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Autore: ParisRiver    20/08/2015    1 recensioni
“Hey, come va?” disse lui un po’ imbarazzato, non capivo il perché.
“Non bene direi, vi sto salutando perché non vi rivedrò più prima di non si sa quanto tempo” dissi con le lacrime che scendevano sempre di più, “non voglio che te ne vai!” urlai scoppiando a piangergli addosso abbracciandolo.
“Tesoro, non è un addio, ci rivedremo presto, te lo prometto. Nemmeno io voglio lasciarti” disse stringendomi a se sempre di più con una mano sulla testa, stava piangendo anche lui.
Appena ci staccammo dall’abbraccio ci asciugammo le lacrime entrambi, ci guardammo negli occhi e infine mi diede un bacio sulla guancia, “questo non è un addio, è solo un arrivederci” disse salendo in macchina.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Qualche secondo dopo, Ashley salì chiamando il mio nome.
“Sono qui, corri ti prego!” le urlai.
“Che succede?” disse fiondandosi alla porta spaventata.
“Sta ansimando, appena sono entrata in casa l’ho visto per terra incosciente” dissi ancora piangendo, ero in panico, non sapevo cosa fare.
“Ashley, cerca il numero del dottore sul suo cellulare, presto!” continuai urlando.
“Va bene, ma perché sta così” disse lei in preda alla preoccupazione.
Continuava a peggiorare, il respiro diminuiva sempre di più e lo vedevo faticare ad inspirare, al che ricodai.
“Oh cazzo, ma soffre d’asma! Cogliona, come ho fatto a dimenticarlo” dissi rimproverandomi.
“Jay, dove hai l’inalatore?” gli chiesi pregando che mi rispondesse o facesse un gesto per farmi capire, così agitò la mano verso il comodino, corsi all’altro del letto e aprii il cassetto, lo trovai immediatamente, glielo diedi ma non riusciva a tenerlo, era troppo debole, così cercai di aiutarlo mettendogli il boccaglio sulle labbra per farlo respirare. Molto lentamente cominciò a riprendersi, mi calmai un po’ vedendolo respirare più regolarmente rispetto a prima.
“Ok, il dottore sta arrivando” disse Ashley.
“Grazie tesoro.”
“E di che, tranquilla, basta che ora sta meglio” disse lei.
“Penso di sì, come ti senti?” chiesi rivolgendomi a lui, mi fece un cenno con il capo e dopo l’ultimo espiro provo a parlare.
“Di sicuro sto meglio di prima” disse lentamente.
“La testa come va?” gli domandai.
“Mi gira tantissimo” disse, “e ho una sensazione strana dentro.”
“E’ per l’asma, sta tranquillo, tra poco il medico sarà qui e ti visiterà” gli dissi per farlo calmare, non gli succede mai, in trentadue anni non l’ho mai visto in preda ad un attacco d’asma, chissà cos’era successo, non volevo chiederglielo subito visto come stava, ma volevo saperlo.
Nel frattempo arrivò il medico, Ashley gli apri la porta e lo condusse fino in camera.
“Allora, cos’ha?” mi chiese.
“Ha avuto un attacco d’asma, quando sono entrata in casa l’ho trovato per terra totalmente sudato e con la testa che girava, dice che gli gira ancora” risposi chiara.
“Vediamo un po’” disse lui tirando fuori il fonendoscopio per sentirgli bronchi e polmoni, gli alzai la maglietta e lui sussultò, anche io ebbi una scossa, ci guardammo fin che il medico non smise di visitarlo.
“Bronchi e polmoni sono apposto, l’attacco non è dovuto ad una malattia, apra gli occhi per favore” gli disse tirando fuori una piccola torcia che gli puntò negli occhi, li richiuse immediatamente.
“Ha bevuto alcool?”
“Sì” disse abbassando lo sguardo.
“E quanto di preciso?” chiese ancora il medico.
“Non so, credo una o due bottiglie di tequila” spalancai gli occhi guardando Ashley, perché aveva bevuto così tanto?
“Questo spiega il giramento di testa” disse il medico, “apra la bocca” gli chiese sempre con quella torcia in mano per visitare la gola, “ha fumato?” domandò di nuovo, probabilmente avrà sentito la puzza di fumo.
