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Autore: Suilejade    11/08/2015    1 recensioni
Vi è mai capitato di odiare tanto una persona ma finire con l'amarla?
L'odio e l'amore sono due facce della stessa medaglia, ed è facile oltrepassare il fragile confine che le divide.
"Errare è umano, perdonare è divino"
Genere: Erotico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Dopo così tanto tempo sono tornata, ho dovuto attendere un bel po' prima che la mia ispirazione tornasse a farsi viva.
Chiedo scusa a chiunque abbia atteso questo capitolo così a lungo, ma spero che venga comunque apprezzato.
Buona lettura!
-Hieme.






Spalancò gli occhi di scatto e si tolse gli auricolari con la musica, un senso di nausea spaventoso le attanagliava lo stomaco, guardò l’orario: era passa un’ora e mezza. Tutti stavano più o meno sonnecchiando, mentre lei pregava in tutte le lingue del mondo che il viaggio finisse presto. Si voltò verso Lucas, che stava dormendo, e lo scosse piano, i suoi occhi si mossero sotto le palpebre, che vennero aperte con lentezza – Che succede? – la sua voce era impastata dal sonno, sbadigliò e scosse la testa, per svegliarsi di più.
Lei lo fissò leggermente allarmata – Fra poco vomito l’anima – lui ci mise qualche secondo a metabolizzare la notizia – Eh no, Domino, respira e fai la brava, vado a chiedere al prof quanto manca, tu intanto vedi di non imbrattare tutto con un Art Attack giallo schifo, grazie – detto questo la scavalcò, e si mise a cercare  la testa semi calva dell’insegnante, mentre la bionda chiudeva gli occhi e faceva dei lunghi respiri. Un minuto più tardi Lucas tornò dandole la buona notizia – Fra 10 minuti, più o meno, siamo arrivati – lei lo ringraziò sorridendo, e scalò di un posto per lasciarlo sedere, senza che dovesse scavalcarla di nuovo.
Piano piano tutti i presenti cominciarono a svegliarsi, il vociare cominciò ad aumentare, Elizabeth si stiracchiò sul sedile, Domino le prese una mano e la baciò, la rossa si girò e incrociò il suo sguardo sorridendo, mentre i suoi occhi si stavano ravvivando dopo essere rimasti al buio per un un’ora abbondante.
 
Quando arrivarono la bionda fu la prima a smontare dall’autobus, catapultandosi giù a suon di spintoni, poco ci mancava che toccando il terreno si mettesse pure a baciarlo. Inspirò a pieni polmoni sentendo svanire quasi immediatamente il senso di nausea. Si mise l’avambraccio sulla fronte per proteggersi gli occhi e guardarsi intorno: erano arrivati alla casa-albergo che li avrebbe ospitati, gentilmente ceduta da un qualche vecchietto del paese poco distante. C’erano quattro costruzioni simili sparse nei dintorni, stesso colore della muratura, stessi balconcini alle finestre, stesso aspetto sterile, il tutto immerso in un boschetto, che avrebbe permesso di assorbire il rumore di quella banda di ragazzi scalmanati che per tre giorni avrebbe disturbato la quiete delle mummie ambulanti che abitavano li intorno. Ormai era il quarto anno che la bionda passava in quel posticino dimenticato da Dio le prime vacanze della stagione, conosceva il luogo come le sue tasche: le strade principali che ti facevano attraversare il bosco e arrivare al mare, ma anche quelle più sconosciute, che portavano a delle calle, nascoste allo sguardo vigile dei professori, che permettevano di divertirsi sul serio, poi vi erano anche degli altri sentierini che permettevano di raggiungere delle costruzioni rocciose, dietro le quali si poteva passare una bella serata, oppure il capanno del custode, vuoto per la maggior parte del tempo, come avevano avuto il piacere di appurare Domino e i suoi amici.
Mentre la ragazza veniva investita dal ricordo di tutte le estati passate in quel posto, i suoi compagni avevano cominciato a scendere dall’autobus, e dopo poco venne raggiunta anche dai suoi amici, che se l’erano presa con più calma. La guardarono per qualche istante, se ne stava li con lo sguardo perso nel nulla – Sveglia Dom – le disse Marc scuotendola leggermente, la ragazza si riscosse – Scusate, stavo pensando…-
- A tutte le scopate memorabili che ti sei fatta qui? – le terminò la frase Elizabeth, sghignazzando, la bionda scoppiò a ridere, poi annuì – Anche – disse incontrando lo sguardo acceso di interesse di Lucas, che sfoggiava anche uno splendido sorrisino pervertito, facendole capire che anche lui ci stava pensando, la ragazza arrossì, portando l’attenzione altrove.
 
