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Autore: Pietraombra    30/08/2015    9 recensioni
Emma, una normale sedicenne con un sogno nel cassetto: essere qualcuno nel mondo.
E per far sì che questo avvenga, sceglie una via piuttosto difficile, cantare.
Mika, pop-star di fama internazionale, riuscirà a far avverare i più profondi e nascosti desideri della ragazza? E se, durante la permanenza nel loft di XFactor, qualcosa tra loro cambiasse irrimediabilmente?
Le loro vite saranno ancora le stesse?
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CIAO! Questa è la mia prima ff su Mika e la mia prima long in assoluto, quindi siate generosi e lasciatemi critiche, suggerimenti e consigli! :D
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Morgan, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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In fondo troverete l'angolo autrice come sempre, anche se questa volta sarà un po' diverso... comunque volevo dire che le due canzoni che Emma canterà si chiamano "Kissin U" di Miranda Cosgrove e "Make it in America" di Victoria Justice :) enjoy!







LA FIN(AL)E, FINALMENTE!

 

 

 


Avevo passato una settimana così movimentata che non mi ero neanche resa conto di quello che avevo fatto!
Uscii di corsa dalla sala di registrazione e mi fiondai nello Starbucks di fronte per ordinare un bel Frappuccino al cioccolato con tanta panna sopra: fortunatamente ero riuscita a trovare a Los Angeles uno studio che mi ricordava i bei vecchi tempi di Milano, quando io e Mary abitavamo insieme nell’attico di Piazza Duomo.
Mary alla fine era incredibilmente riuscita a entrare a Princeton e se la stava cavando discretamente bene da quanto mi diceva: ormai ci sentivamo poco, abitando ai lati opposti degli Stati Uniti e avendo sempre tanti impegni, ma la nostra amicizia era più forte che mai! Restava comunque il fatto che vederla era un’occasione più unica che rara, e quando succedeva mi emozionavo sempre, forse anche più di quella volta che la trovai seduta a terra come una barbona sotto la casa di Analize.
Ma Analize che fine aveva fatto? Dall’ultima volta che l’avevo vista, ne aveva fatta di strada! Dopo la delusione di XFactor aveva capito che il suo vero sogno era cucinare e così, dopo aver frequentato tutti i corsi di cucina che questo mondo poteva metterle a disposizione, era riuscita ad avere un programma televisivo culinario su Italia Uno. Inutile dire che ne era veramente soddisfatta! E io di lei! Ma non  era l’unica di cui ero orgogliosa: Lorenzo era riuscito a vincere XFactor e a guadagnarsi un rinomato posto nella musica italiana, partecipando anche a Sanremo; Emilie girava l’Italia con il suo gruppetto blues, le avevo promesso che un giorno sarei andata a sentirla.
Per quanto riguardava XFactor, Morgan aveva ragione: ero riuscita a trovare la mia strada anche senza essere arrivata in finale. E adesso, grazie al mio secondo album, mi stavo preparando al mio primo Tour Mondiale. Se me l’avessero detto due anni addietro, non ci avrei creduto minimamente! E, secondo i miei produttori, non era mai accaduto che una diciottenne riuscisse a fare così tanto successo in così poco tempo! Potevo ritenermi decisamente fortunata. Certo, quanto Ariana Grande.
Il cellulare vibrò nella tasca posteriore dei jeans rossi che portavo quel giorno e quasi mi fece spandere tutto il Frappuccino sul tavolo.

Ciao Emma! Come stai? È da un mucchio di tempo che non ci sentiamo: ci vediamo un giorno? Comunque, sta per uscire il mio primo cd e mi piacerebbe se mi dessi un parere :) -Ila

Aveva ragione: la mia ultima conversazione con Ilaria risaliva almeno a sei mesi fa! Dopo essere uscita dal loft di XFactor eravamo rimaste in contatto e mi aveva detto che, pur continuando a studiare, si sarebbe messa a cercare lavoro. Purtroppo nessun produttore italiano si fidava così tanto di una ragazza sedicenne da lasciarle carta bianca come lei voleva, o per meglio dire pretendeva. Le avevo più volte suggerito di trasferirsi in America come avevo fatto io, dove tutti prendono le cose un po’ più alla leggera e spassandosela di più, ma non voleva lasciare la sua famiglia così presto. Adesso finalmente anche lei aveva compiuto diciotto anni!
E stava già per lanciare un disco!

