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Autore: shana8998    14/08/2015    1 recensioni
Di colpo la mia vita era cambiata con l'arrivo di Drey. Nulla aveva più senso , nulla sembrava essere reale se non la sua presenza accanto a me ed il fatto che di li a poco io sarei venuta a conoscenza di una parte della mia vita, di me che non sapevo appartenermi.
*E si incontrarlo mi stravolse letteralmente l'esistenza .
Genere: Erotico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ero ancora del tutto certa che quel ragazzo fosse realmente Drey. Si, la somiglianza era a dir poco allucinante ed anche i modi di fare , pensare e parlare erano quelli, ma gli occhi., quegli occhi sin troppo chiari , tanto quanto il grigio gelo dei miei,non mi convinceva affatto.
Avevo già visto, però, un demone averli di quella colorazione. Seth. Lei li aveva chiari , azzurri tendenti allo stesso freddo.
Dal momento che la mia memoria si era focalizzata sul volto della donna,  la voglia di sapere era cresciuta a dismisura.
Mi massacravo la testa di ipotesi, domande e risposte , stese in un lungo monologo solitario alla ricerca della verità.
Ma sapevo che così non avrei ricavato nulla.
-Voglio comprare dei regali...-. La River Street era stracolma di gente. Sotto il periodo di Natale , lo era sempre stata , ma mai come quell'anno.
Avanzavamo a fatica , cercando di evitare gomitate improvvise, spallate ed insulti successivi ad esse.
-Ma se non hai nessuno a cui darli, che spendi a fare i soldi..!?-. Zac...Anzi no "Drey", camminava affianco a me con aria dissoluta mantenendo entrambe le mani riparate nelle tasche del jeans. A lui le spallate non arrivavano. Era come se avesse avuto uno scudo immaginario attorno, e nessuno lo riusciva a scalfire.
"E' molto più demone di me..." . Mi dissi, notando la disinvoltura dei suoi movimenti e, come una stupida, mi accorsi che anche quella piccolezza nel suo modo di fare mi lasciava senza fiato.
-Che vuol dire! E poi non sono affari tuoi!-. Risposi alquanto innervosita. Odiavo sentirmi sputare la verità in faccia.
Lo afferrai per un braccio spingendolo all'interno di un negozietto lungo il marciapiede, il primo che vidi.
-Siamo salvi!-. Sospirai sollevata, era veramente un fiume di gente quella che "passeggiava", se si può dire passeggiare, all'esterno.
-Siamo entrati qui solo per ripararci spero...-. Alzai lo sguardo perplessa guardandomi attorno. 
Mi resi conto di essere piombata nell'unico negozio dove, in sua compagnia , non sarei mai dovuta entrare. Lo "Sweet Heart", il negozio alla fine della River Street , frequentato da coppiette smielate , che vendeva esclusivamente regali per anniversari , peluches e chincaglieria varia, tutto ed esclusivamente rosso, come se tutti quei cuori disegnati sulle scaffalature e l'odore forte, anche troppo, di vaniglia , non bastasse a far comprendere di che negozio si trattasse.
Resa conto di ciò , mi pietrificai dall'imbarazzo schiudendo involontariamente la bocca in una smorfia di stupore. 
Feci per riafferrargli il braccio, con l'intensione di schizzare nuovamente tra la fiumana di gente fuori dal locale , quando mi accorsi di aver artigliato l'aria e quasi non caddi a terra. Drey non c'era! Non so come ne quando si fosse mosso , ma era arrivato di fronte ad alcuni scaffali e stava scrutando ciò che vi era esposto , giocherellando di tanto in tanto con qualche pupazzetto a molla.
Dopo poco, pochissimo direi , la commessa , notata la sua presenza si fiondò , guarda caso , al suo fianco mostrando due enormi occhioni dolci ed un sorriso che sapeva di orsetto dei cartoni animati. Non volevo nemmeno pensare alla mia espressione in quel momento , ma potevo immaginarla dato che sentii il sangue ribollirmi alle tempie.
Ci stava provando !!!
Incrociai le braccia attendendo che lei si allontanasse da lui , dato che aveva piantato in asso una coppia che ancora la stava reclamando per delle informazioni.