Domino si fermò all’interno del salone principale, dove si stavano radunando tutti per la distribuzione delle camere, appoggiò la valigia di Lucas per terra, quel santo ragazzo infatti si era offerto di trasportare la sua dato che, proprio come lui aveva detto appena l’aveva sollevata, pesava più di lei, ma nonostante ciò non sembrava avere alcuna difficoltà a trasportarla.
Dopo le solite raccomandazioni i professori avrebbero dovuto cominciare a dividerli nelle camere. Avrebbero.
- Bene ragazzi ora, prima di farvi sapere dove portare i vostri bagagli, introdurremo una novità – tutti si zittirono immediatamente, le novità dei professori non portavano mai niente di buono – Da quest’anno abbiamo deciso di non formare più le camere con ragazzi e ragazze della stessa classe, ma vi mischieremo, così che possiate fare amicizia con nuove persone – dopo un momento di stallo si levarono un coro di lamentele e imprecazioni, più o meno velate, che fecero intendere benissimo come i ragazzi la pensassero, prima infatti c’erano molte più possibilità di capitare con i propri amici, ora invece quasi nulle.
- Che merda – borbottò Domino girandosi verso i suoi amici – le probabilità di capitare con una del fan club dei puttanieri salgono alle stelle adesso – lo sguardo della bionda era tra il disperato e l’incazzato, e nemmeno lei sapeva dire quale delle due emozioni prevaricasse sull’altra – Oppure per pura casualità potremmo ricapitare tutte insieme - le disse May sistemandole un ciuffo – Col culo che abbiamo capiteremo tutte separate e sommerse dalle lecchine – sospirò sconsolata Elizabeth, che ormai aveva metabolizzato l’idea di poter essere pescata con una di loro, le camere, infatti, venivano fatte per estrazione, così nessuno poteva lamentarsi di preferenze varie ed eventuali.
- Finire… - disse Sofie, guardando la gemella con orrore
- Separate..?!- concluse Stacy ricambiando lo sguardo terrorizzata, si abbracciarono con una morsa d’acciaio, decise a rovesciare il mondo come un calzino per farsi spostare, nel caso in cui fossero capitate in stanze diverse.
- Bene, iniziamo a pescare- disse il prof, e tutti si zittirono. I primi cinque minuti passarono e così anche le prime persone cominciarono ad allontanarsi, più o meno depresse, dal salone, portando con sé i bagagli.
- Stanza 232: Tate Miller, Elizabeth Lynch, Susan Brown e Elena Diaz – il gruppo di amici si voltò verso la rossa con sguardo compassionevole e dispiaciuto – Dritta nella tana del lupo – commentò Marc, mentre la diretta interessata alzava gli occhi al cielo sbuffando, e cominciando a raccogliere la sua roba.
- Stanza 233 … - continuava il professore
-Certo che hai sfiga, eh? – commentò Lucas, la riccia lo guardò storto e gli tirò una gomitata
- Domino Kireyeva – la ragazza, sentendosi chiamare, alzò lo sguardo smarrito  – Merda, non stavo ascoltando – disse incazzata – Stanza 233, Dom – la rassicurò May – ma non ho sentito con chi sei stata messa – la bionda si voltò verso di lei e le stampò un bacio sulla fronte – Mi hai salvato, dolcezza – raccolse a fatica il bagaglio e si diresse verso le scale con la riccia, che si consolò sapendo le loro stanze vicine.
 