Ciao Ila! Sono felice di risentirti! Prima o poi ritornerò in Italia e ti verrò a trovare, promesso! Comunque, se vuoi mandarmi i singoli la mia e-mail è la stessa di due anni fa! <3 –Em

Inviai il messaggio e, buttando il bicchierone di carta ormai vuoto nel cestino, uscii dal bar.
Los Angeles era bella anche quando il tempo non era dei migliori, ma in quel momento avrei di gran lunga preferito essere a Milano!

Boia! Allora, c’ho da inviarti tutto e non dimenticarti di farmi critiche costruttive! Ci vediamo –Ila




Arrivai a casa intorpidita dal freddo pungente che avvolgeva la città quel giorno. Il che era insolito visto che Los Angeles è la città del sole e dei ragazzi alti e riccioluti che se ne vanno in giro per strada in costume!
Ma a proposito di ragazzi alti e riccioluti… Da quando XFactor 8 era finito, avevo perso tutti i contatti con Mika. Era stato un duro colpo per me, soprattutto dopo aver passato due intensi mesi a lavorare fianco a fianco e a provare… quello che avevamo provato. Così avevo deciso di staccare da tutto e da tutti e di allontanarmi il più possibile da Milano. E che città avevo scelto? Ma quella in cui Mika registrava molti dei suoi inediti, ovviamente!
Il cellulare vibrò ancora e, pensando fosse di nuovo Ilaria, risposi velocemente.
-Ciao Ila! Che succede?- esclamai.
-Ila? Ma io sono Ale!- mi fece presumibilmente sorridendo una voce maschile dall’altra parte.
-Ale? Alessandro Cattelan? Quell’Ale?- risposi sconvolta. Troppe sorprese in un giorno solo.
-Si, esatto! Da quanto tempo non ci sentiamo!- Eravamo rimasti in contatto anche dopo XFactor, come avevamo fatto io e Ilaria, come fanno solo i veri amici.
-Si, da tantissimo tempo! Ma come mai ti fai sentire?- chiesi.
-Ti volevo fare innanzitutto I complimenti: ho sentito che farai un Tour mondiale!- esclamò. Sembrava felice, molto felice.
-Si, proprio così! E una tappa la fisserò sicuramente a Milano, così passerò a salutarvi tutti!- dissi contenta dell’idea che mi aveva indirettamente suggerito Ilaria.
-Che bello! Ma… mi stavo chiedendo… Che ne diresti di passarci a trovare prima di quella data?- Che cosa?
-In che senso?-
-Vuoi venire a presentare il nuovo album e il Tour alla finale di XFactor10?- sembrava mi stesse implorando. Qualcosa mi puzzava... E non era solo perchè dovevo ancora buttare gli avanzi di sushi della cena della sera prima! Che cosa c’era sotto?
-Ma… con così poco preavviso? Siamo già a dicembre, quando farete la finale?-
-Il prossimo giovedì, cioè… Ehm… Domani…- quasi sussurrò lui.
Rimasi spiazzata dalla risposta che mi aveva dato: c’era veramente troooppo poco preavviso! Come avrei fatto a trovare un volo? E per la canzone? Cosa avrei portato che rispecchiasse tutto l’album? Senza contare i costumi, la base, la coreografia, gli effetti, la preparazione psicologica! Non erano cose da poco!
-Senti, lo so che è veramente tardi, ma ti prego, sei la mia unica speranza: avevamo chiamato Katy Perry con il suo nuovo singolo ma lei all’ultimo momento ha disdetto per malattia e ora io mi ritrovo senza un ospite d’onore e con un quarto d’ora di nulla più assoluto sul palco. Così, in un momento di sconforto, sono capitato sulla tua pagina Twitter e ho letto del Tour. E mi sono detto “perchè non invitarla? Alla fin fine, è una di noi!”. Quindi adesso sono qui a implorarti di venire e di risparmiarmi una epocale figura di merda davanti all’Italia e il possibile licenziamento- finì lui, probabilmente pensando che non avrei risposto positivamente.
Iniziai a ridere a crepapelle: non l’avevo mai sentito così agitato!
-Per me va bene, ma devi trovare un modo di convincere il mio agente! I miei occhi da cucciolo su di lui hanno smesso di funzionare circa un anno fa!- riuscii a rispondere infine.
-EMMA! GRAZIE, SEI LA MIA SALVEZZA!- mi urlò lui attraverso il telefono, tanto che dovetti allontanarlo dall’orecchio. -Stai tranquilla, organizzo tutto io: il tuo aereo parte alle 5.30 di mattina da Los Angeles (sei una star mondiale ormai, sarai abituata a orari folli giusto?) e hai le prove in studio verso le otto! Mi hai veramente salvato! Ci vediamo domani!- e riattaccò.
Ora si che mi ero cacciata in un bel guaio!
Mi buttai sul divano, decisa a controllare le mail prima di andare a preparare la valigia, e aprii la casella di posta: due nuovi elementi.
Due? Forse tutta la musica di Ilaria non stava in una sola?
Aprii il file più pesante e, collegandomi al Wi-Fi di casa, iniziai a scaricare le canzoni della mia amica, che dai titoli sembravano molto in suo stile.
Poi cliccai sul secondo nuovo oggetto e ne rimasi positivamente sconvolta: c’era un foglio con tre biglietti aerei da stampare, LAX-NYC, NYC-Zurigo e Zurigo-Milano, le misure del palco del Forum di Assago, la durata massima che la mia esibizione avrebbe potuto avere e il nome dell’hotel che mi avrebbe ospitato per quella sera.
Mi misi a ridere pensando al tanto lavoro andato perduto se avessi dato una risposta negativa ad Ale. Quell’uomo non avrebbe mai smesso di stupire, parola di pop star!