Ma Cristo! Può essere che quel ragazzo doveva sempre attirarsi mille attenzioni da parte di tutte!?
Feci qualche passo avanti, facendo finta di essere interessata alla merce, arrivando a ben poco da loro , spiando con l'udito ciò che "quella" , gli stava dicendo.
-Avevi un idea in particolare? E' per la tua ragazza?..-. Lo stava bombardando di domande. Ma dico io?Da quando farsi gli affari propri era a pagamento??
-In realtà..No..-. Sembrava disinteressato alle parole di lei dato le risposte a tratti seccate che le dava, ma sentivo che qualche "pezzo" lo avrebbe dovuto fare , lo conoscevo sin troppo bene.
-A no? Quindi non sei impegnato?! Strano, un bel ragazzo come te potrebbe avere un mucchio di ragazze-. Ok. La stavo per mutilare.
"Montagli pure la testa! Siccome non è già presuntuoso di suo!".
Continuai a spiarlo per un pò , poi la coppietta di poco tempo prima assieme ad altri clienti , piombati anch'essi nel locale per "salvarsi" , si avvicinò ai due coprendomi l'intera visuale.
Attimi dopo , Drey e la commessa erano alla cassa.
"Merda come cazzo ci sono arrivati!".
-Prendo questi due...-. Si sfilò dalla tasca posteriore il portafoglio estraendo due banconote , mentre lei si accingeva a fare due pacchetti.
Per chi diavolo erano quei regali?!
Nel frattempo però, anche io avevo scelto qualcosa di carino da comperare , perciò ne approfittai per "froncarmi" alla cassa.
-Ed io prendo questi!-. Esclamai concitatamente , come se avessi fatto la "corsa ai saldi" per ore.
-Questo è per te...-. Drey porse uno dei due pacchetti alla giovane che dall'espressione palesemente stupita , non capì subito il gesto.
-Eh...emh, per me?..-.
Sbiancai.
-Si, sei stata gentile , perciò prendi.-. "Regalargli la sua stessa merce? Ma dove l'ha imparato?!".
La giovane avvampò di colpo, e non nego che repressi un ringhio. Ero gelosa, invidiosa...Ma perchè????!
Mi feci incartare ciò che avevo acquistato , uscendo dal locale come se ci fossi entrata da sola , senza nemmeno aspettarlo, ma lui era nuovamente spalla a spalla con me.
-Carina la commessa non è vero?..-. Rise.
-Gelosa?..-.
-Ma ti pare???-.... "Avrei solo voluto tirarle il collo".
-Ok sei gelosa.-.
-Non è vero!-. Scoppiò a ridere e mi sentii le guance prendermi fuoco. 
-Presuntuoso..-. Sussurrai sbuffando.
Raggiungemmo poco dopo la fermata della metro che mi avrebbe riportata a casa. Lui ancora se la rideva punzecchiandomi con battutine alquanto snervanti, quando all'improvviso , poco prima dell'arrivo del mezzo di trasporto si zittì di colpo riprendendo fiato impercettibilmente.
Lo guardai perplessa prima di ridistendere l'espressione sul mio viso.
-Senti Clair, domani sarà Natale...E tu lo passerai da sola, che ne dici se vieni da me, per questi due giorni?-.  Chiese all'improvviso e notai un velo di imbarazzo sul suo volto , ma mai evidente quanto il mio.
-Da quando ti preoccupi per me?-. Chiesi con una punta di sarcasmo arricciando leggermente le labbra.
Mi fulminò con lo sguardo.
-E va bene , scusa! Comunque...-. Attesi un pò prima di rispondere. In realtà non sapevo se restare da lui sarebbe stata una buona idea. Avrei potuto scoprire cose che , forse, nella più plausibile delle ipotesi mi avrebbero danneggiata più di quanto non lo fossi già stata.
Rischiare o stare sola? Nessuna delle due opzioni mi faceva stare tranquilla.
-Credo che vada bene...-. Distolsi lo sguardo imbarazzato dal suo campo visivo.
