Serie TV > Doctor Who
Segui la storia  |       
Autore: Cinziart_96    25/08/2015    1 recensioni
Immaginate.
Immaginate di poter cambiare l'Universo. Di Tempo, Spazio e Materia avrete bisogno.
Immaginate che questi tre poteri fossero nelle vostre mani. Scorressero nella vostra mente.
Immaginate cosa potreste cambiare in meglio... tutto.
Però non tutti sono di buon cuore come voi, no.
C'è chi vuole rifare tutto a sua immagine.
C'è chi vuole il potere sopra ogni altra cosa.
C'è chi, non riuscendo a controllare i tre poteri, perde se stesso.
Ma immaginate qualcosa di ancora peggiore. Creare un intero Universo solo per porgli fine.
* * *
--->Seguito della FF: "Dottore, abbiamo un problema."
NON è strettamente necessario averla letta per la comprensione dell'attuale storia.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10, Nuovo personaggio, TARDIS
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Scottex to the head
 
Erano passate poco più di due ore da quando la mattinata scolastica era iniziata per tutti quei poveri studenti che, ogni santissimo giorno, si svegliavano per andare a scuola. Le ore non finivano più, soprattutto adesso che l'argomento era la tanto odiata chimica.
Lara sbuffò dopo l'ennesimo nuovo argomento che la professoressa stava introducendo per una verifica fissata da lì a una settimana. Quella donna sarebbe stata capace di spiegare l'intero libro in un'ora e pretendere dei voti la settimana dopo.
Ma anche volendo, la ragazza dai capelli mossi non sarebbe riuscita nemmeno a seguire decentemente. Le idee e i concetti le entravano in testa, ma nella frazione di tempo in cui pensava a come scriverli, già le erano sfuggiti via, senza lasciare traccia. Le sembrava di avere qualcosa, all'interno della sua mente, che le rubava la concentrazione. Una sensazione di ansia crescente che la stancava e la rendeva incredibilmente suscettibile.
Stufa di tutto questo, stufa di stare lì a non far niente, stufa di ascoltare le parole noiose della prof, Lara appoggiò la sua penna stilografica sul banco, richiudendone il tappo. Iris, alla sua sinistra, stranamente seguiva la lezione e addirittura prendeva appunti, lei che tutto poteva interessare tranne che i carbocationi.
Lara distolse lo sguardo dall'amica con un sospiro, rivolgendosi verso Alexandra. Con un sorriso divertito notò che la vicina di banco stava disegnando dei personaggi delle sue storie su quelli che avrebbero dovuto essere gli appunti di chimica.
“Alex... non riesco a seguire.” iniziò Lara continuando a guardare l'amica. “Ti va di fare qualcosa insieme a me?”
La riccia sollevò la matita dal foglio, iniziando a giocherellarci insieme mentre fissava il suo lavoro quasi ultimato. “E cosa potremmo fare? Il solito gioco delle differenze?”
“Non è che ne ho molta voglia...” rispose Lara appoggiandosi la testa alla mano.
“...Vedo che mi avete bellamente esclusa dalla conversazione.” si intromise Iris continuando a prendere appunti come se seguire la lezione e un discorso su tutt'altro fosse la sciocchezza più grande del mondo.
“Non volevamo distrarti.” si giustificò Lara. “E poi... come hai fatto a scoprirlo?”
La ragazza si voltò verso le sue amiche che la guardavano interrogative.
“Beh, se proprio volete saperlo, le pietre dei bracciali diventano leggermente più luminose quando chiacchieriamo telepaticamente.” spiegò Iris tranquilla. “Tra l'altro seguo chimica solo perché non so che altro fare.”
Lara si guardò la gemma rossa, notando che effettivamente brillava di una propria luce pallida, quasi impercettibile.
“Vi va un viaggio?” chiese Alex porgendo la mano a Lara.
Quest'ultima non se lo fece ripetere due volte e la strinse, porgendo l'altra mano a Iris. Lei buttò la matita nell'astuccio e afferrò la mano dell'amica.
“Dove andiamo?” chiese Alexandra con un sorriso eccitato.
Lara chiuse un momento gli occhi, corrucciando la fronte. “Ci sono!” esclamò entusiasta dopo qualche secondo. “Ve lo ricordate quel pianeta in cui ci ha portato il Dottore qualche tempo fa?”
