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Autore: BenHuznestova    24/08/2015    4 recensioni
Prompts casuali, risultati inaspettati. Una piccola cosa senza pretese, un esercizio di scrittura... una scusa per tornare a farsi rapire.
Prompt#01 - Steering
Prompt#02 - Temporary
Prompt#03 - Apathy
Prompt#04 - Slight
Prompt#05 - Arrow
Prompt#06 - Carrot
Prompt#07 - Cost
Prompt#08 - Television
"'E' davvero poca cosa', sembra dire. "
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Boris, Un po' tutti, Yuri
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Bondage
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Prompts...*

Prompt#02 - Temporary

Temporaire

Così aveva precisato Gianni tre settimane prima, varcando come un moderno conquistatore armato di trolley giallo la soglia di Maison Bouringer.

Temporaire”, aveva detto proprio così... con quella “e” scandalosamente aperta e tentando di spacciare una “v” per una “r” in un goffo quanto vano tentativo di dimostrare che i suoi “poveri” genitori non avessero fallito su tutta la linea nell'investire sulla sua educazione.

Olivier era rabbrividito dinnanzi a quello scempio fatto della propria lingua e aveva insistito –come ogni volta, del resto- affinché l'amico si sentisse libero di parlare in italiano durante il suo soggiorno: Gianni aveva sorriso e gli aveva battuto un paio di volte il palmo su una spalla, come se fossero stati entrambi complici di uno scherzo che il francese proprio non riusciva ad afferrare; infine lo sorpassò, sempre trolley alla mano, esclamando: -Ok, ma ti ripeto che non c'è bisogno di preparare la solita camera! Si tratta di un appoggio temporaneo!-


Ma Olivier la solita camera la fece preparare comunque... e lì per lì si chiese perché Gianni si fosse riferito al suo soggiorno francese come “appoggio”. Non si era mai fatto scrupoli a farsi vivo a casa sua, sempre senza avvisare e in vari periodi dell'anno per quelle che lui chiamava “visite”, “sorprese”, “vacanzette” e via dicendo... ma mai lo era venuto a trovare in estate, stagione che il biondo preferiva di gran lunga passare in patria ad abbronzarsi e a adescare fanciulle sui litorali più rinomati del Bel Paese.

Ma Gianni, notò, era tutto fuorché abbronzato; e non faceva che ripetere come un mantra quella parola che piano piano stava facendo venire l'ulcera al francese: “temporaneo”.


Ma tanto temporaneo non si era rivelato, alla fine... erano passate tre settimane, anche se a Olivier erano parse addirittura il doppio: solitamente il tempo in compagnia dell'italiano trascorreva abbastanza in fretta, essendo quest'ultimo un vulcano di pessime idee con energie pressoché infinite... ammesso che si riuscisse a farlo alzare dal proprio letto la mattina (l'una passata del pomeriggio, nel suo caso).

Invece quello si aggirava in casa sua come uno spettro era un Gianni Tornatore distratto, spento e molto, molto pensoso.

Uno sconosciuto, praticamente.

Certo, il tempo della sua visita si stava dilatando e Agosto stava ormai finendo, ma il biondo, tenendo fede a quel suo “temporaneo” non aveva neanche disfatto quel maledetto trolley: ogni volta che gli venivano riportati dei capi perfettamente lavati e stirati, ecco che questi venivano nuovamente impilati ordinatamente all'interno del bagaglio, come se il biondo dovesse ripartire l'indomani.

-Gianni, c'è qualche problema?-

“A casa tua”, avrebbe voluto aggiungere Olivier con un vago sospetto, ma subito l'amico gli aveva rivolto un sorriso che avrebbe voluto essere solare, ma che invece risultò poco convincente.

-'Vier te l'ho detto che si tratta solo di un appoggio temporaneo!- cantilenò come ogni giorno, con una nota incerta che neppure la migliore imitazione di un'inesistente allegria poté camuffare.