Milano, ore 19.56

Dire che il viaggio in aereo era stato stancante era un eufemismo! L’unico vantaggio di quel tragitto a poco preavviso era che praticamente nessuno ne era a conoscenza: niente paparazzi e fan all’atterraggio, niente pupazzetti con numeri di telefono sul parabrezza dell’auto.
Non che i fan mi dessero fastidio, anzi li adoravo, erano tutto quello che avevo sempre sognato, ma alle volte erano davvero troppo asfissianti!
Scesi dal taxi che mi era venuto a prendere all’aereoporto e, aspettando che il mio agente Andreas scaricasse il bagagliaio e pagasse l’autista, rimasi a guardare la magneficenza e la grandezza del Mediolanum Forum di Assago, dove ogni anno si disputava la finale di XFactor, quella a cui io non ero mai riuscita ad arrivare. Sentivo già crescere l’ansia dentro di me: certo, mi ero già esibita lì una volta, quando avevo partecipato all’apertura di un concerto di Taylor Swift, ma arrivare a quella finale tanto sognata era totalmente diverso!
-Can you help me, miss pop star?- mi disse Andrew ironicamente.
-Oh sorry!- esclamai divertita, vedendolo in parecchia difficoltà. Due grandi borsoni viola gli pendevano dalle mani, mentre una valigia rosa e una bluette erano in bilico sulle due braccia. Presi le sacche cercando di non cadere dai tacchi neri che avevo deciso di indossare e finalmente entrammo nel forum: quel posto trasudava magia da ogni poro! L’immenso palco e le mille luci mi facevano già sentire un’insignificante formichina. Ma… C’era qualcuno che stava provando! Avvicinandomi di poco al palcoscenico capii subito chi fosse: Morgan. Quei capelli argentei e la giacca stile 1800 non erano facilmente confondibili! Strano, avevo letto su internet che per XFactor9 aveva deciso di mollare… Avrei chiesto spiegazioni ad Ale più tardi, adesso dovevo assolutamente cambiarmi e provare!
Raggiunsi i camerini facendomi guidare da un tecnico e, una volta arrivata notai con piacere che c’erano ancora le foto/poster attaccate alle porte dei giudici: Morgan, Mara Maionchi, Fedez e… Mika. Già… Come sarebbe stato rivedere Mika? Mi avrebbe detto qualcosa? Mi avrebbe riconosciuto, innanzitutto? Avrei dovuto parlargli prima dell’inizio del Live di quella sera? E se si, cosa avrei dovuto dirgli? Di sicuro “Ciao Mika, ora sono maggiorenne e sono una pop star internazionale come te, sposiamoci!” non sarebbe stato proprio appropriato. Chissà se pensava ancora a me qualche volta, se provava ancora quello che aveva provato due anni addietro. Che non erano pochi.
Mi ripromisi di pensarci più tardi ed entrando nel mio camerino mi infilai nel vestitino viola a pizzo che avevo portato per l’occasione. Certo, avrei potuto fare di meglio se sono Ale mi avesse avvertito con almeno due giorni di anticipo!
-Ciao Emma!- mi girai e vidi una Alessandro Cattelan tutto tirato a lucido nel suo smoking nero e bianco. Ed ecco che quando parli del diavolo, spuntano le corna! E poi avrebbe potuto bussare: sarei anche potuta essere nuda per quanto ne sapeva lui.
Gli corsi incontro e lo abbracciai il più stretto possibile: dio, quanto mi era mancato! Il suo profumo inconfondibile mi invase i polmoni, mentre lui, riprendendosi dallo shock iniziale, ricambiò l’abbraccio, sussurrandomi all’orecchio che ero diventata bellissima.
-Ah, così quando ero una concorrente non mi consideravi bellissima?!- esclamai fintamente arrabbiata staccandomi da lui e uscendo dal camerino saltellando contenta.
Lui arrossì leggermente e preferì non rispondere.
-Andiamo sul palco: devo provare, io!- dissi poi per rompere il silenzio imbarazzato, prendendolo per mano e trascinandolo su per le scale.
-Hi again, Andreas!- sorrisi di sfuggita al mio manager seduto in platea a scribacchiare qualcosa su un foglietto, salendo finalmente sul palco della finale.
Era una bellissima sensazione: forse perchè era un palco importante? Forse perchè desideravo essere lì dai tempi di XFactor? Non lo sapevo nemmeno io.
