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Autore: Mew_vale    23/08/2015    4 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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CAPITOLO 35



Cèsar
Non perdo tempo per posare i palmi delle mie mani sul petto di Martìn e così facendo lo spingo lontano da me. Lui mi guarda esterefatto.
<< No. >> Esclamo. 
<< Quindi per te non è significato niente? >>
<< Credevo fosse importante,in quel momento! Invece è stato un errore... >> Ripeto mentre mi accingo a lasciare la stanza. Martìn mi blocca e mi ritrovo nuovamente con la schiena premuta contro la porta.
<< C'è un altro? >> Mi domanda. Sì, è questa la verità! Ma se gliela dicessi mi seguirebbe fino in Colombia per poi fare il culo a Michael e questo non posso permetterlo! 
<< No, non c'è nessun altro! Ho solo capito che non voglio vivere nel passato, che questa storia non ha futuro. >> Dopo questa mia spiegazione il suo cellulare s'intromette. Mi stavo domandando: squilla sempre e sono così sfigato che in questo momento non suona?! Lui lo estrae dalla tasca e finalmente riesco a vedere il nome sul display: Nina.
<< Scusami, è il solito creditore. >> Si giustifica.
<< Non mi devi spiegazioni. Vado a completare il mio bagaglio! >> Mi affretto a dire per togliermi dall'inghippo. Sguizzo via dalla sua stanza mentre il cellulare continua a squillare e lui non sa a chi dare retta prima.



Diego
Sì, le piacerà la serata che ho in mente! 
<< Direi che ci siamo concordati quasi su tutto! >> Affermo, rivolgendomi al mio amico Vicente Sierra che risponde dal monitor del PC. 
<< Un ultima cosa, hai preferenze sul colore della tovaglia? >> Mi domanda.
<< No, sceglierei un colore classico! Cosa mi consigli? >>
<< Cosa ne dici di questo color ghiaccio? >> Mi domanda, sollevando un tovagliolo di quel colore.
<< E' perfetto! Un'ultima cosa, riesci ad inserire qualcosa al cioccolato bianco? >>
<< Certo, si può fare! Stendo subito il preventivo e ci vediamo da te domani nel pomeriggio. E' una fortuna che sia impegnata domani pomeriggio! >>
<< Una gran fortuna o non potrei preparare tutto in segreto! Ti ringrazio per tutto, so che stai organizzando tutto su due piedi! >>
<< Per un amico questo ed altro, sempre che tenga a mente di essere in debito! Se questo ti aiuterà a conquistarla avrai un debito bello grosso con il tuo amico che ha accantonato altri ingaggi per aiutarti! >> Si premura di ricordarmi.
<< Contaci. Adesso ti devo lasciare, sto apsettando un fornitore. >> Lo saluto, consultando l'orologio del monitor. Osvaldo dovrebbe già essere qui! 
<< Ti lascio per occuparmi di te e dalla tua ragazza, che dovrai presentarmi! >>
<< Il tuo tono non mi piace! Io te la presento ma di mezzo dovrà esserci un vetro anti-sfondamento! >>
<< Non dire così, io le ragazze dei miei amici non le ho mai neanche osservate! >>
<< Ah sì? Devo ricordarti Merzedez? >>
<< Ma che paragoni sono? Tuo fratello si era lasciato con lei, e comunque quella non è stata una storia! >>
<< Ti lascio davvero stavolta, fai il bravo! >>
<< Anche tu Mendoza, comportati bene perché ci manca solo che per le strade di Bogotà girino altri cuori infranti da te! >> 
<< Ciao! >> Insisto, ponendo fine alla video chat. E questa è fatta! Appoggio la testa all'indietro sorridendo tra me e me come un completo cretino! Non vedo l'ora di osservare la sua espressione nel momento in cui,domani sera,metterà piede il mio appartamento. Le farà piacere? O magari penserà che sono esagerato e megalomane? Accidenti, lei è abituata a ben altro... Alla semplicità, al calore delle piccole azioni, all'intimità... Non le piacerà, non le piacerà! 
Mi lamento, assalito dai dubbi. E' il telefono che squilla ad interrompere questi miei pensieri disfattisti.
<< Pronto? >>
<< Diego, sono Osvaldo! >> Si presenta il mio ex-suocero.
<< Osvaldo, ti aspettavo diciamo... adesso! Sei qui fuori? >>
<< Ti chiamo per questo Diego, non verrò! >>
<< Come sarebbe? Io ho le settimane contate, ho bisogno di quel materiale per Lunedì! >>
<< Non ti allarmare Diego, non ci sarò io ma verrà... un mio rappresentante. Dovrebbe essere lì a minuti. >> 
<< Ah, meno male! E' un tuo collaboratore? Si tratta di Giancarlo, il vice presidente della tua ditta? >> Domando, per sapere chi mi troverò di fronte. 
<< Diego... Si tratta di mia figlia. Verrà lei. >> Mi sputa addosso. E' uno scherzo di pessimo gusto!
<< Maria? L'hai presa a lavorare in azienda? >> Domando cone un idiota.
<< Diego, sai che sto parlando di Paola. >> Precisa. Io mi porto una mano alla fronte. Che cavolo! << Da oggi lavorerà come mia assistente, si occuperà lei delle trattative di questa fornitura. >>
<< Osvaldo... Con tutto il rispetto ma davvero l'hai ritenuta un'ottima idea? Due settimane fa ho lasciato tua figlia dopo averle chiesto la mano, fracamente mi sembra assurdo che tu abbia deciso di farci incontrare! >> 
<< Ascolta Diego, io non sono come mia moglie. Ciò che è successo fra di voi riguarda solo voi, e non me! Io mi sto comportando come un uomo d'affari, non intendo intaccare il nostro rapporto lavorativo. Paola mi ha chiesto una possibilità lavorativa e sì, l'ho mandata apposta da te perché voi siete nella rosa dei miei clienti, dei miei migliori clienti, per tanto se non è in grado di comportarsi da professionista la manderò via oggi stesso. Ti basta come spiegazione? >>
Ho altra scelta? Non posso di certo mettermi a caccia di un altro fortinitore e concludere la trattativa in un giorno! Poteva per lo meno telefonarmi e dirmelo per tempo!
<< Sai che da parte mia non ci saranno scenate e nessun tipo di infantilità. >> Tu puoi dire lo stesso di tua figlia?
<< Mi fa piacere sentirtelo dire Diego. Mia figlia dovrebbe arrivare adesso, ti lascio. >>
<< Passa una buona giornata e un buon week end. >>
<< Altrettanto. >> Mi augura, prima di chiudere la comunicazione. 
Non ho nessuna voglia di incontrarla e ascoltare le stesse cose, ripetute! Mi lamento, con il viso tra le mani. Cazzo, quando Isa la vedrà rischio che tutte le parole di rassicurazione che le ho dedicato in questi giorni volino via. Non le farà per nulla piacere vederla e sapere che devo avere a che fare con lei! Batto il pugno sulla scrivania, piuttosto alterato. Vorrei tanto cacciare Paola a pedate ma non posso!



