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Autore: Darktweet    20/08/2015    1 recensioni
Spesso ci chiediamo da dove provengano tutte quelle strane leggende, collegate alla presenza della "magia" sul nostro pianeta.
Eppure, come sempre, una leggenda ha sempre un fondo di verità.
Una organizzazione segreta infatti cela al mondo la magia affinché regni l'armonia, ma durante la spedizione di una equipe, due membri scompaiono nel nulla.
Lana e Dan, loro figli, indagheranno, accompagnati da Missy e Storne...
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3: Villa Baxter

Si sentì un suono metallico, e nel giro di qualche secondo qualcuno rispose.
“Chi è?” fece una voce femminile.
“Bage, bage! Sono io!” esclamò Lana, mentre Missy guardava i due uomini in completo che si avvicinavano sempre di più.
“Io chi?” fece la voce.
“Non mi faccia perdere la pazienza!” esclamò Lana.
“Oh, signorina!” esclamò Bage, e all’improvviso si aprì un piccolo cancello, accanto a quello grande, utilizzato per l’automobile.
“Forza, forza!” esclamò Missy. E in un lampo le due entrarono dentro. Missy chiuse alla svelta il cancello. I due agenti raggiunsero appena il cancello. Quello più basso aveva il fiatone.
Lana fece una smorfia.
“Forza, entriamo!” esclamò. “Un’antica protezione protegge l’intera dimora.”
Percorsero un grande vialetto. Missy restò stupefatta: il giardino era davvero enorme. Comprendeva varie aree, dall’area alberata, a quella piena di cespugli, a quella delle aiuole colme di fiori di tutti i tipi, dai semplici a quelli esotici.
“Belli vero? Sono i preferiti della mamma” fece, indicando dei fiori giallognoli, dalla forma particolare. “Si chiamano uccelli del paradiso, per la loro forma.” Lana agitò l’indice, e, con una Missy meravigliata, i fiori dalla forma particolare, svolazzarono intorno alle ragazze, per poi ritornare al loro posto.
“E’ uno scherzo vero?” balbettò Missy, guardando i fiori nelle aiuole per assicurarsi che stessero al posto giusto.
“Ti spiegherò.” Disse Lana. “Eccoci.”
Il portone era di un raffinato mogano. L’ingresso era  tipicamente simile a uno di quei templi romani, con un architrave e due colonne.
“Wow…” fece Missy, appena oltrepassato il portone aperto.
“Signorine.” Fece un alto signore in smoking, evidentemente il maggiordomo.
“Bentornata, signorina!” esclamò una cameriera, mentre stava spolverando un mobile nell’ingresso.
L’ingresso era alto ed enorme. La carta da parati aveva motivetti particolari, simili a strani ghirigori. L’ingresso aveva un enorme lampadario di cristallo.
E se quello era l’ingresso, a Missy spaventava il resto.
“Grande eh?” fece Lana, agitando i capelli. Faceva spesso così per sentirsi ammirata.
“Signorina, la vostra amica resta per il pranzo?” fece il maggiordomo, prendendo la borsa di Lana.
Missy fu imbarazzata, ma Lana subito annuì.
“Puoi darla  a Maurice.” Fece Lana, indicando la borsa, e subito il maggiordomo prese anche lo zaino di Missy.
Lana percorse l’ingresso e Missy la seguì.
L’ingresso principale dava poi su un grande salone d’ingresso. Ciò che colpiva di più era la grande scalinata che poi si divideva in due.
“Cielo, è enorme!” esclamò Missy.
Lana sorrise, lusingata.
“Senti… Ora vuoi spiegarmi?” fece Missy, fermando la ragazza. Lana le fece un cenno, invitandola a seguirla.
Le due salirono una scalinata laterale a quella principale, che conduceva al piano ammezzato. Si sentì un forte odore di stufato.
“Di nuovo stufato, Susan?” fece Lana, quando una cameriera tozza trasportava un carrellino.
“Signorina!” fece la cameriera. “Eh si, ieri ne è rimasto tanto e il signorino lo adora.”
Lana storse il naso.
“Beh, per me c’è il polpettone, giusto?” fece.
“Non ne sapevo niente…” mormorò Susan.
“E’ da stamattina che l’ho ripetuto a Chef Sebastien!” esclamò Lana.
“Lo avvertirò subito!” fece la cameriera, trasportando rapidamente il carrellino nella sala da pranzo.
La sala da pranzo era dotata di un enorme tavolo lungo, dotato di una decina di sedie.
Al tavolo era seduto un ragazzo, che si stava decisamente abbuffando.
“Ah, il solito!” esclamò Lana, guardando il ragazzo.
“Ehilà” fece lui, mentre rosicchiava la carne da un osso di pollo.
“Non entrerai mai nella società se mangi come un cane, Dan.” Commentò disgustata Lana.
Le due ragazze si sedettero accanto a Dan, il fratello di Lana.
I due erano gemelli, e si notava. Erano due gocce d’acqua. Differivano leggermente i tratti e un neo.
Caratterialmente si poteva dire che erano l’opposto.
“E’ una tua amica?” fece Dan, facendo un cenno verso Missy.
“Missy, Dan. Dan, Missy.” Fece Lana, facendo le presentazioni.
“Signorina, il polpettone!” esclamò la cameriera Susan, arrivando con due piatti pieni di polpettone dall’aspetto delizioso.

