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Autore: Ornyl    17/08/2015    1 recensioni
Anno 2040: le poche risorse energetiche rimaste sono in mano ai potenti delle varie Regioni, i cosiddetti Migliori. Nella Regione Thebe il regime pare vacillare alla morte improvvisa dei governanti Oedipus e Giocasta, che hanno lasciato orfani i quattro Principi Ereditari: due maschi, Eteocle e Polinice, e due femmine, Antigone e Ismene. La loro morte pare l'occasione giusta per i ribelli per instaurare la Prima Repubblica, ma si insedia al trono Kreon, fratello della defunta regina, e per i sovversivi parono complicarsi le cose. In loro soccorso però giunge, inaspettatamente, il principe Polinice, animato da ideali di libertà e giustizia per la popolazione, ma si contrappone a lui il fratello reazionario. I due muoiono durante uno scontro e Kreon concede onori funebri solo al nipote Eteocle e ordina di abbandonare all'oblio il cadavere del traditore, pena la morte. Ma una delle due Principesse, Antigone, dopo aver letto di nascosto le riflessioni del fratello e animata dall'intenzione di garantirgli giusta sepoltura, si allea ai ribelli del gruppo di lotta clandestino "Sfinge Rossa" e decide di combattere un regime che anche lei considera opprimente. Anche il suo animo però è in lotta, diviso tra famiglia e nuovi ideali di libertà.
Genere: Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Antigone giocherellava col palmare e ridacchiava alle foto buffe che Emon le mandava dalla palestra, guardando per l'ennesima volta la sua foto con i capelli avvolti nell'asciugamano, il braccio contratto e la faccia imbronciata. Poi tolse lo sguardo dallo schermo e sbirciò sul quotidiano che zio Kreon stava sfogliando.
"Rapina conclusasi in tragedia alla Thebe National Bank. Due malviventi, rispettivamente di venticinque e trent'anni, entrambi originari delle Periferie, hanno messo a segno il colpo questa mattina alle ore 9:40, dieci minuti dopo l'orario di apertura dell'esercizio. Bloccati dalla Security, hanno iniziato a sparare a vuoto, colpendo mortalmente cinque persone e ferendone altre quattro: due di loro, dipendenti della banca, sono gravi. La Polizia è subito intervenuta per arrestare i due criminali. Si attendono notizie riguardo al processo e al verdetto."
La notizia del suo ritorno era stata in prima pagina per una settimana intera durante la quale non aveva avuto pace, tra interviste e colloqui con giornalisti. Ora però tutto era tornato alla normalità, a quella normalità candida e intatta spesso macchiata da fatti di cronaca descritti in quella maniera sentimentalista che lei tanto odiava.
-Caspita- sbuffò zio Kreon -  E l'ho saputo soltanto adesso. Insisterò di persona per far giustiziare questi criminali-
Passò avanti di qualche pagina, poi si bloccò davanti a due foto: una che riportava una scena del crimine, con un corpo a braccia spalancate disteso a terra e coperto da un telo bianco macchiato di sangue, e l'altra che riportava il ritratto di una donnina sulla quarantina d'anni, con vaporosi capelli chiari sovrastati da un cappellino con veletta e camicia chiusa fino al collo.
"Tragedia nello Starlet Boulevard. Macy Morrison, la proprietaria della boutique d'alta moda Macy's, è stata trovata morta nella cantina del negozio, colpita alla testa da un corpo pesante, sicuramente un martello. Non ci sono segni di scassinamento e il registratore di cassa non presenta effrazioni, ma la Polizia sospetta che l'omicida non sia altro che una dipendente della Morrison, una quarantatreenne originaria delle Periferie, assunta come donna delle pulizie"
Il pugno di zio Kreon si strinse intorno alla carta, quasi a stritolarla, e il suo volto assunse un'espressione adirata.