Paola
Quel cretino impiccione da dove spunta? Chi è lui per impedirmi di entrare?
Credevo che avrei visto questo famoso Massimiliano di cui Giulia parla sempre, ma la sedia della reception era vuota. Dev'essere proprio un gran lavoratore! Sto raggiungendo il piano quando ricevo una telefonata di Giulia.
<< Baby, non immagini dove mi trovo! >> Esordisco.
<< Ciao cara! Non saprei... A letto con Enrique Iglesias? >> 
<< Scema! Sono in Ecomoda è sto per incontrare Diego! >>
<< Che cosa? Che novità è questa? >>
<< Sto lavorando per mio padre ora... E' solo un incontro di affari. >> Ammetto con amarezza. << Ma mi darà la possibilità di vederlo! >>
<< A quella poveretta di Isabella prenderà un colpo quando ti vedrà! Considerando che Diego, famoso per le sue bugie, non le avrà detto di averti incontrata da me! >>
<< E' quello spero... Almeno si toglierà di torno! Io davvero non riesco a capire perché abbia messo gli occhi su di lei! >>
<< Per pietà magari... Forse Diego non può fare a meno di innamorarsi delle ragazze che salva! >>
<< Cosa vuoi dire? >> Le domando, non capendo dove vuole andare a parare.
<< Pensaci, tu ed Isa insieme a lui avete vissuto due esperienze analoghe! >>
<< Quando mai?! >>
<< Tu non sai niente di ciò che è accaduto domenica scorsa al golf club? >>
<< No, cosa è successo? >>
<< Ero convinta di avertelo raccontato! Diego ha salvato Isabella dalle avances dell'Avvocato Bruno Diaz, gli ha pure messo le mani addosso! >>
<< E posso sapere perché non me lo hai raccontato nella conversazione che abbiamo avuto per telefono quando ti ho chiesto se c'era un'altra? Hai finto non sapere nulla! >>
<< Non ho finto... Questa cosa l'ho saputa da Michael dopo la nostra chiacchierata! Mi sarà passato di mente di raccontartelo. Ma non capisci che è una cosa positiva? Diego si è buttato per ergersi a eroe ai suoi occhi e, come te, anche Isabella è caduta in trappola.... E allo stesso modo si stancherà di lei e a quel punto potrai rientrare in scena tu! >>
<< Effettivemente... Non fa una grinza il tuo ragionamento! >>
<< Parlando d'altro, hai visto quel bel bocconcino di Massimiliano? Avevo ragione vero, è un gran figo! >>
<< Per la verità la reception era vuota! Ho solo incontrato un idiota che voleva impedirmi di entrare... Ma lui arrivava dall'ala della produzione perciò ne ho dedotto che non si tratta del tuo Massimiliano, che ti ricordo devi lasciare in pace! >>
<< Molto strano che non fosse lì... >>
<< Ora ti lascio, vado da Diego e a prendermi una piccola vendetta sulla sciatta! Bacio! >>
<< Bacio amica mia! >> Mi saluta.


Isabella
Sono profondamente delusa da Silvia. Quando ho portato il cambio d'abito al mio capo, era fusiosa! E non la biasimo perché le ragioni di Silvia non giustificano un comportamento simile verso il direttore finanziario, in orario di ufficio e dentro l'azienda! Ma roba da matti! Quando mi accorgo che si sta avvicinando verso la mia scrivania fingo di lavorare al computer. Silvia si erge in piedi senza dire una parola, e nel contempo tormenta il cellulare che tiene tra le mani. 
<< Ho parlato con Lorenzo... E' molto arrabbiato. >> Mi spiega con aria mesta.Certo che è arrabbiato! Perché Roberta Mora è una persona di famiglia e perchè ciò che ha fatto non ha giustificazioni! 
<< Cosa pretendevi? Che ti dicesse "amore mio ma l'hai fatto perché sei gelosa di me? Sei un angelo!"? >> La rimprovero, mantenendo un'aria offesa.
<< Mi dispiace Isa! Mi sono comportata coma una bambina dell'asilo! >> M'implora, inginnocchiandosi per essere al mio livello.
<< COME DICI?! >> Tuona Annamaria, al telefono, facendoci allarmare. Rivolge lo sguardo verso di me.
<< Ma che le prende? >> Domando verso Berta. Lei alza le spalle.
<< E che ne so? La vecchiaia le dà alla testa! Ma voi di cosa stavate parlando? >> Domanda incuriosita.
<< Niente, niente... >> Mi affretto a risponderle, dandole un buffetto sulla spalla. Annamaria si alza e viene verso di noi così io, Silvia e Berta le andiamo incontro. Ci raggiungono anche Sandra e Mariana.
<< Isa, Isa! >> Mi chiama.
<< Cosa succede? >> Domando preoccupata. Non si sa mai cosa succede in quest'azienda!
<< Era Massimiliano al telefono, ha detto che sta arrivando una visita... Non è riuscito a fermarla! >>
Fermarla? Ma di chi sta parlando?
<< Annamaria, si spieghi! >> La invita Silvia. Sono le porte dell'ascensore che si spalancano ad aprire un varco tra di noi. Tutte noi osserviamo il mio peggior incubo uscire dal cubo metallico. Io mi appoggio a Silvia per non cadere, ho le gambe di gelatina! Mi tornano alla mente le due occasioni in cui ci ho avuto a che fare in precedenza... A come si è rivolta, alle sue parole sgarbate... Questa donna fa nascere in me insicurezze che non sapevo di possedere.
<< Buon giorno, pensate di farmi passare? >> Domanda, come se fosse la padrona del mondo. Non stacca gli occhi dai miei con la differenza che il suo sguardo è fiero e sicuro mentre il mio è esitante, il mio respiro irregolare e sto avvampando.
<< Mi scusi signorina Paola, non posso farla passare perché il presidente è molto occupato quest'oggi e lei non ha un appuntamento! >>
<< Annamaria, ti sei forse dimenticata di me? >> Domanda quella, offesa.
<< Con tutto il rispetto, in passato la facevo passare visti i legami che aveva con il presidente ma oggi le cose sono cambiate e non possiede più questo diritto. Se ci tiene a parlare con lui durante l'orario di ufficio, prenda un appuntamento! >> Insiste Annamaria.
<< E' quello che ho, insolente che non è altro! >>
<< Abbia un pò di rispetto per chi è più grande di lei! >> La rimprovera Sandra. Io ascolto la conversazione senza capire niente, ma cosa ci fa qui?! Ha davvero un appuntamento con lui? No, dev'essere una sua invenzione!
<< Peccato che io sia la segretaria del dottor Mendoza, e non ha nessun appuntamento con Paola Ribeiro Solari! >> Replica Annamaria. 
<< E allora informati meglio! Io ho un appuntamento con lui! >> Insiste Paola. 
<< Annamaria... Lasciala passare. >> Interviene Diego, arrivandoci alle spalle. Mi volto e lo sguardo esterefatta... Lasciala passare? Ci guardiamo negli occhi e mi sembra scuro, contratto e agitato. 
<< Come vedete, ho un appuntamento. >> 
Le gambe mi diventano di gelatina e mi sento morire! Perché non mi ha detto di avere un appuntamento con lei? Perché non la caccia via?
<< Sta calma... >> Mi sussurra Silvia, strigendo di più la presa contro la mia spalla. Non lasciarmi sola amica mia!