Presi il microfono e, dando il via al dj con la mano, iniziai a cantare.
Provai gli spazi e la coreografia accennando i movimenti e cercando di capire come sarebbe stata vista da fuori. Non mi sarebbe servita a niente una prova fatta bene se non sapevo quanto terreno avevo a disposizione!
Finii e, notando che Andreas mi stava guardando storto, dissi –La rifaccio!- al microfono. Probabilmente lui non capì una parola di quanto avevo detto: eppure avevo così tante volte cercato di insegnargli l’italiano!
Questa volta mi impegnai a dare il meglio di me, a far uscire la vera essenza della canzone: volevo che quella sera il pubblico si emozionasse come quando l’avevo fatto io scrivendola.
Andreas mi diede l’ok mostrandomi I pollici all’insù e Ale si baciò il palmo della mano e ci soffiò sopra, facendo finta di mandarmi qualcosa.  Al che il mio manager lo fulminò con gli occhi e non potei fare altro che lasciarmi andare alle risate: quei due sembravano già Stanlio e Ollio, e si erano appena conosciuti!
Mi sedetti a ridosso del palco, con le gambe a penzoloni, e chiamai Ale per farmi scendere.
-Andiamo a mangiare qualcosa?- chiesi mentre ero ancora in aria. Me lo ricordavo meno muscoloso.
-Sei fuori di testa?! Tra meno di mezz’ora inizia la diretta! Non vorrai rischiare di vomitare tutto mentre canti?- esclamò lui come se io avessi appena detto chissà cosa.
-Grazie, tu sì che sai come si tranquillizzano le persone…- biascicai.
Avevo affrontato palchi più grandi e più importanti di quello, per non parlare dell’apertura del Capodanno a New York, ma non ero mai stata così in ansia prima di allora.
Dopo aver salutato il mio eroe Gerry Scotti, che scoprii poi avrebbe condotto l’Extra Factor, corsi in camerino per truccarmi e pettinarmi. Mi ero completamente dimenticata che non avevo neanche un filo di mascara in faccia!
Per fortuna Andreas mi ricordò che truccatori e parruchieri erano lì proprio per quello, così mi affidai alle loro mani esperte. Stavo già andando el pallone.
Ma cosa avrei fatto senza di lui? Lo adoravo.
Rientrai in camerino a Live già iniziato con i capelli raccolti in uno chignon alto molto elegante e un trucco leggermente troppo pesante per i miei standard, ma che faceva assolutamente scena.
-You are after the next, honey. Are you ready?- amavo quando mi chiamava dolcezza: mi dava l’impressione di avere di nuovo un padre vicino a me.
-Yeah! I got this!- esclamai sicura agitando la mano stretta a pugno in aria. Ero elettrizzata all’idea di presentare un mio singolo e il mio Tour mondiale sul palco del Meduolanum Forum di Assago durante la Finale di XFactor! O forse stavo solo scambiando la parola “elettrizzata” con “terrorizzata”.
Percorremmo il lungo corridoio che dai camerini portava al backstage e ci ritrovammo dietro le quinte, dove l’agitazione era alle stelle.
-Grazie Sarah, e dopo l’esibizione dell’inedito della concorrente con codice 03, vi ricordo che avete ancora un po’ di tempo per votare il vostro cantante preferito! Ricordate che ora più che mai i ragazzi hanno bisogno del vostro sostegno! E adesso, in super esclusiva, voglio un grandissimo appluso per una ragazza che pur non vincendo questo programma, ha avuto un incredibile successo planetario. Vincitrice di un World Music Award, un American Music Award, best female artist 2016, un album doppio disco di platino e svariate nomination ai Grammys, signore e signori, ecco a voi… Emma!- sentii urlare letteralmente al microfono Ale, che si fiondò dietro le quinte a darmi un veloce in bocca al lupo prima di scappare verso i camerini insieme a un’orda di collaboratori. Mi lisciai la corta gonna del vestito mentre la base della canzone partiva. Sentii un sacco di gente urlare delirante: anche se era un album nuovo, migliaia di persone sapevano già le mie canzoni. Come avrebbe detto Ilaria in questo caso, boia!
Entrai camminando, iniziando a cantare la prima strofa, il microfono pericolosamente vicino alla bocca.

