Capitolo
5
Tra confronti e pensieri
Non gli
andava per niente. Avrebbe preferito il digiuno, ma non poteva continuare a
scappare. L’aveva già evitato il giorno precedente, non doveva farlo di nuovo.
E, dopotutto, iniziava ad avere fame.
Arrivando
nella sala della mensa, notò che, purtroppo, Yoko e Brian erano già arrivati e
si stavano sedendo ad un tavolo, mentre di Brett non c’era alcuna traccia.
Dov’era finita la sua brillante e consueta propensione al ritardo, ora che
serviva? Avrebbe dovuto affrontare da solo il nuovo arrivato, e questo lo
turbava al punto da fargli quasi perdere l’appetito. Di nuovo.
Si fece
coraggio e, sprezzante del pericolo che stava per correre, si avvicinò al
tavolo come se nulla fosse. Salutò entrambi in modo cordiale e si sedette…
Proprio di fronte a Brian. Pensò che il posto accanto a lui era solitamente
occupato dalla ragazza, ma che quel giorno, guarda caso, lei occupava il posto
vicino al nuovo arrivato. Notò che Yoko attendeva in piedi, e, qualche attimo
dopo l’arrivo di Josh, si offrì di andare a prendere il pranzo al nuovo studente.
Ora poteva dire di aver perso del tutto l’appetito.
Una gran
rabbia pervase il moro, che si impose di restare calmo nonostante fremesse
dalla voglia di prendere a pugni quella brutta faccia che aveva di fronte. No,
doveva smetterla con i pugni, era troppo irascibile ultimamente. Avrebbe finito
col rompersi veramente la mano.
«E così ho
finalmente l’onore di parlare anche con te e fare la tua conoscenza!» esclamò
con un sarcasmo ben celato tranne che al moro, il nuovo arrivato, porgendogli
la mano destra.
«Piacere
mio», mentì Josh, storcendo il naso e sollevando a sua volta la mano destra,
solo per fargli notare la fasciatura. «Spiacente, ma… Infortunio!», esclamò.
«Oh, scusa!»,
disse Brian, ritirando la mano.
Proprio in
quel momento tornò Yoko con in mano due vassoi della mensa e li posò sul
tavolo.
«Eccomi! Tu,
Josh, non vuoi niente?», gli chiese lei, cordialmente.
«No, ti
ringrazio, ma ho già mangiato un panino…», mentì lui, ripensando a come gli era
passata in fretta la fame non appena aveva notato la
cordialità e la generosità di Yoko nei confronti di Brian.
«Come? Anche
ieri sera non hai cenato… Tutta colpa di quella stupida moto!», esclamò lei,
incrociando le braccia al petto, stupendosi poco dopo di aver provato una
strana preoccupazione nei confronti dell’amico.
«Ehi! Sono
capace anche da solo di capire quando mangiare!», esclamò Josh, imbronciandosi.
Yoko rispose
con un’occhiata storta poco prima di rendersi conto di aver scordato l’acqua.
«Scusate,
torno subito», disse, dirigendosi verso il bancone.
«E così… Hai
una moto… Qui?», gli domandò Brian, tra lo sconcertato e l’incredulo. Era la
prima volta che sentiva nominare la moto e, d’altra parte, era anche la prima
volta che si trovava faccia a faccia con Joshua Kirkpatrik.
«Sì…»,
esclamò il moro, per niente interessato alla conversazione e distratto dalla
folla di studenti in mensa, alla ricerca di una certa testolina bionda che
avrebbe potuto salvarlo da quella situazione fin troppo tesa.
«E come mai
ti permettono di tenerla qui? Non mi sembra che nessun altro abbia un proprio
veicolo…».
«Me lo
permettono e basta», tagliò corto Josh, ormai irritato.
«Perché sei
un figlio di papà?», indagò Brian, fastidiosamente, ricordando che il giorno
prima, nell’ufficio del direttore, aveva sentito Josh chiamare “papà” il signor
Kirkpatrik.
Lo sguardo
che prima Josh aveva posato su altri studenti era balzato, rapidissimo, su
Brian, che lo guardava con un sorrisetto di scherno.
