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Autore: FairySweet    14/08/2015    1 recensioni
Non sei mai stato bravo a raccontare bugie. Non l'hai mai fatto, non a te stesso per lo meno, come puoi pensare di ingannarti così? Dimenticare i suoi occhi, il suo sorriso, dimenticare il battito accelerato che ti sconvolgeva il petto ogni volta che l'avevi vicino.
Eppure ci hai provato, hai cambiato vita per lei, per te stesso, per la tua famiglia ma era bastata una telefonata, era bastato il suo nome per convincerti a scappare via di nuovo ...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elliot Stabler, Olivia Benson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                  Una Promessa





Freddo, c'era solo freddo e niente di più. Stringeva la sua mano con il terrore di farle male, come se fosse una bambola di cristallo.
Fragile, delicata, un ninnolo prezioso pronto a rompersi in mille pezzi cadendo sul pavimento.
Il suo angelo testardo che ora sembrava così indifeso, così tenero e delicato. Sorrise appena stringendo più forte la mano attorno alla sua, gli occhi vagavano sul braccio pieno di lividi, su quelle ferite attorno ai polsi, sul suo volto così maledettamente rigato dal dolore “Ti chiedo scusa Liv” sussurrò “Ti ho lasciato sola mentre avevi bisogno di me” si inclinò leggermente in avanti sfiorandole la fronte con le labbra. Sentiva le lacrime scorrere sul volto senza più alcun freno ma che altro poteva fare? Non le avrebbe fermate, non ne aveva la forza “Li prenderò uno per uno, non importa quanto ci vorrà, non importa se per farlo devo andare fino in capo al mondo. Li prenderò, te lo giuro Liv, chi ti ha fatto questo la pagherà” aspettava una risposta, quel dolcissimo sorriso che tante volte aveva riservato a lui, qualunque cosa, anche un semplice tremito per restituirgli calma, tranquillità e invece, da quel volto massacrato dai lividi non arrivava nessuna risposta.
La porta si aprì lentamente lasciando intravedere la figura del capitano “Elliot, puoi seguirmi?” annuì appena coprendola meglio con il lenzuolo, le lacrime sparirono di colpo lasciando un paio di occhi lucidi a tradire i sentimenti “Allora?” domandò confuso lasciando la stanza “Che novità ci sono?” “Collister è stato appena portato in centrale. Munch ha trovato discrepanze nei suoi movimenti bancari, ci sono dieci milioni di dollari sbucati fuori dal nulla. Sono stati spostati questa mattina alle otto su un conto diverso” “A che ora è stata aggredita Olivia?” “Alle sette e un quarto. Sofy l'ha trovata dieci minuti dopo” “E se l'avessero scoperta?” l'altro annuì pensieroso “Questa è l'unico sospetto. Non c'erano motivi per assalirla in quel modo, non dopo tutto quello che ha fatto per ottenere la fiducia di Colman. Non l'avrebbe mai ridotta così, era la sua favorita ma qualcosa dev'essere andato storto. Fin ci sta lavorando” “Dobbiamo ricostruire ogni movimento di Olivia, ogni ora degli ultimi dodici giorni almeno” “Malloy è chiuso in centrale da ieri. Sta lavorando sulle registrazioni audio e sui video che abbiamo archiviato. Non sarà difficile ricostruire gli spostamenti perchè è sempre stata monitorata. Ogni suo passo è registrato” “C'è qualcosa che mi sfugge” si voltò qualche secondo sorridendo a quella ragazza addormentata “Che diavolo è successo? La sua copertura è sempre stata solida. Non ci siamo mai incontrati in centrale, ero entrato nella sua indagine come fidanzato e Colman ha preso bene la cosa, tanto da regalarci una cena per due al Castle Diomonds, una cena da duemila dollari. Niente conti in banca, niente cellulari non autorizzati, ha creato il suo profilo con Huang. Una ragazza di origine povera, arrestata con l'accusa di spaccio e con l'obbligo di presentarsi in centrale ogni cinque giorni. Tre anni di carcere, vari contratti di lavoro con locali e poi il salto assieme al boss del lusso Henry. Come diavolo è possibile?” “Non lo so ma è per questo che nessuno di noi va a casa, non fino a quando non ci sarà una spiegazione logica per quello che le è accaduto. Ora andiamo, ho bisogno di una confessione” annuì appena prendendo la giacca dalla sedia, ora aveva un unico pensiero in testa, un solo obbiettivo che sarebbe stato la sua unica ragione di vita.
  
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