Got a one way ticket down a 2 way street
Got the wind in my hair and there’s dust on my feet
I’m just trying to make it in America

Only thing to my name is an old t-shirt
Faded 1985 from a Stones’ concert
And I’m dying to make it in America

And I’m singing the words to my favorite song
With the rag top down and my glasses on
And I’m driving straight through America

Osservai la situazione al tavolo della giuria: Morgan era in piedi dietro alla sua sedia e alzava le mani al cielo sorridendo esterrefatto; Mara guardava alternativamente me e Morgan ridendo; Fedez mi sorrideva dolcemente, come a partire al primo Live aveva sempre fatto. E Mika? Mika aveva il volto semicoperto dai palmi delle mani, ma anche dal palco potevo vedere che aveva gli occhi lucidi. A quanto pareva neanche loro sapevano che avrei cantato.

I wanna taste the sun
Cause baby I’m born to run
I got a feeling that I’m not the only one

I wanna show some skin
Yeah baby I need the ocean
And you can’t stop me now I’ve got my heart in motion
I want to make it in America
Make it in America

Il pubblico era in delirio: la maggior parte dei ragazzi presenti in sala cantava la canzone con me, mentre I restanti saltavano su e giù come dei babbuini (in senso affettuoso, ovviamente). Sembrava di stare a un mio concerto e non a un trasmissione televisiva. Ero veramente diventata così famosa nel giro di soli due anni?

I can feel the sweat dripping down my face
I can hear my heart as it starts to race
Yeah sometimes this world’s such a lonely place
If I just push on I know that

I wanna taste the sun
Cause baby I’m born to run
I got a feeling that I’m not the only one

I wanna show some skin
Baby I need the ocean
And you can’t stop me now I’ve got my heart in motion
I wanna make it in America
Make it in America