-Dannazione, tuo padre ed io avremmo dovuto far pulizia tempo fa. Schifosi ubriaconi e puttane-
Non era raro che zio Kreon si esprimesse in questo modo nei confronti degli abitanti delle Periferie, così come facevano ogni tanto papà e mamma ed Eteocle da ragazzino. Nessuno lo aveva mai rimproverato, nemmeno Polinice. Negli ultimi tempi avevano persino smesso quasi di parlarsi e di ascoltarsi: Polinice non tollerava ciò che diceva Eteocle sulle Periferie ed Eteocle non sopportava che Polinice li difendesse a spada tratta come al solito. Ismene era raro che si pronunciasse sull'argomento, pensare ai pericoli dietro l'angolo le metteva spesso ansia e non era raro che, durante le passeggiate o le uscite in famiglia, dovesse portare dietro i sali da usare in caso di svenimento. Quanto a lei, inizialmente si limitava a considerarle di cattivo gusto, ma dopo l'esperienza al commando e la visita alle Periferie durante la notte, pareva che quelle parole ferissero lei stessa come un coltello. Detestava le parole di zio Kreon quando condannava in massa le Periferie e non i diretti interessati.
-Cosa intendi per pulizia?-
Zio Kreon ridacchiò, chiuse il giornale e tirò fuori una sigaretta.
-Cosa intendo? Beh, la storia la sai. Diciamo che a far cadere la Grande Dittatura siamo stati io e tuo padre, principalmente. Quei pulciosi delle Periferie sono rimasti a guardare mentre sgobbavamo e adesso si permettono pure di aggredirci. Avremmo dovuto fare pulizia, Antigone .. Ci siamo intesi-
- Il Tumulto delle Polveri. E' stato circa .. diciotto anni fa. Addirittura prima della Grande Dittatura e addirittura prima che nascessi tu. C'è stata una rivolta in questa zona della città, che prima non era divisa in due come è adesso, ma si potevano delineare sempre due aree, una più ricca e una più povera. Ovviamente noi eravamo la zona povera, e da qui è partito appunto il tumulto. Tentarono di sbloccare e di garantire alla zona quel poco di risorse che restava, ma fu invano. La polizia del tempo ha freddato tutti coloro che si erano uniti al movimento ed io .. beh, io avevo dodici anni e vidi i miei genitori morire sotto i proiettili. Molti membri del commando sono rimasti orfani o soli, quei giorno, come Jeanne che ha trovato i genitori freddati in casa e a cui hanno rapito il fratellino di pochi giorni, di cui non si è saputo più nulla; Big McKeane e Amphiaraus erano i più facoltosi del quartiere, ma sempre impegnati nella difesa dei più deboli. La loro scuola venne incendiata quel giorno dalle forze dell'ordine e le loro famiglie sterminate. Si salvarono soltanto fingendosi morti, dato che erano gravemente feriti-
Nessun libro di scuola dell'Acropoli riportava la notizia del Tumulto delle Polveri. Doveva ringraziare solo Iphigenia se lei ne era venuta a conoscenza. E adesso voleva raccontare quella storia ad alta voce, davanti a zio Kreon, ma non poteva.
Tacque.
Qualcuno bussò alla porta. Si fece avanti una domestica grassoccia, con una crocchia d'argento sulla testa, e con la mano bruna porse un biglietto a zio Kreon.
-Cos'è?-
-Un certo Morrison Snakes mi ha detto di consegnarle questo biglietto. Non mi ha parlato di cosa si trattasse-
Zio Kreon staccò il bollo di cera e aprì il biglietto.
Vostra Altezza Illustrissima
Voi siete un esempio mirabile, indistruttibile e tuttavia da difendere. I quotidiani, i telegiornali e i radiogiornali ci hanno ricordato per l'ennesima volta di un pericolo nascosto che ci minaccia a piccoli e mortali colpi. Sicuramente avrete sentito parlare dei terribili fatti di cronaca avvenuti questa mattina, eventi che farebbero rabbrividire anche il più freddo e duro dei cuori della città. Ma ahimè, non spezzano certo il cuore di quegli animali delle Periferie che tanto si divertono ad uccidere cittadini innocenti!