Paola
Quella stupida di Isabella non riesce ad prire bocca, è una statua di sale! Che cretina, io farei fuoco e fiamme per Diego mentre a lei non importa neanche se sono qui! Evidentemente Giulia ha ragione e la tipa ignorava che fossi tornata in città... Diego,sei un libro aperto e grazie a me avrai tanti ma tanti problemi con la tua nuova vittima! 
Ripenso alle parole di mio padre, alla conversazione avuta con lui questa mattina:

<< Certo figlia mia, sono contento che tu voglia lavorare nell'azienda di famiglia! >>
<< Grazie papi! Farò del mio meglio, te lo prometto! >> Ho affermato, facendomi avvolgere dalle sue braccia. 
<< Lo spero  figlia mia. Dovremo discutere del tuo stipendio, che sarà uguale a quello di qualunque altro assistente... C'è un ufficio vuoto potrai arredarlo a tuo piacimento! >>
<< E' quello accanto al tuo, vero? >>
<< Sì figliola. >>
<< Papi... Stavo pensando a una cosa. >> Sono intervenuta, sedendomi di fronte al suo tavolo. << So che non hai ancora concluso l'accordo con Ecomoda per questa fornitura... >>
<< E con ciò? Vorresi occupartene tu? >> Ho annuito. << E pensi che sia una buona idea? Ti sei dimenticata che meno di due settimane fa Diego, il presidente, ti ha piantata dal giorno alla notte? >>
<< No papi! >> Ho risposto, alzandomi dalla sedia. << Come posso dimenticarmelo? >>
<< Se stai cercando di sfruttare questa occasione per passare del tempo con lui, la risposta è no! Il mio lavoro non è un gioco e l'Ecomoda è uno dei migliori clienti di quest'azienda! Non possiamo perderlo! >> Ha risposto quasi alterato.
<< Papi, camlati! Non voglio certo che l'azienda perda clienti, ti ricordo che ho studiato sodo per prendere le redini di questa industria, un giorno! Papà? Mi stai ascoltando? >> Gli ho domandato, notando la sua espressione assorta.
<< Si figlia mia. Ripensandoci, è una buona idea che tu ti occupi di concludere questo contratto. >>
<< E come mai questo cambio di rotta? >>
<< Mi dimostrerai che sei una professionista, che è in grado di seprare sentimenti dal lavoro! Ti avviso, una sola lamentela dai Mendoza o dai Valencia e il tuo lavoro terminerà oggi stesso! >> Mi ha minacciato, per concludere. Mio padre sul lavoro è intrattabile, intrasigente e non si può dire che sia un padre amorevole come invece lo è tra le mura di casa.



Mi avvio verso l'ufficio della presidenza quando Diego mi richiama.
<< Non per di là. In sala riunioni. >> M'indica. Che differenza può fare? In sala riunioni non sono più la sua ex cui ha chiesto di sposarlo, ma cambio identità? Ubbidisco senza creare polemiche. Prima di raggiungermi, Diego si avvicina a quella cretinetta e le sussurra qualcosa nell'orecchio. Mi va il sangue alla testa!
<< Annamaria, occupati delle ordinazioni domanda alla nostra ospite cosa desidera. >> Ordina Diego, mentre Isabella toglie il disturbo seguita alla sua amica volgarmente vestita. Ma dove gli ha rimediati quelli stivali stile cow-girl?! 
<< Cosa desidere da bere? >> Ubbidisce Annamaria, visibilmente scocciata!
<< Gradirei una premuta d'arancia, ben filtrata e senza zucchero. >> Ordino, con un grosso sorriso. Annamaria si allontata ed io entro nella sala riunioni seguita da Diego.




Diego
Cazzo, cazzo e ancora cazzo. Mi sono sentito morire osservando l'espressione di Isabella... E' rimasta immobile, non poteva credere che Paola fosse qui e che avessi realmente un appuntamento con lei. Ma che scelta avevo? Fare una scenata, cacciare Paola e trovare un nuovo fornitore in un giorno? Spero che Isa capirà le mie ragioni, dovevo comportartmi come il presidente dell'Ecomoda! Spero che questa riunione passi velocemente perché non vedo l'ora di parlare con Isa... Non posso credere che è oltre queste quattro mura a tormentarsi e a porsi mille domande su di me, ed io non posso correre da lei ora! Sento l'angoscia sopraffarmi... Mi viene quasi da piangere come se fossi empatico e stessi captando le sue emozioni... le emozioni della donna che amo. Della donna di cui mi sono innamorato in un istante! 
Dopo aver seguito Paola all'interno della stanza, afferro il cordless che giace sul tavolo ovale.
<< Cosa fai? >> Mi domanda Paola.
<< Telefono a Ugo, a Camilla e a Roberta per avvisarli dell'incontro. >> Spiego brevemente.
<< Ci saranno anche loro? >> Domanda con delusione. Io annuisco.
<< Stiamo comprando il materiale per la collezione, è scontato che gli stilisti  e il direttore finanziario siano presenti! >> La informo. Ci vuole così poco per dedurlo! 
<< Cami? Ciao, ti chiamo dalla sala del consiglio. Tu e Ugo potete venire per concludere con la Ribeiro. Va bene, vi aspettiamo. >> Chiusa la comunicazione, mi metto in contatto con Roberta. Non era il caso di delegare a Isa questo compito. Dio la mia bambina, cosa starà facendo? Mi consola il pensiero che non è sola, mi fido ciecamente della banda e di ciò che le diranno!
<< Roberta, sono Diego, Ti aspetto nella sala del consiglio... Sì esatto. Ho avvisato Camilla e Ugo. >> Le spiego. Quando concludo la comunicazione e mi metto seduto entra Annamaria con la spremuta.
<< Permesso. Ecco la sua spremuta. >> Annamaria posa sulla tavola il bicchiere, avvolto dal tovagliolo, per poi uscire dalla stanza. Paola l'assaggia e fa una smorfia.
<< Eppure avevo specificato che la volevo ben filtrata. >> 
Posso strozzarla? Stringo il pugno sotto al tavolo, sforzandomi di non fargliela ingoiare con la forza!
<< Non hai detto a Cami e Roberta che ci sono io qui. >>
<< Lo vedranno con i loro occhi quando arriveranno... Sarà una bella sorpresa per loro! >> Ironizzo.
<< Io devo fare un discorso serio con tua sorella... Durante la nostra ultima conversazione telefonica è stata al quanto sgarbata! >>
<< La puoi biasimare? Sei sparita senza fare una telefonata a coloro che consideravi tue amiche, hai sfruttato mia sorella solo per restare aggiornata sul corso della mia vita! Non che la nostra conversazione di Domenica sia stata un esempio di educazione visto che non ti sei fatta scrupoli a farti i... gli affari miei! >>
<< In quell'occasione mi hai detto di essere innamorato di Isabella... >> Afferma, con aria mesta.
<< Non ho intenzione di parlare della mia vita privata con te. >> Sta per ribattere quando la porta si spalanca ed entrano tutti.
<< Buongiorno Osv... >> Sta per dire Camilla, quando si blocca. Restano tutti piuttosto sorpresi e Ugo non può fare a meno di dire la sua. 
<< Qualcuno ha molto coraggio. >> Afferma Lombardi prendendo posto.
<< Paola. Non sapevo fossi tornata. >> La saluta freddamente Camilla. Paola si alza e le va incontro, non posso credere che avvolge sia mia sorella che Roby in un abbraccio! Le due restano immobili e mi rivolgono uno sguardo abbastanza eloquente.
<< Possiamo cominciare, di grazia? >> Intervengo. E finire il prima possibile, prima di perdere l'amore della mia vita!



Paola
Credevo che saremmo stati soli, non pensavo che sarebbe stato presente tutto l'allegro consiglio! Ogni uno prende posto attorno al tavolo ovale... Camilla e Ugo portano dei pesanti faldoni che appoggiano sul tavolo e aprono. Roberta porta con sè una cartellina che straborda di carte e una calcolatrice. Anch'io estraggo il necessario posando i cataloghi dell'azienda di famiglia sul tavolo.
Lancio uno sguardo a Diego ma lui è completamente assorto nel lavoro e parla con professionalità e distacco spiegandomi i punti salienti della collezione emergente e ciò di cui hanno bisogno. Si consulta con la sorella quindi Camilla mi passa in campionario delle stoffe e quello dei colori. Come può Diego parlarmi con questo distacco? Siamo stati insieme per sei anni! Quando e perché ha smesso di amarmi? Perché non mi dà una spiegazione? Mi merito una spiegazione! Cerco di ingoiare questo boccone amaro e di ricacciare dentro le lacrime. Adesso sto lavorando, non posso deludere mio padre. Per lo meno questo lavoro mi darà un nuovo scopo. 
Intanto la mente vaga, e ripenso al nostro primo incontro...