La notizia, o meglio il pettegolezzo, arrivò da sua madre, durante la tappa romana delle vacanze dei coniugi Bouringer.

Olivier riabbassò il ricevitore sospirando e si mise a cercare quel disgraziato del suo ex-compagno: lo trovò in giardino, apparentemente a godersi il tramonto su una sdraio.

-I miei torneranno tra quattro giorni. Per allora pensi di essere già riuscito a scappare?- esordì fermandosi alle sue spalle, senza nessun tono particolare. Gianni non rispose, ma Olivier capì dal suo sussulto che non stava affatto dormendo come voleva dargli a bere -te ne vai da Andrew? In fondo avete una certa esperienza in fatto di fughe...- ecco, stavolta invece condì la sua frase con un poco di veleno, nel tentativo di suscitare una reazione nell'amico.

Ma fu solo un pigro silenzio di fine estate quello che seguì, silenzio che lo fece innervosire: sospirò sonoramente e stava già per girare i tacchi e andarsene, quando...

-Je ne veux pas fuir.-

Olivier tornò a guardarlo, stupito sia per quelle parole, sia per la pronuncia perfetta con cui erano state articolate.

-Non voglio fuggire- ripeté Gianni -non voglio... che i miei ritrattino. Mi va bene così.- precisò con una serietà che Olivier non gli aveva mai udito nella voce.

-Allora tornerai a Roma alla fine di questo- storse un po' il naso nel dirlo- appoggio temporaneo?-

Gianni ridacchiò amaramente.

-Sai... per un attimo avevo veramente pensato di fare un salto a Glasgow... magari per farmi aprire la gola da Andrew- fece una piccola pausa, facendo segno a Olivier di sedersi accanto a lui -tua madre non ti ha detto il nome della mia futura sposa?- domandò un po' stupito. Olivier lo raggiunse, sospirando per l'ennesima volta.

-Non. La mia cara maman ha cinguettato soltanto di farmelo dire da te... “Tu ne devineras jamais!” ha ridacchiato estasiata. Devo dedurre che si tratti di un nome particolarmente di spicco?-

A quelle parole, Gianni scoppiò a ridere in un modo tanto liberatorio e isterico da far sobbalzare il compagno.

-Di spicco? Oh, puoi ben dirlo, amico mio!-si coprì gli occhi con la mano cercando di darsi un contegno- Elizabeth- scandì – Elizabeth Rosalynne McGregor, nientemeno.-

Questa volta Olivier scattò veramente in piedi.

-LIZZIE?!La nostra Lizzie?!- se Andrew l'avesse sentito riferirsi alla sorella minore con quel nomignolo, probabilmente l'avrebbe ammazzato.

Gianni annuì mestamente... ma qualcosa non quadrava.

-Ma scusa, Gianni- lo scrutò indagatorio- tu hai sempre avuto un debole per Lizzie... qual è il problema?- “un debole” aveva detto... abbastanza riduttivo. L'italiano aveva letteralmente una cotta storica per l'inglesina...

-Lo sai qual è il problema...-borbottò il biondo.

… una cotta storica mai ricambiata, già. O almeno, Lizzie aveva sempre trattato Gianni come il resto degli amici del fratello, alternando gentilezze interessate a malcelata acidità, tratto degno e distintivo di ogni McGregor... nessun trattamento di favore.

-E' anche vero che non ha mai avuto nessun ragazzo...- tentò Olivier per rincuorarlo.

-Peggio mi sento...- si lamentò l'altro – la donna dei miei sogni, una fanciulla illibata e priva d'ogni sospetto sulla meschinità maschile, andrà in sposa a un uomo che non ama e che fino ad oggi non ha fatto altro che adescare fanciulle per il proprio piacere e il proprio vanto... ah, e quest'uomo così superficiale e improponibile guarda caso è proprio il sottoscritto!- concluse alzando voce braccia con una teatralità che fece inarcare un sopracciglio al francese.

-Ho detto che non ha mai avuto un ragazzo, non che non abbia mai...- tentò.