«Non
azzardarti a darmi nomignoli o a pensare che solo perché mio padre è il
direttore mi sia permesso fare tutto ciò che voglio, qua dentro. Ma… Rendimi le
cose difficili e io renderò la tua permanenza qui un inferno», sibilò Josh tra
i denti.
«Ah sì? E
voglio proprio vedere come farai! Tuo padre preferirà dare ascolto al suo figlio
ribelle o ad un nuovo studente modello che forse si iscriverà in questa scuola?
Io per tuo padre rappresento un affare!», lo provocò Brian con un sorrisetto.
Nuovamente
tornò Yoko, che si sedette con il suo solito modo allegro.
«Allora, ragazzi,
avete fatto conoscenza?», domandò ad entrambi.
«Certo!»,
esclamò Brian, con una punta di sarcasmo che notò soltanto il ragazzo seduto di
fronte.
«Sì! », diede corda anche Josh, rispondendo allo stesso modo.
«Sai, è proprio simpatico, non so come ho fatto ad ignorarlo, ieri…».
Nessuno dei
due avrebbe voluto ammettere di fronte a Yoko che non si sopportavano a vicenda
già dopo una conversazione di nemmeno cinque minuti.
La ragazza
ne fu subito contenta, esclamando raggiante: «Visto? Ve l’avevo detto che sareste
andati d’accordo!»
Non sapeva
quanto si stesse sbagliando.
ཉ
Brett doveva
ammettere che la situazione era notevolmente cambiata. Era palese che Josh e
Brian non si sopportassero. Questione di caratteri! Se due persone sono
incompatibili non ci si può fare niente, inoltre era sicuro che il suo arrivo
in mensa, poco prima, avesse evitato imbarazzanti silenzi e battute spinose…
Ma non era
questo a cui doveva pensare! Perché Josh ne combinava sempre una? Brett aveva
anche i suoi, di problemi, senza preoccuparsi di quelli degli altri.
Gli restava
poco più di un mese per decidere, e non era una cosa facile.
Sdraiato sul
letto e con lo sguardo perso a concentrarsi su un punto indefinito del soffitto
della stanza, il giovane biondino stava pensando al giorno precedente, quando
Kirkpatrik li aveva chiamati nel proprio ufficio e aveva annunciato l’arrivo di
Brian. Era bastata una conversazione in privato per ribaltare l’andamento della
giornata e fortunatamente Josh non era in camera quando era tornato indietro.
Aveva seriamente bisogno di stare un po’ da solo, e anche ora, vista la
mancanza del suo compagno di stanza, ne voleva approfittare per lasciarsi
andare a quei pensieri. Doveva prendere una decisione, una seria decisione, e
doveva pensare solo a sé stesso.
Non aveva
informato i genitori né i suoi amici. Non doveva coinvolgere nessuno con cui
avesse un legame affettivo o in qualche modo, anche involontariamente, questi
avrebbero influenzato la sua scelta. Ma non sapeva più che pesci prendere. Sì o
no? Restare… o andarsene?
Possibile
che dovesse lasciare il Galaxy?
Proprio
mentre si poneva quell’interrogativo assillante, qualcuno irruppe nella stanza
in modo poco garbato.
«Non ho idea
di come tu faccia a sopportare quell’essere!», sbraitò Josh, con spalle e
braccia irrigidite, digrignando i denti.
Brett decise
di lasciar perdere momentaneamente i propri pensieri, concentrandosi su Josh.
«Beh, perché
lo odi tanto?».
«Uno che mi
dà del figlio di papà di certo non si
guadagna la mia stima!», disse.
«Ne deduco
che non siete partiti col piede giusto».
«Affatto!»,
confermò il moro.
Qualche
istante dopo si sedette sul letto, sbuffando.
«Scusa,
sicuramente ti stavi riposando e io ti ho disturbato», disse, gettando il busto
all’indietro in modo da trovarsi sdraiato.
«Figurati»,
disse Brett, girandosi su un fianco, così che Josh non potesse vederlo in
volto. «Buona dormita».
L’altro non
rispose, ma il biondino sapeva che il giovane sarebbe stato in procinto di
dormire, questa volta senza rischiare di rompersi una mano.
Conosceva
Josh troppo bene per pensare che fosse così irascibile solo a causa di Brian.
Aveva perso la sua solita vitalità, pur essendo un pigro, e, quando non era
alle prese con la sua moto, lo trovava spesso pensieroso.