Finii di cantare e il pubblico urlò ancora più forte, se possibile. Ringraziai tantissimo i ballerini che erano riusciti a imparare una coreografia, seppur non complicata ma sempre da quattro minuti, nel tempo in cui io ero in aereo e corsi incontro ad Ale, mentre lui entrava sul palco. Mi sorpresi però di non vedere Giò: evidentemente la sua carriera lo aveva portato da un’altra parte.
-Ed ecco a voi, la bellissima e bravissima Emma!- esclamò lui abbracciandomi e sospingendomi verso il centro del palco.
Mi passò il microfono e quasi lo feci cadere da tanto ero emozionata.
-Buonasera a tutti…- dissi elettrizzata, venendo di nuovo ricoperta di grida. -Sono veramente felice di essere qui quest’oggi! Finalmente ho avuto anche io la mia Finale di XFactor! Certo, non nel modo in cui mi sarei aspettata, ma non importa: questo è anche meglio! Comunque, volevo ringraziare moltissimo i miei fan italiani, che sono stupendi, tutto il mondo dietro le quinte, i tecnici, i parrucchieri, i truccatori… Gerry Scotti, che io adoro da sempre e te Ale, senza di te questo programma non potrebbe davvero esistere: ci metti un impegno mostruoso, anche se sembra che non faccia niente! Grazie mille a Taia_Girl, alla mia Susi, a Birillo91, a lovelymika, a laFangirl, a carota26, a serenina romano, che sono solo alcune delle persone che hanno arricchito la mia vita, riempiendola di creatività e colore!
Ringrazio anche Fedez, anche se ai Bootcamp non mi aveva scelta, e spero di avergli fatto vedere di che pasta sono fatta! Poi Mara… Che dire di Mara: nell’ottava edizione era la conduttrice dell’Extra Factor…- mi avvicinai al tavolo dei giudici e abbracciai prima Fedez e poi Mara Mamma Maionchi.
-Morgan… Morgan si spiega da solo! Comunque grazie a te ho capito che la musica non è una, ma sono tante sfaccettature differenti che formano un’arte… E poi- avevo paura di dirlo. Avevo una fottutissima e insensata paura di pronunciare il suo nome! -…infine Mika, senza il quale non sarei qui adesso e non avrei mai potuto portare la mia musica in giro per il mondo: ci sarebbe un mondo di cose da dire… Lui ha sempre creduto in me, mi ha sempre ascoltata e capita come nessuno mai. E per questo gli sono veramente, veramente grata- finii con le lacrime agli occhi.
Il ricciolo invece stava per inondare l’intero forum.
Aggirò il tavolo dei giudici e mi abbracciò forte, quasi togliendomi il respiro.
-Emma…- sussurrò al mio orecchio, affondando il viso nell’incavo del mio collo. Mi prese per la vita e mi sollevò in aria, come fece quella volta in cui stavo per finire in ballottaggio.
Risi sorpresa da quel gesto, e allacciai le mie braccia al suo collo.
-Mi sei mancato…- biascicai con le labbra vicino alla sua guancia morbida. Restammo in quella posizione per circa trenta secondi, ripromettendoci di vederci alla pausa nel backstage.
Riaquisii stabilità sui tacchi e salutai con un’ultimo sguardo la giuria, ritornando da Ale.
-Ora però vorremmo sapere un tuo parere sui concorrenti di XFactor di quest’anno! Ragazzi, venite qui sul palco!- esclamò allora lui al microfono.
Sentii lo sguardo preoccupato di Andreas su di me, ma mi decisi a ignorarlo: maniaca del controllo quale ero, durante la traversata dell’oceano mi ero scaricata tutte le esibizioni dei quattro finalisti. Giusto per essere informata, in caso di situazioni come quella.
Sorrisi quando vidi i giudici alzarsi dalle loro poltrone e affiancare i ragazzi, che si torcevano le mani dall’ansia. Solo Fedez rimase seduto: dopo la botta di fortuna con Lorenzo e Madh, le cose a quanto pareva non erano andate per il meglio. Risi sotto I baffi e mi concentrai sui concorrenti di quell’anno.
La ragazza, presuminilmente diciassettenne, che aveva cantato prima di me era stata affiancata da Mara, che sorrideva guardando davanti a sé.
-Devo dare dei pareri, giusto?- Ale mi annuì. –Allora… Inizierò da Sarah, che se non sbaglio ha cantato prima di me!- la mora annuì vigorosamente. Sembrava molto emozionata.
-Mi piace molto il tuo modo di porti, e anche la tua canzone è molto profonda!- esclamai. Poi, avvicinandomi al suo orecchio, sussurrai –Ma attenta ai vibrati: se li farai più corti, la canzone risulterà ancora più particolare!-
Lei mi sorrise riconoscente: era così bello aiutare le persone.
-Tu sei… Chiara, giusto?- la ragazza vicino a Morgan sorrise. Doveva per forza essere degli Over. –Questo nome in passato ha portato fortuna, in quanto nella sesta edizione Chiara Galiazzo ha vinto il programma e ha duettato con uno dei migliori artisti anglo-libanesi del mondo!- mi girai verso Mika, che arrossì di colpo. –Mi piace metterlo in imbarazzo- dissi rivolta al pubblico, che rise.
-Comunque la tua voce è pulita e potente e, avendo avuto Morgan come coach, puoi stare certa che troverai presto la tua via!-
Sorrisi e, guardando chi mi era rimasto, mi sorpresi a vedere Mika con un Under Uomini.
-Tu… Tu sei Alex! Mi hai colpito molto, non solo con la tua voce, ma anche per la portata delle tue esibizioni: potrei rubarti qualche idea per il Tour…- dissi. Poi, prendendolo per mano, lo portai al bordo del palco.
-Ma senti… Mika è cattivo?- chiesi ridendo e porgendogli il microfono. Lui, colto di sorpresa, si girò in cerca di conferma, ma poi rispose negativamente.
-Quindi non è stato mai, neanche un po’ severo?- chiesi sorpresa. –Mika! Diventando vecchio diventi anche una pappa?!- esclamai facendo ridere tutto il pubblico e guadagnandomi una linguaccia dal riccio.
-Emma!- esclamò Ale, cercando di riprendermi tra le risate. –I ragazzi però hanno una sorpresa per te!- disse poi, recuperando un po’di contegno.
Io e i giudici lo guardammo straniti.
Una base familiare partì dalla regia, e io mi sorpresi a ridere dall’emozione, coprendomi la bocca con una mano.

Sparks fly, it's like electricity
I might die when I forget how to breathe
You get closer and there's nowhere in this world I'd rather be
Time stops like everything around me is frozen
And nothing matters but these few moments when you opened my mind to things I've never seen


Guardai Mika: chissà se aveva capito che avevo scritto quella canzone pensando a lui.
Afferrai il microfono e aspettai il ritornello.

Cause when I’m kissing you my senses come alive
Almost like the puzzle piece I’ve been trying to find
Falls right into place you’re all that it takes
My doubts fade away when I’m kissing you

Avanzai insieme ai ragazzi: erano veramente bravi!