“Sì” disse di nuovo a testa bassa, io spalancai di nuovo gli occhi guardando Ashley spaventata, lo aveva fatto apposta di sicuro.
“E quante sigarette su per giù?” gli chiese ancora.
“Tre pacchetti?” disse sospirando.
“Cosa?!” mi sfuggi di bocca, “ma sei impazzito? Perché lo hai fatto? Ti rendi conto che stavo morendo nel vederti in quello stato?” urlai.
“Jenny, tesoro, usciamo, lasciamolo col dottore, lui saprà cosa fare.” Così mi trascinò fuori dalla camera.
“Ash, ti rendi conto? Lo ha fatto apposta! Perchè lo ha fatto?” dissi piangendo, “voglio parlare con lui” continuai singhiozzando.
“Dai, andiamo a bere un bicchiere d’acqua, appena il dottore se ne sarà andato potrai parlarci tranquillamente, senza urlare in quella maniera però, già sta male, se ti ci metti anche tu fai peggio.”
“Lo so, ma mi sono spaventata, credevo che sarebbe morto da lì a poco se non avessi fatto qualcosa, ero più in panico di lui e ora scopro che lo ha fatto apposta, voglio sapere almeno il motivo, è il mio migliore amico e non voglio che gli succeda qualcosa” dissi scoppiando di nuovo, non potevo pensare a tutto ciò, mi sentivo male al solo pensiero, “devo sedermi, non mi sento bene.”
“Questo è il nervoso, calmati, ora sta bene, è di sopra con un dottore, non c’è motivo di essere preoccupati” disse dandomi un bicchiere d’acqua.
“Tu non capisci, non puoi capire, io sono uscita con uno che non conosco stasera solo per fargli rabbia e appena sono rientrata lo trovo in quello stato, se non fossi uscita non sarebbe successo niente, lui starebbe bene e probabilmente io starei piangendo perché sarebbe stato con quella ragazza ma almeno lui sarebbe stato bene, è questo che mi importa, solo il suo bene” gettai fuori tutto ciò che non dissi mai a nessuno.
“Oh mio Dio, tu devi assolutamente parlarci, non puoi stare ancora così, finisci per stare male, ti prego parlaci” mi supplicò.
“Domani, quando starà meglio gli parlerò, non potrà negarlo nemmeno lui” dissi riferendomi a ciò che vedevo io in questi anni e a ciò mi hanno sempre detto Shannon e Ashley, ho sempre fatto di testa mia, ma era arrivato il momento di svelare tutto, era arrivato il momento di far parlare i nostri cuori e non le teste.
Il dottore torno giù e ci informo che con una notte di riposo sarebbe tornato come nuovo, doveva solo riposare un paio di giorni senza stress, almeno una buona notizia.
Accompagnai il medico alla porta e lo ringraziai, dopo di che tornai dentro e salii da Jared.
“Hey” disse.
“Hey, come stai?” chiesi.
“Mh, sono stato meglio” disse sorridendomi, Dio com’era bello, ricambiai il sorriso e gli accarezzai una guancia.
“Ora riposati, domani mattina sarai in grado di alzarti dal letto, io e Ashley dovremo andare a lavoro alle nove, vuoi che chiami Shannon?” gli domandai, sarei stata più tranquilla se ci fosse stato Shan con lui.
“No, lascia stare, meglio di no, preferisco stare da solo in tranquillità, aspetto che torni tu.”
“Ma io torno alle tre” dissi preoccupata, non volevo che stesse da solo.
“Non fa niente, anzi meglio, voglio solo stare tranquillo e prendere un po’ d’aria in giardino, magari mi faccio anche un bagno in piscina così mi rilasso” disse lui tutto tranquillo, sembravo agitata solo io in quel momento.
“Va bene, come vuoi, ora vado a dormire, cerca di riposare anche tu” gli dissi dandogli un bacio sulla fronte.
“Aspetta” mi disse mentre mi stavo alzando dal letto, “ti va di farmi compagnia stanotte?” mi chiese con un’espressione dolce in viso, lo guardai negli occhi.
“Certo che mi va” dissi sorridendogli dolcemente.
Così mi misi al suo fianco e ci addormentammo dopo poco.
 
La mattina mi svegliai con il viso davanti al suo, lo guardai qualche secondo e poi mi alzai.
“Buongiorno angelo” mi disse, sentii il cuore saltare di un battito appena mi chiamò così.