Dopo essere arrivata in camera e aver sistemato un po’ la sua roba, Domino ascoltò le discussioni tra le sue compagne di stanza, mentre sistemava alcuni vestiti nella sua parte di armadio  – No, ma hai visto che bei pantaloni aveva oggi?..... mamma che fisico….. gli dona…. così belli… - il tutto intercalato da sospiri e sguardi sognanti
 
Cristo Santo, dritta tra le loro fila sono finita, meglio levare le tende prima che tentino di convertirmi
 
Sbuffando uscì chiudendosi la porta alle spalle e portando con se una borsa di stoffa nera piena di un sacco di cose interessanti, le quali nella valigia occupavano la maggior parte dello spazio ed erano colpevoli dell’ingente incremento di peso. Era fuori da neanche da mezzo secondo che sentì subito le altre ragazze cominciare a sparlare di lei – I suoi vestiti….. che zoccola… se la tira.. – la bionda roteò gli occhi riaprì la porta, squadrò dall’alto in basso le sue compagne di stanza, rimaste a bocca aperta per essere state colte in fragrante – Se dovete sparlare di una persona almeno fate in modo che questa non senta, e io che pensavo fosse la vostra specialità, evidentemente mi sbagliavo, ma forse il vostro talento è quello di pulire il pavimento con la lingua prima del passaggio di Cam e Raoul, dico bene? – detto ciò si chiuse la porta alle spalle con un ghigno soddisfatto alla vista di quelle facce pietrificate dalla sorpresa e bussò nella stanza accanto, entrò senza aspettare di essere invitata e incontrò subito lo sguardo color salvia della sua amica, che le corse incontro abbracciandola, lieta di rivedere una faccia amica – O mio Dio, è arrivata un’altra della combriccola degli sfigati – Domino si voltò appena nella direzione della proprietaria della voce, tristemente nota. Tate si stava spazzolando i capelli con grande cura, come se ne andasse della sua vita, e nel frattempo guardava l’ultima arrivata in camera con grande disprezzo, la bionda ricambiò quello sguardo con indifferenza, alzando un sopracciglio – Se vuoi chiamo anche gli altri, almeno ci hai qui al completo –la bruna sbuffò e infilò la testa nell’armadio alla ricerca di qualcosa, non rispondendo.
Domino riportò l’attenzione sull’amica – Stavo andando a cercare gli altri, io vado nel corridoio a destra e tu a sinistra, va bene? E ricordati anche di prendere le cose per questa sera, che dobbiamo dare tutto a Lucas – la rossa annuì con un sorriso, raccolse una grossa borsa di tela nera, e si separarono.
L’albergo aveva tre piani, senza contare il piano terra, i primi due erano adibiti alle stanze, l’ultimo ai bagni, in comune.
 
Che schifo, tutte le volte che me lo ricordo mi sale la depressione, costava tanto fare un bagno per stanza? Ma si, chi se ne frega, tanto ci saranno solo dei poveri studenti che gireranno per mezzo albergo in accappatoio e che faranno le cagate di gruppo, raccontandosi aneddoti divertenti da un cubicolo all’altro, nessun problema. Nessuno, proprio.
 
