Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
Segui la storia  |       
Autore: Therry_1984    25/08/2015    1 recensioni
Marzo 2015, Shinjuku. Ryo (detective di polizia) e Kaori (infermiera) sono fidanzati da quasi dieci anni. Il loro rapporto andrà in crisi quando un uomo che desidera vendetta (poichè il defunto padre poliziotto di Ryo ha ucciso il proprio, rapinatore di banca, moltissimi anni prima) ha progettato un piano astuto per fare soffrire Ryo cercando di separarlo da chi ama, cioè la sua fidanzata. Il malvivente architetterà l'omicidio della fidanzata di Mick, collega infermiere di Kaori ma innamorato di lei, cercando di far ricadere la colpa su di lui. Saeko, collega poliziotta di Ryo e innamorata di lui, ne approfitterà per allontanare i due fidanzati in modo squallido ed al di fuori di ogni morale, spingendosi oltre ogni limite. Nella storia sono presenti anche Hideyuki ed Umibozu (rispettivamente gestore della struttura per anziani dove lavora Kaori e coordinatore infermieristico). Ma c'è un altro personaggio in pista che mira al cuore di Kaori: Patrick Darcy, il suo avvocato. Come andrà a finire? Buona lettura a tutti.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Nuovo personaggio, Ryo Saeba
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: City Hunter, Altro contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap. 11 - NOI DOBBIAMO PARLARE (Seguito Cap. 8 e 9)

1 Aprile, ore 01:35
Ryo - Kaori


Era da poco passata l'una e mezza di notte.

Quando salì sul pianerottolo accendendo la luce del corridoio, davanti alla sua porta, seduto sullo zerbino fuori casa, un uomo a gambe incrociate e spogliato di quel abito elegante ma con i soliti vestiti casual-sportivi la guardava in tralice.

Il suo sguardo era... indefinibile. Fra il preoccupato e l'incazzato. Si guardarono a lungo quasi come due duellanti che aspettano che l'avversario estragga la sua arma per dare inizio al combattimento.

In quel momento le venne in mente la domanda che aveva fatto a quel ragazzo di poco prima:

"...Vorresti davvero sapere di che morte devi morire...?" Un po' di ironia ci voleva guardando gli occhi penetranti di Ryo con quell'aura così incazzata, ma che però il suo corpo trasudava quasi calma piatta. Ma Kaori sapeva che dentro lui stava bollendo rabbia maltrattenuta.

L'uomo si alzò in piedi quasi sovrastandola con la sua mole mentre lei si accingeva ad aprire la porta di casa. Fortunatamente era sana e salva. Si disse l'uomo sospirando di sollievo. Poi però non riuscì a non pensare al fatto che per ritrovarla avrebbe smobilitato mezzo mondo pensandola già in pericolo quando lei, invece tranquillissima, si faceva i cazzi propri in giro. E dall'odore che amanavano i suoi vestiti si capiva che era stata a prendersi un kebab. L'odore di curry misto a cipolla e salsa piccante erano ottimi indizi. Ok, andiamo avanti, si disse. Si ricompose e tirò fuori tutta la propria serietà misto ad ignoranza:

- Noi dobbiamo parlare. - Le tre parole dette col tono più inquietante che lei gli avesse mai sentito pronunciare da quando stavano insieme nonostante avessero litigato più volte nel corso di nove anni per vari motivi, che poi alla fine riconducevano tutti al suo lavoro da poliziotto.

- Avrò bisogno di un avvocato?! - Chiese lei quasi con ironia mentre apriva la porta ed entravano. E lei lo guardava in tralice per intuire i suoi pensieri. Ryo non le rispose neppure in quel momento ma quando furono nel salotto di Kaori lui le fece cenno di sedersi in modo poco gentile dicendo:

- Se fossi in te farei poco la spiritosa. Sei in un mare di merda, Makimura. -

Quando la chiamava con il cognome era... davvero... un brutto, bruttissimo segno.

Si voltò a guardarlo per capire che intenzioni avrebbe avuto nei prossimi minuti mentre lui si sedeva comodamente nel divano di Kaori a tre posti con penisola tenendo un certo distacco sia fisico che emotivo. Questo era inevitabile non notarlo. Alcuni minuti di silenzio intercorsero mentre lui si guardava attorno cercando di non esplodere subito e lei appoggiava la borsa in cucina e si toglieva le scarpe camminando a piedi nudi come amava fare. Si recò poi in cucina che non era separata dal salotto ed aprendo il frigo disse a gran voce:

- La vuoi una birra fresca? - Gli chiese Kaori e lui anche se avrebbe voluto dirle di tutto capì che forse un tacito momento di tregua non era male. Stavano insieme da nove anni, non avrebbe potuto e voluto mandare tutto alla malora nel giro di dieci minuti.

- Sì grazie. Hai anche qualcosa da mangiare? - Chiese Ryo. Il tono che percepì Kaori fu che lui era calmo. Sì ma, non per molto.

- Un panino col prosciutto ed un po' di gelato. - Rispose lei che immaginava che nemmeno lui avesse cenato.

- Va bene. - Rispose lui. Non sapeva come ma essere lì con lei lo faceva sentire un po' più rilassato. Alla fine ultimamente non si vedevano molto. L'ultima volta che avevano passato una serata insieme risaliva alla settimana precedente prima dell'incarico con Saeko in cui la sua Mini era andata quasi in reparto rianimazione. Poi aggiunse:

- Con un po' di ritardo... auguri. - Disse lui serio. E mentre lei giungeva con il piatto in mano del panino un po' riscaldato e la birra su un vassoio, le rispose:

- Vuoi che ti mandi a fanculo subito o dopo che hai digerito? - Disse lei seria. Ma Ryo decise di non rispondere e si alzò dal divano per prendere dalle sue mani il vassoio e aggiunse:

- Vai a farti una doccia, non ti ci si sta vicino con quell'odore. - Sprezzante come sempre, la guerra era cominciata. Si disse Kaori. Aveva ragione, aveva bisogno di una doccia, le ultime ore erano state terribili. E mentre lei gli lanciava uno sguardo infuocato, lui ribattè:

- Non ti preoccupare, non vado via. Resterò al tuo capezzale, Makimura. - Lo disse serio con cattiveria ma era ovvio che in quel momento non poteva che non essere così. Però Kaori pensò che ad ogni modo era sollevata: finalmente erano insieme. Anche se fra poco si sarebbero azzannati ma erano di nuovo "Ryo e Kaori", con le loro battute di spirito al limite dell'ignoranza. Pensava di averlo perso invece era ancora il suo Ryo che nonostante tutto quello che era successo era lì a discutere con lei. Forse se non ci avesse tenuto davvero non l'avrebbe aspettata rincasare.

Dopo dieci minuti lei tornò in salotto docciata, vestita e con la biancheria intima pulita sotto. Viva-Dio! Lui intanto aveva lavato il piatto usato e messo a gocciolare nel lavello. Le andò incontro, molto più rilassato, la prese di peso, la strinse a sè talmente forte che quasi Kaori non riusciva a respirare e le diede un bacio mozzafiato di quelli che ti fanno credere che resterai sempre emotivamente dipendente da un uomo così dannatamente passionale. In un orecchio le sussurrò:

- Mi dispiace di tutto. - Le disse stringendola e nascondendo il viso nell'incavo del suo. Poi si staccò. Lei lo guardò sognante ma poi lo sguardo di lui si fece subito scuro spezzando l'armonia.

- Kaori, dobbiamo parlare. - Una fitta di gelo le percorse il cuore ma si disse che era necessario.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart / Vai alla pagina dell'autore: Therry_1984