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Autore: Chizu_chan    24/08/2015    3 recensioni
Ciao a tutti^^
Tra l’entusiasmo della folla ho deciso di lanciarmi da un burrone scrivendo (per la seconda volta) questa long.
Prometto che questa volta la finirò (in qualche strano modo eheh ^^”)
I primi capitoli saranno uguali, magari con qualche piccola modifica ^^
In ogni caso, vi lascio all’introduzione e vi annuncio che dovrei pubblicare una volta a settimana (giorno variabile XD)
Byebye e buona lettura!
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Levy McGarden è una di quelle ragazze particolari.
Nulla si fa strada nella sua vita, se non le storie dei romanzi che legge sempre.
A scuola non ha amici, isolata.
Esclusa da tutto quello che riguarda le uscite, gli amici, i vestiti, i ragazzi.
Ma Levy non è la classica secchiona, una ragazza con vestiti da vecchia e altro.
E’ il suo passato che la isola, anni scolastici terrificanti, che le hanno stampato in faccia un etichetta e ce l’hanno lasciata, ancora è perseguitata da esso.
Cosa succederà all’inizio del secondo anno alla Fairy Tail, la sua scuola?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Al tavolo regnava il silenzio. Nessuno l’aveva difesa, nessuno aveva parlato, visto come Levy si era rivoltata contro quella ragazza. Pensavano che quella piccola ragazza fosse una tigre, e così era, ma anche le tigri, quando sono piene di ferite, smettono di lottare.
Così la videro allontanarsi, dopo aver detto loro che ‘non voleva causare dei guai’.
-Neh Lucy, ma che le è preso?- domandò Natsu, rompendo così il silenzio di quel tavolo, tavolo che, con quei tre ragazzi, dovrebbe essere stato il più casinista di tutti.
-Levy non sta messa bene, a scuola, Natsu, penso che voglia stare un po’ sola sul tetto adesso..- rispose Lucy, anche lei reprimendo le lacrime.
-Non sapevo che Levy stesse così male a scuola..- si intromise Ever.
Solo allora i quattro ragazzi si accorsero di una cosa.
-Ma.. Dov’è la ferraglia?- Elfman espresse la domanda che tutti avevano in mente.
-Sarà corso dalla piccoletta, bestia.. Lucy, cos’ha Levy?- Natsu tornò a guardarla negli occhi, con una serietà che non gli apparteneva, in fondo le conosceva solo da un giorno, escludendo le elementari, perché gli interessava così tanto? Lui era un ragazzo distruttivo, che non si fermava davanti a nulla, non aveva paura di niente, ma in quel momento non sapeva cosa fare, quando le lacrime iniziarono a scorrere sul volto di Lucy si era pietrificato, gli si era fermato il cuore.
E così Lucy, tra i singhiozzi, raccontò ai tre quello che aveva passato Levy in quattro anni, senza che nessuno se ne accorgesse, aveva parlato loro dei pestaggi e degli insulti, che non facevano altro che diminuire la già poca autostima e sicurezza di quella fragile ragazza dai capelli blu.

Evergreen e Elfman si alzarono dal tavolo, lasciando lì il loro cibo, e corsero a cercare Levy, setacciarono la scuola, il tetto, il cortile, niente. Di lei nessuna traccia.
Si imbatterono in Gajeel, nel corridoio al secondo piano, che tentava di trovarla ovunque, ma senza riuscirci.
Tornarono in mensa, mentre Natsu stringeva forte Lucy per calmarla e rassicurarla, e c’era anche riuscito, quando Gajeel ammise sconfitto:
-Non l’abbiamo trovata.-
E in quel momento Lucy si disperò.
Quella che, nonostante gli insulti che le avevano rivolto appena arrivata, le aveva parlato: Levy.
Quella con cui si trovava nei pomeriggi: Levy.
Quella che ascoltava le sue lamentele: Levy.
Quella che sapeva farla ridere davvero dopo tanto tempo: Levy.
Le lacrime ripresero la loro corsa sulle vie tracciate in precedenza.
Mentre gli altri ragazzi tentavano di capire dove si fosse cacciata quella piccola ragazza che, effettivamente, poteva intrufolarsi ovunque, Lucy ebbe un brutto, bruttissimo presentimento.
Chiese i numeri di cellulare di tutti, per sapere se qualcuno l’avesse vista rientrare in mensa, mentre lei andava a cercarla, immaginando l’unico posto dove poteva essere.
Nel frattempo..
L’avevano trascinata con forza, mentre lei si dimenava con tutte le sue forze per sfuggire al dolore.
Non poteva urlare. Anche se avrebbe voluto terribilmente urlare il nome di Lucy, di Gajeel, di Natsu, o semplicemente chiedere aiuto. Ma non ci provò nemmeno, consapevole del fatto che se solo qualcuno l’avesse sentita, non avrebbe fatto altro che aiutarli.
Perché Jet e Droy erano davvero delle bestie.
Non sapeva perché lo facevano, eppure, oltre al dolore fisico, un male ancora più forte le stringeva il cuore, erano quattro lunghi anni che voleva salvarli da quel giro, voleva riportarli alle origini, ai loro veri ‘io’.
Non ci era riuscita e per quattro anni era andata avanti così.
L’anno prima, se lo ricordava bene, le avevano detto “Vedrai l’anno prossimo, come ci divertiremo, ancora di più.”
Ma non pensava in quel senso.
Era ormai mezz’ora che stava lì, a farsi picchiare dai suoi due ex-migliori amici.
Le sanguinava il naso, la bocca, le faceva male il petto, preso a calci per innumerevoli volte, le gambe erano sbucciate su quasi tutta la loro superficie, perché l’avevano trascinata e calpestata sui sassi.
E adesso era lì, con la testa appoggiata al lavabo grigio, mentre i suoi occhi si erano spenti,erano diventati vuoti.
Jet si avvicinò pericolosamente al suo viso, per leccarle una guancia tremolante, e sussurrarle in un orecchio “adesso viene il bello.”
Sentì un solo rumore, qualcuno stava slacciando una cintura, poi svenne.
 