Dal piano terra si saliva con una grande rampa di scale a quello superiore, poi il corridoio si divideva in due: destra e sinistra, alla fine di entrambi c’erano delle altre scale, con cui si potevano raggiunger i piani soprastanti.
Domino camminava lentamente, tendendo le orecchie per sentire le voci provenienti dalle diverse stanze, e finalmente un timido suono familiare la raggiunse, si fermò, ascoltò ancora e bussò con decisione alla porta, aspettò di sentire un “Avanti” e entrò – C’è May qui? – chiese non vedendola, ma sicura di aver sentito la sua voce, la ragazza in questione fece sbucare la testa da dietro un’anta dell’armadio e sorrise all’amica, le altre occupanti si erano improvvisamente zittite e altalenavano lo sguardo stupito tra Domino e la bruna, quasi stessero guardando una partita di ping pong – Ciao Dom! – la bionda ricambiò il saluto con un cenno del capo e un sorriso – Io e Elizabeth stiamo cercando anche gli altri, hai sentito per caso in che stanza sono? – la ragazza ci pensò su qualche secondo mentre si legava i capelli in un’alta coda di cavallo – Quando ho iniziato a salire le scale ho sentito il nome di Lucas, quindi immagino sia al secondo piano, mentre degli altri non so niente, probabilmente li incontrerà Ely dall’altra parte –
- Ok, grazie mille… An, hai per caso qualcosa da darmi? – le chiese la bionda mentre con l’indice indicava la propria borsa, May annuì e tirò fuori un sacchetto azzurro, di quelli che solitamente contengono le scarpe da ginnastica e glielo passò, la bionda le si avvicinò sorridendole, dopo averle schioccato un bacio sulla guancia si accostò al suo orecchio e sussurrò – Dopo dimmi anche perché queste tipe ci guardano allucinate – poi si allontanò ridacchiando e uscì dalla stanza salutando anche le coinquiline.
Dopo pochi passi Domino cominciò a salire le scale
Cazzo quanto pesa ‘sta roba
Quando arrivò in cima fece un lungo respiro e spostò le borse sull’altra spalla
Altrimenti mi si lussa
Aveva superato un paio di porte quando venne colpita dalla risata del suo amico
Bingo!
Bussò ed entrò senza aspettare, si trovò davanti un ragazzo castano con cui aveva scambiato due parole in croce, ma che sapeva essere nella stessa squadra del suo amico, senza maglia, intento a parlare ad un Lucas in boxer seduto mollemente sul letto, dalla parte opposta della stanza Cam e Raoul erano in piedi davanti allo stesso armadio con dei vestiti tra le braccia. Tutti e quattro si voltarono verso la bionda che era entrata in stanza così precipitosamente, la quale non degnò i puttanieri di uno sguardo lungo più di mezzo secondo e si concentrò sul suo amico, avvicinandosi a lui, si alzò in punta di piedi e schioccò velocemente un bacio sulla guancia al ragazzo senza maglia – Ciao Peter – lui le sorrise dopo un attimo di stordimento – C-Ciao Domino – Lucas scoppiò a ridere – Peter non sbavare – il povero ragazzo arrossì fino alle punte dei capelli mentre la ragazza cominciava a ridere – Non cominciare subito a rompere Lucas – lo rimproverò scherzando mentre gli si avvicinava per dargli un bacio sulla guancia, ma non appena si piegò in avanti il peso delle borse la fece sbilanciare e per sorreggersi dovette appoggiarsi al petto dell’amico, a quel contatto delle scosse elettriche di pura lussuria le si diramarono in tutto il corpo, partendo dalle dita delle mani, le quali si stavano addirittura informicolando
Da quanto tempo… non si è per niente rammollito, anzi… e mi fa ancora questo effetto… merda… se questa non è chimica sessuale…
- Che diavolo hai in quelle borse, stecchino? – la prese in giro il biondo facendole spazio sul letto per sedersi e togliendole il peso dalla spalla con una facilità disarmante, la ragazza che si era persa nei suoi pensieri, trovò l’amico con lo stessa espressione di prima, solo un leggero rossore le dimostrava che nemmeno lui era rimasto del tutto indifferente a quel contatto – Cose interessanti – le rispose lei con un sorrisino da cattiva ragazza, che apriva un mondo di possibilità poco convenzionali sul contenuto della borsa.
- Ora sono interessato anche io – si intromise Raoul sorridendo, accomodandosi su quello che doveva essere il suo letto, Cam gli si era affiancato, ma per il momento si limitava ad ascoltare interessato
- Uno: Lucas hai avuto una sfiga terribile a capitare con questi due – lui sbuffò esasperato – Lo so, ma per fortuna c’è Peter che compensa- disse strizzando l’occhio al compagno, che ricambiò con un sorriso mentre continuava a sistemare la sua valigia, i due interessati invece la guardarono indignati, borbottando un “Grazie eh”
- Due:  Raoul, non vedo come la cosa possa interessarti – la ragazza puntò il suo sguardò indagatore su di lui
- Semplicemente perché anche io e Cam abbiamo delle cose interessanti, e magari si potrebbe barattare qualcosa, con guadagno reciproco ovviamente- rispose lui con un’alzata di spalle accompagnata da un sorrisino angelico
- Ovviamente – ripeté lei – ma non ho mai detto di essere interessata
- Io invece dico che questo scambio potrebbe attirarti – parlò Cam per la prima volta, con quel sorrisetto da cattivo ragazzo che ormai la bionda aveva imparato a contrastare, almeno esteriormente.
