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Autore: Dany Art 99    07/08/2015    1 recensioni
Eccomi qui tornata con una sadiexanubi, una coppia che ho appena conosciuto e che mi piace molto :)
Dal testo "Quella scintilla in quegli occhi così belli .. però era diversa dalle altre che aveva visto nei vivi, era.. come dire “testarda”: della stessa luminosità nonostante quello che succedesse alla proprietaria.
Incurante nell'affascinate il dio dei funerali.
Ogni volta che la vedeva.. che vedeva la sua proprietaria .. sentiva che quella solitaria vita a cui era abituato.. non era così tanta solitaria"
Se vi ho incuriosito fate un salto:)
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anubi, Sadie Kane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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eccomi tornato con il seconda capitolo che dedico sempre alla mia parabatai che so che lo segue con interesse.. mahahah
vi lascio alla lettura senza premesse,
Buona lettura
[Revisionato]



Sadie si era portata dalla casa di Amos il cuscino o la pietra che le impediva di farsi dei bei viaggetti indesiderati in versione pennuto e lo usava ogni singola notte.
Non ci teneva a ritornare nel suo piccolo mondo fantasioso con serpenti del caos, dee gatto etc... quella era pur sempre una vacanza.
Voleva dormire.
Ma quella notte non dormì per niente.
La frenesia era tale che ogni volta che chiudeva gli occhi vedeva sulle palpebre, come un film sul tela, tutto quello che sarebbe potuto succedere il giorno seguente... tutto quello che sarebbe potuta andare male.
Per gli Dei... lei non era quel tipo di ragazzina civettuola che pensava esclusivamente ai ragazzi.
“Dormi Sadie” continuava a ripetersi rigirandosi nel letto cercando di rilassarsi, la ma tensione era tale che dava la colpa della sua insonnia ad ogni piccola cosa che accadeva nella sua stanza.
Come una mosca impertinente che non la lasciava stare, il rumore di un clacson in strada... il lenzuolo messo male sopra il suo pigiama.
Sbuffò sonoramente e si alzò scalciando con prepotenza il leggero tessuto dal corpo.
-Quell' Anubi non mi farà dormire- ammise in un sussurro e scese dal letto sentendo il pavimento gelato a contatto con i piedi.
Uscì dalla stanza lentamente cercando di non far cigolare la vecchia porta della sua camera e quindi di ritrovarsi una nonna molto arrabbiata in camicia di notte che la squadrava minacciandola con un mattarello in mano.
E credete... l'aveva già fatto.
Più di una volta.
Si guardò attorno e, aiutandosi con la luce della luna che filtrava dalla finestra, scese le strette scale ed andò in cucina... magari un bicchiere d'acqua l'avrebbe aiutata.
Mentre apriva lentamente il rubinetto dell'acqua, qualcosa le si strusciò sui piedi.
-Ciao muffin- disse lei stropicciandosi gli occhi e cominciando a sorseggiare il suo bel bicchiere d'acqua, la dea gatto fece un balzo e si sedette sul tavolo da cucina della nonna puntando i suoi occhi dorati in quella della ragazza.
Sadie la guardò -beh... che c'è?Non riesco a dormire- disse la ragazza finendo il bicchiere d'acqua, la gatta la guardò inclinando leggermente la testa come a chiederle il motivo anche se l'aveva sentita in camera mormorare qualcosa sul Dio dei funerali.
-Sono solo piena di pensieri... non è niente. Sai col salvare il mondo e il reclutamento dei maghi... ne hai da pensare...- mentì spudoratamente la ragazzina.
Muffin miagolò e Sadie sbuffò.
-Eh va bene... certo che a te non ti si può nascondere niente eh?- chiese le incrociando le braccia, Muffin sbadigliò come a dirgli di muoversi perchè doveva dormire.
-Sono sono un tantino agitata... tutto qui. Insomma mi hanno detto di andare al cimitero e lì ci può essere solo un Dio che conosciamo tutti bene per la sua testardaggine... è solo ansia tutto qui- disse lei arrossendo leggermente anche se sperava che il buio coprisse il suo volto ma non ci riuscì probabilmente visto che Muffin sembrò sghignazzare.
-Gatta traditrice- disse Sadie tornando nella propria stanza e ricercando di rilassarsi per l'ennesima volta.
Chiuse gli occhi e sentì Muffin che faceva grandi respiri, sul pavimento vicino al suo letto.
E cullata da quel rumore lento e regolare riuscì finalmente ad addormentarsi.
E il suo spirito pennuto rimase dove doveva stare, nel suo corpo.