“Ne abbiamo visti un sacco in questi ultimi tempi.” commentò Iris.
“Quello diviso in due, supertecnologico che aveva la migliore produzione di gelato della galassia!”
“Ooh, sì! Me lo ricordo!” esultò Alexandra ricordando quanto era stato divertente andarci.
“Perfetto, allora andiamo lì.” disse Iris chiudendo gli occhi. “Che anno era? 2116, mi pare...”
Qualche secondo dopo e la classe si dissolse, i compagni e i banchi scomparvero, la fastidiosa voce della prof di chimica venne sostituita da quell'antica melodia che sorreggeva gli Universi. Ora due alti palazzi di un magnetico blu metallico le nascondevano alla vista, permettendo alle tre ragazze di atterrare senza troppi problemi.
-Okaay... arrivate, siamo arrivate.- disse Iris guardando l'ora sul suo orologio.
-Fantastico! Andiamo a cercare quella gelateria!- esclamò Lara percorrendo di buon passo il viale in cui erano atterrate per raggiungere la via principale.
Alex le trotterellò dietro, dicendo a Iris di darsi una mossa. Quest'ultima si stava ripetendo mentalmente l'orario in cui erano partite, per non destare sospetti al loro ritorno.
“10 e 27 e 38 secondi. 10, 27, 38. 10, 27, 38...” concluse iniziando a correre. -Ehi! Aspettatemi!-
Le sue amiche si erano appena lasciate abbracciare dal calore rossastro delle due stelle che riscaldavano il pianeta, quando Iris le raggiunse. La via principale era a dir poco enorme, larga poco meno di un'autostrada a otto corsie e piena zeppa di alieni.
-Ma quanto fa caldo qui?- constatò Iris slacciandosi la felpa. -Cosa mi è venuto in mente di portarvi su un pianeta con due soli nel periodo estivo...-
-Ma i gelati si mangiano in estate!- esclamò Alexandra. -E poi non fa così caldo.-
Iris stava per ribadire, ma venne interrotta da un suono acuto improvviso che la bloccò sul posto. A due millimetri dal naso le sfrecciò davanti un alieno dalle sembianze vagamente umane a bordo di una sorta di monopattino a sei ruote. Le urlò dietro qualcosa, ma la ragazza non gli diede molto peso, riunendosi con le amiche. Lara già stava ridacchiando per la scena.
-Non. Una. Parola. Intesi?- chiarì Iris, risoluta.
L'amica si ricompose, guardandosi attorno. -Sentite, qua c'è troppa gente. Una gelateria non la troveremo mai.-
-Magari ci sono i saldi.- ipotizzò Alex, togliendosi dal ciglio della strada per non essere investita da una carrozza a tre ruote, trainata da una sorta di mucca tatuata. -La gente impazzisce quando gli sconti salgono al sessanta o settanta percento.-
-Non mi importa molto di quello che fa o non fa la gente.- sbuffò Lara incrociando le braccia. -Io faccio un salto in giro, così copro un'area più vasta piuttosto che cercare una gelateria a piedi.-
-Okay, allora noi ti aspettiamo su quella panchina là in fondo.- disse Iris indicando l'oggetto semi-nascosto da alieni e pacchetti vari.
Lara annuì e, dopo un'occhiata per assicurarsi di non essere osservata, scomparve, silenziosa. Come se mai ci fosse stata. Le amiche dovettero spintonare un bel po' di gente per riuscire ad arrivare alla panchina, sotto la fresca ombra di un albero. Appoggiate al suo tronco sottile, Iris e Alex dovettero aspettare un quarto d'ora buono prima di scorgere la figura ansante di Lara farsi largo tra la folla.
-Hallelujah!- esclamò Iris staccandosi dall'albero. -Ma dove cavolo eri finita?-
Lei si appoggiò le mani sulle ginocchia, riprendendo fiato mentre Alex si stiracchiava dolcemente.
-Ci siamo venute solo una volta su questo pianeta, cosa pretendi?- rispose la ragazza con il fiatone. -Comunque... una gelateria l'ho trovata. Non è quella della volta scorsa, però il marchio è lo stesso.- spiegò attraversando la strada insieme alle amiche. -E si dà il caso che si trovi a poco meno di dodici chilometri da qui.- sottolineò.
-Sei stata bravissima, allora!- disse Alex.
Intanto avevano raggiunto uno svicolo praticamente vuoto in cui smaterializzarsi senza problemi.
