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Autore: fairy111    24/08/2015    0 recensioni
La famiglia, l'amicizia, l'amore...se dovessi esprimere un desiderio non saprei davvero cosa sognare, stanotte ho tutto, stanotte tutto è davvero possibile...
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quella primavera a Parigi le giornate trascorrevano veloci, era divertente passeggiare nei lunghi viali e sognare davanti alle vetrine, piene di abiti eleganti e raffinati. Mamma e papà volevano visitare ogni monumento possibile, Seya e Sara avrebbero voluto solo passeggiare e ridere, Serena e Sonia invece, iniziarono una gara personale per vedere chi di loro riuscisse a mangiare più maccaron!

Tre giorni dopo il loro arrivo la famiglia decise di visitare la Tour Eiffel, alta e imponente e soprattutto piena di gente, sembrava di essere ad un concerto! La mamma, il papà e le sorelline decisero di prendere l'ascensore, Seya e Sara invece, volevano a tutti i costi andare a piedi e “scalare la vetta” correndo a più non posso per arrivare prime.

Una volta in cima la vista era davvero splendida e d’un tratto non era più importante chi fosse arrivata per prima, ma ciò che contava era imprimere nella mente quel momento e parlare tra loro, dei sogni e dei desideri, del epriodo più emozionante di tutti...l’adolescenza...

<< Sara pensi mai di essere diversa dalle altre? >>

<< mmm in che senso? >>

<< io...io non voglio parlare sempre di trucco, non voglio scegliere il mio fidanzato tra i miei compagni di classe solo perchè sono disponibili, io...io voglio di più! >>

<< anch’io voglio di più, io...ne vorrei solo uno in realtà, uno in particolare, cioè insomma lui >>

<< ci pensi sempre non è vero? >>

<< Sempre! >> Sara era malinconica, il ragazzo di cui era innamorata non si accorgeva di lei, le sorrideva, era sempre gentile, ma non provava mai a parlarle in un modo diverso dalla pura amicizia.

Nel frattempo tra una confidenza e l’altra, le ragazze non si accorsero di quel giovane, anche lui in vacanza a Parigi, che le fissava incuriosito, chiedendosi da dove venissero quelle ragazzine così esplosive e soprattutto se mai avesse avuto la possibilità di conoscerle.

E poi...quell’istante, l’istante in cui gli occhi s’incrociano quasi di sfuggita, si tratta di un secondo, tu lo guardi, lui ti guarda e senti come una scossa, un brivido, un avvertimento.

Seya lo aveva notato e il suo pensiero infantile era corso alla sua macchina fotografica...quel ragazzo avrebbe davvero potuto concorrere per il più bel francese da trovare! Ma Sara fu più veloce! Scattò una foto facendo finta di inquadrare il panorama e divertita corse via ridendo.

Seya felice e con finto sguardo offeso la rincorse per le scale dell’imponente torre.

Quel pomeriggio per la prima volta i genitori permisero a Seya e Sara di fare un giro da sole per i viali alberati, con la promessa di tornare in tempo, alle 19.00 alla fermata della metro per tornare in albergo tutti insieme.

Quella passeggiata pomeridiana fu come acqua fresca, le ragazze si sentivano libere e grandi, come se il mondo fosse davvero nelle loro mani...

<< Seya tra poco sarà estate e forse, forse rivedrai Carlo >>

<< Si, forse lo rivedrò ma se lui mi avesse dimenticato? >>

<< non hai provato a chiamarlo? >>

<< Si! Mille volte, credo che sua mamma voglia denunciarmi! Non sono riuscita a parlargli, credo soltanto di non interessargli sul serio >>

<< ma dai forse...Oh scusi! >>

Sara incurante delle persone attorno a loro si era letteralmente schiantata contro un corpo...

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davanti a loro il giovane della Tour Eiffel sorrideva allegro e Seya non potè che urlare <>, il ragazzo non comprese quello che stava succedendo ma era davvero contento di poter conoscere le due sorelle.

<< Siete qui in vacanza? >> chiese il giovane, << Si! >> rispose Seya, << Quasi alla fine in realtà e tu? >> << Io sono qui da qualche giorno e tornerò in Italia Domenica, in ogni caso piacere di conoscervi il mio nome è Carlo >> inutile dire che il cuore di Seya sussultò a sentire quel nome, era come se l’universo non le permettesse di dimenticare, come se la costringesse a pensare alle sue scelte, ai suoi sentimenti. Il Carlo del suo primo bacio era lontano dagli occhi ma non dal cuore e questo ragazzo era bellissimo e gentile e sembrava anche divertente, ma non era il suo Carlo, con lui condivideva solo il nome.

I tre ragazzi passeggiarono a lungo e parlarono di tante cose, vivevano in città diverse ,ma nella stessa regione e rivedersi non sarebbe stato impossibile ma altamente improbabile! Alle 18.45 si salutarono con la promessa di scriversi, o chiamarsi, con la promessa semplicemente di non dimenticarsi.

Una volta voltate le spalle però nessuno di loro era davvero convinto che sarebbe accaduto, forse quel pomeriggio sarebbe stato solo un bel ricordo, o forse no...solo il tempo lo avrebbe deciso!

 

 

  
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