“Buongiorno” dissi io a voce bassa guardandolo.
“Come hai dormito?” chiese.
“Molto ben” gli dissi io sorridente, poi tornai seria, dovevo dirglielo, “a proposito di ieri sera, Jared devi sapere che” mi interruppe.
“Tranquilla, è colpa mia, non avrei dovuto fare quella stronzata solo per malessere mio, non sono andato da Valery e ho fatto tutto ciò” disse deciso.
“Ah, quindi lo hai fatto per Valery…” dissi abbattuta.
“Sì” disse chiudendo gli occhi, non ce la feci e di conseguenza gli risposi fredda.
“Mi dispiace, ma non puoi fare così perché hai dato buca ad una donna” me ne pentii immediatamente, così uscii dalla stanza per andare in bagno a darmi una rinfrescata, dopo essermi lavat, vestita e truccata tornai nella sua camera.
“Io vado, a dopo” gli dissi.
“Va bene, a dopo” disse lui, gli sorrisi e ricambiò.
Uscii di casa, presi la macchina ed andai a lavorare, Ashley era già andata via.
La giornata a lavoro fu molto veloce ma non riuscii a pensare ad altro all’infuori di Jared e appena furono le 3:00, uscii di corsa dall’ufficio per andare a casa da lui e parlargli.
Arrivai davanti al vialetto, parcheggiai, presi le chiavi e aprii la serratura, non volevo crederci.
“Jared!” urlai, era sul divano con una coperta addosso, tremava come una foglia ed era pallido, “ma cos’hai?” chiesi preoccupata, la seconda volta in due giorni era preoccupante.
“Ho vomitato…tre volte” disse.
“Dai alzati, ti porto in giardino così prendi un po’ d’aria” lo aiutai ma svenne appena fece due passi, “Jared, hai mangiato?”
“No, e devo vomitare” disse alzandosi e correndo come poteva per raggiungere il bagno.
“No, ora mi spieghi cos’hai, io non ce la faccio a vederti così, torno a casa ieri sera e ti trovo mezzo morto sul pavimento, torno a casa oggi e ti vedo svenire e vomitare, dimmi cos’hai” dissi con occhi lucidi mentre si lavava i denti.
“Vuoi sapere cos’ho? Ho mal d’amore! Amore per te!” urlò, “sì, io ti amo e voglio urlarlo a tutto il mondo, ti amo cazzo, e tu te ne vai in giro con un altro” continuò, qui non ci stetti.
“Ah io! Io l’ho fatto solo per farti rabbia! Sono innamorata di te da sedici anni e tu non te ne sei mai accorto!” gli urlai in faccia.
“Certo che me ne sono accorto! Ti ho sentita a Bossier City quando parlavi con Shannon il giorno della partenza, stavo risalendo le scale e vi ho sentiti, non ti ho detto che anche io ero innamorato di te perché stavo andando via e non ci saremmo potuti vedere!” continuò lui urlando.
“Tu…sei innamorato di me da sedici anni?” gli chiesi con faccia quasi sconvolta.
“Sì, e non ho mai smesso di amarti, sono stato con altre donne ma non erano te, sono finite tutte male le mie storie” disse triste.
“Anche le mie, anche io ho avuto altri uomini ma non ho combinato niente di buono con nessuno di essi perché non erano te” gli dissi io.
“E allora questo Dug di ieri sera?” chiese.
“Non ci ho fatto niente, mi sono portata Ashley e mi sono annoiata per tutta la serata, l’unica cosa che volevo era tornare a casa da te.”
Si avvicinò a me, mi prese il viso e mi baciò, fu un bacio dolce, leggero, ma allo stesso tempo pieno di passione e amore represso.
“Ti amo, Angelo.”
“Ti amo, stupidone” dissi con le lacrime agli occhi, ridemmo entrambi.
“Ci abbiamo messo sedici anni per far parlare il cuore” mi disse.
“Già, solo noi potevamo fare una cosa del genere” dissi baciandolo di nuovo, “ora vai a riposare però, ti porto un thè a letto.”
“Va bene.”
Scesi in cucina e andai a preparargli il thè, dopo qualche minuto tornò Ashley e vedendomi con un sorriso a trentadue denti stampato in viso mi chiese cos’avevo, gli spiegai il tutto e a momenti le prese un colpo.