-Anubi è quasi l'alba... vai- disse Osiride guardando il ragazzo seduto al suo fianco sul bracciolo del trono con aria scocciata e disinteressata come al solito, ma non si poteva mentire al Dio dei morti... la sua posa era rigida, con la schiena dritta e non come al suo solito leggermente arcuata come se tutta quella solitudine gli pesasse sulle spalle.
Era agitato.
E molto.
-Quindi?- chiese girandosi, -non hai una specie di appuntamento con mia figlia?- chiese l'uomo anche se il tono sembrava appartenere molto più al mortale e non al dio.
Anubi sgranò leggermente gli occhi -non... è un appuntamento... insomma è stata una vostra idea... io...- cominciò a lui a farfugliare cercando di rimanere distaccato ma senza successo.
Osiride gli diede una pacca sulla spalla, forse un tantino forte tanto che il ragazzo quasi cadde dal poggiolo del trono e rise leggermente.
-Ti piace molto quella mortale eh?- chiese Osiride, questo forse non sarebbe piaciuto a Julius Kane, ma il dio non sembrava accorgersene.
-Io... non ho detto questo- disse Anubi muovendo leggermente le mani sul bordo della sua giacca, -si va bene... però è ora di andare... la piccola Sadie di solito è mattiniera... arriverà al cimitero più vicino in un batter d'occhio- disse Osiride poi si girò e disse -Iside cara... puoi fare il tuo incantesimo?- chiese e la dea comparve dal nulla poggiandogli una mano sulla spalla.
-Anubi vieni qui e chiudi gli occhi- disse la Dea, Anubi obbedì e si mise in piedi davanti alla dea con gli occhi chiusi del tutto, le braccia morbide lungo i fianchi.
-Ora rilassati e pensa alla città di Sadie- disse con tono dolce Iside e il ragazzo annuì facendolo, nonostante più che la città si stava concentrando sulla ragazzina impertinente che abitava in quella città.
A quel punto sentì come una stretta allo stomaco, come se un gancio glielo uncinasse e lo tirerebbe verso su.
Poi non si ritrovò più nel Duat.
L'odore di metano e smog gli invase le narici mentre atterrava poco elegantemente sul terreno del cimitero più vicino alla casa di Sadie.
Si alzò strofinandosi i vestiti che nel viaggio erano cambiati, diventando un paio di jeans scuri ed una camicia bianca larga con un giacchetto nero sopra di pelle.
Si passò una mano fra i capelli e si guardò intorno.
Era tutto molto famigliare.
Le lapidi che sbucavano dalla terra mossa, ricoperta di corta erba, alcune adornate da fiori vivaci o da rampicanti che ne coprivano le scritte.
I lumini illuminavano l'ambiente oltre alla poca luce con cui inondava tutta la città il sole, per metà coperto da nuvoloni bianchi.
Anubi si guardò intorno inspirando a fondo l'aria intorno a sè che odorava di terra mossa e pietra fredda.
Si avvicinò all'entrata e sospirò.
Non gli era mai stato  permesso di uscire dai cimiteri per camminare sulla terra mortale.
Ma in quel momento...
Iside ed Osiride gli avevano detto che avrebbe passato due giorni con la ragazza, ma Anubi non credeva intendessero due giorni rinchiusi nel cimitero.
Fece un respiro profondo e poggiò un piede fuori.
Una volta ci aveva provato ed aveva sentito una specie di scossa.
Ma in quel momento... non sentiva niente.
Poggiò anche l'altro e sorrise leggermente, per quanto non ammirasse il mondo mortale eccetto la loro vitalità, era contento di poterlo toccare finalmente.
Fece qualche passo ed una voce si schiarì dietro di lui.
-Giovine.. potrebbe farmi passare? Sei davanti all'entrata- disse una donna anziana con un fazzoletto intorno al capo e un mazzo di fiori in mano.
Probabilmente era venuta per qualche caro defunto.
-Mi scusi..- sussurrò lui spostandosi e sedendosi sopra il basso muretto dondolando le gambe, se quella donna non aveva urlato terrorizzata lanciando il bouquet in aria e correndo in presa al panico, voleva dire che Iside aveva fatto in modo che sembrasse davvero un ragazzo normale e non uno con la testa da sciacallo.
Quella era una buona cosa.
Non restava che aspettare la biondina.