Sarò breve, Eccellenza. Io e un gruppo di seguaci, amici, colleghi abbiamo costituito un Ordine nuovo in collaborazione con la Guardia Reale: esso si chiamerà Ordine Edelweiss. Abbiamo tutto pronto: documenti, slogan, sedi e un programma di progetti e idee. Ma manca la cosa più importante: la Vostra approvazione. Vi attendiamo con ansia questo pomeriggio alle 15:00, nella Sala delle Udienze. Speriamo in Voi.
Vostro umile suddito
Morrison Snakes
Zio Kreon lesse con attenzione ogni parola, poi sorrise e annuì.
-E' un'ottima persona, non trovi? Te lo immagineresti come mio nuovo Gran Consigliere?-
Un ottimo stupratore. Un ottimo bugiardo. Un ottimo padre di famiglia che segrega la figlia in un collegio a causa di ciò che porta tra le gambe.
Non rispose e abbassò lo sguardo. Zio Kreon sorrise e le diede una pacca sulla schiena.
-So che sei affezionata a quel bravo vecchio, ti ha vista crescere, ma ormai .. Ormai è anziano, capisci? E sarà molto stanco, penso. Ha bisogno di un valido sostituto. A proposito, non te l'ho mai chiesto, ma di cosa parlavate tu e Snakes l'altra sera, al ballo?-
-Di Eliza, sua figlia-
-Non l'ho vista! Era presente al ballo?-
-No, mi ha detto. Era al collegio, là, alla colonia lunare-
Zio Kreon annuì lentamente, lanciandole occhiate di sottecchi. Poi qualcuno bussò nuovamente alla porta.
-Sì? Avanti!-
La porta si aprì di scatto, introducendo un Gran Consigliere pallido e trafelato.
-Maestà!- urlò con una voce stridula e ansimante - Principessa cara! Potreste lasciarci soli, per favore? Devo parlare a vostro zio, di grazia-
Zio Kreon squadrò quell'ometto secco, con la barba lunga di qualche giorno, e invecchiato con sguardo severo.
-Antigone può restare. Cosa c'è?-
-Devo parlarvi di Snakes, Maestà-
Zio Kreon gli lanciò un'occhiata indagatoria, Antigone lo guardò con occhi speranzosi. Quegli occhietti anziani nascondevano più astio che i suoi.
-Snakes, uh? Ebbene?-
Il Gran Consigliere lanciò un'occhiata al biglietto che lo zio teneva fra le mani. I suoi occhi si fecero spenti e sospirò.
-Arrivo troppo tardi-
-Avanti, cosa è successo?-
-L'Ordine Edelweiss, Maestà. A cosa serve se esiste già un Senato? Voi siete superiore a tutti i possibili partiti, Eccellenza, è la vostra legge! E poi non dimentichiamoci che Morrison Snakes è l'attuale carceriere? Come la penserebbero i cittadini?-
Zio Kreon ridacchiò tanto da far sentire umiliato il Gran Consigliere. Questi fece spallucce e sospirò, con gli occhi bassi come un bambino incompreso.
-Snakes è una brava persona, non costituisce alcun pericolo per me nè per la città. Anzi sarà solo un bene- porse il biglietto al Gran Consigliere, sorridendogli -Legga. Collaborerà con la Guardia Reale e la riunione si terrà in Senato, ergo molti membri ne fanno già parte e  la sua esistenza è perfettamente coerente con ciò che ho ribadito spesso-
 
La Sala delle Udienze risplendeva della luce del pomeriggio. Tutti i banconi erano stati decorati con piccoli bouquet di edelweiss e fili d'erba, e dal piccolo pulpito centrale scendeva uno stendardo bianco e lucido, dall'orlo dorato e decorato da piccoli fiori. Quando arrivarono, la sala era già semi occupata da alcuni membri del Senato, dal ragazzetto del ballo insieme ad un uomo più anziano e da Achilleus con qualche cadetto, tutti vestiti con uno strano completo formato da calzoni bianchi e giacca in tinta con bottoni color smeraldo e una piccola spilla a forma di edelweiss al centro del petto.
