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Autore: teotode    13/08/2015    1 recensioni
Alcuni sono Umani, altri no...
Che sono sono costoro
Che ci fanno sulla Terra queste Creature...
Qualcuno le distruggerà mai,
Ma la domanda più complicata è:
Come le riconosco?
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ma come avevano fatto i cacciatori a scoprirci? Dormii tormentata da questo pensiero. Dormii, sì, pesantemente, ma quel pensiero mi tormentava… Mi svegliai i scatto urlando. Il mio letto era tutto bagnato così come il mio pigiama e la mia faccia. Urlai. Ero confusa… come avevo fatto a bagnarmi? Dopodiché sentii la risata a crepapelle degli animatori accanto a me e capii…. Mi avevano svegliato bagnandomi. C’era Stefano, Gloria, Manuel, Luca e Annina. Oddio che vergogna, c’era anche quel figo di Andrea e mi aveva visto in pigiama! Ho detto quel figo di Andrea? No io volevo dire quell’Andrea cioè sì insomma….. Beh avete capito! Annina si piegò leggermente e mi diede un bacino in fronte dicendomi:
-Sveglia Elisa, dai che c’è la colazione!- disse con voce calma e serena. Quella voce mi sembrava di averla già sentita.
-Ma che ore sono?- chiesi io con la voce ancora da zombie.
-Sono le 7.30, è ora di colazione.- disse Gloria con tono insopportabile
-Dai su svegliamo anche le altre camere!- disse Manuel tutto eccitato. Tutti gli animatori annuirono e uscirono dalla porta.
-Ehi!- li fermai io; -Non svegliate anche Emma ed Ale?
-Ehi Eli guarda che bel sole che c’è fuori, perfetto per una passeggiata!- disse in tono scherzoso Stefano.
La finestra era proprio alle mie spalle. Mi girai di scatto e mi trovai i visi di Ale e Emma contorti in espressioni stupide proprio a dieci centimetri dal mio. Urlai come una matta, tanto che per poco non morivo sul colpo. Tutti gli altri risero e risero e….. risero. Risero, ancora. Aspettai che gli animatori uscirono dalla stanza per poi parlare coi miei amici.
-Ma siete impazziti? Volevate uccidermi? Lo sapete che sono ancora stremata dall’incantesimo di occultamento di ieri! Io sono specializzata nella magia degli spiriti, non dell’occulto e neanche dell’etere. Se faccio un incantesimo di occultamento spreco già molte energie e in più occultare quattro persone è stremante anche per una strega dell’occulto; figuriamoci per me! E’ già bello che non ho riportato lesioni o perdite di sangue.
-Dai su non metterla giù così male!- disse Ale.
-Sì, noi volevamo solo farti uno scherzetto simpatico e non volevamo farti del male- disse in tono scusante Emma.
-Sì, ma, tranquilli! Io mi ero solo preoccupata per niente. E poi lo scherzo era anche divertente, solo…. Temevo un collasso..- dissi io.
-Dai andiamo, dobbiamo prepararci per andare a fare la passeggiata!- disse Ale con tono grintoso.
-Passeggiata?- urlammo in coro io ed Emma.
-Sì, me l’ha detto ieri Annina! Che bello non vedo l’ora di poter stare immerso nella natura!- disse Ale euforico.
-Ale, ma se tu ci stai per troppo a contatto va a finire che….-disse Emma preoccupata.
-Lo so!- la azzittì lui. –Solo che, siamo in vacanza e voglio godermela, insomma guardate che bella giornata!
Io ed Emma ci guardammo in faccia e pensammo la stessa identica cosa: “Vediamo quanto dura questo entusiasmo!”
Mi lavai i denti e la faccia, poi mi misi su un paio di pantaloncini corti neri e poi ebbi un dilemma sulla maglietta. Dopo aver seguito i consigli rigorosamente di Ale e non ci Emma, misi una canottiera panna. Meno male che non seguii i consigli di Emma: mezze maniche e pantaloni jeans lunghi. Ma quella è matta! Cinquanta gradi all’ombra e lei mette su i pantaloni lunghi! Ale invece, restava sull’estivo corto: pantaloncini militari e una maglia giallino-verdastra. Tutti a colazione!