<< Ma è un ragazzino rispetto a te! >> Ho esclamato verso mia sorella, quando ho visto che il ragazzo per cui aveva perso la testa aveva come minino 5 anni di meno di lei, cioè la mia età, ed era una matricola. OK, non c'era tanta differenza ma, mentre mia sorella era prossima alla laurea, lui era appena entrato al college. Cosa potevano avere in comune?
<< Ma è così figo! Vieni, te lo presento! >> Mi ha praticamente trascinata per un braccio verso l'isola della cucina di quella casa, di chi fosse non lo sapevo, dove il suddetto ragazzo e alcuni amici improvvisavano una gara di shottini. 
<< Ciao piccola! >> Ha esclamato il tipo, baciando mia sorella.
<< Ti presento mia sorella Paola, è una matricola come te! >> 
<< Piacere! >> Ho urlato sopra al volume esagerato della musica. Lui ha agitato la mano.
<< Ci conosciamo già, di vista, frequenta anche lei ingegneria! >> Ha urlato il ragazzo a mia sorella.
<< Vi presento mio fratello! Quando lo trovo! >> Ha aggiunto poi. Entrambe lo abbiamo seguito verso l'esterno. A quella festa c'erano un sacco di studenti più grandi e assistenti di cattedra, tutta la gente che contava! Lorenzo ha osservanto l'ambiente intorno a sè fino a che non ha individuato un ragazzo con la camicia bianca che ci rivolgeva le spalle. 
<< Diego! >> Quando Diego si è girato aveva l'aria da sbarbatello ignorante. Questa è stata la mia prima impressione, non sapevo ancora che mi sarei smentita in men che non si dica. 
<< Ti presento la mia ragazza Maria e sua sorella Paola! >>
<< Piacere ragazze, DiegoArmando. Prendente da bere e mangiate quanto volete, ce n'è per tutti! >>
<< E' casa tua? >> Gli ho domandato. Le prime parole che ho rivolto a Diego sono state "è casa tua?".
<< No, appartiene ad amici, cioè alla loro famiglia per la verità! >>
La nostra conversazione è stata disrurbata da una ragazza che cadeva in piscina, ancora oggi non so chi fosse! 
<< Oh cazzo, scusate! >> Ha esclamato Lorenzo, soccorendola. Si è tuffato per salvarla e Maria si è avvicinata alla scena, così mi sono ritrovata da sola con Diego.
<< Sei in corso con mio fratello,vero? >>
<< Esatto. Tu cosa studi? >>
<< Economia e Commercio! Desideri qualcosa da bere? >>
<< Ti ringrazio... >> Ho fatto a tempo a pronunciare solo queste parole,quando il telefono ci ha disturbati. 
<< Scusami Diego, devo scappare! >>
<< Ma... >> Ho preso come un furia l'uscita posteriore del giardino, che si apriva su un parcheggio. Lui era lì, non potevo crederci!
<< Chris... Si può sapere cosa ci fai qui? >> Gli ho chiesto, incredula dalla sua instenza.
<< E me lo domandi? Fino a prova contraria te ed io non ci siamo ancora lasciati! E tramite facebook scopro che sei andata da sola a questa festa di decerebrati! >> Ha esclamato con veemenza.
<< Intanto non è una festa di decerebrati! E poi sono con mia sorella! >>
<< Proprio un bell'esempio! >>Il ceffone è partito spontaneamente e la sua reazione è stata altrettanto irruenta. 
<< TU ADESSO VIENI CON ME! >> Ha urlato, afferrandomi per i capelli.
<< LASCIAMI! MA SEI PAZZO! >> Ho urlato a mia volta, quando una spinta ha staccanto quel degenerato da me. Quando ho girato lo sguardo ho potuto osservare il mio salvatore: Diego si ergeva trionfante accanto a me.
<< Stai bene? >> Io ho annuito confusamente.
<< LEVATI DAI PIEDI, FATTI I CAZZI TUOI! >>
<< TI CONVIENE SPARIRE PRIMA CHE TI SPACCHI LA FACCIA! >> Gli ha urlato contro Diego. Chris mi ha guardata per pochi istanti prima di andarsene.
<< Non finisce qui! >> Mi ha intimato.
<< Ti ringrazio Diego... >>
<< Chi era quel pazzo? Cosa ti ha fatto? >>
<< Sto bene, non preoccuparti. Adesso prenderei più volentieri quel bicchiere! >> Gli ho detto, ammirando il sorriso più bello di questo mondo.



E adesso è tutto finito... Diego si è avvicinato a Isabella nello stesso contesto in cui si è avvicinato a me, per salvarmi. Si è avvicinato a lei perché le faceva pena e gli suscitava tenerezza, e si stancherà come si è stancato di me, per andare in cerca di un'altra ragazza da ammaliare con il suo scudo lucente. E la cosa più deprimente è che non se ne rende conto!


Quando la riunione finisce sento di aver solo perso tempo, con Diego ho scambiato solo due parole e non ho tolto un ragno dal buco! Tuttavia le persone con cui vorrei parlare ora sono altre due! Dopo i convenevoli saluti ci apprestiamo tutti ad uscire dalla sala.
Sei anni di relazione, una festa di fidanzamento e ne ricavo solo un "buongiorno in croce". Sulla porta mi scontro con Diego... ma dove sta andando di corsa? Va a cercarla? Lo vedo sparire nel bagno e inghiottisco l'amaro boccone quando raggiungo Camilla e Roberta che stanno chiacchierando davanti alla macchinetta del caffè.
<< Ragazze! >> Esordisco, sorridente. La loro freddezza mi ha lasciata perplessa. Le due smettono di parlare e si guardano negli occhi prima di gettare i bicchierini di plastica e prendere strade diverse.
<< Scusami Paola, ma ho un mucchio di lavoro. Ti auguro buona giornata! >> Mi saluta con freddezza Camilla, mentre Roberta si allontana senza neanche rivolgermi la parola. Perché le mie amiche non vogliono parlarmi?