-Ah, lo so.- ripose Lara gongolando.
Iris brontolò qualcosa sottovoce mentre afferrava le mani delle amiche e scompariva nel nulla insieme a loro.

*   *   *

-Prendiamo due coni e una coppetta.-
La gelataia annuì e, dopo aver digitato qualcosa su una tastiera, fece uno scontrino ad Alexandra che, appena ebbe finito di pagare, si mise in coda con le amiche. La gelateria non era grande come quella in cui si erano fermate con il Dottore, ma era allo stesso modo affollata. Un tabellone con almeno una cinquantina di gusti era appeso all'ingresso, in modo da poter scegliere facilmente anche con una lunga coda ad affollare il bancone.
Circa venti minuti dopo, le ragazze si stavano godendo il tanto agognato gelato insieme a tutti gli altri alieni intorno a loro. Iris aveva scelto i due gusti che più le piacevano: pistacchio e menta, al contrario delle sue amiche che si limitarono a un cono al fior di latte per Alex e una coppetta alla stracciatella per Lara.
-Questo gelato... è assolutamente fantastico! Ne mangerei altri mille!- disse Iris addentando il biscotto di cialda guarnito di cioccolato.
-Non ti sembra di esagerare? Già ne stai mangiando uno a due gusti!- le fece notare Alex alternando lo sguardo dal suo cono a quello dell'amica. -...Però effettivamente è buonissimo.-
Lara strabuzzò gli occhi per la sorpresa, iniziando a camminare per la via. -Stai forse dicendo che ne mangeresti un altro?-
-Beh... se solo il mio stomaco lo permettesse, sì.-
-Caaspita.- disse lei portandosi alla bocca un cucchiaio di gelato. -Prima beviamo cose che mai ci sono piaciute, e adesso saremmo capaci di mangiare come lo stomaco impossibile di Iris...  è seriamente preoccupante.-
-Ehi! L'unica cosa impossibile sono i capelli antigravità del Dottore.- ribatté la ragazza presa in causa, sorridendo. -No, dico... li avete visti? Vanno contro la legge di Gravitazione Universale!- disse mimando con la mano libera la forma dei capelli del Signore del Tempo.
-...Com'è che sarebbero i miei capelli?-
Le ragazze si bloccarono sul posto, voltandosi lentamente verso il luogo da cui proveniva la voce. I loro occhi incrociarono lo sguardo del Dottore, che le osservava con un sopracciglio alzato.
-Beh... ehm, sì, insomma, sono... sono capelli. No?- tentò Iris con un mezzo sorriso, riabbassando la mano che ancora mimava la loro forma.
Lui scosse la testa, infilandosi le mani in tasca. -Si può sapere cosa ci fate voi tre qui?-
-Mangiamo un gelato. Non si vede?-
Il Dottore guardò Lara indicare la propria coppetta, ormai mezza vuota. Lentamente si passò una mano sul viso, esasperato dalla tranquillità con cui quelle tre ragazze stavano usando i loro poteri.
-Quante volte ve l'avrò già detto che non dovete saltare da una parte all'altra, senza avvisarmi?- iniziò lui guardandosi attorno, come se un pericolo li stesse minacciando proprio in quel momento.
Di contro, le tre studentesse ripresero a gustarsi il proprio gelato e, come se nulla fosse, ricominciarono a camminare tranquillamente.
-Sembri mia madre, lo sai?- borbottò Iris, sgranocchiando la parte terminale del suo cono.
Il Dottore non sembrò averla udita. -Sapete perfettamente che non è sicuro andarsene in giro in questo modo! Soprattutto dopo quello che quel tizio vestito di scuro vi ha viste.-
Lara sbuffò, non poco infastidita da quelle parole.
Era già da una settimana che il Signore del Tempo le assillava, continuando cocciutamente a ripetere di 'non fare', 'non dire' e 'rimanere nascoste', come se non cadere alla noia fosse non facile, ma addirittura banale. Rimanere a casa, o anche solo nella loro città, era impossibile tenendo in considerazione quell'ansia crescente, quella sensazione di insicurezza che ti fa vacillare a ogni passo, temendo che quello potrebbe essere l'ultimo. Era un desiderio di fuga, il loro. Fuggire da qualcosa di molto grande e molto cattivo che stava arrivando.