Io, Ale ed Eli arrivammo un po’in anticipo. Ci sedemmo e occupammo il tavolino da quattro tenendo un posto anche per Tode.(Teo si chiama sia Teo che Tode, perché il suo reale soprannome è Tode, quindi non stupitevi. Solitamente gli amici lo chiamano Tode e anche gli animatori, ma Hanako e Annina preferiscono chiamarlo Teo.) Quest’ultimo arrivò qualche minuto dopo in compagnia di Hanako. Lui ci lanciò uno sguardo e poi  egli capii che Hanako non era la benvenuta al tavolo e che avremmo parlato di cose un po’….. sovrannaturali, ecco. Così salutò Hanako e si mise a sedere insieme a noi. Hanako si sedette a un tavolo da tre persone tutta sola soletta. Arrivarono tutti gli altri ragazzi del Campo e si sedettero a gruppi di amici ai tavoli. Hanako rimase sola soletta. Un po’ mi faceva pena, ma non osai fare niente.
-Ragazzi, non mi fa un po’pena Hanako? E’ la tutta sola! Dai invitiamola a sedersi con noi!- chiese Tode.
-Non se ne parla neanche! E poi dobbiamo parlare di ieri sera!- disse Emma rabbiosa.
-Ma dai, ne possiamo parlare anche dopo!- disse Tode con determinazione. –Avanti Eli diglielo anche tu!
-Secondo me ha ragione, e poi non è colpa nostra se lei non ha amici. Mi dispiace per lei ma…. Niente da fare.
-Ale, almeno tu…. Ti prego!- Teo pregò di nuovo.
-Mi dispiace, ma oggi non è la giornata giusta, Tode- gli rispose Ale.
Teo si sentiva combattuto, voleva invitarla ma nessuno gli dava il permesso. Poi si sentivano dei bisbigli offensivi sul conto di Hanako e fantasie sul perché nessuno si fosse seduto accanto a lei. Hanako si stava per mettere a piangere. Il suo unico amico, Teo, l’aveva lasciata lì da sola. Poverina. A quella visione Teo non poté più trattenersi e mentre il Don iniziava la preghiera, lui si alzò rumorosamente di scatto e sotto gli occhi di tutti andò a sedersi accanto Hanako. La rassicurò e si scusò asciugandole le lacrime. Il Don si stava infuriando, ma Annina gli disse di non preoccuparsi. Disse che avrebbe parlato lei a Teo, così si sedette al tavolo con quest’ ultimo ed Hanako.
-Chissà di che parlano?- chiesi io.
-Stanno cantando. Li sento col mio udito da Figlia dei Draghi.- disse concentrata Emma.
-Ma come fa a mentirle così bene su cos’è? Cioè dico, come fa a nascondere tutte l’Aetheria e le sue cose da Tritone della valigia! Sono sempre insieme in camera!- Chiesi un po’ perplessa.
-Beh, forse avrà una carriera da attore!- disse scherzando Ale.
-Comunque sia, dobbiamo stare più attenti. Se il cacciatore ci ha trovati vuol dire che ha visto qualcosa di sospetto in noi. Ora dobbiamo fargli credere che siamo normali!- disse Emma.
-E come? Se tocchiamo dell’Aetheria siamo fritti!- dissi io spaventata.
-Beh, basterà metterne di più per camuffare il nostro vero aspetto. Se la quantità che abbiamo addosso è maggiore, quella che tocchiamo non eliminerà l’aspetto umano!- disse Ale.
-Ok, penso di aver mangiato abbastanza, alziamoci ed andiamo a preparare lo zaino per l’escursione. Ricordiamoci l’Aetheria.- dissi io pronta per andare il camera. Ero comunque un po’ pensierosa per quell’Hanako. Ma perché quelle visioni? Che ha di male quella ragazza? Tode si diverte, anche, con lei, perché dovrebbe farci mai del male?
