Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Loulou_24    28/08/2015    1 recensioni
Ammetto che è il classico cliché innamorarsi del migliore amico del fratello maggiore,giuro che ne avrei fatto volentieri a meno di questo amore impossibile se avessi potuto scegliere. Ma si sa, non si sceglie chi amare. O si? Io in ogni caso non ho avuto possibilità di scelta. E’successo e basta.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Poi mi ricordavo che durante lo scontro con Sam di stamattina avevo sentito cadere qualcosa dalle tasche  ma in quel momento ero decisamente troppo presa da lui per controllare cosa c’era ai miei piedi.
 
Con la fortuna che ho quel qualcosa che ho sentito cadere era sicuramente il mio telefono. Appurato che il mio iPhone era da qualche parte nel cortile della scuola iniziai a sentire il panico che cresceva e come se non bastasse sentii il boato di un tuono e come previsto grosse gocce d’acqua iniziarono a sbattere contro il vetro delle finestre della mia camera.
Anche se qualcuno non lo avesse notato in mezzo al prato e fosse ancora lì nel giro di 3 secondi sarebbe stato del tutto inutilizzabile. Presi comunque la borsa che avevo scagliato a terra appena arrivata in casa, presi un ombrello e uscii di nuovo di casa sperando in un miracolo.
Dopo 20 minuti di autobus, pioggia e gente decisamente troppo irritabile mi ritrovai di nuovo del cortile della scuola bagnata dalla testa ai piedi diretta verso il punto in cui mi ero scontrata con Sam.
Niente non c’era niente neanche lì. Anche se lo avessi trovato sarebbe stato sicuramente inutile.
Sconsolata mi diressi di nuovo verso casa mia con la prospettiva consolante degli esercizi di matematica e di inglese ad attendermi.
Arrivata a casa mi buttai sul letto cominciando ad elaborare una scusa da rifilare ai miei genitori per spiegare la mia totale idiozia,in fine, affranta, mi diressi verso la borsa presi libri e quaderni e iniziai a studiare china sulla scrivania.
La mia concentrazione però non durò molto, tra le pagine del libro di matematica trovai una foto di Rìan che avevo stampato qualche mese fa e nascosto lì sicura che nessuno avrebbe mai aperto il mio libro. Insomma quale persona sana di mente lo aprirebbe di sua spontanea volontà?!  Cominciai a fissare la foto completamente assorta. Il telefono di casa squillò, mi riscossi lasciando cadere la foto sul libro e mi precipitai a rispondere.
«Perché non rispondi al telefono?» Una voce contrariata ed agitata mi distrusse un timpano.
Lucy.
Iniziai ad immaginarmi  il suo dito accusatorio puntato verso il vuoto. «Lucy non me lo ricordare: ho perso il telefono a scuola stamattina.» Mi tornò in mente il mio iPhone disperso chissà dove ed emisi uno strano suono traducibile con “non ho voglia di parlarne”.
«Oh mi dispiace, lo hai cercato bene?» Ero decisa a togliermi il mio telefono dalla testa così liquidai la sua domanda per dedicarmi totalmente a lei. «Allora che volevi dirmi?»  anche se in realtà ero abbastanza sicura di sapere perche mi aveva chiamata.
«Non so cosa mettermi e devo incontrarmi con Daniel tra mezz’ora!»  disse tutto d’un fiato.
Avevo azzeccato: era qui per Daniel.
«Lu perché sei così agitata, è solo un caffè e lui mi sembra già pazzo di te!» Veramente non capivo il motivo di tutta quell’agitazione. Felice di aver trovato una scusa per abbandonare i compiti mi ributtai di nuovo sul letto con il telefono incastrato tra spalla ed orecchio. «Ti piace davvero Daniel, vero? ». ci fu qualche attimo di silenzio. «Si, so che ho detto la stessa cosa di almeno una 10 di ragazzi prima di lui ma questa volta è diverso, sento dei sentimenti più reali. » Sorrisi pensando a Rìan. La capivo perfettamente.
«Si vede,quando parli di lui hai uno sguardo diverso negli occhi. E in più non ti eri mai agitata tanto in vita tua per un semplice caffè.» Aggiunsi con una risata.
«Non è un semplice caffè! E’ un caffè con un ragazzo che mi fa impazzire.»
Guardai l’orologio e mi resi conto che restava poco tempo. «Muoviti! Dovresti già essere fuori di casa.» Lucy fece un piccolo urletto. «Megaaan. Ti prego aiutami. Che mi metto?!» Cercai di pensare al suo guardaroba «Ma non hai neanche un’idea?»