-NON TI AZZARDARE A DIRLO!- sbottò l'altro -Lei è pura... non un individuo deprecabile come il sottoscritto!- si era messo le mani tra i capelli e aveva iniziato a borbottare insulti a sé stesso... dal canto suo, la preoccupazione di Olivier era decisamente scemata di fronte a quella situazione ai limiti del tragicomico!

-Quindi il problema...- tentò ancora.

-Sono io!- latrò Gianni contorcendosi sulla sdraio.

-Pas totalement... il problema è che hai paura... e che hai poco tempo.-

Après l'été”, dopo l'estate... così aveva detto sua madre.

-Poco tempo per...?- Gianni lo guardava con due enormi occhi da cucciolo, cosa che gli fece alquanto senso.

-Per levare le tende, avvisare i tuoi e i McGregor e fare davvero un salto a Glasgow- l'italiano batté più volte le palpebre, non comprendendo-... mon Dieu, Gianni! Non sei stato proprio tu ad aiutare Andrew quando si è trattato di lui e Nicole?!-

-Vuoi dire che...-

-Oui, Sacre Bleu!- sbottò il francese con un diavolo per capello -chiedi anche tu più tempo per sondare anche le intenzioni di Lizzie! Per mostrarti diverso e migliore ai suoi occhi, se è questo che ti cruccia! Per conoscervi meglio!-

-Più tempo... e tu dici che...-

-Andrew ti darà una mano piuttosto che vederti sposare su due piedi la sua sorellina, ne sono certo.- affermò il francese lapidario.

-Un fidanzamento-mormorò Gianni- un fidanzamento... vero. Per lei... per me!- il sorriso ebete che gli si disegnò sul viso fece venir voglia a Olivier di scaraventarlo in piscina. Si poteva essere più idioti?

-Un fidanzamento temporaneo.- precisò il francese.

-Temporaire- rise ancora Gianni- oui, temporaire!- ripeté ancora, la pronuncia tornata nuovamente oltraggiosa.


Il sole tramontò finalmente su Maison Bouringer, ma trovò solo il giovane francese a salutarlo... così come l'indomani l'alba a Charles De Gaulle, mentre un aereo diretto a Glasgow si portava via quel romano tanto idiota quanto innamorato.

“E speriamo che le britanniche se lo tengano per un bel po'...” si augurò Olivier sbadigliando.


...*

[traduzioni]

"Je ne veux pas fuire."// "Non voglio fuggire."

"Tu ne devineras jamais!"// "Non indovinerai mai!"

"Pas totalement..."// "Non totalmente..."

"Après l'été"// "Dopo l'estate"


Gianni ha l'innata capacità di buttare "in caciara" qualsiasi cosa io scriva... bon, doverose un paio di osservazioni: per chi non si fosse ricordato, in questo capitolo si fa riferimento al capitolo -ripetizione, sigh!- "Time" della mia raccolta "Moments", in cui Andrew fugge in Italia dopo aver appreso del matrimonio combinatogli dai genitori.
Altra puntualizzazione: Elisabeth e Nicole sono personaggi originali di Yangrine e appaiono nella sua fanfiction "Dite la Verità, nient'altro che la Verità!"... ricordo quando ai tempi delle scuole medie mi prestò un floppy-disc (signori... un floppy-disc, capite?) che tra tante fanfiction e fanart sconce (XD) conteneva anche "Dite la Verità"... poi mi mostrò i character design dei personaggi e lì fu la fine: per quanto mi sforzi di trovare altri nomi e altre sembianze, ancora oggi sono Nicole e Elisabeth (per non parlare della dolce Celine e, sì, anche di Cristina!) a far capolino da un angolo della mia mente... un omaggio a chi mi ha traviato e mi ha introdotto al mondo delle fanfiction... ma se non dovesse essere gradito, sono pronta a malincuore- a modificare.
Al prossimo prompt.

... Ben*




   
 
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