When I’m kissing you it all starts making sense
And all the questions I’ve been asking in my head
Like, "Are you the one? Should I really trust?"
Crystal clear it becomes when I’m kissing you

Li abbracciai uno a uno, tra gli applausi scroscianti e le grida del pubblico, con le lacrime agli occhi.
-Emma, signore e signori!- esclamò Ale, mentre salutavo la gente con la mano e uscivo dal palco.
Corsi incontro a Andreas e gli saltai in braccio: lui ci era abituato, facevamo così a ogni fine esibizione.
-You were amazing, baby!- esclamò a voce troppo alta, facendo sì che tutte le persone intorno a noi lo sentissero.
Vidi Mika sorridermi dal backstage.
Non mi ero neanche accorta che Ale avesse mandato la pubblicità.
Mi avviai quindi speditamente tra le braccia che in quel momento volevo di più sulla mia vita.
-Michael Penniman!- esclamai, prima di fiondarmi letteralmente su di lui.
-Emma…- sussurrò lui nell’incavo del mio collo. Il suo profumo caramellato invase i miei polmoni, e solo in quel momento mi accorsi di quanto mi era mancato. Assaporai ogni momento di quell’abbraccio, ogni sfumatura, come se dovesse essere l’ultimo.
-Emma…- sussurrò lui in un modo un po’ imbarazzante. –C’è un tipo biondo e con gli occhi azzurri che ci fissa…-
Mi staccai da lui e, voltandomi, vidi Andreas che ci fissava dubbioso.
-Andy, come here!- esclamai. –Mika, this is Andy, Andy, this is Mika!-
I due si strinsero la mano con diffidenza: sembravano già starsi antipatici.
-Andy- dissi cercando di allontanarlo da lì. –Can you ask Alessandro if we have seats for the show?-
Lui annuì e, lanciando un’ultima occhiata a Mika, se ne andò.
-Vieni- disse il riccio afferrandomi la mano e iniziando a trascinarmi verso lo spazio adibito ai giudici. Mi ricordai della prima volta che ero stata lì con Analize: erano cambiate così tante cose da quel momento.
-Tu devi raccontarmi così tante cose!- notai quanto la sua pronuncia italiana fosse migliorata, insieme anche alla grammatica.
-Cosa vuoi sapere?- chiesi accomodandomi sull’unico divanetto non occupato da bagagli della stanza.
-Tu abiti a L.A, giusto?-
-Yep- dissi americaneggiando.
-E… Andy chi è?- chiese insicuro.
-Andreas è il mio manager… Sembra antipatico a tutti all’inizio, ma è solo geloso! È molto protettivo nei miei confronti, perciò quando mi ha visto con te…- che cosa potevo dire? Non sapevo nemmeno cosa fare.
Mi appoggiai al suo petto, mentre il suo braccio caldo mi avvolgeva le spalle.
-Quanto mi sei mancata Emma…- sussurrò appoggiando la guancia sulla mia testa.
-Perchè non mi hai chiamata? O semplicemente venuta a trovare?-
Lui mi guardò stranito e sorrise malinconicamente.
-Non avevo idea di dove fossi finita… Io sapevo che tu eri in America, ma America è così grande!-
-Potevi chiedere a qualcuno!- esclamai ridendo.
-E a chi? Ai tuoi genitori?- annuii, ma lui mi guardò ancora più stranito. -Cosa avrei dovuto dire? Ciao, salve, mi chiamo Michael Holbrook Penniman Jr, io e vostra figlia ci conosciamo da due mesi ormai. Ora la vado a cercare in giro per l’America, sperando sia lì, perchè mi manca tantissimo. Però poteva anche dirmi che se ne andava… Si, sono Mika, il cantante libanese giudice di XFactor popstar intenazionale, esatto-
Mi alzai rapidamente dal divanetto, ridendo al suo sarcasmo e tirandomi dietro anche il ragazzo, e mi ritrovai praticamente a un soffio dal suo viso.
Mi persi in quegli occhioni arcobaleno e quel viso da eterno bambino che, senza quei benedetti tacco 12, non sarei mai riuscita a vedere così bene.
Sentii la sua mano portare un ricciolo ribelle dietro al mio orecchio e poi scendere sulla mia guancia.
Mi ricordai di tutti I momenti passati insieme, il luna park, il balletto… Era stato tutto così lontano, e ora mi ritrovavo tutto così vicino.
Sorrisi debolmente: che cosa eravamo noi? Non eravamo mai stati semplici amici, eravamo sempre stati oro, polvere di stelle. E insieme facevamo scintille.
Sorrise leggermente anche lui.
Eravamo sempre più vicini: sentivo il suo respiro caldo sulle labbra.
Mi prese il viso tra le mani, e così successe: ci baciammo per la prima volta dopo due anni.
Non era un semplice bacio, era un lucchetto. Qualcosa che unisce due parti diverse in un unico singolo oggetto. Ed era veramente così: non mi sentivo più solo Emma, sentivo di far parte di un’insieme più grande. Un noi.
Socchiusi le labbra e lasciai che quel contatto diventasse più profondo. Attorcigliai le dita nei suoi capelli riccioli e mi resi conto solo in quel momento di quanto lui era importante per me, di quanto lo fosse sempre stato.
-Mika…- mi staccai di malavoglia da lui. Il ragazzo mugugnò infastidito: non voleva che tutto finisse com’era successo in quella sala prove.
Ma nonostante tutto si allontanò leggermente da me, rispettando il mio volere. E fu quello il momento in cui capii: era lui.
-Io… Ti amo, Mika!- esclamai sulle sue labbra, sorridendo felice. Vidi i suoi occhi illuminarsi e lo sentii stringermi più forte.
-I love you, Emma- rispose dolcemente in inglese.
E dopo due anni e due mesi, finalmente la nostra favola aveva avuto un Happy Ending.
Attorcigliai le braccia dietro il suo collo e lui mi sollevò di peso.
Mi beai di quei momenti: lo amavo, e lui amava me. Cosa poteva esserci di più perfetto?
Aveva le mani intorno alla mia vita.
La mia vita nelle sue mani.
 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

