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Autore: Dmitrij Zajcev    22/08/2015    1 recensioni
Noah Skirata, un mandaloriano vissuto durante le guerre Mandaloriane, combatté al servizio di Mand'alor il definitivo come capo della squadra rossa, una task force di mandaloriani, formata da sei membri, il cui obbiettivo era quello di eliminare i nemici principali dei mandaloriani, di battaglia in battaglia. Durante la guerra, la sua vita cambierà, facendogli vivere delle avventure per tre epoche diverse.
N.B.: Poiché i mandaloriani tendono a parlare mischiando il basic (linguaggio comune della galassia) e il Mando'a (linguaggio dei mandaloriani), alla fine di ogni capitolo ci sarà un piccolo glossario delle parole o frasi dette durante il capitolo. Frasi/parole che vengono riutilizzate in capitoli successivi non verranno ritradotte.
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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«Mando'ade, preparate le vostre armi ed affilate le vostre lame!»

La voce di Cassus, il luogotenente di Mandalore viene udita da tutti noi, sia coloro che la sentono - come me - dal comlink incorporato nell'elmo che indossano, sia da quelli che l'elmo lo stanno tenendo sotto braccio. 

«Quest'oggi, Tatooine sarà nostro!»

Un urlo unanime ruggisce tra le paratie dell'astronave, mentre Cassus spiega la strategia di conquista: come al solito, la mia squadra, la Ge'tal Tsad, sarà in prima linea per eliminare i nemici più pericolosi. Alcuni ci chiamano i fantasmi dei Dha Werda Verda, i famigerati guerrieri ombra che miliardi di anni prima combatterono su Coruscant contro un'altra razza. Certo, sono orgoglioso di essere definito tale, ma non mi sento da portare sulle spalle il peso di quei formidabili guerrieri. Mentre ascolto la strategia, noto che Cassus sta indicando due dei chiss, con i loro visi blu e gli occhi rossi come il sangue.
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«I nostri alleati ci hanno avvisato della presenza di un Jetii e del suo apprendista, all'hangar di Mos Eisley. Noah Skirata: tu e la tua squadra scenderete per primi. Il vostro obiettivo è la jedi Aska Nyrluks e il suo padawan Yacuo Riskomi. Con voi verrano due agenti Imperiali. Pare che siano ansiosi di scendere in battaglia.»

«Sissignore!»

Mi giro verso i compagni di squadra e faccio loro cenno di andare alla nave. Sto per salire, quando i due agenti ci raggiungono, fermandomi. 

«Capo Rosso, ci aspetti!»

«Il mio nome è Noah, Chiss. Trattatemi col dovuto rispetto. Dite il vostro nome e salite sulla nave.»

«Io sono Ghenozua.»

«E io Chaenli»

«Bene, salite.»

Mi giro e senza più badare a loro do' gli ordini al resto della squadra.

«Rey, imposta la rotta. Kaye controlla sull'olomappa le due strade più veloci per raggiungere l'obbiettivo. Voca, Azrael: controllate le munizioni. Saro, controlla le scorte di Bacta e prepara sei pistole mediche.»

«Subito, Tal'vod.»

«Va bene, Ge'tal alor.»

«Andiamo subito, Ge'tal alor»

«Non ci vorrà molto.»

Seguo Kaye nella cabina di pilotaggio, dopo aver dato gli ordini a tutti, scuotendo il capo. 

«Kaye, baatir te auretyc.»

«Tal'vod, nayc baatir. Ni ven narir.»

«Ori'jate. Se c'è bisogno, sono nella sala comunicazioni.»

ciò detto, mi alzo, dirigendomi verso la sala comunicazioni, una piccola stanzetta, cinque metri per due, con una parete piena di schermi e una console davanti ad essa. Mi siedo e attivo la console e gli schermi, per osservare le varie parti della nave. Attraverso le telecamere osservo Azrael e Voca sfidarsi a pazaak, un classico gioco di carte, in cui bisogna raggiungere il valore di 20, senza superarlo, grazie a delle carte il cui valore andava da -6 a +6. 
Azrael, con l'armatura nera ( a significare Giustizia, la giustizia mandaloriana) sta vincendo contro Voca, che indossa un armatura rossa e verde (il dovere nel seguire le mie orme e quelle di nostro padre, morto durante le guerre sith). 
Il primo ha gli occhi castani e capelli neri, pettinati a spazzola. Mio fratello invece ha i capelli corti, tipici di chi si è rasato da poco, dato che teneva la sua chioma come quella di nostro padre, in suo onore. i suoi occhi azzurri guardano sconsolati i crediti che vanno dalla sua tasca al tavolo e dal tavolo alla tasca di Azrael. Alle volte penso che Azra bari, ma non posso dirlo sicuramente.
Scuoto la testa, sorridendo, mentre cambio la telecamera da visualizzare.
Saro Ordo è in infermeria, a riempire le pistole mediche di Bacta, il liquido curativo conosciuto e venduto in tutta la galassia. Ha il viso olivastro, con capelli castani lunghi fino alle spalle, e gli occhi neri. La sua armatura è bianca, simbolo della purezza, o come dice lei: simbolo dei medici. Sorrido e premo un altro tasto, osservando Kaye. 

La ragazza, coi suoi capeli rossi acconciati in trecce che ne percorrono il cranio fino alla nuca, sta controllando diversi percorsi possibili per raggiungere gli hangar dove è presente la nostra preda. Gli occhi smeraldo di Kaye si muovono costantemente dal suo datapad, un palmare interattivo che funziona come diario di bordo, briefing e mappa, all'olo-mappa di Mos Eisley. Un ultimo controllo è nella stanza dove hanno preso alloggio i due imperiali, per il momento.
Entrambi indossano una veste nera, da ufficiale con tanto di piastrine, fornita di una fondina per blaster sul lato sinistro della cinta. A parte il viso dei due, uno più gentile e dolce nei lineamenti rispetto all'altro, è quasi impossibile distinguerli. Stessa capigliatura,stessa espressione. Probabilmente la ragazza ha una fascia di pelle a schiacciarle i seni per farla sembrare un maschio. Sto per chiudere il collegamento, quando li sento parlare nella loro lingua d'origine, in Chiss stretto. Maledicendoli mentalmente, metto la videocamera in modalità di registrazione, da quando incominciano a parlare in poi. Quei due bastardi non me la contano giusta. Finito il giro di controllo, mi alzo dalla sedia sulla quale mi ero seduto precedentemente e ritorno nella cabina di pilotaggio, buttandomi sul sedile del co-pilota.

«Sono preoccupato, Kaye. Quei due Chiss non me la contano giusta.»

«Perché? meg baatir'gar?»

«Basta sentire le registrazioni. Meg Auretiic parlano in chiss stretto, dannazione.»

«Udesii. Siamo quasi arrivati. Ci penseremo dopo, va bene?»

«Va bene, Kaye.»

Attivo il comunicatore interno della nave, avvisando il resto della squadra e i due imperiali.

«Stiamo per atterrare. Preparatevi a scendere a terra, ragazzi. Ci divideremo in due squadre da quattro membri ciascuna.»

 
Mando'ade: Mandaloriani
Jetii:Jedi
Ge'tal Alor: Capo Rosso
Kaye, baatir te auretyc: Kaye, stai attenta ai non-mandaloriani
Nayc baatir: non preoccuparti
Ni ven narir: lo farò io
Ori'jate: molto bene
Meg baatir'gar?: cosa ti preoccupa?
Udesii: stai calmo
  
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