La mossa di mettermi un suo braccio sulle spalle per condurmi verso casa sua poi, non migliorò la situazione, e mi sentii mancare l'aria all'improvviso.
Dio, se mi odiavo per quelle sensazioni stupide.
Le avevo dimenticate , cancellate , ed effettivamente campavo meglio senza di loro. Ma ad onor del vero, quando capita di provarle ci si sente realmente vivi ed appagati , e solo in quel momento si realizza il fatto che amare è bello tanto quanto l'essere amati se non di più.
Dieci minuti di tragitto e ci ritrovammo nel cortiletto della sua abitazione.
Mi persi un attimo a guardarmi attorno. Lo spazio era piccolo , neanche una sdraio ed in tavolino ci sarebbero entrati in quel giardinetto, ma l'ordine e l'alternarsi dei colori di piccoli cespugli posti come cornice , lo rendevano stupendo nel suo piccolo.
Sentii abbaiare da dietro la porta , e quando il ragazzo suonò ed ella si aprì , uscì una piccola palletta di pelo bianca e scodinzolante.
Un barboncino Toy. Girava attorno ai piedi di Drey senza fermarsi un attimo attendendo che lui gli facesse una carezza. Alla fine lo prese in braccio e l'esserino ne fu euforico.
-Ciao ma'..-. La sagoma di quella che pareva essere sua madre , comparve sorridente all'ingresso.
-Ben tornato.-. Gli sorrise amorevolmente , proprio come mia mamma sorrideva a me quando ero bambina. Per un attimo scese nel mio petto un velo di malinconia , ma lo cancellai facendo finta di nulla e sorrisi.
-Lei?...E'una tua amica?-. Domandò la donna fissandomi senza lasciar andare via l'espressione materna.
-E' Clair..-. 
Entrò in casa evitando accuratamente di urtare con la spalla la madre , continuando a giocare con il batuffolo bianco fra le braccia , lasciandomi inerme al cospetto della donna e, per qualche secondo, un triste silenzio piombò all'ingresso della casa.
-Bhe, dai , entra pure cara..-. Sorrise invitandomi con un gesto della mano, ed ancora una volta mi chiesi cosa stavo varcando. La casa di un umano? No, lui li aveva quei poteri , non li avevo sognati. "Ha ucciso Stacy". La casa di un demone? Probabile. Ma che fosse un muta-forma e non il mio Drey? Perchè a conti fatti poteva essere visto dagli umani,e nessun demone può essere visto.
E poi quel dubbio atroce che potesse essere un angelo, perchè si,gli angeli , seppur raramente potevano essere visti dagli uomini.
Varcai la soglia timidamente come se mi fossi appena addentrata nella tana del lupo. L'ingresso era poco luminoso , arredato con pochi mobili ma era ugualmente gradevole.
La struttura ricordava molto lo scheletro di un appartamento giapponese , anche gli infissi erano tipici del nostro continente.
Muri bianchi bordati da una greca in legno dove erano stati scolpiti a mano fiori esotici. Il pavimento in parquet scuro con venature dorate , rendeva tutto molto più elegante.
A destra e a sinistra parallele , due porte , una chiusa ed una semi-aperta.
Intuii che fossero bagno e cucina. Ma il corridoio non terminava li.
Più infondo una scalinata indi per cui , al piano di sopra dovevano esserci le stanze da letto , e più giù, dietro la rampa dello stesso legno scuro, altre due porte una sulla parete di sinistra ed una dritta a quella d'ingresso.
Immaginai altre due stanze dietro elle , oppure due sgabuzzini , ma non chiesi ne mi venne in mente di domandare a cosa portassero le due lastre lignee.
-Io stavo stirando , perciò la cena l'appronterò più tardi , va bene?..-. Era estremamente mansueta quella donna, sempre dolce anche se non prestava attenzione al modo in cui si rivolgeva ad un estranea. Credetti , che anche se mi avesse offesa , le sue parole mi sarebbero risultate a quel modo.
-Va benissimo-. Risposi in un ampio sorriso cercando disperatamente con lo sguardo il ragazzo. Ma dove cazzo era finito?!
-Zac è in camera sua , puoi salire . E' la prima porta che incontri..-. Fece lei come se sapesse perfettamente ciò che mi ero domandata.