Ma questa
era la buona occasione per starsene da solo con i propri pensieri e riprendere
a concentrarsi sulla decisione da prendere. Poteva veramente lasciare Josh e
Yoko? Era vero che Brian avrebbe potuto rimpiazzarlo, ma quanto sarebbero
durati lui e il moro gomito a gomito lavorando insieme? Ma poteva rinunciare ad
un’occasione come quella per i suoi amici? Si trattava pur sempre del suo
futuro, del suo interesse… Erano più o meno importanti se messi a confronto con
il suo team?
Ma d’altro
canto, come l’avrebbero presa loro se lui li avesse abbandonati? Non sarebbe
nemmeno più riuscito a guardarli in volto. Anzi, li avrebbe mai rivisti se se
ne fosse andato?
Erano
interrogativi ai quali riusciva solo a dare risposte negative ed inquietanti.
Non c’era modo di fare una scelta giusta, proprio perché non c’erano una
decisione giusta e una sbagliata di vedere quella proposta. Non c’era una
fazione dalla parte del bene e una dalla parte del male. Si trattava unicamente
di una questione personale, il cui esito poteva vedere gli amici davanti alla
carriera, o viceversa.
Tuttavia,
era una decisione che doveva prendere da solo, senza l’aiuto di nessuno. I genitori
probabilmente gli avrebbero detto di andare via, di pensare al suo interesse,
ma gli amici non lo avrebbero lasciato andare tanto facilmente.
Aveva undici
anni, ma non voleva coinvolgere nessuno. Solo lui avrebbe deciso. Lui e nessun
altro.
ཉ
Nella stessa
stanza, su di un letto poco distante, Josh pensava amaramente a quanto la
situazione fosse diventata insostenibile. Non riusciva a sopportare l’idea del
nuovo arrivato e più ci pensava più si imbestialiva. Yoko invece gli sembrava
totalmente irraggiungibile, distante e del tutto presa da Brian, che come se
non bastasse ricambiava le sue attenzioni. E come biasimarlo? Una ragazza così
non poteva essere ignorata…
Dannazione,
perché non poteva esserci lui al posto di uno dei tanti ragazzi che Yoko aveva
l’abitudine di adocchiare? Non che lui fosse da meno, ma ora che ci faceva caso
era da parecchio che non pensava a nessuna delle ragazze che incontrava…
Era proprio
andato… E la cosa peggiore era che Yoko gli stava sfuggendo da sotto il naso.
Se ne stava lentamente andando.
Si dice che
ci si rende conto del valore di una cosa solo quando la si perde, ma, forse, a
volte basta semplicemente la paura di
perderla a farlo capire.
ཉ
Non appena
si chiuse la porta di camera alle spalle, un sorriso le si allargò sul volto.
Brian e Josh
si erano finalmente parlati e, anche se doveva ammettere che in certi momenti
l’atmosfera sembrava essersi fatta pesante, era felice che andassero d’accordo.
Loro stessi lo avevano ammesso, non appena lei era tornata al tavolo. Sì,
qualche momento di silenzio era dovuto anche a lei ed ai suoi sensi di colpa
per la faccenda del provino, ma poi tutto era andato affievolendosi man mano
che i due ragazzi discorrevano. Si sentiva così soddisfatta degli avvenimenti
della giornata, in particolare di quello, poiché fortunatamente i due si erano
trovati simpatici e Brian poteva dirsi ormai ben ambientato nel gruppo. Le
sfuggì un risolino dalle labbra e si buttò sul letto, voltandosi a fissare il
soffitto.
Si sentiva
così leggera ora che non doveva più preoccuparsi. I dubbi di quella stessa
mattina si erano come dissolti nel nulla.
Inoltre
poteva dirsi felice, perché sentiva che le cose con Brian stavano andando alla
grande. Quel ragazzo l’aveva colpita fin dall’inizio e, ora che aveva potuto
constatare che andava d’accordo con Josh, non c’era niente in lui che non
andasse o che la preoccupasse ulteriormente. Poteva quasi definirlo il ragazzo
perfetto, era gentile, solare, simpatico ed era capace di farla sentire bene,
nonostante inizialmente fosse un po’ in imbarazzo accanto ad un ragazzo così
carino. Sì, era proprio un bel ragazzo! Ma non doveva correre troppo, lo
sapeva, in fondo lo conosceva solo da poco tempo e non voleva affrettare le
cose. L’importante era che per ora lui le avesse fatto una buona impressione e
avesse tutte le carte in regola, e sperava di aver fatto anche lei una
altrettanto buona impressione al nuovo arrivato.