-Io non capisco...- iniziò Alexandra, tenendo lo sguardo basso. -Siamo nel futuro. Non può trovarci.-
Il Dottore scosse la testa. -Il futuro... è vacillante. Non c'è niente di certo. Nemmeno il fatto che lui non possa saltare nel Tempo.- disse frustrato. -Avete pensato che avreste potuto incappare nella sua versione futura?- ma il Dottore non diede loro il tempo di rispondere. -Comunque non è solo questo il problema! Potreste attirare l'attenzione e...-
-E tu, allora?- Lara buttò via la sua coppetta, incrociando le braccia. -Viaggi con una cabina telefonica blu. Attiri ancora più attenzione di noi!- concluse arrabbiata, il che non succedeva spesso.
-Ehi. Basta adesso.- la interruppe Iris appoggiandole una mano sul braccio. -Dottore... sappiamo che è pericoloso e hai ragione a sgridarci, ma...-
-Iris! Noi...!-
Ma Lara venne nuovamente interrotta dall'amica. -Ma... - continuò. -Devi anche capire che non possiamo semplicemente rintanarci in casa a girarci i pollici. E' come... se costringessi il TARDIS a non essere più ciò che è, a non fare più ciò che fa. Capisci?-
Al Dottore passò nella mente l'immagine del suo adorato mezzo di trasposto abbandonato in qualche angolo del mondo. Solo, invisibile a tutti. Un brivido gli percorse la schiena e si costrinse ad annuire alla ragazza anche se, nel profondo, non ci capiva un accidente. Viaggiare con il TARDIS nel Tempo e nello Spazio significava inevitabilmente venire a contatto con i tre elementi fondamentali, ma averne a che fare era molto più complesso. Anche per un Signore del Tempo. Come si poteva conoscere la vera essenza di Tempo, Spazio e Materia? Erano concetti così distanti dal comune pensiero…
 -Dottore...?- lo chiamò Alex distraendolo dai suoi pensieri.
-Sì?-
-Come mai sei venuto su questo pianeta?-
Il Signore del Tempo si guardò in giro, massaggiandosi il lobo dell'orecchio, leggermente imbarazzato.
-Beh... in realtà per il vostro stesso motivo.-
La ragazza lo guardò divertita. -Ah! Dici tanto di noi e poi tu sei il primo ad andartene in giro per un gelato!-
-Mi sembra di essere abbastanza adulto e maturo per decidere di mangiare o no un gelato.-
-Tu adulto e maturo?- disse Iris, ridendo. -Ma se sei peggio di un bambino per tutto il tempo!-
-E non sei affatto maturo se nemmeno ti rendi conto che una cabina della polizia, tra l'altro blu, attiri meno attenzione di noi tre.- aggiunse Lara incrociando le braccia.
Il Signore del tempo stava velocemente perdendo la pazienza. Da quando aveva dato loro il permesso di trattarlo in quel modo?
-Avete finito o volete continuare per tutta la giornata?- disse lui, alzando leggermente la voce.
Ma il rimprovero non sortì l'effetto voluto. Anzi.
-Oh, giusto. Dottore, per che ora veniamo da te oggi pomeriggio?- chiese Lara. -Va bene per le quattro?-
Lui scosse la testa. Prima lo prendevano in giro, poi si auto-invitavano a casa sua.
-Sì, come volete.- rispose non avendo altra scelta. -Ora vedete di tornare a scuola. Senza deviazioni, intesi?- concluse infilandosi le mani in tasca.
Sorrise leggermente quando sentì ricevere una serie di 'Sì, okay' un po' mogi e annoiati da tutte e tre.
-Forza. Vi aspetto oggi pomeriggio al solito posto.- disse il Dottore salutandole con un abbraccio. -Ciao!-
Lara lo salutò con un cenno della mano, seguendo le amiche in un vicolo per scomparire senza essere notate.
Il Dottore sospirò piano, cercando di capire dove si trovasse con una rapida occhiata dei dintorni. Dov'era quella gelateria che vendeva il dolce ghiacciato alla banana?

*   *   *

La casa di Iris non era grande, Lara lo sapeva bene. Più di una volta si era materializzata al suo interno, assicurandosi che ad attenderla ci fosse sempre solo la sua amica. Peccato che, nove volte su dieci, Lara avesse la 'tendenza' di apparire nel posto sbagliato. Ovvero a due millimetri dal naso dell'amica o proprio alle sue spalle, quando meno se lo aspettava.