- An si? – Domino assottigliò lo sguardo, Lucas, rimasto in disparte fino a quel momento, si avvicinò a lei, e le sussurrò qualcosa nell’orecchio, le sopracciglia di lei ebbero un tremito, poi continuò a parlare- Chi mi dice che non volete solo vedere cos’ho portato, per poi incularmi la roba?
I due ragazzi scoppiarono a ridere, si scambiarono uno sguardo d’intesa, si alzarono quasi in contemporanea e si diressero verso le proprie valige: Raoul tirò fuori una borsa nera che cominciò a svuotare sul letto rivelando una decina di bottiglie di super alcolici, da 40-50 gradi l’uno, Lucas emise un fischio di ammirazione – E poi i professori si chiedono come mai abbiamo delle valige così grandi e pesanti per stare via solo tre giorni, se solo sapessero.. – Domino ridacchiò, ma poi la sua attenzione fu attirata da ciò che teneva in mano Cam: due pacchetti di sigarette da venti, gli occhi della bionda si illuminarono di interesse mentre il moro ridacchiava e gliene lanciava uno, lei lo prese al volo e lo aprì rivelando il contenuto – Oh oh oh, buon Natale! – disse lei ammirando quel tesoro, Lucas sbirciò da sopra la sua spalla – Una riserva di 40 spinelli, mica male – disse ammirato. La bionda rilanciò il pacchetto al suo proprietario e annuì soddisfatta – Si può fare – aprì prima la borsa di May, che conteneva delle birre e un paio di bottiglie di vodka, poi aprì la sua cominciando a tirare fuori sei bottiglie di super alcolici, un narghilè ed un sacco di melasse con i gusti più vari – Poi c’è da aggiungere anche la roba di Lucas, di Marc, di Sofie, Stacy ed Elizabeth –
- Cazzo, siete un negozio di alcolici – commentò Peter
- In effetti abbiamo un sacco di roba, ma non volevamo rimanere senza come l’anno scorso – ammise Lucas
- Tanto la finiamo tutta, nessuno vieta di bere anche di giorno – sorrise Domino, tutti i presenti si trovarono d’accordo. Dopo qualche minuto di contrattazione decisero che avrebbero messo tutto in comune, anche se ovviamente Cam, offrendo quel ben di Dio che solo lui poteva permettersi essendo un figlio di papà con i controfiocchi, avrebbe avuto diritto a più alcolici, anche Peter si unì al gruppo dato che pure lui aveva portato qualcosa.
- Wait a minute – disse improvvisamente Domino, tendendo i palmi aperti davanti come segno di stop, tutti la guardarono con sguardo interrogativo – Voi due.. – indicò Cam e Raoul – quante delle vostre amichette scroccone avete intenzione di far partecipare? – loro ci pensarono un po’ – Tate potrebbe unirsi, tanto anche lei ha portato qualcosa, e poi quando è ubriaca si riesce a farle fare di tutto – sorrise maliziosamente Raoul – e poi verrà solo chi ha qualcosa – concluse
- Ma se tutte quelle troiette vi tampinano anche quando andate a cagare, come fate a togliervele dalle palle? – la bionda non aveva intenzione di cedere gratuitamente neanche uno shot di quello che aveva portato
- Mmh… già, dobbiamo pensarci – annuì Cam pensieroso – ci inventeremo qualcosa – la bionda annuì soddisfatta, rimise nelle borse il loro contenuto e nascose il tutto sotto il letto di Lucas, se fossero venuti fuori casini con i professori lui non avrebbe avuto problemi a gestire la cosa. Dato che i suoi genitori non gli ponevano certi limiti si era offerto di fare il custode del tesoro e tutti avevano accettato volentieri la cosa, promettendogli in cambio una bottiglia da potersi scolare da solo.
Domino lasciò fuori solo una bottiglia di vodka, che stappò immediatamente – Cominci adesso? – le chiese Lucas scompigliandole i capelli, lei si sistemò meglio sul letto e dopo aver ingurgitato delle grandi sorsate rispose – Già, ho solo tre giorni per darmi alla pazza gioia e non ho intenzione di sprecarli- mandò giù ancora un po’ di quel liquido caldo che incendiandole la gola le faceva sentire di meno il caldo all’esterno -Sono quasi le quattro, cosa facciamo, andiamo al mare?
- Secondo te perché sono mezzo nudo? Per hobby? – le chiese Lucas ironico
Lei scrollò le spalle – Pensavo avessi caldo – bevve un altro sorso – cambiati, io intanto avverto anche gli altri che ti portino qui la roba, poi ci troviamo sul piano qua sotto e scendiamo insieme, va bene?
- Certo capo- un sorriso a doppio senso gli si allargò sul viso – ora alza il tuo bel culetto e esci, a meno che tu non voglia restare qui mentre mi cambio – lei lo fissò per qualche istante con un sorrisino pervertito – Se la metti in questo modo potrei anche decidere di rimanere, ma devo andare – si alzò dal letto e venne colpita da un leggero capogiro, ma non ci badò, chiuse la bottiglia e la infilò sotto al letto con le altre, poi si rivolse a Peter sorridendo – Se vuoi vieni pure – l’altro annuì rispondendo al sorriso, la ragazza stava per uscire quando si voltò verso Lucas – E se ti va porta anche qualche altro tuo compagno di squadra, fanno sempre comodo dei ragazzi con la tartaruga – guardò poi Cam e Raoul – So che fate parte della squadra anche voi due, ma non siete altrettanto i benvenuti, ciao ciao puttanelle – disse ai due, e prima che riuscissero a pronunciare una parola in risposta la bionda si era già dileguata, chiudendosi alle spalle la porta.
 
