096. Tomorrow, too
E domani
"Non affannatevi dunque per il domani, perché
il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena",
Gesù, Discorso della Montagna
Quando questa sera Riza tornerà a casa, troverà il
suo fido Hayate ad aspettarla, scodinzolante, in attesa di essere portato fuori
per la passeggiata della sera.
Riza si toglierà la divisa e farà una doccia
veloce prima di scendere in strada con il cane al guinzaglio.
Lascerà la lampada dell'ingresso accesa, perché è
vero che le ombre scaturiscono dalla luce, ma teme più per ciò che può
nascondersi nell'oscurità.
Mangerà qualcosa fuori, in velocità e con poco
appetito, solo perché il corpo ha bisogno di sostentarsi. Una volta ha pensato
a come potrebbe essersi lasciarsi morire di fame... In ogni caso le paure del
domani (non per lei, per Roy!) le chiudono lo stomaco. Giocherà con le patate,
spostandole sul bordo del piatto con la forchetta, ossessionata dal pensiero
del Colonnello e del messaggio che oggi a pranzo ha cercato di passargli. Avrà
capito?
Tornerà a casa e chiuderà la porta d'ingresso con
il chiavistello, con l'illusione di lasciare i mostri fuori, dove non possono
raggiungerla. E quando la linea dello sguardo si alzerà sullo spioncino della
porta lo vedrà: un biglietto infilato nella fessura, ripiegato a metà.
Sfilerà il foglio e lo aprirà per leggere il
contenuto mentre l'angoscia si farà strada tra nervi e vene del suo corpo.
Visto che
ti mancava, ho provveduto a comprarti un vaso.
Penso che
i fiori diano il giusto tocco di colore alla stanza.
Chris
dice che le manchi, perché non passi a salutarla? Magari domani? Prima di cena
sarebbe perfetto. È un po' preoccupata per il bambino. So che solo tu puoi
confortarla a dovere.
Non t'inviterò
di nuovo a pranzo, perché so che rifiuteresti, ma spero che ricapiti di
mangiare assieme. Mi piace parlare con te.
Il tuo
fioraio preferito
Il sollievo spazzerà via l'inquietudine come una
sana brezza primaverile, perché lui sta bene e ha capito il suo messaggio. Riza
passerà i polpastrelli sulle poche righe vergate con la scrittura nervosa di
Roy, abbeverandosi di quelle parole come a una fonte. Lui sta bene e le chiede
di vedersi, lì dove sono sempre stati al sicuro, da Madame. Accetterà di
sicuro.
Quando finalmente riuscirà a sconfiggere la
tormenta di emozioni che la agitano, percorrerà i pochi passi che dividono
l'ingresso dalla cucina e sul tavolo troverà un tripudio di rose e altri fiori
colorati in un bel vaso blu di vetro. Sorriderà e si chinerà a raccogliere il
profumo, assaporando l'attesa dell'incontro di domani, ombre e inquietudini
abbandonate nell'angolo più buio della casa.
NOTA:
Ho racchiuso in una sorta di trittico gli ultimi tre themes. Passato, presente e futuro (anche nei tempi verbali della narrazione): tutto ruota intorno alla scoperta di Selim. Più rileggo quelle parti, più mi rendo conto di quanto doloroso sia che Roy e Riza non siano mai stati confermati canon. Nel mio cuore lo sono, altrimenti non avrei scritto 100 storie su di loro! E niente, se non mancano 4 themes e voi mi state innondando d'affetto e mi rendete una delle persone più felici sulla terra, quindi grazie!