 
Corremmo al terzo piano per preparare lo zaino. Ci misi dentro di tutto! Occhiali da sole, custodia per gli occhiali da vista, fazzoletti, k-way, felpa, borraccia traboccante di acqua che chiusi male e mi rovesciai subito addosso. In più anche caramelle e, importantissima, anche l’Aetheria sotto mille mila forme: pastiglie, caramelle, profumo, cicche….. Ero proprio attrezzata e lo zaino era pienissimo. Aspettai che Ale ed Eli finirono di preparare i propri, poi ci mettemmo gli scarponcini e scendemmo le scale. Nel salone avevano allestito enormi tavolate sovrastate da una marea di panini. Il nostro pranzo! Si poteva scegliere tra panini al salame, prosciutto o prosciutto e formaggio. A volte ci inserivano gli avanzi del giorno prima, come per esempio l’anno precedente avevano messo la caprese! Oltre ai panini si poteva prendere un brik si succo di frutta, una barretta di cioccolato e una mela o una pera o un’albicocca….. dipendeva dai giorni.
Eravamo ormai tutti pronti per partire, così ci mettemmo in marcia e dopo qualche centinaia di metri sul cemento arrivammo all’inizio di un bosco e un sentierino. Il bosco faceva molta ombra e si stava benissimo. Ma, ahimè durò ben poco. Subito dopo il bosco, tutta la passeggiata proseguiva tra un pratone infinito, pieno di fiori, farfalle, tutto colorato, ma troppo soleggiato. Iniziai a sudare e a percepire un caldo bestiale. Mi sentivo morire, sciogliere dal caldo. Situazione molto pericolosa: sole + caldo eccessivo + fatica = Figlia dei Draghi, trasformazione! Ma non ero l’unica in grave pericolo. Anche Ale era sull’orlo della trasformazione. I druidi se stanno troppo a contatto con la natura rischiano grosso.
-Ale, che hai? Emma anche tu ti senti male?- chiese Teo molto preoccupato.
-Tode, non penso di resistere ancora per molto!- disse Ale, sforzandosi di non trasformarsi.
-Anche io sono quasi al limite!- bisbigliai. Poi mi accorsi di non poter parlare liberamente a causa di una persona: Hanako. Proprio non la sopporto, sempre con noi, peggio di una cozza sugli scogli!
-Ragazzi resistete!- disse Eli preoccupatissima.
-Ehi, ma che succede qui? Bisogna chiamare qualcuno, voi state male!- disse premurosa e preoccupata Hanako. Lanciai un’occhiata a Tode che subito capì: bisognava allontanare Hanako e poi pensare ad uno stratagemma.
-Ragazzi, fatevi venire delle idee al più presto!- ci bisbigliò Teo e poi si mise ad urlare:- Hanako, guarda che bella quella farfalla gialla che hai sulla maglietta! Aspetta è volata via! Corriamo, o la perdiamo!- così facendo corse via con Hanako.
Che idea geniale, così un problema era fuori dai piedi! Mi venne un’altra trovata geniale! Elisa aveva dei pantaloncini e una maglietta di riserva nello zaino, così li tirai subito fuori e corsi dietro un albero a cambiarmi. Che sollievo, però i vestiti non erano della mia taglia e mi stavano un po’ strettini. Il mio problema era svanito, ma Ale….Ale era sempre dolente.
-Ragazzi, non ce la faccio più! Cosa faccio adesso?- sussurrò Ale disperato.
-Ale, resta calmo!- disse Eli cercando di rassicurarlo.
-Ragazzi, guardate lì!- dissi io indicando con il dito.
-Oddio che schifo una vipera! Cioè: Aiuto una vipera!- fece per gridare Eli quando io le tappai la bocca.
-Ale, pensi anche tu a quello che penso anche io?- disse Emma compiaciuta.
-Perché no, proviamoci!- disse Ale mentre sul suo volto appariva un sorriso.