Quando Domino varcò la porta della sua camera si buttò sul letto e rimase immobile per almeno due minuti. Aveva trovato i suoi amici dopo svariati giri per il corridoio, li aveva accompagnati da Lucas, dove si erano fermati a chiacchierare sorseggiando qualche altro alcolico, poi si erano lasciati per andare a mettersi il costume. Tornando alle camere Elizabeth le aveva rivelato che era felice che Cam fosse nella stanza di Lucas, almeno avrebbe potuto vederlo con la scusa di andare a trovare l’amico.
Ah, spero le passi in fretta, non mi va che ci rimanga male per lui, non ne vale la pena.
La camera della bionda era vuota, le altre probabilmente se ne erano già andate, cosa di cui lei fu grata. Abbandonò a fatica il cuscino e si mise a frugare nella valigia, alla ricerca di qualcosa di carino. Le sembrava di avere un folletto acrobata nella testa, stupidamente attribuiva ogni capogiro a un salto mortale di quell’esserino con le orecchie a punta vestito di verde. Scoppiò a ridere mentre cominciava ad infilarsi un bikini di un rosso così scuro da sembrare quasi fatto di velluto, si sistemò la brasiliana e poi allungò un’occhiata al suo riflesso nell’interno dell’anta sinistra di un armadio, a cui avevano applicato a uno specchio, il costume era in netto contrasto con la sua pelle bianca, ma la cosa non le dispiacque. Si infilò dei pantaloncini di jeans nero e una canottiera bianca che sembrava fatta con una rete da pesca, infilò tra i capelli i suoi fedelissimi Rayban, prese sottobraccio il telo da spiaggia e uscì in corridoio, in fondo sulla destra vide il suo gruppo e li raggiunse saltellando – Hola amigos! -
- A quanto pare c’è qualcuno già su di giri – ridacchiò Mat, mentre cominciavano a scendere.





Non fatevi problemi a recensire, anzi, lo apprezzerò un sacco, purchè si tratti di critiche costruttive.
Al prossimo capitolo!
-Hieme.
   
 
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