Lo aveva chiamato Zac, e non Drey... E quando sentii pronunciare quel nome , non potei far a meno che ripensare a quando lo pronunciava la mia amica. Un fiume di immagini tristi del mio passato con lei , di quello stesso giorno dove l'avevo vista morire , mi tornarono alla mente , agli occhi, e li sentii arroventarsi. Corsi su per le scale serrandoli con forza, terrorizzata da quei momenti atroci, terrorizzata dalla sofferenza che mi procuravano.
Spalancai la porta della prima stanza che incontrai , come mi aveva detto sua madre. Lui era all'interno , seduto a terra mentre lasciava che il cagnolino giocasse con la manica della sua felpa.
Mi misi a sedere al suo fianco, muta con lo sguardo incollato sulla bestiola , e mi strinsi le ginocchia in petto come ero solita fare.
-Stai ripensando a quel giorno?-. Il sangue nelle mie vene si cristallizzò e di colpo sentii i miei occhi sbarrarsi mentre le immagini davanti ad essi erano divenute enormi e sgranate.
Trattenni le lacrime che così tanto mi stavano rendendo la vista opaca.
-Come..Anzi è inutile chiederti come...Tu mi leggi dentro...E,non dovresti..-. Il tono basso ed il volto che lentamente si nascondeva sotto le braccia ora incrociate sulle ginocchia.
-Non c'è bisogno di leggerti dentro. Non amo svelare le carte così, non amo le cose semplici, dovresti saperlo....-.
Già, lui non amava le cose scontate , me lo aveva detto quando mi raccontò della madre, quella vera.
-Lei...Ti ha chiamato Zac, proprio come faceva Stacy...Ma sono sicura che entrambe sono a conoscenza della tua identità non è così?...Stacy mi ha detto una frase prima di morire..."Non è peccato di innamorarsi del figlio di Satana?"...E prima ancora "Lui ti cerca"...Drey, dimmi la verità. Lei sapeva tutto, lei sapeva molte più cose di me ,ecco perchè l'hai uccisa...-. Avrei voluto non aver mai preso quel discorso.
-Avevo sempre pensato che fossi intelligente , ma mi stupisci...-. Crudo come il più spietato assassino, rispose sarcasticamente alla mia domanda , mostrandomi impercettibilmente quanto crudele potesse essere lo spirito di un discendente del diavolo.
Non seppi distinguere se mi fece più male la risposta o il modo in cui me l'aveva data.
-Quando saprò tutta la verità?..-. 
-Hai fretta?..-. Tuonò seccato.
-Sai, ne vale della mia vita!-. Sogghignò.
-Arriverà il momento in cui ti verrà svelato tutto , e vorrai non aver mai saputo nulla. Perciò Clair...adesso goditi questi piccoli momenti di pace prima della tempesta..-. L'ultima risposta me l'aveva data sin troppo seriamente e non potei far a meno di abbandonare il discorso, ma non prima di un ultimo quesito.
-Almeno mi dici chi è quella donna?-.
Mi scrutò  perplesso.
-Mia madre?..-.
-Esatto. Se tu sei veramente Drey, non hai una madre...-.Non ebbi il coraggio di guardarlo in viso.
-Infatti lei è una muta-forma. In realtà è un Goblin ma non come quello che hai visto tu in passato..-.
-Capisco...E...Lei sa chi sono io?-.
-Probabilmente si, ne sente l'odore. Ma resta comunque al gioco come le ho ordinato..-. Si stirò le braccia dietro alla testa, sbadigliando.
-E..Tu? Tu cosa sei diventato? Perchè gli umani ti vedono?..-.
Scese un breve silenzio.
-Fai troppe domande ragazzina, lo sai?-. Tornò in piedi facendo per uscire dalla stanza, e capii che non ne voleva parlare. Inutile a dire che quando quel demone non voleva intrattenere una conversazione non esisteva modo per convincerlo a farlo.
Sospirai rassegnata aspettando che tornasse in camera.
-Bau!-. Sobbalzai sentendo l'abbaio stridulo del suo cane , che scodinzolava davanti a me.
