Cristalli di sangue
21 luglio 2012 due
agenti della omicidi vengono assassinati, uccisi a sangue freddo nella loro
auto.
Due colpi in pieno petto ad entrambi e poi il nulla.
Un sospettato
ma le prove quasi inesistenti portarono ad archiviare il caso.
21 luglio
2027.
“Tom il capo ci vuole vedere” disse Lil al suo compagno.
“Un
nuovo caso!”
“Già” rispose lei amareggiata con lo sguardo perso nel
vuoto.
“Dobbiamo risolvere questo caso a tutti i costi” disse il capitano ai
due agenti.
“Oggi è il loro quindicesimo anniversario. Il 21 luglio 2012 due
nostri agenti vennero uccisi ed ora dopo tanto abbiamo un testimone e nuove
prove”.
“Veramente abbiamo una nuova pista?” Chiese col cuore in gola e la
rabbia a renderla vendicativa.
“Si tratta di...” domandò Tom, lasciando la
frase a metà per non riportare il passato nella vita di Lil.
“Si” sussurrò
appena Lil.
“Lil se non te la senti... lascerò il caso ad un' altra
squadra”
“No! Sarò io ad occuparmi di questo caso” rispose con impeto e
sbattendo le mani sulla scrivania...
Fece cadere il piccolo quadro che
immortalava i due colleghi 'scomparsi.'
Tom le adagiò la mano destra sulla
spalla sinistra quasi a volerla proteggere dalla crudeltà della
vita.
Raccolse il quadro tra le mani, guardò attentamente i due e chiedendo
chi fosse il testimone lo sistemò con estrema cura.
“E' un certo Jack
Smith”
“Dove possiamo trovarlo?” Domandò Lil curiosa.
“Verrà lui stesso a
parlarci, ha telefonato poco fa”
“Ma perchè non ha parlato subito? Perchè ha
lasciato trascorrere tutto questo tempo?” Chiese Tom fissando e sorridendo alla
dolce Lil.
“All' epoca dei fatti aveva soltanto nove anni, una madre
apprensiva gli impedì di testimoniare. Ma ora che sua madre è stato uccisa e voi
due avete risolto il caso due settimane fa... si sente in debito con il
dipartimento.
Il capitano guardò l' orologio “Sarà qui tra poco”
Un
giovane uomo apparve come d' incanto, era il testimone. Abiti molto eleganti non
lasciavano dubbi, si trattava di un uomo di successo.
Lil gli corse incontro,
porgendogli la mano “detective Lil e Tom Parker”
“Jack Smith, il testimone
codardo” disse volgendo lo sguardo sulla donna, splendida come sempre.
“Era
solo un bambino all' epoca dei fatti”Tom cercò di giustificarlo per quanto fosse
possibile...
“Già , ma questo non giustifica mia madre!” Sentenziò senza
esitare.
“Si accomodi e ci racconti” chiese Lil con la curiosità che s'
intrecciava con la paura.
“I ricordi sono ancora intensi, le immagini mi
tormentano ancora. I due agenti erano in auto, probabilmente stavano aspettando
qualcuno. Io giocavo con il mio cucciolo nel giardino di casa, quando una moto
si fermò davanti a loro, un uomo con un casco integrale sparò uno, due, tre,
quattro colpi a sangue freddo. Il cristallo dell' auto colmo di schizzi di
sangue, il rombo della moto lasciò dietro di se il silenzio che solo la morte
rende reale”
“Un momento... se l' uomo portava il casco integrale... come è
riuscito a scoprire chi fosse?” chiese Lil.
“Mi vergogno a dirlo, ma quell'
uomo... era mio padre. La notte stessa sgattaiolai fuori dal letto e corsi in
garage, volevo essere sicuro. La targa della moto non la ricordavo, ma vidi una
cosa, il giubbotto in pelle di mio padre era pieno di cristalli di sangue. Non
avevo dubbi era lui l' assassino.”
Anche mia madre sapeva, sapeva che mio
padre era un assassino. Ma non avrebbe potuto parlare per due motivi... Mia
madre soffriva di depressione, entrava ed usciva in continuazione dai reparti di
psichiatria. Altro motivo... mio padre era un poliziotto corrotto, le spese
mediche di mia madre ci avevano lasciato in miseria, così si mise a fare il buon
poliziotto di giorno e la notte il cattivo.
Credo avesse fatto un patto col
diavolo. I suoi colleghi, i corrotti sono finiti tutti in cella, ma lui
no.
Lui è sempre riuscito a farla franca. Ma ora è diverso, mia madre non c'
è più e lui non può più farle del male.”
“Cosa intende con farle del male?”
chiese Tom tutto preso dai dettagli.
“Mio padre sfruttava mia madre come una
maschera... Matrimonio perfetto, vita familiare normale, a quei tempi doveva
essere così per gli agenti. Ma in realtà mio padre era un bastardo, tradiva la
mamma, uccideva e maltrattava me.”
“Una cosa non mi è chiara... Perchè
uccidere gli agenti?” domandò Lil
“Perchè avevano scoperto il suo gioco,
sapevano dei corrotti, mio padre a quanto mi ha raccontato era l' ultimo
tassello dell' operazione. Una talpa del vostro dipartimento lo avvisò, un certo
Eduard King. Dopo aver ucciso i vostri colleghi uccise anche la talpa”.
“Dove
si trova ora suo padre?” Domandò Lil fuori di se dalla rabbia.
“Vive in
Francia ma tra qualche ora sarà a casa mia e voi lo attenderete lì. Voglio che
paghi per il male che ha fatto” Disse guardando la bellissima poliziotta.
Gli
tesero un' imboscata in casa di Jack e lo arrestarono. Lil avrebbe voluto
ucciderlo ma Tom la fermò... “Lil non puoi farlo, lascia che paghi, non
alleviargli le sofferenze.”
Lil abbassò l' arma dicendo “ ma lui ha distrutto
tutto”
“Pagherà per questo!” rispose Tom.
“Avanti uccidimi troia!” Esclamò
il killer...
“No, Tom ha ragione... sarebbe troppo facile per te! Dovrai
vivere il resto della tua vita pensando a quei cristalli di sangue, sono stati
loro a segnare il tuo 'futuro'
Il signor Mike Smith venne condannato alla
sedia elettrica per l' uccisione di nove agenti.
“Tom vieni con
me?”
“Andrei in capo al mondo con te Lil” disse posando le labbra su quelle
della donna.
“Voglio andare a salutarli”
“Ok” rispose Tom
“Il sole
stava calando, il cimitero era silenzioso come sempre... ma questa volta Lil
poteva renderli giustizia.
Tra le due tombe posò un mazzo di rose rosse ed un
biglietto con su scritto...
“Vi voglio bene Mamma e Papà.
Firmato
La vostra Lilian
Valens.
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