Ismene lanciò un'occhiata ad Achilleus, immediatamente colta e ricambiata da un bacio. Antigone vide con la coda dell'occhio quelle belle labbra sottili arricciarsi in una smorfia resa più grottesca dalle sue folte basette rossastre che quasi si incrociavano sulle guance.
-Diamine, è un'audizione per il ruolo dello schiaccianoci all'Opera?- sbottò Emon all'orecchio di Ismene.
-Non è divertente- sbuffò -Invidia eh?-
Dei passi pesanti si udirono dal corridoio. Snakes entrava nella sala, interamente vestito di nero, con una cravatta bianca e verde menta, con un grosso edelweiss di oro e smalto appuntato sul nodo. Si era nuovamente rasato, con la faccia robusta e lucida come il muso di un maiale alla fiera e il sorrisetto soddisfatto con cui scrutava la piccola assemblea. Salì a passi veloci sul suo pulpito e accese il microfono.
-Prova? Prova?- disse con la sua strana voce, guardando l'assemblea con un'espressione stranamente imbarazzata- Oh, ci siamo. Eccovi qui, amici cari, riuniti in questo incontro breve ma sicuramente importante. Noi tutti di Ordine Edelweiss illustreremo alle care Eccellenze- puntò la mano verso di loro e ricevette un sorriso da zio Kreon -il nostro programma e le nostre intenzioni che certamente non si differenziano da quelle delle Signorie illustrissime. Tutto ciò è molto importante per noi che, come tutti sapete, siamo il primo partito ufficiale creato dopo la caduta della Grande Dittatura e vogliamo sostenere le Eccellenze reali in ogni momento della vita di questo grandioso, ricco stato.  Voi due- fece cenno a due uomini seduti ai banconi in fondo -Venite e mostriamo insieme il programma al sovrano-
I loro passi echeggiarono per le scalinate. Il ragazzetto del ballo e l'uomo più anziano che lo accompagnava, forse il padre data la loro somiglianza, procedevano alti e secchi come cipressi, con quella brutta faccia cadaverica e glabra, ognuno con folti capelli ricci, corti fino alle orecchie, neri o splendenti di un bianco quasi irreale, sopra la lunga testa squadrata. Sorridevano soddisfatti, agitando le lunghe mani ossute davanti a quella piccola folla e avvicinandosi a passo svelto al pulpito. Snakes strinse la mano ad entrambi e li baciò due volte sulle guance. Fu il più anziano ad apprestarsi al pulpito e a schiarirsi la voce, con Snakes e il ragazzetto in piedi alle sue spalle, ritti come fusi.