«No!» sentivo una nota di disperazione nella sua voce. «Ok ok tranquilla! allora..» Cerca di tranquillizzarla. « Lu metti un paio di jeans come ti ho detto stamattina e una canottiera carina magari sexy ma non troppo.»   Attesi che riflettesse fissando dal letto  il libro di matematica sulla scrivania davanti a me che mi guardava con aria di sfida. Dannato libro! Non mi sentirò in colpa perché ti sto trascurando. Sappilo!  «Si. Mi piace e comunque è troppo tardi per pensare a qualcos’altro.»
«Perfetto. Muoviti.»le risposi velocemente « e buona fortuna» aggiunsi. «Grazie mille. Ti adoro!» mi salutò alla svelta e riattaccò. Lasciai il telefono di casa sul letto e mio malgrado tornai ai miei compiti lasciati sulla scrivania praticamente intatti. Va bene libri, questa volta avete vinto voi ma la prossima volta rimarrete nella borsa a marcire!
 La foto di Rìan ancora posata lì. La presi e la misi davanti a me per cercare di convincermi almeno un po’ a restare a studiare sulla scrivania.
Finsi di aver studiato abbastanza e decisi di alzarmi per andare a danza. Lasciai un biglietto ai miei nella speranza che non mi chiamassero al cellulare.
Iniziammo con il solito riscaldamento delle gambe, del collo e delle braccia poi subito qualche diagonale di giri vari. Al momento delle prove della coreografia mi immaginai,  come al solito che Rìan fosse lì a guardarmi, mi aiutava a metterci più passione nei passi e ad impegnarmi di più. Nei momenti in cui sbagliavo mi consolavo  pensando che per fortuna non era presente per davvero. Probabilmente ora ero con Rosalie a fare tutt’altro tipo di attività sportiva. Feci questo pensiero durante un semplice giro, il che mi portò a finire rovinosamente a terra.
«Megan! Fai attenzione.»  La mia insegnante si avvicinò per spiegarmi cosa avevo sbagliato in quel giro ma ero piuttosto sicura che la posizione delle mie braccia non c’entrava nulla con quella caduta, so come si fa un dannatissimo piquè. Il problema lo chiamerei più “incapacità di fare movimenti durante una crisi di gelosia.” Maledissi Rosalie per la millesima volta da quando l’avevo conosciuta e continuai la lezione cercando di tenere sia lei che Rìan fuori dai pensieri.
La lezione finì in fretta. Si sa: il tempo vola quando si finisce a terra! Non era così il detto vero?
Di solito finita la lezione mi sento sempre stanca ma appagata, questa volta la lezione di danza invece di rilassarmi mi fece innervosire ancora di più. Avevo sbagliato ogni passo e questo mi aveva fatto infuriare non poco. Quando un movimento non mi viene è la fine, mi innervosisco e sbaglio tutto il resto.
Rimasi un po’ nello spogliatoio a chiacchierare con le mi amiche poi ci dirigemmo tutte verso casa.
Entrai con l’idea di farmi una bella doccia rilassante e sperai di riuscire ad evitare ogni componente della mia famiglia.
«Ciao, sono a casa»
Qualcuno mi rispose distrattamente. Bene almeno per l’obbiettivo “evitare la famiglia” potevo stare tranquilla. Lasciai tutto all’ingresso e mi avvicinai verso il bagno per la mia doccia rilassante. Ovviamente prima di entrare in bagno ebbi l’istinto di cercare il mio telefono per mettere un po’ di musica mentre facevo la doccia ma mi resi conto quasi subito che non avrei trovato nessun telefono. Accidenti a Rìan. Come fa a condizionare la mia vita così tanto?! Se non fosse stato per lui non avrei dovuto inventare scuse con Lucy, lei non mi avrebbe spinta verso Sam e io non avrei perso il telefono scontrandomi con lui. Sbattei la mano contro la porta ma mi feci solo male. Avrei dovuto saperlo! Anni di film non mi hanno insegnato nulla? Quante volte il protagonista arrabbiato sbatte il pungo contro la porta e si fa male. Accidenti a Rìan. Di nuovo.
Ora la doccia calda era tutto quello di cui avevo bisogno. Ti adoro doccia.
15 minuti dopo mi sentivo molto meglio. Uscii dal bagno e una nuvola di vapore mi seguì fuori. Entrando in camera mi spaventi vedendo la figura di mia madre piegata verso la scrivania.
«Mamma mi hai spaventato. Pensavo non ci fosse nessuno»
A quanto pare anche lei pensava di essere da sola perché quando parlai sussultò.
«Meg mi hai fatto paura!» Si ho notato…ok ora puoi andare vorrei della privacy. «Che c’è mamma?»
Mi fece un mezzo sorriso complice.
«Stavo mettendo un po’ a posto e ho trovato questa sulla scrivania.» Tra pollice e indice teneva la foto di Rìan che fino a qualche ora fa stavo fissando con gli occhi a cuoricino. Merda!
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Loulou_24