Ma la biondina era praticamente in preda al panico, per una volta non sapeva che cavolo indossare.
Era in blackout.
Aveva svuotato tutto l'armadio ancor prima di fare colazione con i nonni ma ogni cosa che indossava non la convinceva, tranne i suoi inseparabili impermeabili a cui non avrebbe rinunciato.
Alla fine optò per la razionalità.
Fuori c'era un poco di sole ma anche solo mettendo il braccio fuori, sentiva che era afoso e umido quindi faceva caldo e probabilmente sarebbe uscito il sole.
Quindi non jeans lunghi, gonna o jeans corti.
Indossò uu paio di pantaloncini sbrindellati di un tessuto chiaro e forse non si vide totalmente un disastro anche se poteva essere solo la forza della disperazione indotta dal suo stomaco che continuava a brontolare.
Sospirò e tolse dal letto tutti i pezzi sotto, andando verso i top... poi guardò meglio e vide sotto il lenzuolo un top nero con le maniche morbide e con dei piccoli ricami in pizzo.
Fu amore e se lo infilò.
Poi pensò anche che magari il nero sarebbe piaciuto ad Anubi... successivamente come il pensiero nato fu scacciato a forza dalla testa della ragazza.
Si pettinò i capelli un paio di volte lasciandoli sciolti, non si truccò... quello non faceva male e finalmente, con un urlo di acclamazione da parte del suo stomaco scese dai nonni per la colazione.
La nonna la squadrò con occhio critico, -devi uscire per caso?- chiese alla ragazza che si battè la mano in testa, non gli aveva chiesto per il mattino... solo per la sera che avrebbe passato con le sue amiche.
-Volevamo fare una giornata... al centro commerciale...scusa nonna mi sono dimenticata di dirtelo- disse la ragazza cercando di non far capire che stava mentendo spudoratamente.
-Ah... beh-cominciò la nonna con già che il tono di “non te lo permetterò mai” ma il nonno entrò nella conversazione salvandola al volo -tesoro... si è solo dimenticata... insomma domani è il suo compleanno...- disse l'anziano, la nonna lo guardò e strinse le labbra -e va bene... ma qualche volta mi chiedo dove hai la testa... tutto quel tempo passato con tuo fratello e tuo zio non ti giova nemmeno un pochino- disse la donna riprendendo in mano la teiera.
La ragazzina sorrise e abbracciò stretta la nonna.
-Hey!- esclamò la donna ma poi la strinse accarezzandole sorridendo dolcemente, -eh va bene... mangia un po' e poi puoi andare- disse la donna.
Sadie sorrise e fece colazione poi filò di sopra ad infilarsi i suoi anfibi ed a darsi un'ultima occhiata allo specchio prima di prendere la sua borsa dove teneva la bacchetta in caso di bisogno.
-Ciao!- urlò per farsi sentire dai nonni e quando le risposero chiuse la porta e fece un respiro.
Doveva togliersi quel sorrisetto dal viso... quel sorrisetto di aspettativa e imbarazzo che stava così bene con le gote arrossite.
Sbuffò e cominciò a camminare.
Il sole cominciava a scaldare e fu contenta di aver scelto quell'abbigliamento.
Continuò a camminare per un paio di minuti, il cimitero non era molto lontano... in una decina di minuti fu lì.
Ed un ragazzo dai capelli scuri un po' lunghi, vestito di nero era lì che si guardava intorno con aria spaesata.
Sadie si morse il labbro leggermente e deglutì... poi prese coraggio dicendo che non aveva passato tutto quello che aveva passato per poi aver paura di un incontro, anche se era con un Dio egizio.
La ragazza gli arrivò alle spalle e si schiarì la voce.
Lui si girò di scatto e per poco non cadde a terra per lo stupore... vestita così era molto bella... invece dei vestiti di cotone bianco e il fatto che si vedessero ogni volta che lei stava per rischiare la vita.
Ma l'unica cosa che gli venne in mente fu -sei in ritardo-, lei sembrò quasi arrabbiarsi e sbottò -sai il messaggio telepatico che ho avuto mentre ero in vasca non specificava un orario preciso- disse incrociando le braccia al petto.
-Oh...- rispose lui impassibile, -beh... che succede? Perchè sei qui?- chiese la ragazza alzando un biondo sopracciglio, -ah niente... di che. Domani è il tuo compleanno- disse il ragazzo senza sapere bene cosa dire, -già questo lo so... ma davvero niente serpenti del caos che attaccano... niente cose del genere?- chiese lei leggermente sbalordita.
-Esattamente... sono qui come...”ragazzo normale” per un'idea di Iside e Osiride- disse Anubi guardandola, -perchè ?- chiese lei lasciando cadere le braccia sui fianchi.
-Beh... ti ricordi che dovevi insegnarmi i metodi di corteggiamento di questa epoca? Sono il tuo allievo per due giorni- disse alla ragazza che sorrise leggermente rossa in viso.
Lei scosse la testa e sbuffò dicendo -ci sarò molto da lavorare allora. Dovremo ... cominciare subito. Da questa parte Dio dei funerali. Andiamo a divertirci in modo mortale- e cominciò a parlare.
Anubi rimase qualche momento a contemplarla, poi si scaturì da quello stato di torpore e cominciò a camminare per raggiungerla e l'affiancò.




Al prossimo capitolo,
Un bacio, Dany

   
 
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