-E tu che hai?...-. Domandai teneramente alla bestiolina portandomela fra le braccia lasciando che mordesse i cordoncini della mia felpa.
-Tieni..-. Mi voltai di colpo e felina riuscii ad artigliare a pelo una lattina di Fanta.
-La prossima volta perchè non me la fai arrivare sul muso?!-. Sorrise.
-Non ti sta bene niente a te! La prossima volta te la scendi a prendere da sola..-. 
Guardai la lattina. Infondo era stato gentile , sapendo che i demoni non lo sono affatto.
-Grazie...-. Risposi dopo il tempo necessario per cancellare mentalmente le ultime due frasi che ci eravamo scambiati.
-Di nulla..-.
Mentre lasciavo scivolare all'interno della mia gola la bevanda frizzante , mi persi ad osservare la stanza del ragazzo.
Nulla di strano all'orizzonte. Pareti bianche e verdi chiaro, parquet chiaro , una scrivania a muro ed il letto proprio sotto alla finestra che occupava metà parete. Una tipica stanzetta americana che sapeva di panni puliti e profumo da uomo.
-Quasi quasi, riesco ad immaginarmi la tua vita da umano sai?..-.
-Ottimo, vuol dire che sono stato bravo in questo anno e mezzo...-.
Mi alzai in piedi rapita da qualcosa sulla scrivania. Delle foto. Almeno una decina. Foto di una famiglia , di persone felici, di lui felice , e poi altre con una ragazza e poi quelle con Stacy. Drey aveva veramente calcolato tutto nei minimi dettagli.
-Cavolo ti sei inventato una vita quasi più bella di quella che era la mia prima...-.
-Te l'ho detto sono stato bravo...-.Il suo respiro sul mio collo scoperto e quei brividi che mi erano mancati per così tanto tempo.
Mi voltai di colpo ritrovandomi bloccata fra le sue braccia.
Avevo voglia di baciarlo , tanta quanto quella di piangere , ma mi bastò guardare quegli occhi che non erano affatto i suoi per lasciare che demordessi, e così abbassai lo sguardo concentrandolo sul ciondolo che aveva sul petto, sfiorandolo appena con due dita.
-Mi...Sei mancato terribilmente. Ed ora che dovrei chiederti cose, farti mille domande , non so nemmeno da dove iniziare...-.
-Non iniziare...Non ti rovinare anche quei pochi momenti che ti rendono felice..-. Cercò con il suo volto il mio , con i suoi occhi i miei. Ma io no, non ci riuscivo a guardarlo. I suoi occhi tingevano troppo di bugie , di sangue e dolore. I suoi occhi erano troppo simili ai miei.
Appoggiai la fronte sulla sua spalla , mi sembrò l'unico modo per "fuggire".
-Non mi fare più promesse Drey, non scappare più..E se devi farlo , se sei costretto a farlo, allora non mi tenere le mani se poi non sai stringerle...-.
Lo sentii sospirare come se quella frase lo avesse colpito in qualche modo. Ma era realmente così, o lui da buon giocatore aveva calcolato anche questo?
-Sai perfettamente che se fosse dipeso da me , non sarei mai andato via così...-.
-......Speravo che mi dicessi qualcosa del genere..-. Sorrisi senza farmi vedere poi tirai il capo indietro e prendendo un gran respiro mi feci forza e sfidai i suoi occhi, perchè io non ero una che si arrendeva facilmente , non ero una che aveva paura fino a quel punto.
Riuscii a fissarli e sentii i miei riempirsi di lacrime che rimasero serrate fra le palpebre, mi ero ripromessa di non piangere, anzi lo avevo giurato a me stessa.
Quella volta, per la prima volta, fui io ad avvicinare il mio viso al suo , per la prima volta fui io a baciarlo lasciando che le mie labbra divenissero un tutt'uno con le sue , perdendo me stessa quando il bacio si approfondì e le sue mani mi cinsero la vita , salendo fin sotto il seno , consapevole dello sbaglio , consapevole del fatto che quello era un demone e che avevo commesso il peccato più grande perchè ..._E' peccato innamorarsi del figlio di Satana._.
   
 
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