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Autore: najaran    04/02/2009    4 recensioni
(SG-1) Una normale missione di salvataggio, il trasferimento di un piccolo villaggio... come sempre, ciò che sembra semplice porta a conseguenze devastanti
Genere: Romantico, Triste, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack O'Neill, Samantha 'Sam' Carter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I

Varcato lo Stargate, le squadre si trovarono di fronte uno spettacolo mozzafiato: fitti boschi verde smeraldo si alternavano a prati pieni di fiori di mille colori, in lontananza si scorgeva il luccichio del famoso lago, mentre all'improvviso si innalzavano praticamente dal nulla alte montagne rocciose con le cime che si perdevano tra le nuvole bianche e sfilacciate. Quando il passaggio si richiuse automaticamente dietro di loro, gli uomini dell'SGC stavano ancora ammirando il paesaggio da sogno estasiati.
« Che ne dite ragazzi, ci ritiriamo qui in pensione? » chiese O'Neill riscuotendosi.
« Non sarebbe male come idea se non stessero arrivando i Goa'uld, signore » rispose il tenente Hewitt scendendo dalla pedana.
« Eh già, rovinando sempre tutto quelle teste di serpente… ».
Avevano fatto pochi passi verso il bosco quando Daniel esclamò entusiasta: « Ragazzi guardate qua!! Queste sono le rovine del tempio!! Da una prima traduzione che ho fatto alla base direi che venne costruito per placare l'ira di Apu Illapu in un perido di siccità ».
« Dal Perù con furore ».
« MOLTO divertente Jack » borbottò l'archeologo mentre gli altri ridacchiavano per la battuta.
« Allora tenente, a che distanza è il villaggio? » chiese Jack rivolgendosi a Hewitt mentre si avviavano nuovamente in direzione del bosco.
« A circa quindici scatti, signore ».
« Aahh è lontano… ehi, Giovane Marmotta!! » gridò a Daniel che era rimasto indietro a studiare il suddetto tempio, « Andiamo!! ».
Mentre Jackson li raggiungeva lampeggiando occhiatacce, Teal’c si rivolse al colonnello: « Oggi si diverte a prendere in giro Daniel Jackson, colonnello O’Neill? ».
« Mi da parecchia soddisfazione, sì » ghignò.
« Ne devo dedurre che non gli darà tregua, signore? » s’intromise Carter.
« Esattamente ».
Dopo che Daniel li ebbe raggiunti, il gruppo si mise in marcia. Arrivati sulla cresta di una collinetta che dominava il villaggio, Jack li fece fermare e indicò il territorio circostante.
« Carter, Teal’c, date un’occhiata in giro e accertatevi che non ci sia nessun pacco sorpresa pronto per noi, poi raggiungeteci ».
« Natale è fra un mese, O’Neill ».
« Intendevo dire se c’erano Jaffa nascosti, Teal’c ».
Il Jaffa alzò un sopracciglio poco convinto e si allontanò con Carter che, scuotendo la testa divertita, gli diede una pacca sulla spalla, mentre l’SG-4, O’Neill e Daniel scesero al villaggio. Non appena la gente li vide comparire sul sentiero all’imboccatura delle case, gli corse incontro mandando esclamazioni di giubilo.
« Stranieri Tau’ri siete tornati, avete mantenuto la vostra parola!! » disse entusiasta un ragazzo alto e con i tratti tipici dei Peruviani.
Hewitt sorrise. « Naturalmente Huaca, noi terrestri manteniamo sempre la parola data. Abbiamo portato con noi degli amici che sapranno come aiutarvi ».
Daniel si fece immediatamente avanti presentandosi: « Salve, io sono Daniel Jackson, mentre lui » indicò Jack « è il colonnello Jack O’Neill ».
« Ehilà gente » fece lui sventolando pigramente una mano con un mezzo sorriso.
Gli abitanti però si avvicinarono a Daniel con un coro di « Oooohhh », studiandone gli occhi azzurri e gli occhiali, non avendone mai visti prima di allora. L’archeologo era circondato da persone, specie ragazze, e una di loro gli tolse gli occhiali per provarseli.
« Ehm, salve… no ferma! Quelli mi servono per vedere meglio!! » protestò lui.
« Uh? » rispose la ragazza « Ma io vedo peggio… Daniel Jackson ».
« Potete chiamarmi solo Daniel… » disse lui riprendendo con delicatezza il prezioso strumento dal volto della giovane « Vedi, io devo mettere questi perché i miei occhi, al contrario dei tuoi, non funzionano a dovere ».
« Diciamo che sei cieco come una talpa ».
« Ma ce l’hai con me oggi?! ».
Prima che O’Neill potesse rispondere, alcuni indigeni indicarono dietro di loro gridando spaventati: « Jaffa!! Jaffa!! ».
Si voltarono in fretta, le mani sul calcio dei P90, ma scoprirono che in realtà si trattava solamente dei due membri mandati in perlustrazione e che l’apparizione di Teal’c aveva provocato - come al solito - il panico generale.
Daniel si frappose immediatamente fra l’amico e la gente del villaggio dicendo ad alta voce: « Calma, calmatevi per favore!! Lui è Teal’c, è nostro amico, si è ribellato ai Goa’uld!! ».
« I Jaffa sono nemici degli umani, loro servono gli dèi malvagi!! » gridò una voce, scatenando un’altra ondata di schiamazzi da parte dei contadini.