Ma non questa volta, no signore! Non sarebbe  stata la vittima degli scherzi dell'amica. Altro che 'scherzi innocenti' e 'divertimento'. Lara una volta o l'altra le avrebbe fatto venire un infarto!
Decise che la cosa più saggia da fare era appiccicarsi a un angolo, in modo da avere due lati su quattro, protetti dal muro, così da non essere colta di sorpresa . Stretto tra le mani, un lungo tubo di cartone dall'aspetto minaccioso per ogni evenienza.
La casa era silenziosa. I genitori di Iris erano usciti per fare la spesa e non sarebbero tornati tanto presto. La ragazza aveva avuto tutto il tempo per prepararsi. Sapeva con certezza che per venirla a prendere e portarla dal Dottore, Lara aveva bisogno di Alex, in modo da mantenere unite le sue molecole. Quindi le cose si complicavano. Già si spaventava con una persona, figurarsi con due...!
Mentre i pensieri sfrecciavano veloci, Iris strinse un po' più forte il tubo dello Scottex, facendo leva sul muro. Sarebbero arrivate presto. Molto presto e a quel punto lei avrebbe...
STUNK
-Ahia! Ma ti sembra il caso di tirarmi delle mazzate in testa?!-
Quando riaprì gli occhi, Lara si stava massaggiando la nuca e Alex le chiedeva come stava, preoccupata.
-Fa male... Ohi...- mormorò la ragazza in risposta. -Perché l'hai fatto?!-
-Si chiama 'vendetta'.- chiarì Iris brandendo la sua arma improvvisata come una spada. -Vedi di smetterla con queste apparizioni improvvise, o la furia di questo tubo si abbatterà nuovamente sulla tua testa!- ironizzò inclinando l'arma a pochi centimetri dalla faccia dell'amica.
-Iris! Potevi farle seriamente male!- disse Alex appoggiando le mani sui fianchi. 
-Mi ha fatto seriamente male!-
La mora sbuffò per il tono accusatore di Lara. –Tu trovi sempre un modo per lamentarti.-
-No, non è affatto vero! Sei tu che mi fai male apposta!-
-Già! Si dà il caso che era una vendetta per tutte le volte che TU volutamente mi spaventi!-
Lara aprì la bocca per prendere fiato e questo diede il tempo ad Alex di far cadere la conversazione.
-Basta. Ora ci diamo una calmata e andiamo da Dottore. Intesi?-
-...Okay.- mormorò Iris rivolgendo un'occhiata a Lara.
Lei mugugnò qualcosa e dopo essersi massaggiata un'ultima volta la testa, afferrò le mani delle sue amiche per portarle sul TARDIS.

*   *   *

Il Signore del Tempo ispezionò la consolle della sua macchina con il cacciavite sonico. C'era qualcosa che stava facendo andare nel caos la sua strumentazione. Aveva controllato tutto: dalle antenne ai più microscopici ingranaggi, senza però trovare alcun malfunzionamento. Era cominciato tutto qualche settimana prima. Gli scossoni si erano fatti sentire con più forza e aleggiava una sorta di nebbia durante il volo. Era quasi come saltare senza sapere con precisione il luogo dell'atterraggio.
Il Dottore si rimise in tasca il cacciavite, scompigliandosi i capelli mentre si appoggiava alla poltroncina. Sinceramente, era stufo di non capire cosa stesse succedendo.
Bip... Bip... Bip...
Una lucina iniziò a lampeggiare fastidiosamente di arancione.
-Ooh, che c'è adesso?- esclamò esasperato. -Sicuramente altri problemi che non riesco a risolvere! Oggi è la giornata...-
Sul monitor comparve la piantina della sala consolle e le stanze a essa collegate. Uno dei corridoi era occupato da tre puntini luminosi che, lampeggiando lentamente, richiamavano la sua attenzione.
-Ci mancava solo questa...! Cosa ci fanno lì quelle ragazze?-
Sbuffando, il Dottore tolse la visuale della pianta, preferendo una serie di simboli in gallifreyano a cui diede una rapida occhiata, prima di incamminarsi verso il corridoio in cui si erano materializzate le tre. Già da due corridoi di distanza iniziò a sentire le voci delle clandestine.
