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Autore: noorapendragon    23/08/2015    1 recensioni
Albus potter ha sedici anni, e non è un mago. Ama la ragazza sbagliata ma non si pente di tutto ciò.
Dal primo capitolo:
Caro Tu,
ho deciso di scriverti perché tutti dicono che sei una brava persona, e io credo a loro. Ti prego di non cercare di capire chi sono loro, perché mi manderesti in un mare di guai. Ti scrivo perché ho bisogno di capire se là fuori c’è qualcuno disposto ad ascoltarmi, e ho bisogno di sapere che esiste gente come te. E sono sicuro che tu comprenderai, perché sei vivo e apprezzi la vita. Ok, questa è la mia vita e voglio farti capire che sono felice e triste al tempo stesso, ma devo ancora capire come è possibile tutto questo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley | Coppie: Albus Severus Potter/Rose Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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~~Il pranzo dai Potter era stato decisamente silenzioso.
James quasi non poteva credere che, dopo essersi abituato al frastuono delle cene alla Tana,
quella fosse veramente casa sua.
C’era qualcosa che non andava.
Lui, Alice e Allison avevano suonato il campanello alle sette precise e alle otto meno un quarto
erano arrivati anche Albus e Lily.
James aveva immediatamente capito che c’era qualcosa che non andava nel fratello minore. Dopo
tanti anni passati in sua compagnia, aveva imparato a leggere tra i suoi pensieri e aveva capito che
qualcosa turbava la mente del fratello.
Nonostante sembrasse la stessa persona- capelli disordinati e occhi verdi come quelli del padre- James
aveva capito che da quelle parti non tirava buon’aria, così decise che più tardi avrebbe fatto una bella
chiacchierata con il fratello.
Lily sembrava la stessa e, nonostante un po’ di trucco sulle palpebre, sembrava la stessa ragazzina di sempre.
Sorrideva cordialmente e, cosa che lo fece più contento di tutto, sembrava adorare Allison.
Dopo un piatto di pollo e delle patatine al forno- pasto consumato in religioso silenzio- la famiglia (più 2) avevano
deciso di schiacciare un pisolino nelle camere della casa dei Potter.
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-Vuoi dirmi che ti prende?-
Albus si girò di scatto verso la porta della sua stanza, dove avrebbe voluto schiacciare un pisolino.
La stanza era buia, le finestre chiuse e solo la lampada del suo comodino illuminava la stanza da letto.
Tuttavia, il giovane Potter notò il fratello sulla porta, le braccia incrociate al petto e il corpo appoggiato allo spigolo
della porta.
-A te che prende, semmai. Non lo sai che è maleducazione irrompere nelle camere altrui?-
-Risparmiami questi giri di parole, Severus-
Albus serrò la mascella: odiava con tutto il cuore quando la gente lo chiamava con il suo secondo nome.
Gli ricordava di essere diverso dalla sua famiglia: loro affrontavano i pericoli. E lui? Lui ci girava attorno, cercando un
modo per evitarli.
Non andrà sempre così. Cambierà. Tutto cambierà.
-Allora? Sputi il rospo o te lo faccio sputare io?-
Lo odio. Ti odio James. Con tutto il cuore.
Guardò corrucciato il fratello che si sedeva comodo sul suo letto: non aveva nessuna voglia di parlare.
Non dei suoi problemi.
-Io non ho nessun problema, tu? Qualcosa ti turba?-
Ghignò sprezzante verso il fratello che, come da tradizione, alzò gli occhi al cielo sbuffando contrariato.
Io non ho nessun problema. Ne ha lui, di problemi.
-Smettila di fare la serpe. Sono tuo fratello, a chi vorresti raccontare i tuoi problemi se non a me?- James si alzò dal
letto e gli appoggiò una mano sulla spalla destra: sembra davvero interessato a me, pensò Albus.
Ma io non ho nessun problema. Né ora né mai.
-Non ho nessun problema- ingoiò il rimorso che gli saliva dalla voce strozzata.
Non voleva fare il debole. Non doveva.
-Bene. Quando ne avrai potrai parlarmene.- James levò la mano dalla spalla del fratello minore e
si diresse verso la porta, uscendo.
Nel buio della sua camera Albus non poté fare a meno di pensare a quanto fosse stato stupido.
Forse, se avesse parlato con il fratello sarebbe cambiato qualcosa.
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-Mio fratello è un grandissimo stupido.-
Nella vecchia camera da letto di James, Alice ed il primogenito dei Potter riposavano nel grosso letto che occupava
più di metà stanza.
Allison, che si era svegliata da poco,aveva deciso di uscire con Harry per poter giocare in giardino.
Alice sospirò :- Che ha fatto?- si sarebbe aspettata di tutto.
Che avesse picchiato diversi ragazzi a sangue, che avesse portato delle buone-a-nulla nella casa ma quello che non si aspettava era il grugnito contrariato del suo ragazzo che, dopo minuti di silenzio, gli aveva raccontato la breve conversazione avuta.
Alice davvero non riusciva a comprendere il problema della situazione.
Al non aveva nessun problema. E allora?
Non tutti hanno dei problemi
, pensò tra sé e sé.
Non come i miei, perlomeno.
Mentre James cadeva tra le braccia di Morfeo, si accarezzò il pancione cresciuto notevolmente.
Fra nemmeno una settimana avrebbe dovuto fare il test per scoprire se aspettava un maschio o una femminuccia e l’ansia le montava il corpo ogni giorno di più.
Lentamente chiuse gli occhi e si lasciò addormentare.
Buona notte piccoletta!






 
   
 
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