 

Be', è un anno meno qualcosa che porto avanti questa fanfiction e per me è diventata LA fanfiction. Voi non sapete quanto mi avete dato in questo “ anno meno qualcosa”, proprio no. Voi mi avete dato la spinta a scrivere, mi avete dato la passione e la voglia, mi avete aiutato a migliorarmi.

Io senza di voi e senza tutto questo qui sopra, non avrei mai e poi mai iniziato a scrivere come faccio ora. Ho riletto poco tempo fa i primi capitoli che ho pubblicato, e facevo veramente pena.

Quindi vi ringrazio di cuore, e mi scuso se qualche volta (ok, diciamo più di qualche volta) sono stata in ritardo ad aggiornare, o se i capitoli non erano così belli.

Insomma, è incredibile che questa storia abbia avuto 19.847 visualizzazioni totali, ok? È insano!

Ci sono stati tanti alti e bassi, ma adesso che siamo arrivati alla fine mi rendo conto di quanto mi abbia dato questa ff. Voglio ringraziare tutti, e quando dico tutti, intendo dire proprio tutti tutti!

Inizio con il ringraziare le 23 persone che mi hanno messe tra i preferiti, le 5 tra i ricordati e le 35 tra i seguiti; poi i ragazzi che mi hanno messa tra gli autori preferiti, che sono aladin_sarah4ever, Birillo91, TeenageDreams01 e UnicornoSusanMango!

E come ultimo, voglio ringraziare TANTISSIMO tutte le persone che mi hanno recensito, e che sono Mhpj1983, laFangirl, carota26, serenina romano, AkaRen, Taia_Girl (la mia love), Sapphire Zephyr Cat, lucry_mikafreak, Puffy_MikaMarilyn, ViaColVento, rose princess, UnicornoSusanMango (l'amore mio sei ahah), lovelymika, Pomponella_, Newdark, gaiettina, Psicodramma, Birillo91, TeenageDreams01, Ciulla e per ultima ma non per questo meno importante Queen of Snape and Joker.

E poi per ultimissimo (questa volta veramente) voglio ringraziare veramente di cuore la persona che mi ha spinto a credere in me stessa, che mi ha spinto a scrivere la mia prima ff della mia vita, quella che è anche stata la mia prima amica a distanza, quella che mi ha sempre dato così tanti consigli che alla fine mi scoppiava la testa: la mia Col. Perché Coleichedanzacolfuoco è anche la ragione per cui sono iscritta a questo sito, quindi è praticamente tutto merito suo ahah

Stavo pensando, come penso ormai tutti sapranno ahah, di scrivere una piccola continuazione, ma non so ancora se publicarla, quindi...

Vorrei fare un applauso ai protagonisti di XFactor, perché senza di loro non avrei avuto nessuno stimolo a scrivere tutto questo. Io vi ringrazio, davvero tanto. Avete tutto il mio amore (escluse le parti che vanno a Mika e HP) e la mia gratitudine, VI AMO.

*virtual big hug *

Piet, che vi amerà per sempre.

*scoppia in lacrime *

  
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