-...Ma non sai più atterrare?!-
-Se tu la smettessi di fare casino, io potrei concentrarmi un po' meglio!-
-Io sono stata zitta per tutto il tempo. Sei tu che...-
-Ma certo! E' sempre colpa mia. Anche per il tubo di prima!-
Il Signore del Tempo svoltò l'angolo, ritrovandosi Iris e Lara a discutere, mentre Alexandra le guardava spazientita. Solo lei si accorse del suo arrivo.
-Sappi che ancora mi fa male!-
-E ti aspetti che io ti creda? Scordatelo!-
Lara incrociò le braccia, voltando le spalle all'amica.
-...Ciao ragazze! Che succede?- chiese tranquillo il Dottore.
-Ciao!- gli rispose subito Alex, correndogli incontro. -Nulla. Solo un problema momentaneo.-
-Momentaneo...! Ma tu guarda...- mormorò a mezza voce Iris, sorridendo al saluto del Signore del Tempo.
-Ciao, Dottore.- rispose invece Lara.
-Se posso chiedere... Il TARDIS ha una porta. Perché non l'avete usata?-
Ovviamente il Dottore non sapeva cos'era successo, altrimenti avrebbe evitato la domanda. Cavolo, se l'avesse evitata.
-Perché Lara non sa più come...-
Ma Iris venne interrotta da Alex, che le solidificò l'aria attorno alla bocca e, per buona misura lo fece con Lara, che già aveva tentato di iniziare a parlare.
-A-ehm.- disse la riccia tenendo i palmi delle mani sollevati in aria. -Sinceramente mi sono stufata dei vostri battibecchi.- poi si rivolse al Signore del Tempo che, leggermente preoccupato, assisteva alla scena. -Il fatto è, Dottore, che Lara per colpa di un mal di testa, causato da un colpo alla testa da parte di Iris, ha leggermente sbagliato le coordinate e, prima ci siamo ritrovate in uno scantinato polveroso, poi in mezzo a un parco sperduto nel nulla e alla fine qua.-
Lui alzò un sopracciglio, intuendo le reazioni che tutto questo aveva comportato.
-Va bene... Allora chiedete scusa e smettetela.-
Alex le liberò un secondo dopo, ricevendo una serie di 'grazie' e 'scusa tanto' appena mormorati, ma non meno importanti. La ragazza sorrise, abbracciando le amiche.
-Scuse accettate!- esclamò contenta.
Il Signore del Tempo piegò le labbra in un leggero sorriso, incamminandosi nuovamente verso la sala consolle. -Allora! Sapete già cosa fare oggi?- chiese ripensando al suo problema da risolvere.

*   *   *

Era da circa venti minuti che Lara e il Dottore avevano scelto di far scivolare via il tempo lentamente, senza velocizzarne il corso con qualche conversazione. Lui aveva trovato un microscopico ingranaggio mezzo consumato sotto la plancia e lo stava sistemando con il cacciavite sonico mentre lei lo osservava, la mente completamente scollegata dal corpo. Le capitava spesso ultimamente. Poteva rimanere imbambolata a fissare qualcosa anche per dieci minuti buoni, senza trovare un valido motivo per non farlo.
-Lara, la vuoi smettere di fissarmi?-
La studentessa ebbe un sobbalzo, accompagnato da una serie di scricchiolii provenienti dalla poltroncina logora che la sorreggeva. Sbatté un paio di volte le palpebre e con gran fatica distolse lo sguardo dalle spalle del Signore del Tempo, che nel frattempo si era girato a guardarla.
-Mi sembri un po' persa oggi... e non solo per colpa di Iris. Sicura di star bene?-
-Mmh... Sì, certo. Tutto okay.-
Lui si rimise gli occhiali sul naso con una leggera scrollata di spalle, ritornando ai suoi problemi elettronici. Lara per un po' osservò con maniacale attenzione ogni dettaglio della consolle, compresi i cavi e i tubi che da essa spuntavano fuori a causa della manutenzione che le stava riservando il Signore del Tempo, ma alla fine non era così divertente come si era immaginata. Senza volerlo, la destinazione dei suoi pensieri furono le amiche. Poi si era scusata con Iris, e lei aveva fatto lo stesso, assicurandosi che davvero non le avesse fatto male. Lei e Alex avevano deciso di esplorare il TARDIS da sole e, nel caso si fossero perse, avrebbero contattato il Dottore tramite Lara per aiutarla a recuperarle. 