“Dai, piantala” dissi ridendo.
“Sono contenta tesoro, finalmente vi siete chiariti” disse lei.
“Già, sono felicissima.”
Dopo la nostra conversazione andai di sopra da Jared a portagli il thè.
“Tieni, attento che scotta” gli dissi.
“Ma come siamo premurose” disse prendendomi in giro.
“Stupido” risi.
“Hey, come stai Jay?” Ashley entrò in stanza.
“Hey Ash! Sto benissimo” disse guardandomi.
“Bene, mi fa piacere” disse lei, “vado a lavarmi, ci vediamo tra poco.”
Lui mi guardò, “vieni vicino a me?” mi chiese.
“Certo tesoro” dissi mettendomi sul letto, mi cinse la vota e mi bacio il collo, restammo così fino all’ora di cena, quando Ashley ci chiamò.
La serata passò in fretta e anche il giorno seguente a lavoro, quando tornai a casa lo trovai sul lettino in piscina a prendere il sole, “hey amore! Mettiti il costume, stanno arrivando anche Shan e Chloe.”
“Oh, va bene, torno subito!” gli dissi, salii di sopra, andai in camera e mi misi il costume, riscesi di sotto ed entrai in acqua, lo raggiunsi, lui era già nell’angolo a rilassarsi.
“Hey, inizi senza di me?” gli dissi con faccia maliziosa come facevo ogni volta che dicevo qualcosa che avesse un doppio senso.
“Oh no, credimi, non potrei mai cominciare senza di te” mi afferrò per un braccio portandomi davanti a se per poi cominciare a baciarmi con foga, ricambiai mettendogli le mani nei capelli.
 Con le labbra si spostò cominciando a baciarmi delicatamente il collo dandogli anche dei piccoli morsi, le sue braccia mi cingevano i fianchi e a volte portava le mani dietro la mia schiena.
Piano piano arrivò al seno per poi baciarlo e di conseguenza arrivò ai capezzoli per leccarli e morderli ed iniziai ad ansimare ancora di più così da aggrapparmi a lui e mettere le mie mani sulla sua schiena, cominciai a leccargli l’orecchio per poi morderlo e lui mi afferrò i glutei, dopo di che percorse il tragitto con la lingua fino alla mia bocca cominciando a baciarmi di nuovo dolcemente, ci mordemmo le labbra a vicenda.
Sfiorò il mio naso e andò vicino l’orecchio sinistro così da poter sentire il suo respiro affannato, cominciò ad accarezzarmi la pancia ed arrivò alle mutande così da togliermele e, continuando a baciarmi con più foga di prima, con due dita entrò in me provocandomi un brivido di piacere ed irrigidii i muscoli del ventre a causa del movimento di esse, continuò per un po’, mentre io gli toccavo la schiena andando su e giù con le mani, fin che non sentii una pressione più forte e qualcosa di più grande e duro entrare più in profondità, cominciò a spingere e io dovetti aggrapparmi sempre più forte a lui, aumentò la foga nel baciarmi e mi afferrò i capelli fino a tirarli facendomi incrinare il capo e finalmente dopo che passarono minuti tra ansimi e baci raggiungemmo l’apice insieme mentre io gli graffiai la schiena per il piacere e quasi urlai se non fosse stato per lui che soffocò il grido con un bacio ancora più potente.
“Ti amo” mi disse baciandomi ancora.
“Anche io” continuai ricambiando.
Finimmo appena in tempo perché poco dopo arrivò Ashley e subito dopo ci raggiunsero Shan e Chloe.
“Hey, da quando non ci vediamo?” disse Shannon tuffandosi e venendoci ad abbracciare.
“Shan! Sono due giorni che non ci vediamo, in effetti è parecchio se ci pensi” dissi, “voi non entrate?” dissi riferendomi a Ashley e Chloe.
“Io tra poco” disse Chloe.
“Io subito, e anche Chloe!” disse Ashley buttandola in acqua, una scena da immortalare, gliele stava tirando appresso di tutti i colori.
Ci divertimmo un sacco quel pomeriggio tra risate e cazzeggi vari.
“Ragazzi, domenica c’è una festa, ci andiamo?” disse Jared.
“Sì!” dicemmo tutti in coro.
Dopo di che uscimmo dall’acqua e andammo a cena.

  
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