Isabella
<< Figliola, io sono certa che c'è una valida spiegazione! >> Mi rincuora Berta, sostenuta dalle altre e da Silvia. Annamaria annuisce e aggiunge:
<< Tu non dovevi stare zitta! Avresti dovuto importi e dirle "ehi befana, cosa ci fai qui? Non c'è più niente che ti riguardi in quest'azienda!" >>
<< Io non ho di certo il carattere di Paola... >>
<< Ed è per questo che Diego è cotto di te! >> Aggiunge Sandra.
Sarebbe un sogno sentire da Diego queste due magiche paroline... ma avverrà mai questo? Succederà mai? 
<< Ragazze, potete lasciarmi da sola con lei? >> Domanda Silvia alle altre segretarie.
<< Certo... Non fare troppi brutti pensieri! Vedrai che Diego ha una spiegazione diversa da quelle disastrose che immagini tu! >> Mi ricorda Sandra, prima di lasciare l'anticamera della toilette.
 << Sandra ha ragione... Sono certa che Diego non avrebbe mai accettato un appuntamento con lei per motivi personali, e non te lo ha detto perché magari è stata una cosa improvvisa! >>
<< Lo spero, perché dopo assere stata avvolta dalle sue braccia in questa settimana ne morirei se dovesse lasciarmi... Accorgersi che sono stata uno sbaglio... >>
<< Che sciocchezze stai dicendo! >> Mi rincuora la mia amica, passandomi una mano sulla guancia. Io mi rifugio nella toilette prima di scoppiare a piangere.
<< E adesso cosa c'è? Perché hai così poca fiducia in lui? >> Mi domanda Silvia, battendo la mano sulla porta.
<< Non posso certo dimenticarmi del passato di Diego... Ad ogni sciocchezza mi torna alla mente quel momento in cui l'ho sentito amoreggiare, diciamo così, con Giulia Valencia e che quando stava con Paola non ha di certo ricevuto un Nobel per la fedeltà... Mentre in altri momenti ripenso... >> Mi fermo, ricordando le poche parole che sono riuscita a carpire a casa della famiglia di Diego, quando lui stava parlando con il padre. << La sera della cena dai Mendoza ho casualmente sentito alcune parole che ha detto a suo padre... Lo che non avrei dovuto origliare un momento così intimo tra di loro! Comunque, ho sentito Diego raccontare a suo padre come Paola lo sfruttava per entrare nei locali di rilievo, per ottenere tavoli nei ristoranti senza precedente prenotazione... Cose di questo genere! Si è lamentato di come Paola gli lasciasse poco tempo per sè e voleva che si facessero sempre le cose che piacevano a lei. Poi Diego ha aggiunto che se non mi avesse incontrata non avrebbe lasciato Paola, che l'ha lasciata per me! >> Ricordo, mentre sorrido tra le lacrime e le mie insicurezze. << Ho toccato il cielo con un dito quando ho udito queste parole... Un uomo come lui che lascia la sua bellissima e benestante fidanzata per una semplicotta come me... Ha detto a suo padre che quando mi ha vista al colloquio è rimasto colpito dal mio tono di voce soave, dal mio non essere spocchiosa e provocatrice come le altre ragazze... anzi le modelle che avevano sostenuto il colloquio prima di me! Ha detto proprio così che gli davano il volta stomaco perchè si sono presentate ad un colloquio come segretaria vestite come per un casting di modelle. L'ha colpito il mio essere nervosa, il mio sfuggire al suo sguardo... Ha ipotizzato che lo facessi perché non l'avessi considerato, ti rendi conto? E invece appena ho incrociato il suo sguardo ho sentito subito le farfalle allo stomaco, la stanza ha cominciato a girare e immaginavo solo di essere seduta con lui al chiaro di luna, avvolta dalle sue braccia! 
Dopo lo sfogo/confessione il signor Armando ha concluso la frase di Diego dicendo "e le altre sono improvvisamente scomparse?" e credo che Diego abbia annuito... me lo auguro! Dopo mi sono allontanata perchè mi sono sentita una ladra ad origliare così... Da quel momento non ho fatto altro che immaginare il resto della conversazione... Sperando con tutta me stessa che Diego abbia parlato a suo padre dei sentimenti che prova verso di me... Desidero con tutta l'anima di sentire da parte sua quelle parole, ho questo segreto che mi scoppia dentro e vorrei tanto dirgli che lo amo dal primo istante, che lo amo da morire! Ma temo il suo rifiuto... Temo che qualcuna si metta in mezzo, temo che tutto questo finisca... Sono un agglomerato di felicità perché sto con un uomo meraviglioso e nello stesso tempo terrorizzata dal suo passato e dall'idea che potrebbe bussare di nuovo alla sua porta... >> 
Mi fermo per prendere fiato e mi pongo qualche domanda visto che non ho più sentito nessuna risposta ed esclamazione da parte di Silvia!
<< Silvia? Ma mi hai ascoltata? >> Domando e tutto ciò che ottengo in risposta è silenzio.




Roberta
Incredibile... Ma ci fa o ci è?! Prima sparisce lasciando la città senza neanche mandarmi un messaggio, visto che mi ha sempre ettichettata come sua amica! E adesso ci saluta come se niente fosse... Io le ho confessato la tragica situazione in cui sono venuta al mondo, e lei mi ricambia così? La verità è che è sempre venuta in cerca di me come di Camilla solo perché era la fidanzata di Diego. Prima di quella festa in cui si conobbero, lo so per sentito dire visto che in quell'occasione ero tanto ubriaca da cadere in piscina e da addormentarmi ancora zuppa di acqua,  Paola non cagava di striscio nè me nè Camilla e poi... boom! Cognate, amiche, cugine e chi più ne ha e più ne metta! Ed ecco che non ci calcola più adesso... Coincidenze?
E' un messaggio di Cami a riportarmi alla realtà dalle mie recriminazioni.

Camilla: Non mi aspettavo di vederla qui!
Io: Idem! E hai visto come si è avvicinata a noi? 
Camilla: Non so se la prossima volta che la incrocerò riuscirò a tenere per me ciò che penso!
Io: Ti conosco abbastanza bene da sapere che non lo farai, come non lo farò io! Hai fatto bene oggi, di scenate in quest'azienda ce ne sono state abbastanza di recente.
Camilla: Forse hai ragione... Oggi ho litigato di nuovo con D.
Io: Ancora?! E perché stavolta?
Camilla: Ho domenticato il mio cellulare da lui e David ha sbirciato le conversazioni. Ne ha trovata una con Nataniel una conversazione unilaterale visto che io mi sono mantenuta fredda! Ma sai com'è fatto David...
Io: Si sarà risentito perché non glielo hai raccontato! Benché non ci fosse niente di comprettente, ma Nat ti fa la corte e avresti dovuto dirglielo.
Camilla: E' scappato via nero in volto... Questa sera cosa posso fare per rimediare?
Io: Parlarne, preparargli il suo piatto preferito e dargliela ;P
Camilla: Scema :)