Un attivo dopo mi misi a urlare indicando il serpente. La bestia aveva iniziato ad inseguire Ale come se volesse addentarlo! Ale scappò verso l’alto della montagna, cioè verso un bosco e poi non lo vedemmo più. Il nostro amico ritornò facendo finta di aver corso come un matto cinque minuti dopo. Tutto il Camposcuola era preoccupatissimo, ma io ed Eli ridevamo sotto i baffi. Tutti avevano creduto alla balla del serpente! Riprendemmo a camminare. Ormai mancava pochissimo al laghetto che c’era in alto.
-Ehi Ale, tutti ci hanno creduto! Hai ringraziato la vipera?- bisbigliai io.
-Sì, e lei mi ha detto che si è divertita un mondo!- mi rispose Ale tutto contento.
-Ragazzi complimenti!- disse sinceramente Annina, sbucata fuori dal nulla.
-Complimenti per che?- chiedemmo perplessi.
-Per lo stratagemma del serpente! Se non vi conoscessi, ci avrei creduto anche io! Utilizzare i poteri di telepatia di Ale per chiedere al serpente di inseguirlo e scappare in modo sicuro nel bosco! Così Ale si è potuto trasformare in Druido e i problemi sono svaniti. Davvero geniale!- disse lei.
-Che? Annina che cosa diavolo sei tu!- disse spaventato Ale.
Annina si fermò, aprì le braccia, chiuse gli occhi e fece un respiro profondo. A partire da dietro di lei prese a soffiare una leggera brezza profumata di fiori. Ci chiese di chiudere gli occhi e nel riaprirli la guardammo in maniera differente. Era sempre lei, ma avevo avuto una visione, di lei con le ali, i capelli da un lato sciolti, un vestitino che ricordava la natura e un paio di ali di farfalla verdi e rosa.
-Allora i miei sospetti erano esatti!- disse Ale in tono da Sherlock Holmes.
-Sì Ale, sono esatti!- affermò Annina.
-Scusate, ma io continuo a non capire.- esclamò Eli.
-Piacere, sono Annina. O meglio Anna; la fata di ieri sera!- si presentò formalmente.
Io ed Elisa ci guardammo negli occhi e tirammo un urlò che per poco non cadeva giù la montagna.
Dopo tre ore di pura fatica arrivammo al laghetto. Era ora di pranzo e ci sedemmo sul molo che costeggiava tutto il laghetto cristallino coi piedi a penzoloni. Non riuscivamo a toccare l’acqua, perché il molo era troppo in alto; così ci accontentammo solo di poterla guardare. C’era anche Hanako con noi che faceva conversazione. Devo ammettere che però, a volte, è simpatica. Ma solo a volte! Teo aveva finito di mangiare e voleva fare una passeggiatina tra i rododendri, molto vicini al laghetto. Si alzò e fece per prendere lo zaino, ma non era dietro di lui! Tode si trovava sul bordo del laghetto con lo sguardo verso quest’ultimo. Si sentì chiamare da dietro e si voltò. Non fece in tempo ad accorgersi, che due braccia lo spinsero verso il lago. Era Jacopo, un ragazzo superficiale e un delinquente. Tode tentò di allungare la mani, ma non afferrò niente. Io, Ale, Eli ed Hanako eravamo increduli. Guardai Ale e mi balenò un pensiero per la mente. Teo cadrà e si trasformerà! Succederà perché è arrabbiato con Jacopo; perché non se lo aspettava e perché l’acqua è molto fredda. Con un grande tonfo, Teo cadde nel lago alto più di due metri! Non mi preoccupava la profondità, ma il fatto che Teo potesse trasformarsi. Io ed Eli ci sporgemmo dal molo per cercare di vederlo. E lo vedemmo. Era sotto il laghetto e dal bagliore verde sotto di lui, si capiva che si era trasformato. Ale ed Hanako andarono a farla pagare ai colpevoli. Ale aggrediva con le parole, Hanako rimproverava e si scompose pure, tirando uno schiaffo a Jacopo. Il Don si accorse dell’accaduto e corse verso di noi. Anche lui non ci andò leggero coi colpevoli. Io ed Eli dovevamo aiutare Teo. Anche se il Don sapeva del suo essere Tritone, tutto il Camposcuola non doveva saperlo! Ma come potevo fare. Dovevamo dargli dell’Aetheria, ma in che modo!