Gli occhi della ragazza tornarono involontariamente sulla figura indaffarata di lui, che nel frattempo si era spostato leggermente più a destra, permettendole di vedergli quasi tutto il profilo del viso.
Quando si accorse che ancora una volta lo stava guardando, le sue labbra si piegarono in un leggero sorriso, ma lasciò perdere, ritornando con un sospiro ai suoi ingranaggi e spie luminose. Qualcosa gli sfuggiva nel suo ragionamento. Per forza. C'era qualcosa che non stava tenendo in considerazione... Ma cosa?
-Dottore?-
La voce della ragazza era così debole che quasi non lo distolse dai suoi pensieri, perciò le rivolgeva ancora la schiena quando Lara iniziò a parlare.
-Dottore, perché quando salto nello Spazio non mi ritrovo dall'altra parte nuda?-
Il Signore del Tempo si bloccò un attimo prima di voltarsi verso la ragazza. Ma che cavolo di domande gli faceva?
-Nel senso...- ricominciò lei non avendo ricevuto una risposta. -...E' solo il corpo che si teletrasporta. I vestiti non sono parte di me, quindi, tecnicamente, dovrei ritrovarmi nu...-
-Va bene così. Ho capito.- la interruppe lui togliendosi, per la seconda volta, gli occhiali e prendendo un respiro profondo. Molto profondo. Era sicuramente colpa della botta in testa. Doveva essere così. Un riflesso lento.
-Allora?- lo richiamò lei impaziente.
-Senti, Lara, non lo so.- rispose evasivo, senza guardarla.
-...Non ci credo.- ribatté la ragazza. -Tu sai tutto!-
-Non il 'tutto' che intendi tu.-
-Va beh, è uguale. Allora, perché i vestiti mi rimangono addosso?-
Il Dottore scosse la testa. Ma per chi lo aveva preso? Suo padre? Finalmente si decise a racimolare un po' di coraggio e guardarla negli occhi. Probabilmente sarebbe stato molto meglio lasciar perdere. Perché se prima poteva almeno sperare fosse uno scherzo, ora no. Lara non era minimamente intenzionata a prenderlo in giro. Anzi. Era incredibilmente seria.
-Perché mi stai fissando e non rispondi?-
-Perché non so cosa dirti.- disse leggermente lui cercando di temporeggiare, mentre cercava le parole giuste per risponderle.
-Uffa. Non è così, io lo so. Per una qualche ragione non me lo vuoi dire.- sbuffò Lara accomodandosi meglio sulla poltroncina. -E' come nei film per caso? Che se mi rispondi poi sei costretto ad uccidermi?-
-No!- disse il Dottore, sconvolto.
-E allora cosa?-
-...E' complicato.-
-Con te è tutto sempre molto complicato. Non vedo il problema.- ribatté la ragazza semplicemente.
Il Signore del Tempo si stropicciò gli occhi, togliendosi dalla testa l'immagine di lei che scompariva davanti ai suoi occhi, lasciando al suo posto solo un mucchietto di vestiti e biancheria intima.
-Ti prego, Dottore... Prometto che starò attentissima. Così capirò subito.- disse lei, credendo che fosse quello il problema per cui non le dava una risposta.
Lui prese un respiro profondo e iniziò l'ardua impresa che gli veniva richiesta.
-Lara... immagina che la tua Essenza sia a diretto contatto con il corpo, anche perché in effetti è così.- cominciò guardandola. -Beh... stiamo parlando dello Spazio! Non di un'essenza qualunque. E' così potente che lei sola potrebbe creare un intero Universo se le va.-
-Caaspita... Forte!-
-Già, è molto forte. Lo siete tutte e tre.- spiegò il Dottore. -Quindi non è assolutamente un problema ampliare il campo di teletrasporto ai tuoi vestiti, in modo che questi ti rimangano addosso.-
Lara corrucciò la fronte. -Vuol dire che se solo il campo si fermasse al corpo, io rimarrei...-
-Già.-
-...Forte!- concluse la ragazza con una risata.
-No!- disse sconvolto lui.
-Mh. Se lo dici tu... Allora la stessa cosa vale per Iris.-
Il Dottore annuì. -Ma non per Alex.-
-Beh, certo. Lei è la Materia!-
Il Signore del Tempo si voltò verso la consolle. Quel problema era ancora lì ad aspettarlo.