Diego
<< [...] Dopo lo sfogo/confessione il signor Armando ha concluso la frase di Diego dicendo "e le altre sono improvvisamente scomparse?" e credo che Diego abbia annuito... me lo auguro! Dopo mi sono allontanata perchè mi sono sentita una ladra ad origliare così... Da quel momento non ho fatto altro che immaginare il resto della conversazione... Sperando con tutta me stessa che Diego abbia parlato a suo padre dei sentimenti che prova verso di me... Desidero con tutta l'anima di sentire da parte sua quelle parole, ho questo segreto che mi scoppia dentro e vorrei tanto dirgli che lo amo dal primo istante, che lo amo da morire! Ma temo il suo rifiuto... Temo che qualcuna si metta in mezzo, temo che tutto questo finisca... Sono un agglomerato di felicità perché sto con un uomo meraviglioso e nello stesso tempo terrorizzata dal suo passato e dall'idea che potrebbe bussare di nuovo alla sua porta... >> 
Rimango immobilizzato ad osservare quella porta blu, non credendo alle parole che sono appena uscite dalla sua bocca. Isabella ha appena detto di amarmi? E' così o me lo sono immaginato? No, non l'ho immaginato, ha detto proprio "vorrei tanto dirgli che lo amo dal primo istante, che lo amo da morire!". Un sorrisetto spunta sul mio volto, un sorriso di felicità e anche di divertimento perché non l'avevo di certo immaginata così la sua dichiarazione, nel bagno delle donne dell'Ecomoda! Non so se ridere, restare serio, piangere... Sento le farfalle allo stomaco e la stanza gira, proprio come lei ha appena raccontato di esserle successo quando ha incrociato per la prima volta il mio sguardo.
<< Silvia? Ma mi hai ascoltata? >> Domanda a ignoti. Pochi secondi dopo apre la porta.
<< Sil... >> Si blocca quando mi vede qui di fronte a lei. Il suo viso si tinge di tutti i colori perché non si aspettava certo che fossi qui! 
<< Le ho chiesto di andarsene, mentre tu parlavi a raffica... Volevo stare da solo con te. >> Le spiego, ancora scosso e felice.
<< Ah. >> Esclama, osservando il pavimento e incrociando le braccia. In volto è rossa e si nota lontano mille miglia il suo nervosismo e imbarazzo. Certo, non dev'essere il massimo per lei tutto questo, credeva di parlare alla sua amica e non di confessare il suo amore direttamente all'interessato. Sono certo che neanche lei si era immaginata di dirmelo nel bagno dell'Ecomoda. Accantonando per un istante la questione, mi avvicino a lei e la faccio mia abbracciandola. Lei accosta la guancia al mio petto e le bacio i capelli beandomi del dolce aroma che emanano.
<< Non so cosa ti sei immaginata sul motivo per cui Paola è venuta qui... >> Esordisco per poi accogliere le sue guance tra le mie mani e guardarla negli occhi. << Il vero motivo sono gli affari. Suo padre l'ha assunta come sua assistente e ha mandato lei a concludere la fornitura. >>
<< Avrà chiesto al padre di essere mandata... >> Sussurra, senza alzare lo sguardo.
<< Mi puoi guardare negli occhi? >> Finalmente alza lo sguardo incrociando il mio. Nel suo leggo molto imbarazzo.
<< Questo è logico, anche se la conosci poco vedo che l'hai inquadrata. >>
<< Come mai non me l'hai detto? >>
<< Perchè aspettavo suo padre il quale mi ha chiamato per avvisarmi pochi istanti prima che arrivasse Paola. Non ho fatto a tempo a dirtelo... E se ti stai chiedendo come mai non l'ho cacciata via e ho anche chieso che le venisse offerto da bere ti rispondo dicendo che le ho riserbato lo stesso trattamento che viene riserbato ad ogni ospite e visitatore dell'azienda. Dovevo farlo! >> Le spiego, sperando che comprenda le mie ragioni. Detto questo catturo le sue labbra che sanno di sale... Deve aver pianto.
<< Non accadrà... Io non tornerò più il Diego di prima, non voglio! >> La rassicuro, in merito alle paure che ha confessato poc'anzi nel suo sproloquio.
<< Non immaginavo che fossi qui... >>
<< Invece ero qui... Penso che dovremmo parlare a lungo stasera... >> Le dico, baciandola nuovamente. Non è qui che voglio darle la mia risposta, non nel bagno dell'Ecomoda! E poi ho una mezza idea... Un'idea su come fare per mettere a tacere le sue insicurezze... Le porgo la mia mano ed usciamo così dal bagno, in religioso silenzio. Isabella si accoccola contro la mia spalla e mi scappa un sorriso. Silvia ci aspetta di fronte all'ascensore.
<< Tutto bene? >> Ci domanda. 
<< Sì. >> Rispondiamo all'unisono Isa ed io. Ci scambiamo uno sguardo e lei mi sorride... finlamente! Ho il cuore che martella fuori dal petto.
<< Ti va cibo cinese stasera? >> Le domando. Devo trovare un diversivo per allontanarmi prima di andare a casa sua!
<< Per me va bene... Ordiamo da casa? >>
<< Perché invece non andate avanti voi due intanto? Il fatto è che sono un pò esigente quando si parla di sushi... Ci tengo ad ordinare di persona! >> Mento. Sono una forchetta così buona, un pigro patentato e un cuoco così mediocre che i listini del take away sono la mia Bibbia e il telefono la mia arma!
<< Va bene... Ci vediamo dopo allora. >> 
<< A dopo. >> La saluto, posandole un bacio sulla punta del naso. << E non pensare troppo. >> Le ricordo, strizzandole l'occhio. Agito la mano e la saluto prima che le porte dell'ascensore si chiudano. 
Estraggo il cellulare dalla mia tasca e compongo di nuovo il numero di Vicente. Mi manderà al diavolo!
<< Vicente, sono ancora Diego! >>
<< Amico, qualche intoppo? >>
<< No. Ti telefono perché mi serve un ulteriore favore! >> Sento Vicente sospirare.
<< Di che si tratta? >>
<< Sei ancora in magazzino? >>
<< Per tua fortuna sì! >>
<< Se arrivo tra dieci minuti? >>
<< Fai ancora in tempo, perché se tra 45 minuti non sono a casa mia moglie non mi nutre! >>
<< Non voglio sapere cosa intendi con "non mi nutre". 5 minuti e sono da te! >>


Francesco
Questa giornata è trascorsa in fretta, così come la prima settimana di lavoro. Ho quasi terminato il mio lavoro, non mi resta che inserire gli ultimi nomi nella lista delle aspiranti modelle che sosterranno il casting Lunedì. Alcune sono più o meno famose, altre meno. Un nome attira la mia attenzione: AnaLaura Garcia Hernandéz. Ma la moglie di Nat non si chiama proprio così? Controllo i suoi dati personali e in effetti corrispondono, c'è anche scritto che ha un figlio. Chissà perché Nat non mi ha raccontato che avrebbe sostenuto questo colloquio, evidetemente non ne è a conoscenza! Mi domando come prenderà la cosa visto che, da quel che ho potuto capire, tra di loro i rapporti non sono dei migliori... Spero anche che Nat abbia lasciato in pace Camilla Mendoza! 
Quando esco dal mio ufficio noto la presenza di Diego davanti all'ascensore. 
<< Non voglio sapere cosa intendi con "non mi nutre". 5 minuti e sono da te! >> Dice al suo interlocutore.
<< Credevo fossi già uscito con Isa. >> Affermo, premendo il pulsante che richiama l'ascensore.
<< Lei è andata via con Silvia... Sai, proprio di te avrei bisogno! >>
<< Di me? >> Lui annuisce.
<< Vieni con me, mi devi accompagnare in un posto e mi serve il tuo aiuto! >> 
<< Ma per fare cosa? >>
<< Te lo spiego per strada! >> Mi risponde, in ascensore. 
Uscendo all'Ecomoda una ventata di aria fredda ci investe come tanti pungiglioni. Che inverno stranamente freddo! 
<< Buona serata al nostro stimatissimo presidente e al direttore del personale! >> Ci saluta Freddy, bizzarro come sempre! 
<< A Lunedì Freddy. >> Salutiamo all'unisono Diego ed io.
<< Allora, la meta qual'è? >> Domando a Diego, quando una donna sulla ventina ci viene incontro.
<< Chi di voi è il direttore del perosnale di quest'azienda? >> Domanda, senza neanche presentarsi. Diego ed io ci osserviamo perplessi. Io alzo la mano.
<< Sono io. >>
<< Io sono il presidente, Diego Mendoza. Possiamo fare qualcosa per lei? >>
<< E' LEI QUINDI IL PERVERTITO, IL ROVINA FAMIGLIE! >> Urla questa scellerata, rivolgendosi a me.
<< Mi scusi? >> Domando, estereffatto. Ma che vuole questa matta?
<< Signora la invito a moderare i termini... E se si presentasse sarebbe cosa gradita! >> La rimprovera Diego.
<< Nina Navarro Pasda. Il mio nome non le dice niente? >> Domanda lei con aria contritta. Io scuoto il capo con una smorfia.
<< HA ANCHE IL CORAGGIO DI DIRE DI NO?! >> Insiste lei, stavolta passando alle mani visto che mi spintona. Diego interviene.
<< SIGNORA! Si dia una calmata! >>
<< Lei chi è? Il suo amichetto? Uno dei tanti! >>
<< Allora signora... adesso mi sta facendo incazzare! Io non la conosco, non so se è pazza, ubriaca o tutte e due le cose! >> Tuono.
<< Mi sta mancando di rispetto! >>
<< E lei cosa sta facendo a me?! >>
<< Le dico solo una cosa... Lasci in pace mio marito o me la pagherà amaramente! Quando rientrerà dalla Spagna che non senta che lei l'ha cercato o le spacco la faccia! >> Sbotta la pazza, lasciandomi la sue cinque dita stampate in faccia. Io muovo la mascella a destra e a sinistra... Ma chi cazzo era quella pazza? Prima di allontanarsi appallottola una carta e me la lancia addosso.
<< MAGARI CON QUESTE RIGHE TI TORNERA' LA MEMORIA! >> Tuona, prima di sgommare via. Diego raccoglie la carta, l'apre e ci accorgiamo che è la stampa di una e-mail di risposta, ma l'e-mail che è stata inviata prima non si vede.
<< Fa leggere. >> Lo invito, visto che mi sono preso un ceffone per questo pezzo di carta! Diego legge ad alta voce.
<< Da  direttorepersonaleecomoda@gmail.com a martìnpsd@gmail.com 
E' stato bello anche per me ritrovare il passato facendo di nuovo l'amore conte, a presto.
Cèsar. >> 
Ci osserviamo completamente sgomenti. Quindi Cèsar Mora ha una relazione con il marito della pazza?
<< Oh mio Dio. >> Esclama sgomento Diego.
<< Non lo sapevi? >>
<< Che Cèsar è gay? No, non ne avevo la minima idea! >>
<< Io non lo racconterei a nessuno... Non sono cavoli nostri! >>
<< Effettivamente hai ragione... Cèsar è mio amico e di certo non renderò pubblico questo foglio! >> Afferma, infilando il foglio nella sua 24 ore. << Cercherò di mettermi in contatto con Cèsar per parlargli di quanto successo... >>
<< Sarebbe il caso visto che quella Nina crede che io sia Cèsar cioè l'amante di suo marito! >>
Possibile che sia capitato a me?! Non mi passerebbe mai neanche per l'anticamera del cervello di mettermi con un uomo impegnato, figuriamoci sposato! E che dire di questo Martìn, non ha alcun rispetto per la familgia! 
<< Tornando a noi... Ci troviamo a questo indirizzo e poi andremo al tuo palazzo! >>
<< Sei pazzo lo sai? >> Gli dico, sapendo cos'ha in mente! Se passerà la polizia passeremo la notte in commissariato! 
<< Sì... Sono pazzo d'amore! >> Mi risponde, salendo sulla sua Audi A3.