Le gote le
si accesero al pensiero di quel viso sorridente incorniciato da morbidi capelli
castani, e un sorriso spontaneo le arricciò le labbra rosee.
Tuttavia,
nonostante stesse pensando a Brian, a quello che sperava sarebbe diventato più
di un amico e che si stava guadagnando un posto riservato nel suo cuore, si
sorprese di provare un grande sollievo dentro, un sollievo che le aveva liberato
lo stomaco da un peso, un sollievo interiore e nascosto, più profondo e rassicurante.
Sapeva che non aveva nulla a che fare con Brian. Sembrava che i pensieri
rivolti a lui fossero solo la superficie delle emozioni che stava provando,
quelli più insignificanti se messi a confronto con quello che sentiva ora. Sentiva
un’emozione molto più importante di quelle che i precedenti pensieri le avevano
trasmesso. Un volto diverso si sovrappose a quello di Brian, nella sua mente, e
non riuscì a trattenere un sorriso. I capelli scuri e gli occhi chiarissimi,
quella vivacità dentro di essi e quel sorriso raggiante.
Si sorprese
di quanto Josh avesse importanza per lei, di quanto nel suo cuore occupasse un
posto ben più grande rispetto al nuovo arrivato e di quanto in realtà fosse
stata in pensiero per lui. Non lo avrebbe mai creduto possibile. Eppure si rese
conto di averlo sempre saputo. Una parte di lei aveva a cuore Josh come nessun
altro.
Giunse alla
conclusione che Josh fosse ormai il suo migliore amico e fu grata a quella
giornata per averle dato prova del fatto che non lo stesse perdendo.
Angolo dell’autrice:
Eccoci!
Qui sì che facciamo i conti con qualche avvenimento rilevante!
Brian
e Josh hanno avuto il loro primo dialogo e dire che cane e gatto andrebbero più
d’accordo di loro è dire poco! (mi sono anche sempre
chiesta perché Josh potesse tenere una moto al Galaxy, ma la serie lascia così
poco spazio agli altri personaggi che magari anche a loro è permesso tenere lì
un proprio mezzo, e noi poveri spettatori non ne siamo al corrente).
E
cosa dire poi di Brett? Abbiamo finalmente un quadro un po’ più chiaro di cosa
lo turbava, ma… Perché deve lasciare il Galaxy?
E
Yoko forse non ha tirato le giuste somme, dal momento che ha pensato che Josh e
Brian andassero d’accordo, ma abbiamo anche visto quanto tenga al nostro amico
e quanto soffra la sua lontananza, per quanto questo distacco risalga solo agli
ultimi due giorni. Tuttavia, non è troppo afferrata in psicologia, o almeno per
quanto riguarda sé stessa, perché, aspettando i dovuti tempi, si sta
convincendo che Brian sia il ragazzo perfetto, senza rendersi pienamente conto
che è Josh quello con cui si è sempre sentita bene e tante altre belle cose xD
Sto
mettendo alla prova l’equilibrio del team, me ne rendo conto… Come reagiranno i
protagonisti a tutto quello che sta accadendo?
Vi
chiedo scusa, avrei dovuto aggiornare tipo giovedì, ma mi è stato impossibile
usare il computer fino ad oggi. Ho dato una riletta veloce e non dovrebbero
esserci errori, comunque fatemi sapere! Per quanto riguarda invece il mese di
settembre credo che mi limiterò ad un solo aggiornamento causa impegni
universitari (esami, per intenderci!).
Ringrazio
come sempre piccola_boss, che si sta
sempre più affezionando a questa storia, per le belle recensioni che mi lascia.
Intanto mi chiedo dove siano finite Rimiesse
e weepingangel… Mica vi mangio!xD Ringrazio come al solito tutti i lettori di questa
piccola fic, non abbiate timore a dirmi cosa ne pensate ^^
A
presto!
WolfEyes