-Emma, ho bisogno che mi dici subito quanta Aetheria hai!- disse Eli
-Tantissima: cicche, caramelle, pastiglie, profumo, gioielli….- risposi io.
-Ci sono! Tira fuori il profumo!- mi ordinò. Con tutta la fretta del mondo tirai fuori il profumo. Avevo le mani sudate e scivolose, quindi il profumo faceva fatica a starmi in mano. Mi alzai in piedi e la boccetta mi cadde di mano. Finì sul molo e si distrusse in mille pezzettini. Lanciai un urlo di disperazione.
-Emma, non ti disperare!- disse Elisa.
-Come facciamo adesso!- urlai io.
-Calmati, hai fatto proprio quello che dovevi!
-Scusa, ma non ti capisco.
-Pensaci! Rompendo la bottiglietta, l’Aetheria è scivolata sul molo. Il fato ha voluto che il molo fosse costruito con assi di legno un po’ distanti tra loro; quindi l’Aetheria è finita nel lago!
-Giusto! E visto che Teo è proprio sotto il molo…..
-L’Aetheria gli è piombata dritta addosso!- esultammo insieme battendoci il cinque.
Tode però, stava molto male. Senza il suo corpo da Tritone, non poteva resistere al freddo dell’acqua e alla profondità. Con l’aiuto del Don lo tirammo fuori e ci accorgemmo che Teo stava per andare in Ipotermia. Il Don chiamò Andrea che lo prese sulle spalle e si avviò per portarlo giù fino alla pensione correndo. Hanako si impuntò e volle andare anche lei. Il Don non ci permise di andare! Troppa gente avrebbe portato a pensieri molesti e alla fine i Cacciatori avrebbero capito! Siccome il Don si fida di Andrea e ,Teo ha bisogno di qualcuno che gli tenga compagnia, li lasciò andare. Corsero il più in fretta che poterono e riuscirono a scendere in poco più di mezz’ora. Arrivarono alla pensione, Teo si tolse i vestiti bagnati, si asciugò, si mise il pigiama corto e poi si cacciò nel letto caldo. Aveva bisogno di riposo. Andrea tornò su per la montagna per stare coi suoi amici; mentre Hanako rimase seduta sul bordo del letto a far compagnia a Teo.
 
 
-Ehi, ti sei svegliato finalmente! Dormito bene?- mi chiese Hanako premurosa.
-Sì, ora mi sento un po’ meglio- risposi sorridendo. Ma l’attimo seguente il sorriso si spense. Qualcosa turbava la mia calma. Feci per muovere le gambe nel letto, per divaricarle, ma mi resi conto di starle muovendo tutte due in una sola direzione. Dopo un attimo di incertezza capii quello che mi stava succedendo. L’aetheria del profumo non era abbastanza per coprirmi il lasso di tempo passato ed io mi ero trasformato. La mia stessa natura mi tradiva. E per di più Hanako era seduta accanto a me, con le gambe piegate su un lato.
-Ehi, qualcosa non va?- mi chiede Hanako preoccupata.
-No niente è tutto a posto!- mi mascherai dietro un sorriso. Era ovvio che non era tutto a posto!
-Sì, vallo a raccontare a qualcun altro! Avanti parla!- il suo tono era cambiato, ora era deciso, fermo, ma manteneva ancora tutta la dolcezza di prima.
-Ho sete, mi prenderesti un bicchiere d’acqua?- Chiesi io un po’ impacciato. Sapevo che ingerire dell’acqua nel mio organismo poteva aiutarmi a controllare la trasformazione. Purtroppo un solo bicchiere non poteva fare miracoli, ma era sufficiente per far sparire la coda. Ma non le scaglie!