David
Sono stato ingiusto, e me ne rendo conto. Ma cosa ci posso fare se la vita mi ha modellato addosso questo carattere? In certe occasioni mi tornano alla mente tutti i momenti in cui ho visto Giulio flirtare con le mie fidanzate, davanti a me... 
Infilo la chiave che Cami mi ha dato nella toppa della porta e avverto subito un profumo famigliare invadere le mie narici: il profumo del mio piatto preferito. Camilla in tuta e grembiule si erge davanti al componibile che compone la cuina. Io posso la valigetta su una sedia quindi mi tolgo la giacca, allento la cravatta e tiro su le maniche della camicia.
<< Arrosto. >> Dico, sorridendo lievemente e guardandola con amore.
<< Temo che questo dovremmo mangiarlo domani, non ho fatto in tempo... Perciò ne ho ordinato uno dal Bonterra. >> Mi rivela, indicando la cloche sul tavolo. 
<< So che ti devo una spiegazione per il mio pietoso comportamento... >> Esordisco, passandomi una mano in testa. << Quando ho visto che quel tizio ha osato scriverti mi è andato il sangue alla testa... Io non ce l'avevo con te, davvero... Ho letto i messaggi e tu hai cercato di non dargli corda... Non so con chi ce l'avevo, con la vita, che ne so! Per me non è facile vedere che dove mi giro c'è qualcuno che ti osserva... >> Cerco di giustificarmi.
<< In effetti non mi aspettavo che potessi frugare nel mio cellulare... >> Ammette, osservando il pavimento.
<< Mi dispiace per quel gesto, la voglia mi ha soprafatto! >>
<< Dovremmo lavorare sul suo self control... >> Mi ricorda, visto che in poco tempo ho preso a cazzotti mio fratello, l'ho accusata di vestirsi in modo sensuale per conquistare chi sa chi e adesso ho curiosato nel suo cellulare.
<< Non su tutti gli aspetti del self control, spero. >> Rispondo maliziosamente, per alleggerire l'atmosfera. Camilla mi si avvicina e incrocia le dita dietro la mia nuca mentre io le azzarezzo la lunga coda di cavallo che cade morbida sulla sua schiena.
<< Sono un disastro. >> Ammetto mestamente. Lei scuote la testa.
<< Sei te... Sei diverso da tutti e questo è un bene. >> Risponde, prima che le nostre labbra s'incontrino. 


Lorenzo
<< Ecco il mio albergo. >> Indico alla conturbante Lexie, la figlia dell'intermediario che mi sta aiutando. La ragazza parcheggia sotto l'albergo e agita i suoi capelli biondi.
<< E' un vero peccato che tu parta tra poco... >>
<< Purtroppo ho solo due ore prima di recarmi all'aeroporto... >> Le ricordo, mentre il mio sguardo vaga lungo il suo corpo. Ma chi dovrebbe mai scoprire di questa mia sveltina? Smonto dall'auto per fare il giro di essa e aprire la portiera a Lexie. 
<< E non puoi proprio perdere questo aereo? >> Mi domanda, giocando con il colletto della mia camicia e guardandomi con desiderio.
<< No, decisamente non posso. Ma... Volendo in due ore di cose se ne fanno molte... >> La provoco. Lexie accoglie il mio invito e ci baciamo sotto la luna che illumina Città del Messico, che si sta rivelando interessante! Ci avviamo verso l'entrata dell'albergo e durante il tragitto Lexie lascia le chiavi al parcheggiatore.