-Vostre Eccellenze- la sua voce era rauca e pesante, quasi incattivita e nervosa- il nostro padre fondatore, Morrison Snakes, mi ha dato la straordinaria opportunità di illustrare il nostro progetto e il nostro scopo. Siamo veramente onorati di essere il primo partito di Thebe, come ha ricordato il signor Snakes. Ebbene, noi di Ordine Edelweiss nasciamo con un solo, importantissimo scopo, come ha già avuto modo di accennare Snakes: aiutare sua Maestà il nostro sovrano a governare, sostenendolo in ogni momento della vita di questa regione e di questa città, bello o brutto che sia. Siamo in un periodo difficile, lo ammetto, in cui sono morti i due principi ereditari, gloria dell'intera regione, peraltro avvelenati dalle continue minacce sovversive. E noi di Ordine Edelweiss abbiamo individuato il vero cancro proprio in questo terribile, oscuro fardello-
L'uomo si interruppe e lanciò un'occhiata al ragazzetto. Questo prese un telecomando e accese un proiettore poco distante, facendo fiorire sullo schermo la figura di omuncolo rachitico e sporco, con la giacca color verde oliva bucherellata e lercia, con i jeans cadenti e un grosso paio di anfibi. L'ometto raffigurato aveva un'espressione furba e maligna sul volto pallido, con un sorriso bucherellato e cadente, due occhietti gialli e malati e un ciuffo di capelli castani sulla testa tonda, e teneva nelle mani un fucile e una bottiglia di liquore; alle sue spalle invece vi era un donnone più alto di lui, con un pancione prominente, un dente che usciva dalle grosse labbra brune e una crocchia color rame sulla grossa testa, vestito con una maglietta turchese e una lunga gonna tutta rattoppata che celava, nelle strambe tasche, coltellini svizzeri e sacchetti colmi di monete.
-Grazie, Troy. Ecco, le Periferie celano questo !- incalzò tanto su quel termine da stringere il pugno e sbatterlo sul pulpito -Questi esseri sporchi, dall'aria innocua per chi è tanto cieco e stolto da non conoscerne appieno la natura, sono un cancro che ci avvelena quotidianamente! Pensateci, amici riuniti! Fate un piccolo resoconto nella vostra testa! Avete mai conosciuto un abitante delle Periferie, amici?-
Sì, e ti assicuro che non sono così. Ho condiviso con loro cibo e sonno, pensa che guaio.
-Immagino di no!- continuò con foga -Soprattutto quando vi sembrano così degni di compassione, nascosti come sono dietro i nostri monumenti, colti a mendicare nelle nostre strade o a lavorare come sguatteri e lavapiatti nei nostri ristoranti, ecco che si rivelano più pericolosi! Eccellenze, non li trovate ripugnanti?-
Zio Kreon aveva seguito quel curioso discorso con espressione perplessa, con la mano al mento e uno sguardo poco convinto che lasciò di sasso l'uomo al pulpito.
-Decisamente, ottimo disegno-
Era felice di zio Kreon e di quell'espressione perplessa che mostrava nel volto, pensò. Antigone era da pochi minuti in quella sala e avrebbe già chiesto ad Iphigenia di bombardarla per bene e di mettere a tacere, con le buone o con le cattive poco importava, quella voce ragliante che sparlava a raffica delle periferie. Guardò con attenzione l'uomo, poi passò al ragazzetto, poi a Snakes e lanciò un'occhiata con la coda dell'occhio agli altri partecipanti: la loro pelle levigata e i loro completi raffinati parevano dimostrare come nessuno di loro fosse mai andato nelle Periferie per indagare sui comportamenti dei residenti, o almeno per questo. Di Snakes e Achilleus conosceva già la condotta, e pensare che quei due invasati avessero potuto costituire un partito con la possibile approvazione dello zio le metteva i brividi.
-Maestà!- l'uomo ragliò come se fosse stato ferito, con gli occhi tondi che quasi fuoriuscivano dalle orbite per l'incredulità -Non è un semplice disegno! Questo è il genere di persone che abita nelle nostre Periferie e che viene ogni giorno, con quei dannati aerobus, a infestare il nostro suolo con la loro sporca presenza! Pensateci, Maestà, pensateci bene: questi .. tarli della società camminano quotidianamente su un suolo che per legge, per la vostra legge non è a loro dedicato! E soprattutto rovinano il prestigio di Thebe chiedendo l'elemosina accanto ai negozi di lusso! Per non parlare del tasso di criminalità, Maestà. Avete sentito degli ultimi fatti di cronaca?-
Zio Kreon incrociò le braccia e sbadigliò. Proprio in quel momento, qualcuno entrò quatto quatto il Gran Consigliere, con un fare spaventato che le ricordava quello di un bambino che si apprestava a rubare i biscotti appena sfornati dopo il divieto materno. Snakes lo vide entrare e gli lanciò un'occhiataccia che lo fece impallidire, e l'ometto si andò a sedere a passi veloci dietro il loro posto. Antigone seguì il suo percorso e infine squadrò Snakes: un carceriere invasato non avrebbe dovuto permettersi di squadrare in quel modo l'uomo che lavorava al servizio di sua Maestà, pensò. Soprattutto se la sua condotta era decisamente discutibile. Ma questo nessuno poteva saperlo.