“Grazie mille!” esclamò Missy.
Lana iniziò a tagliare il suo polpettone, poi si soffermò a guardare il fratello che sorseggiava rumorosamente un brodo.
“Dan…” mormorò contrariata.
Il ragazzo la guardò, leggermente scocciato.
“La regina margherita mangia il pollo con le dita, sorellina.” Fece il ragazzo, sorridendo.
“Ah, sbruffone.” Commentò la ragazza.
Missy ridacchiò alla scena.
“Niente da ridere. “ fece Lana, dando un colpetto a Missy.
La ragazza quasi  si dimenticò della strana situazione dell’ultimo quarto d’ora. I due agenti, il libro-diario e la magia.
“Lana… mi pare il caso di… parlarne ora, no?” fece Missy, mentre si versava dell’acqua.
“Oh.” Mormorò la ragazza. “Dan, due agenti della Nex ci hanno attaccato.”
Il ragazzo guardò sbalordito la sorella per poi fissare Missy. Missy arrossì lievemente, tornando a bere.
“Non sa nulla lei. E’ ora di spiegarle tutto… anche perché c’entra molto più del previsto in questa situazione.” Disse Lana.
“Lana, ho visto quelli che lanciavano dei fulmini dalle loro dita.” Fece Missy. “E che tu ti difendevi con delle scintille.”
“Non puoi capire… ma ti aiuterò a comprendere.” Mormorò Lana. E stringendosi le mani, magicamente si illuminarono di violetto.
“Ah ah.” Missy ridacchiò. “Va bene, fulmini strani, scintille magiche e per di più sto facendo amicizia con la regina viziata Lana Baxter. Sarà un incubo.” Missy si diede inutilmente un pizzicotto.
Lana però, ascoltando la ragazza, rimase urtata.
“Come sarebbe?” fece, squadrandola. “Cosa hai detto?!”
Lana si alzò dal tavolo.
“Prima mi chiedi aiuto, poi è così che la pensi. Che impertinente, faresti meglio a pensare due volte, prima di parlare.” Commentò Lana, uscendo dalla sala da pranzo.
Missy si fece piccola piccola. A volte proprio non sapeva trattenersi, e diceva quello che pensava.
“Molto carina.” Commentò Dan, guardando la sorella che sbatté la porta.
“Non dovevo dirlo…” mormorò Missy, rigirando la forchetta nel piatto.
“Sai, mia sorella non ha molte amiche. L’ultima volta che ha portato qui delle amiche, è stato per il suo compleanno. E tutti erano venuti giusto perché faceva comodo tenersi mia sorella come amica. La riccona, cocca degli insegnanti e secchiona.” Disse Dan.
Missy fu imbarazzata. Lana Baxter, reginetta della scuola, era altamente snob, insopportabile e secchiona. Ma che non avesse amici e ne soffrisse un po’ per questo… chi l’avrebbe mai detto.
“Senti, ora sarà lievemente arrabbiata, e come darle torto.” Fece Dan, squadrando la ragazza, che si sentì sempre più in colpa. “Ma per ora resta qui. Ti spiegherò un po’ di tutto. E’ vero ciò che hai visto. Quegli agenti in nero che vi seguivano sono gli agenti della Nex corporation. E’ una sorta di agenzia che si occupa di raccogliere l’energia magica e trasformarla in fonte d’energia. E la loro base si trova sull’energia più potente. La magia nera.”
Missy lo ascoltava, non sapeva se seguirlo realmente o meno.
“Noi… la nostra famiglia è coinvolta invece nell’opposto. L’associazione Pandora. Cerca la magia e la cela al mondo, per poterla controllare e analizzare per migliorare il mondo.” Continuò il ragazzo.
“Ma non so tu perché hai visto.”
“Cioè?” fece Missy, guardando il ragazzo.
“Gli uomini che incontrano la magia, hanno nel proprio animo un io magico. Come la nostra coscienza è qui…” mormorò il ragazzo, indicando la fronte della ragazza. “… la cardinia, l’io magico, è qui.” E indicò il petto della ragazza, vicino al cuore.
“E solo chi possiede la cardinia può vedere realmente la magia.”
 
 
   
 
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