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Autore: Nemesis_Zaoldyeck    28/01/2009    0 recensioni
Purtroppo mi è venuta tutta attaccata (ç_ç), ma si dovrebbe capire lo stesso. Questa ficcy è su una "certa persona" dell'anime, non su uno dei Fantastici 4 (Gon, Killu, Kura & Leo) ma su un personaggio secondario. Si dovrebbe già intuire dalle prime righe... Hope you like it ^^ (Leggete e commentate, please.)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Repubblica di Padokia. Quartiere Dentora.
Per le vie della città un ragazzo dai lunghi capelli neri con indosso un completo rosso passeggia tranquillamente quando all'improvviso...
«Aaahhh!!», qualcuno lancia un acuto grido. Il giovane, senza pensarci due volte, corre in direzione del malcapitato.
Arrivato in un vicolo, vede tre brutti ceffi che stanno molestando una giovane ragazza.
«Ehi, voi. Lasciatela in pace!», esclama con un espressione piuttosto seria.
«E tu che vuoi, damerino? Vattene se tieni al tuo bel faccino!», gli intima quello che pare essere il capo.
Il moro non si muove di un centimetro, ma continua dicendo:
«Lasciate stare quella ragazza. Lo dico per il vostro bene...»
«Allora ci stai provocando!», grida l'uomo di prima.
«Capo, facciamolo nero!», dice uno dei due uomini che stavano con lui.
«Fatevi sotto.», risponde tranquillamente il ragazzo non cambiando minimamente l'espressione del suo volto.
I tre si fiondano contemporaneamente contro di lui armati di bastoni i due scagnozzi e di un coltello il capo.
La ragazza si copre il viso con le mani per non guardare.
Questione di pochi secondi: i malviventi si ritrovano a terra senza neanche rendersene conto. Una volta rialzatisi, fuggono a gambe levate spaventati.
Il giovane si avvicina alla fanciulla, rimasta nell'angolo tutto il tempo.
Ha dei bellissimi capelli turchini, tagliati a caschetto , in mezzo ai quali risalta un sottile cerchietto rosa, e indossa una canottiera stile cinese fucsia, dei pantaloni bianchi lunghi fino a metà polpaccio e delle scarpe sportive abbinate al vestito. Sulla schiena porta un particolare zainetto a forma di cane bassotto che mostra la lingua.
Appena sente i passi del ragazzo, alza il viso, mostrando delle brillanti e meravigliose iridi blu zaffiro, messi ancora più in risalto dalla pelle molto chiara e dall'ombretto rosa che le incorniciava gli occhi.
«Tutto bene?», le domanda il giovane dai capelli corvini, inginocchiandosi vicino a lei.
«Si, sto bene... comunque grazie per avermi salvato.», gli risponde.
«È dovere di ogni uomo salvare una fanciulla in pericolo.», dice, porgendole la mano per aiutarla a rialzarsi.
La ragazza non è molto alta, arriva, infatti, a malapena al livello delle spalle di lui, e, perciò, è costretta ad alzarsi sulle punte per vedere il volto del suo salvatore. Arrossisce lievemente guardando i lineamenti delicati ma per niente femminili del ragazzo e rimane abbagliata dalla sua bianca carnagione e dai suoi occhi neri come la pece ma brillanti come una stella celeste.
«Ehm... Ah! Scusa, che sbadata, non mi sono presentata, sono Nemesis La Cruz, ma puoi chiamarmi Nemes.»
«La Cruz? Sei la figlia di Alberich La Cruz, il ricco petroliere?»
«Si, esatto. ^ ^ »
«Io mi chiamo Illumi Zaoldyeck, ma puoi chiamarmi Illumi.»
«ILLUMI ZAOLDYECK!? IL MAGGIORE DEI CINQUE FIGLI DELLA PIÙ FAMOSA E POTENTE FAMIGLIA DI ASSASSINI!!», esclama sorpresa la ragazza.
«Si, ma non c'è bisogno di urlarlo a quattro venti.»
«Scusa...»

Alcuni giorni dopo, Illumi e Nemes sono seduti al tavolino di un bar a parlare. È una bella giornata di sole e i due si trovano all'aperto sotto un'ombrellone bianco posto al centro del tavolo.
«... ho sentito della  fuga di tuo fratello Killua, mi dispiace.»
«In realtà non è fuggito, è solo andato via di casa con alcuni suoi amici...»
«E non sei dispiaciuto?»
«Beh, è stata dura, soprattutto per la mamma, ma papà è sicuro che tornerà, quindi non sono molto preoccupato.»
«Speriamo...»

Verso sera, i due passeggiano per le vie della città. Ad un certo punto, Nemes si ferma davanti al portone di una grande villa.
«Eccoci, siamo arrivati!», esclama.
«È qui che abiti? È una bella villa.», dice Illumi.
«Grazie, ma non è niente in confronto alla tua.»
«Oh, andiamo, non è poi così grande...» (No?? O_O NdMe)
«Ah, grazie per avermi accompagnato fino a casa, Illumi.»
«Figurati, verso una certa ora le strade diventano pericolose e non è consigliabile, per una bella ragazza come te, andare in giro da sola.»
«Sei stato molto gentile», gli dice arrossendo.
«Dovere.», risponde lui con il suo viso inespressivo (Facciamo qualcosa per questa paresi facciale? NdMe).
«Vuoi entrare?»
«Mi spiace, non posso. I miei mi aspettano per cena e poi, se ritardo, mia madre va in paranoia. Sarà per un'altra volta.»
«Va bene, non c'è problema. Ancora grazie. Ci vediamo domani.», dice dandogli un bacio sulla guancia prima di entrare in casa. Il viso di Illumi diventa improvvisamente rosso come un peperone.
“Che strano, mi è venuto caldo...”, pensa avviandosi verso casa. “Eppure stasera è un po' fresco...”
  
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