-Ho sentito, sì, sì- sospirò Kreon -Sicuramente saranno una minima parte, quei criminali. Prendetevela con loro piuttosto-
Gli occhietti affossati dell'uomo al pulpito si fecero rossi di rabbia, ma il suo volto continuava ad essere falciato da un sorriso nervosamente triste, come quello di un professore deluso dalla cattiva risposta fornita da un alunno tutto sommato brillante.
-Maestà- disse l'uomo con tono supplichevole, con le venacce che fuoriuscivano dal collo -Ragionate. Avete mai sentito parlare di criminali provenienti dall'Acropoli? O almeno, di gravi episodi di violenza da parte loro? Rispondete, ve ne prego!- sbottò, come se da quella risposta dipendesse la sua stessa vita.
Zio Kreon stette a guardarlo con freddezza, muovendo la bocca in un atteggiamento riflessivo. Anche lei ci volle riflettere. Stette a rimuginare un po', poi le venne in mente qualcosa: qualche tempo fa aveva sentito di un tizio che era stata finalmente buttato fuori casa per maltrattamenti sulla moglie, finita all'ospedale spesse volte, che si era spesso giustificata con un "oh, sono sbadata e non vedo dove metto i piedi". Si era parlato del fatto per qualche giorno, in tv e nei giornali, poi tutti l'avevano dimenticata e cancellata dalle loro vite. Ogni tanto succedeva qualcosa durante i festini, ma l'opinione pubblica tendeva a dare la colpa alla vittima piuttosto che al possibile criminale e niente finiva nei giornali o in tv. Aveva voglia di parlare, pensò: quell'uomo le sembrava troppo stupido per continuare a blaterare.
-Sì!- esclamò con un tale finto candore da far impallidire l'uomo al pulpito, che tentò di fulminarla con lo sguardo insieme ai colleghi -Non ha mai sentito parlare di quell'uomo accusato di violenza domestica, signor .. ?-
-Signor Brown, Principessa cara- disse con una punta di disprezzo che l'avrebbe spinta a ridergli in faccia di come i suoi occhietti si erano illuminati di rabbia -Dovete sapere che, purtroppo, anche i cittadini più onesti impazziscono e commettono scempiaggini pure. Ma ciò non fa di loro dei criminali di .. razza, insomma. Era impazzito e l'aveva picchiata, peggio per lei che col suo carattere lo aveva fatto mandare fuori di testa!-
-E quindi? Alle Periferie non si impazzisce?- incorniciò quell'ultima parola imitando le virgolette con le dita.
Il signor Brown strinse i pugni sul leggio e serrò le secche labbra. Ismene le diede una gomitata sottobanco per farla stare zitta, Emon le lanciò un'occhiata di approvazione e zio Kreon uno sguardo severo ma ancora perplesso.
-Basta così, Brown- irruppe Snakes, trascinandolo per un braccio e mettendosi al suo posto -Maestà, perdonate il nostro amico per la sua .. irruenza, se così possiamo definirla. E' un uomo così estasiato all'idea di partecipare al nostro progetto, di aiutarvi in tutto e per tutto e grazie a questo aiutare l'intera città. Perdonatelo davvero, l'emozione gioca brutti scherzi- si aggiustò il nodo alla cravatta e tossicchiò - Comunque, andiamo al nocciolo della questione. Se l'Ordine Edelweiss è nato, Eccellenza, è per difendervi, aiutarvi e vendicarvi-
La parola vendetta non le aveva mai fatto un buon effetto. Non la sentiva da quando erano morti Eteocle e Polinice e la gente aveva smesso di urlare, dopo una giornata, vendetta per Eteocle morto nello scontro.
