pomeriggio e si erano già fatte le sei. Ma Michael e Nina non avevano affatto tenuto conto dell’orario:Hollyhood era magnifica. Visitarono gli Studios,la Walk of Fame,i teatri e non potevano mancare i negozi. Tra un bacio e l’altro,da perfetta coppietta,non passarono inosservati per i loro continui scherzi alla gente,oppure mentre canticchiavano lungo il boulevard a squarciagola le loro canzoni preferite. Si assomigliavano in moltissimi aspetti e gusti personali,erano diventati in pochissimo tempo inseparabili.

“E poi ricordi come ha cantato Sharon? Ahahah,un vero spasso! Odio quelle vocine come le sue,tipo da cipmunk.”
“Assolutamente,Mike. Cosa vogliamo noi?” Gli chiese Nina indicandolo con l’indice.
“Il Rock n’roll!” Risero fortemente. Poi Michael fece le tipiche corna con la lingua in fuori,tipico gesto rock.
Le mise il braccio attorno le spalle,poi un momento di silenzio. Improvvisamente però,gli sorse una domanda quasi spontanea.
“Ti posso chiedere una cosa?” Michael la guardò.
“Dimmi pure,tesoro.” Sorrise.
“Come mai,tu e Dam vi siete…lasciati?”
“Oh,è una storia abbastanza lunga, ricordo che mi tradì una volta,avevo lasciato passare perché diciamo che non ero più molto interessata a lui,ma alla fine abbiamo rotto perché lo ha rifatto;era diventata insostenibile la faccenda:era diventato molto violento con me,aveva un caratteraccio…” Michael la guardò ancora,ma questa volta con uno sguardo confuso e perplesso. Poi si fermarono.
“Dam mi dice sempre che hai un caratteraccio,’simile al mio’come dice lui.” Rise.
“Veramente? Che bastardo! Non gli credere Mike:solo perché qualche volta mi preoccupavo per lui? Forse non sai che aveva iniziato a bere e ubriacarsi,poi quando uscivamo adocchiava altre e ovvio che mi ingelosivo!” C’era molte rabbia nelle parole di Nina nel ricordare quegli episodi.
“Che aveva iniziato a bere come un matto me lo disse. Ma di te,sinceramente,non mi ha mai detto fino all’altro giorno.”
“E pensare che eravamo così felici all’inizio,ma ora ho dimenticato il rancore che provavo per lui. Con te Mike,sto ricominciando a vivere…”

Arrivarono sopra la collina della città,da cui si poteva godere di uno splendido panorama;si misero a contemplare incantati quello spettacolo,poi Michael le accarezzò i capelli e le afferrò il mento con due dita sfiorando le sue labbra con le sue,poi le sussurrò qualcosa.

“Penso che Dam si sia fatto sfuggire un tesoro troppo prezioso…Solo un matto potrebbe lasciarti andare via dalla sua vita.”

Lei osservò le sue labbra e sorrise. Michael la attrasse a sé e le accarezzò la coscia lentamente,poi salì con le mani e le sfiorò delicatamente il ventre,facendole venire dei brividi. Nel loro bacio,si incontrarono le loro lingue fino a creare un vortice di passione. Nina lo voleva tutto per sé,sentiva quello che lui nutriva per lei,sapeva di potersi fidare.

“Ora so di aver aspettato troppo per incontrarti.” Disse Nina sottovoce.
Passarono poi un po’ di tempo insieme abbracciati su quella splendida terrazza,che si affacciava su quelle migliaia di luci. Infine ritornarono con l’Harley Davidson di Michael.
***
Quel pomeriggio Damon,ancora non si era deciso a mandare quel maledetto messaggio,ma lo passò a dormire. Quando si svegliò si trovò un po’ frastornato,e si mise in testa che doveva farlo,doveva sentirla. Così andò in cerca del suo cellulare,premette il pulsante per sbloccarlo e con sua grande sorpresa,vide che era arrivato un sms da Isabelle. Restò con il cuore in gola,poi lo lesse rapidamente.

Ciao Dam,ti volevo chiedere scusa per ieri sera,non avevo intenzione di farti soffrire. Spero tu possa perdonarmi e soprattutto spero di poter rimanere amici come prima. Isabelle.”

Deglutì a fatica dopo averlo letto:perché era lei quella ad essersi scusata? Non aveva nessuna colpa per lui,si sentì subito senza senso. Avrebbe dovuto scusarsi prima lui,ora si sentiva ancora più in colpa di prima. L’unica speranza a lui rimasta era quella del giorno dopo. Quella sera non fece cena e cercò di dormire,ma era difficile con quel pensiero che gli pesava sopra le spalle.


*angolino dell'autrice*
Scusate molto per il ritardo di questo capitolo,ma è veramente un casino questi giorni...
Spero vivamente anche quando avrò scuola,a settembre,di poterla continuare.
Detto questo,grazie di continuare a seguire la storia! Un bacio. :*
   
 
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