Leon
<< Ora posso togliere la benda? >> Mi domanda Roberta, sorridendo. Il suo sorriso è stupendo, gentile, sincero e ribalta la mia giornata! 
<< Tra poco... ci siamo quasi! >> Le rispondo. E pensare che ho passato tutto il giorno a tormentarmi su di lei e Lorenzo... Ok, so che Roberta sente qualcosa per lui. Insomma, l'ho consciuta quand'era ubriaca dopo aver ricevuto da lui un due di picche! Ma la speranza che ciò che le darò le faccia dimenticare di quel tipo mi spinge a continuare questa relazione neo-nata... O quello che è.
<< Sbaglio o zoppichi? >> Le domando.
<< Ah... sì. Diciamo che ho avuto un piccolo incidente in azienda... Un'impiegata molto distratta mi ha fatto lo sgambetto. >>
<< Non dev'essere molto sveglia se fa lo sgambetto a un dirigente dell'azienda per cui lavora! >>
<< Decisamente no, fidati. >>
<< Puoi sempre chiedere a Diego di licenziarla se dovessi vedere che ti ha preso di mira. >> Le consiglio. 
<< Siamo arrivati cara, sbendati! >> Mentre accosto Roberta si toglie la cravatta con cui l'ho bendata sulla porta di casa sua. Fa molto "50 sfumature di grigio" ma non avevo altro per lo scopo!
<< E' il mio ristorante prefrito! >> Esclama tutta contenta.
<< Lo so. >> Le rispondo, sporgendomi verso di lei e stampandole un casto bacio sulle labbra. Quando entrambi smontiamo dall'auto la prendo sotto braccio e raggiungiamo il ristorante.
<< Buona sera, abbiamo una prenotazione a nome Carissi. >> Spiego al capo-cameriere.
<< Buona sera signore, ben tornata signorina Mora. Da questa parte. >> Mentre il cameriere ci fa strada, poso una mano sul fianco si Roberta accarezzandolo dolcemente. Questa ragazza è speciale! Non la conosco ancora, ma sono molto interessato a lei... voglio scoprire tutto da quando le è spuntato il primo dentino a cos'ha ha fatto il giorno prima di conoscermi! 
<< Buona sera signori. Posso consigliarvi le nostre cozze al vino bianco come antipasto del giorno e come piatto principale il branzino in crosta preparato secondo il metodo segreto del nostro nuovo chef? >> Domanda il cameriere.
<< Certamente, la ringraziamo. Come contorno potremmo avere delle verdure miste al vapore? >> Ordino, con il consenso di Roberta.
<< Avete preferenze sul vino da servire? >>
<< Perché non scegliete voi? Ci fidiamo nella vostra esperienza. >> Ordina Roberta.
<< Grazie per la fiducia, vi auguro buona serata e buon appetito. >> Ci augura il cameriere. 
<< Io non ci credo che hai puntato il dito su una guida gastronomica per decidere il ristorante e hai guardacaso la scelta è ricaduta sul mio prefrito! >> Afferma divertita.
<< Ok, non posso negare! Ho ricevuto un piccolo aiutino perché volevo che la nostra prima cena fosse perfetta... Che tu ne avessi un bel ricordo. >> Le rivelo, afferrando la sua mano posata sul tavolo. Lei l'apre e le nostre dita s'incrociano iniziando una danza.
<< Non sarei scappata via se mi avessi portata al Mc Donald's... >> Mi risponde. Le sorrido in risposta prima di sollevarmi dalla sedia per catturare le sue labbra, come nei film. 
<< Non vedo l'ora di sapere tutto di te, Roberta Mora. >> Le rivelo a pochi centimetri dalle sue labbra.
<< E allora temo che dovrai seguirmi dopo, perché non si parla con il boccone in bocca. >>
<< Seguirti dove? >> Le domando, confuso.
<< Questa mattina non hai detto di voler vedere casa mia? >> Mi ricorda.


Betty
Da quando non lavoriamo più all'Ecomoda non capita spesso che mio marito ed io vediamo la banda delle racchie. Sofia è già arrivata e mi sta aiutando con le portate.
<< Cosa posso dirti Betty... La pensione è una noia, io non so come fare! Da quando Efreim se n'è andato, anzi anche da prima, ho sempre lavorato e passato le giornate fuori casa! >> 
<< So come ti senti. Per me è diverso perché ho lasciato il lavoro per mia volontà e per un motivo importante, ma come te faccio fatica ad abituarmici! >>
<< Non dirlo a me. >> Si lamenta Armando, masticando una tartina.
<< Armando! Potresti attendere i nostri ospiti! >> Lo redarguisco.
<< Così Berta aspira tutto? Mi porto avanti, almeno mengerò qualcosa! >>
<< E addio dieta anti-infarto! >> Mi dà man forte Sofia, quando giungono i nostri ospiti. Quando apro la porta la nostra casa si riempie di gente! Entrano tutte le ragazze insieme ai loro mariti e Wilson.
<< Buona sera Armando! La vedo bene, in forze! >> Lo saluta Freddy, seguito a ruota da tutto il gruppo che pone domande sulla sua salute. La rimpatriata inizia mentre io verso da bere e osservo tutti i miei amici... Non posso pentirmi di aver abbandonato l'Ecomoda perché per Armando sarei disposta a dare via tutti i miei averi materiali! Per stare accanto a lui e saperlo in salute!
<< Ti stai abbandonando al viale dei ricordi? >> Mi domanda Berta, già con la bocca piena, quando giunge vicino a me insieme alle altre ragazze.
<< Allora ragazze... Come vanno le cose in Ecomoda? >> Domando loro, sorseggiando un succo di more.
<< Oggi è venuta Paola! >> Non perde tempo a spiegarmi Annamaria.
<< Paola? E a fare cosa? >> Domando loro sperando che quella benedetta ragazza non sia andata a causare scompiglio e a creare scandalo! 
<< Questo resta un mistero che tuo figlio non ci ha chiarito... Pare avesse un appuntamento con Diego. >> Afferma Berta.
<< Santo cielo, spero che Diego non si stia comportando male con Isabella, non dopo quello che ha detto a mio marito qualche giorno fa! >>
<< E cos'ha detto? >> Mi domanda Mariana.
<< Sembra che Diego tenga molto a Isabella... Armando dice che l'ha visto coinvolto durante il suo racconto e aveva gli occhi a cuoricino! >>
<< Secondo me non sarebbe capace di fare una cosa del genere a Isabella... Noi li vediamo tutti i giorni sbaciucchiarsi in azienda! Diego non si fa scappare un momento libero per prendere con lei un caffè o per difenderla da quella vipera di Giulia Valencia! Non fa passare neanche una parola sgarbata verso Isabella! >> Spiega Sandra.
<< A proposito, la figlia della bionda tinta si è licenziata! >> Spiega Berta, passando da un argomento all'altro.
<< E hanno assunto la ragazza di Lorenzo! >> Aggiunge Annamaria.
<< Almeno quella poveretta di Isabella si è tolta dai piedi anche la seconda amante di Diego! >> Esclama Berta. Il succo di more sta per andarmi di traverso e tossisco posando il bicchiere.
<< Che... che cos'hai detto? >> Domando.
<< Tu Betty non sai niente? >> Domanda Berta.
<< Pare che tra tuo figlio Diego e Giulia ci si stato un romanzetto... Risale a prima dell'inizio della relazione con Isabella! >> E così Camilla aveva ragione! I suoi sospetti erano fondati. Osservo Armando perché se dovesse scoprirlo lo evirerebbe!
<< Abbassate la voce e spiegatemi... >> Le invito.
<< Non è ancora provato perché Isabella insiste nel suo silenzio stampa sulla questione. Ma abbiamo messo insieme un pò di prove... E la prova più grande risale a più o meno due settimane fa... Un giorno Paola venne a trovare Diego e, mentre noi e Isabella la distraemmo, Lorenzo fece uscire di soppiato dall'ufficio di Diego la cara Giulia. Chissà cosa ci faceva là dentro! >> Spiega Berta.
<< Se Armando dovesse scoprirlo gli verrebbe un altro infarto! >> Penso ad alta voce, pensando a quanto irreponsabile  e stupido sia stato mio figlio! Addirittura in ufficio?!


FINE CAPITOLO 35.


Ecco qui un nuovo capitolo, in tempi ristretti. 
Diego e Isa: vi è piaciuta la scena del bagno? Diego le dirà che l'ama, e come lo farà? Cos'ha in mente per richiedere l'aiuto di Francesco?
Cèsar: Cosa accadrà al suo rientro a Bogotà? Quella e-mail verrà scoperta da altri, specie da Michael, Camilla, David e Ugo? Vi immaginavate che Martìn fosse maritato?
Camilla e David: Vi è piaciuto il momento della loro riconciliazione dalla piccola lite avvenuta nel capitolo scorso? Ce ne saranno ancora di simili?
Nataniel: sua moglie sta per arrivare in azienda? Questo cosa comporterà?
Roberta e Leon: come li vedete insieme? Come proseguirà la loro serata?
Lorenzo: Riuscirà a tenere segreta la sua scappatella?
Paola: Vi è piaciuto il flashback sul primo incontro con Diego? Cosa pensate di lei e della conversazione avuta al telefono con Giulia? Riceverà un bel cazziatone da Camilla e da Roberta?
Vi aspetto al prossimo capitolo, grazie a chi legge e commenta :)
   
 
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