-Ebbene, avete capito- proseguì -Noi di Ordine Edelweiss, insieme alla Guardia Reale e ai membri del Senato che abbiamo assorbito, vogliamo vendicare la morte di Eteocle-
Zio Kreon trasalì. Glielo lesse in faccia.
-Quel giovane eroe, principe, nostro fratello e concittadino, morto per mano sovversiva, otterrà quella vendetta che merita dopo i dovuti onori funebri, Maestà. E questa vendetta passerà per quelle strade lerce e affollate delle Periferie, senza che essi lo sappiano. Ovviamente tutto dovrà partire dal cuore, dall'Acropoli- prese in mano il telecomando e cambiò l'immagine dello schermo. Vi era una scaletta con cinque punti verso cui si voltò con fare orgoglioso.
- Si parte da qui- disse sorridendo, con quegli occhi grossi improvvisamente diventati sottili e serpentini, e brandendo una bacchetta di metallo -Ecco le nuove regole per iniziare ad attuare la nostra vendetta, Maestà-
Preservazione e conservazione dell'Acropoli: punti fondamentali
a cura di M. Snakes
  1. Riconoscere un acropolino da un parassita > Vd. cap. 1
  2. Evitare ogni contatto, fisico o non, con un parassita > ibidem
  3. Reprimere severamente ogni comportamento sovversivo e/o violento e/o anormale da parte un parassita > vd. cap. 2
  4. Evitare l'impiego dei parassiti nelle svariate mansioni e preferire impiegati e/o lavoratori acropolini > vd. cap. 3
  5. Incentivare la cura per la preservazione e la conservazione dell'Acropoli dalla più tenera infanzia > vd cap. 4-5
 
Snakes sorrise a zio Kreon mentre quest'ultimo leggeva ogni singolo punto. Antigone seguiva il suo sguardo su ogni assurdità scritta sullo schermo. Zio Kreon annuiva silenziosamente, ma non sembrava ancora convinto.
-E ciò in che modo permetterà .. Insomma, la vendetta?-
Snakes si morse le labbra. Era orribile.
-Maestà, noi siamo superiori a quegli animali. Non possiamo attuare una vendetta brutale e immediata, proprio come quando ci hanno .. Brutalmente strappato il nostro Principe Ereditario. Noi siamo migliori, Maestà- Snakes si allontanava dal pulpito e si avvicinava al loro bancone. Guardò zio Kreon dritto negli occhi- Non a caso siamo stati noi a salvaguardare le ultime risorse energetiche e a falle fruttare per vivere, no? Quei parassiti sono rimasti lì a guardare, fermi come sassi, con quelle pance orribili, gonfie e brontolanti .. A noi devono la vita, Eccellenza. E loro non fanno altro che sputare nel piatto in cui mangiano e che noi generosamente porgiamo. Le Periferie non hanno anima. Anima alcuna, signore-
Zio Kreon impallidiva, con la bocca leggermente aperta per lo stupore. Aveva lo sguardo vuoto, perso in quegli occhi orrendi e serpentini che si aprivano e chiudevano a piacimento per incantare la loro vittima. E pareva averci abboccato.
-Mi fido di lei, Snakes ..-
Si sentì mancare. Si voltò verso Ismene ed Emon, ma solo da lui ebbe uno sguardo di stupore e indignazione. Anche il Gran Consigliere era stupito, con gli occhi quasi gonfi di pianto.
-Mi fa piacere, Maestà. E' la mia missione e il mio dovere. Nei vostri confronti e in quelli del Principe Ereditario-
-Dov'è che devo firmare?-
   
 
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