-Ti va di giocare un po’ a carte? Sai, ho bisogno di passare un po’ il tempo.- chiese Hanako prendendo il mazzo da Scala. Poi si cacciò anche lei sotto le coperte con delicatezza, lasciando scoperto il busto. Iniziai a tamburellare con le dita sul legno del letto per l’ansia. Qualcosa però mi tradì. Hanako entrando nel letto aveva urtato con la sua gamba seminuda contro la mia e sentendo il viscido delle scaglie fece per mascherare un’espressione schifata. Io presi a battere le dita ancora più forte e il mio cuore quasi esplose. L’ansia mi impediva di pensare razionalmente e Hanako vinse il primo match. Hanako scostò leggermente le coperte e si alzò. Avevo paura. Paura che mi vedesse. Le creature sotto l’effetto dell’Aetheria o effetti simili, sono molto vulnerabili ad alcune emozioni. Emozioni negative come profonda paura, tristezza o rabbia. Queste emozioni portano un rapido mutamento nel corpo di ogni Creatura, che a seconda della specie varia. La forma Squartatrice, la forma più pericolosa di una Creatura. Portava in ognuno un rapido senso di giramento di testa e poi una voglia incontrollabile di uccidere. Teo non si accorse che parte del suo viso diventava duro come il ghiaccio e assumeva un colorito brillante sul celeste. Partiva dalla fronte e tagliava il naso fino a sotto l’occhio destro e poi si concludeva vicino al margine dell’orecchio.  Hanako si voltò verso di lui e intravide quel che successe. Ogni muscolo del suo corpo cedette in preda allo sconforto e il mazzo di carte cadde e si sparpagliò su tutto il pavimento. Teo se ne accorse e con un gesto fulmineo portò le mani davanti alla faccia e voltò la testa.
-Teo, che diavolo…… Teo, che diavolo sei tu!- urlò Hanako spaventata. Arretrò di qualche passo e si ritrovò con le spalle al muro.
-Non avresti mai dovuto scoprirlo….. Non volevo che tu lo sapessi….
-Teo rispondimi! Che cosa sei tu!
-Sono un Tritone!
-Oh no, no , no nono….. non è possibile. Perché proprio tu? Oddio, che stupida! E pensare che….. no, non può essere!- presa dallo sconfortò Hanako prese a balbettare. Ma provava qualcosa di strano. Qualcosa che Teo non avrebbe mai potuto immaginare. Hanako non provò rabbia, repulsione, paura, sconforto. Solo un grande senso di desolazione.
-Hanako, stai tranquilla non voglio farti del male!
-Sì, io l’ho sempre saputo che non volevi il mio male! Dalla prima volta che ti ho visto ho capito che di te potevo fidarmi…. Ma non so se ora potrò farlo ancora…
-Hanako, no, non è come pensi! Ti spiegherò ogni cosa, a ogni domanda che mi  farai io risponderò, te lo prometto!
-Come sei diventato quello che sei?
-Io….. sono morto! Sì, hai sentito bene, sono morto. Ma poi sono tornato.
-Ma come è potuto succedere? Io…. Non capisco!
-Beh, diciamo che Madre Natura mi ha ridonato la vita! Sai solo gli umani che muoiono di una morte così tragica o violenta, fanno scatenare la maledizione delle Creature.
-Maledizione?
-Sì, lo è. Perché ogni singolo attimo in cui viviamo, il nostro cervello pensa quasi solo e soltanto a una cosa. La vendetta. La nostra morte ha fatto sì che nel nostro subconscio venisse impiantato un desiderio di assassinio molto grande. Più violenta è stata la morte, più grande è il desiderio.
-Teo, io tengo molto a te, ma come è potuto accadere?