Allora lasciamolo aspettare ancora un po', si disse risistemando i tubi e i cavi nelle loro posizioni iniziali.
-Ma non la smetti mai di giocare con quei pulsanti?-
-Sì, infatti mi sono stufato.- rispose lui chiudendo uno sportello con il cacciavite sonico. -Mi è venuto in mente un bel posto in cui portarvi...-
-Davvero? Dove?- chiese Lara entusiasta.
Lui le sorrise. -Sorpresa!-
-Oh no, dai!-
-No, mi dispiace.- disse il Dottore incamminandosi verso uno dei corridoi del TARDIS per raggiungere Alex e Iris. -Non dirò una sola parola a riguardo.-
La ragazza gli trotterellò dietro, cercando dei modi per convincerlo, solo per sentire come lui declinava ogni volta l'offerta.


////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Note Autore:
Tempo: Mah. Fate voi. Io direi che si sta proprio bene.
Luogo: Quello che vedete lì sotto. Che poi è anche quello in cui il Dottore ha deciso di portare le tre tipette. :)


Il Sipario: ...frush... *Salve pubblico! :)*
             Frush... swish, swish... *Come state? Vedo che non c'è molta gente oggi. Tutti al mare, eh?*
             Swish, fruuush. *Il che è un gran peccato perché trovo questo capitolo strapitoso. >:(*
             Frush... *Sono rimasta sconvolta quanto il Signore del Tempo a scoprire che cosa passa per il cervello a delle umane con strani poteri.*
             Swish, frush! *Fortuna che sono un sipario! Qui non c'è molto a distrarti dal tuo compito: apri e chiudi. Apri eee.... chiudi.*
             Frush!! *Però ascoltare storie nuove, e non le solite repliche di tragedie noiose, mi è sempre piaciuto da matti! :D*
Il Tipo: Ehi, tu! ...Sì tu delle luci.
*Si avvicina uno strano soggetto, un po' curvo in avanti, con delle scarpe la cui suola sfugge al controllo della colla. Uno un po' schizzato, che ondeggia pericolosamente a destra e a sinistra quando cammina, sfidando con noncuranza l'equilibrio e la Forza di Gravità.*
Il Tipo delle Luci: UEI! Che bolle sulla brace?
Il Tipo: ...si dice "Che bolle in pentola". *incrocia le braccia* -__-#
Il Tipo delle Luci: ...uei! Non lo sapevo mica, eh!
Il Tipo: O_O Santo cielo, lavoro veramente con gente del genere. ...Sono appena tornato dalle vacanze e cosa vedo?
Il Tipo delle Luci: Cosa vedi?
Il Tipo: Vedo il Sipario muoversi da sola! >:( Non te ne sei accorto?!
Il Tipo delle Luci: *Guarda il Sipario frusciare e intrattenere un pubblico ridotto a uno stato vegetativo* Eh. E alora? ò_O
Il Tipo: MA COME "EH E ALORA"! >:( E' chiaro che ha qualcosa che non va!
Il Tipo delle Luci: *Fissa ancora un attimo il Sipario* Uuehi! Va che non è mica un problema che si muova! Guarda che lo so fare anche io!
*Inizia a farsi ondeggiare i capelli davanti alla faccia muovendosi tutto come uno Zombie paralitico.*
Il Tipo: D: *facepalm* ...vado a licenziarmi. Sono diventato troppo vecchio per questo mestiere. Mia nonna me lo diceva sempre! "Mai lavorare con gli artisti." mi diceva. "Portano solo rogne!"
*Ed esce di scena, borbottando assurdità sull'apicoltura e la vita di campagna.*
Il Tipo delle Luci: ...eh, ma va che tu vivi male, eh! *Da' uno sguardo al pubblico...* UUUEEHI!! *...e se ne va, nel fragore degli applausi della folla*

L'autrice si prende un angolino:
Campagna di Promozione Sociale - Messaggio di No Profit:
Dona l’8% del tuo tempo alla causa pro recensioni. Farai felice milioni di scrittori.
-Messaggio copiaincollabile in ogni angolo dello Spazio e del Tempo-




La storia è basata su fatti e personaggi creati e appartenenti alla BBC e a chiunque ne detenga i diritti. La storia non è scritta a scopo di lucro, ma solo per nostro puro diletto.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: Cinziart_96