Quando i due videro che era svenuta, si bloccarono, si guardarono e con uno sguardo si dissero che così non sarebbe stato divertente, ma almeno una parte di quello che volevano l’avevano guadagnata.
La lasciarono lì, inerme, sporca di sangue, con la gonna sollevata e la camicia slacciata, senza una scarpa.
 
Erano circa le cinque del pomeriggio e quei cinque ragazzi erano ancora a scuola, avevano raccontato ai professori, ma nulla, loro dicevano “sarà tornata a casa” con fare disinteressato, e li avevano cacciati via.
Elfman doveva andare al lavoro, e Evergreen doveva badare ai suoi fratelli, Fried e Bixlow, quindi dovettero tornare a casa.
Gli altri tre restarono a scuola, per cercare di capirci qualcosa.
Lucy non l’aveva trovata nemmeno sotto al pesco di cui le aveva parlato Levy, era così sicura che fosse lì, sicura che l’avrebbe trovata a leggere uno dei suoi mattoni per restare calma, ma non c’era.
Quando la videro tornare senza Levy, la guardarono preoccupati.
Gajeel aveva degli occhi che nessuno aveva mai visto, incutevano timore.
Troppa paura, per essere solo gli occhi di un ragazzo sedicenne, ma Lucy non avrebbe mai scordato quello sguardo che le aveva perforato l’anima, ancora prima che potesse parlare, alla ricerca di un dannatissimo “Era là, ma non vuole venire con noi”, invece no.
Gli occhi di Gajeel esprimevano preoccupazione, ma, allo stesso tempo, quegli occhi già cremisi si erano tinti di un nuovo colore: il colore dell’inferno. Erano più rossi del rosso stesso, e in quel momento , se solo Gajeel avesse voluto, avrebbe potuto uccidere qualcuno.
Ma cosa gliene fregava a lui di quella piccoletta dai capelli color del cielo?
A differenza degli altri, non aveva frequentato le elementari o le medie con lei, non la conosceva per niente, sapeva solo il suo nome, che oltretutto lui non usava.
Ma gli teneva testa, non si spostava con un’occhiata, al primo incontro non l’aveva respinto, non aveva la paura negli occhi, nonostante fosse piccola e indifesa.
Gli aveva parlato, gli aveva sorriso. La prima, forse l’unica persona che lo guardava senza il terrore, l’unica ragazza si intende.
Eppure, voleva difenderla a tutti i costi, non sapeva il perché, voleva solo stringerla e calmarla, curare le sue ferite, non sapeva come, ma l’avrebbe fatto.
Perché pensava quelle cose? Gajeel non aveva mai pensato ad una ragazza, eppure a lei si.
 
-ODDIO CHE SUCCEDE QUII?!?-  un urlo squarciò la tensione che aleggiava in quella classe, facendo scattare tutti in piedi.
Proveniva dalla palestra, una donna, una bidella, aveva urlato vedendo quella scena raccapricciante.


-Signora che succede?!- la implorò Lucy con fiatone.
La bidella si limitò a indicare lo sgabuzzino, dicendo solo –dietro..- con le lacrime che sfuggivano copiose dai suoi occhi.
Gajeel e Lucy si fiondarono nel luogo indicato, mentre Natsu chiamava l’ambulanza, come indicatogli dalla signora.
Natsu non sapeva cosa stavano osservando i suoi amici dietro a quello sgabuzzino, finché non li raggiunse.
-Oh mio..-
-NATSUUU! *sigh*C-Come hanno potuto loro..Come m-mi sono pot *sigh* potuta dimenticare…?!- gridava Lucy in preda al panico a un Natsu che era rimasto fisso come un baccalà a osservare.