-Vedi…. È successo qualche anno fa. Ero al mare, avevo conosciuto una ragazza bellissima. Mora, fisico mozzafiato. Occhi verdi, simili a due smeraldi. Un viso che è il sogno di qualsiasi scultore. Un carattere di ferro, eppure dolce e gentile. Era la ragazza più corteggiata di tutta la spiaggia, eppure rifiutava tutti i pretendenti tranne uno. Quell’uno ero io. Puoi immaginare la gelosia degli altri ragazzi più grandi. Una sera, siamo andati a ballare e poi siamo andati a passeggiare sulla spiaggia di notte. La sabbia era fresca, piacevole al tatto ed era un atmosfera così romantica.  Mentre ero distratto, le tenevo la mano, guardavamo il mare e ci sussurravamo parole dolci; una lama dal buio mi forò il petto. Era gelida mi sentii mancare il respiro. Ma non fu l’ultima. La ragazza si mise ad urlare. I miei aggressori erano i ragazzi della mia stessa spiaggia. Tre di essi avevano un coltello. Presero ad accoltellarmi, a perforarmi il corpo, altri si divertivano a graffiarlo. La ragazza cercava di fermarli, ma la bloccarono e la immobilizzarono. Dopo le coltellate, i miei stessi aggressori mi lasciarono nel mare poco profondo. L’acqua intorno a me iniziò a tingersi di rosso. L’ultimo mio ricordo è stato il mare blu, come la notte, i bulli che ridevano, la ragazza che urlava, disperata. Non saprò mai se stesso piangendo, non avevo la forza di girare il capo. L’acqua intorno a me emanava un dolce tepore sulla mia pelle, facendomi dimenticare tutti i dolori, e così la vita mi scivolò di dosso. Mi risvegliai qualche ora più tardi. I vestiti lacerati, le cicatrici però guarite, tutto sporco di sangue sulla spiaggia. Mi guardai intorno confuso e scoprii di essere stato deposto dall’acqua sulla spiaggia. Poi sentii un desiderio. Dovevo entrare in acqua. Essa non era più calda, ma la sentii piacevole. Fu allora che vidi il mio corpo cambiare e diventare quello che sono adesso.
-E la ragazza? Che fine fece?
-La trovarono morta pochi giorni dopo.
-Ma è stato davvero orribile!
-Sì, lo so.
-Teo, se non ti dispiace…. Vorrei vederti..
-Sì, immaginavo lo chiedessi… Ho bisogno di un po’ d’acqua.- andai in lavandino, misi le mani sotto il rubinetto e lasciai che l’impulso mi attraversasse e mi trasformai. Quando Hanako mi vide si aprì in un espressione stupefatta, ma poi si contorse in un’espressione di leggero disgusto guardando le alghe che mi entravano nel corpo. –Le alghe! lo so a tutti disgustano; ma sono il mio metodo per restare in vita. Senza di esse io morrei. Quindi me le devo tenere!- dissi io. Hanako mi sembrava più sollevata.
-Ma come fai a restare umano?- mi chiese lei.
-Vai nella mia valigia e prendi il profumo- dissi io. Lei me lo porse e io me lo spruzzai. – Questo profumo contiene Aetheria, un fiore che permette alle creature di assumere sembianze umane. Il bello di essere Creatura è che se ferito guarisci velocemente e le emozioni sono amplificate. Il brutto è che ogni aspetto del tuo carattere viene esasperato. Per esempio se una persona era permalosa, diventando creatura diventa una specie di “Toccami e tu fulmino con lo sguardo”.- dissi io e Hanako si aprì in una risata,
-Teo, te lo giuro, non lo dirò ad anima viva. Ogni tuo segreto non uscirà da quella porta. Te lo giuro ti puoi fidare. Non ti farei mai del male!- disse convinta Hanako.
 
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Ehi, Eccomi tornato!
Lo so mi scuso per il megaritardo e per la megalunghezza.
Spero che piaccia, perchè ho dovuto pensare molto a quello a cui scrivere.
Ora ho messo una rotazione che seguirò quasi sempre che è
-Creature
-Let The Hunt Begin
-???
Quindi non chiedetemi una storia in particolare, perchè c'è la rotazione.
Grazie per aver scelto Todenarrastorie e arrivederci!
=) PS: Ho dimenticato chi narra: Nella prima parte Elisa; poi Emma e poi Tode
   
 
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