L’aveva vista, e una furia omicida si impadronì del suo corpo, solo ira per quelli che l’avevano ridotta così.
Come poteva un gamberetto come lei sopportare quelle torture? Da quanto poi? Quest’ultima domanda fece scattare in lui l’allarme.
-Coniglietta, da quanto va avanti..?-
-D-da quat-tro anni…- rispose intimorita la bionda.
Come si erano permessi di ridurla così? Per quattro anni si ritrovava così al suo risveglio?
Portato da questi pensieri le si avvicinò, e una terribile sensazione l’avvolse. E se fossero andati più in là? Cos’era successo? La gonna, la camicia… Poteva benissimo essere stata stupra- Non voleva nemmeno pensarlo.
Gli doleva il cuore già alla scena della ragazza ridotta in quelle condizioni da due maniaci del cazzo, ma quando pensò che forse si erano spinti oltre… Una terribile fitta, come un infarto, colpì il suo cuore, che non faceva tante scene a vedere i corpi dei ragazzi in quelle condizioni.
Ma, innanzitutto, lui non aveva mai alzato le mani su una ragazza, su Levy poi.. non ci pensava nemmeno, solo il pensiero lo spaventava.
Chissà perché poi, a pensare di ammazzare quella che in mensa l’aveva fatta scappare e l’aveva insultata, il suo cuore non faceva una piega, era quasi felice.


Quando l’ambulanza giunse sul posto, i medici si stupirono della gravità della situazione.
Dovettero strappare la ragazza dalle mani di Gajeel per portarla in ospedale.
Era svenuta, e ancora non si era risvegliata, ma il suo cuore batteva ancora, solo non aveva coscienza.


Quando Lucy la vide andare via in ambulanza le cedettero le ginocchia, e sperò con tutto il cuore che la sua amica si risvegliasse.
Quando ormai aveva finito le lacrime, con gli occhi rossi e gonfi, tremolante e infreddolita, un tepore la riscaldò improvvisamente, e si lasciò cullare, almeno fino al momento in cui non scoprì che quel calore era fornito da –Natsu..-
-Tranquilla Lucy, vedrai, starà bene, Gajeel è andato con lei.- la rassicurava abbracciandola.
-Mi dispiace, lei è così… Dolce… Come hanno potuto..?- sussurrò lei, più a sé stessa che al rosato.
-Andiamo, ti riaccompagno a casa, oggi devi essere sconvolta, anche io dopo tutto…-
-Mm..Ok. Grazie, Natsu.-
Così si avviarono verso la casa di Lucy, con le espressioni sconvolte, cupe.
Non parlarono molto, tranne sotto l’appartamento di Lucy, quando Natsu le raccomandò di dormire e di stare, o almeno provare a stare, tranquilla, quando anche lui era in preda all’agitazione, ma per placare quelle lacrime avrebbe fatto di tutto, non sopportava vederla piangere.


All’ospedale.
 
Si svegliò piano, aprendo lentamente gli occhi, ma acquistando in fretta lucidità.
Si ricordò di come l’avevano picchiata, di come le avevano slacciato la gonna e strappato la camicia, del rumore della cintura.
Istintivamente cercò di alzarsi, da sola, come aveva già fatto sempre, tutte le volte che la lasciavano in quel posto ferita e addormentata.
Si ricordò anche di aver sentito gocce calde caderle sul viso, ma non era sicura, era solo una sensazione, nessun ricordo.
Solo dopo essersi messa seduta, dopo un forte capogiro, si rese conto di non essere a scuola, e accanto a lei, dall’altra parte della stanza azzurrina, una persona seduta su una poltrona, addormentata.
Ma era piuttosto buio, e la poltrona era nell’angolo buio di quella che poteva essere una stanza d’ospedale, a giudicare dal lettino con le lenzuola candide e le fasciature che si ritrovò sul corpo.
Non seppe identificarla, finché non ne sentì la voce, e un nomignolo che immediatamente le diede sui nervi.


 
Angolo autrice:
Macciao ^^
Dunque, come promesso ho aggiornato oggi, un capitolo un po’ violento, ma anche sentimentale, dai ;)
Avrete capito tutti chi ha pronunciato l’irritante nomignolo alla fine, e avrete anche compreso qual è XD
Ma non spoilero nulla e vi lascio all’immaginazione, se mai recensirete ditemi cosa pensate possa succedere nel prossimo capitolo.
Vi lascio alle vostre attività serie u.u
Bye
Chizu <3
 
  
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