Teal’c si erse in tutta la sua altezza lanciando sguardi minacciosi e disse con forza: « Io non servo falsi dèi! ».
Pronunciò quelle parole con tale convinzione e orgoglio che gli indigeni ammutolirono di colpo, in parte ancora spaventati e in parte sorpresi che una dichiarazione simile uscisse proprio dalle labbra dal rappresentante di una razza da sempre fedelissima ai Goa’uld.
Jackson approfittò del momento di silenzio per dire con voce calma e pacata: « Vi prego di crederci, Teal’c è alleato dei terrestri e ci aiuta a combattere contro i Goa’uld già da parecchi anni… ci ha salvato molte volte la vita ».
« Garantisco io per lui » disse Jack affiancandosi al Jaffa e battendogli una mano sulla spalla, « Vero Teal’c? »
Teal’c annuì lentamente.
« Bene, tutto risolto… Carter? » riprese O’Neill.
« Non c’è nessuna spia del nemico, signore… non ho rilevato neanche la presenza di alcun congegno alieno né di naquahdah, purtroppo ».
Dicendo questo si tolse il berretto a visiera, accaldata per la difficoltosa camminata nel fitto sottobosco. In meno di un secondo si ritrovò circondata dagli abitanti del piccolo villaggio proprio come era accaduto poco prima a Daniel… solo che stavolta, come c'era da aspettarselo, c’erano molti più uomini.
Le toccavano i capelli biondi, ammiravano gli occhi azzurri e sfioravano la pelle chiara curiosissimi da quell’aspetto davvero diverso dal loro, tutti avevano infatti capelli e occhi scuri con la pelle dal colorito leggermente brunito.
« Ehm… Daniel…? Signore…? » provò a chiamare lei con un sorriso preoccupato rivolto agli indigeni.
« Sono solo curiosi, Sam » la tranquillizzo Daniel pulendosi gli occhiali coperti di ditate. Jack dal canto suo era di tutt’altra opinione, dal momento che studiava con sguardo sospettoso un ragazzo che si stava avvicinando un po’ troppo per i suoi gusti. Il giovane in questione stinse una mano di Sam fra le sue e posandovi sopra le labbra disse in una lingua apparentemente incomprensibile: « Huna conami kora choki mona accla cuna, quechua mi mama Kilya ».
« Daniel? ». Sam, il viso un punto di domanda, si voltò verso il linguista, che esitò un momento prima di risponderle: « Ehm… credo che abbia detto "Sei bella come madre Luna, straniera dai capelli d’oro e dagli occhi di cielo" ».
Sam balbettò un « Grazie » sorridendo imbarazzata per il complimento, mentre Jack si fece avanti disperdendo i curiosi e affiancando il maggiore esclamando piuttosto contrariato: « Okay gente, lei è il maggiore Samantha Carter. Fine delle presentazioni ».
Le donne ridacchiarono, mentre il giovane che li aveva accolti per primo, Huaca, disse serissimo: « Ci dispiace colonnello O’Neill, non sapevamo che Samantha Carter fosse la tua compagna ».
Mentre Sam li guardava con tanto d’occhi con le guance di un bel rosso porpora, Jack esclamò: « Come?! Frena ragazzi, il maggiore è… fa parte della mia squadra… lei è… insomma… Carter non è la mia ragazza!!! ».
Mentre Jack si incartava, l’SG-4 si lanciava occhiate eloquenti e Daniel se ne stava a braccia incrociate sul petto, curioso di vedere come se la sarebbe cavata il suo "migliore amico", senza avere la minima intenzione di aiutarlo a trarsi d’impaccio dopo tutto quello che gli aveva combinato quel giorno… a partire dal fargli andare di traverso le frittelle a colazione. Fortunatamente un briciolo di coscienza era ancora presente in Teal’c che intervenne: « Il maggiore Carter è una guerriera come tutti noi, è un’amica e un’alleata preziosa ».
« Bravo Teal’c!! Era proprio quello che stavo cercando di dire!! » esclamò Jack, visibilmente sollevato, indicandolo.
La ragazza che aveva sfilato gli occhiali a Daniel si avvicinò ammirata al maggiore: « Ma allora tu sei una guerriera? ».
« Sì, possiamo dire di sì… però allo stesso tempo sono anche una scienziata ».
« Scien… ziata? » ripeté un uomo senza capire.
« Significa "studioso" » intervenne Daniel avvicinandosi « Ci sono vari tipi di scienziati, ad esempio lei si occupa dei movimenti delle stelle mentre io studio il passato ».
Gli abitanti cominciarono a fare mille domande ad entrambi accalcandosi, ma fortunatamente Huaca li fermò sollevando le mani. « Fermi amici, potrete rivolgere tutte le domande che vi premono questa sera alla festa ».
« Festa? ».
« Sì, abbiamo organizzato una festa in vostro onore, mancano solo gli ultimi preparativi ».
« Non per guastarvi i piani, ragazzi… » disse Jack facendosi schermo dal sole con una mano, « ma qui stanno arrivando i cattivi e l’unico modo per salvarvi la vita è venire con noi sulla Terra attraversando » indicò il sentiero dal quale erano venuti « lo Stargate ».
« Significa che dobbiamo abbandonare la nostra Terra? » chiese un uomo accigliandosi « Non potete sconfiggere gli dèi malvagi con le vostre armi? ».
« Le nostre armi sono potenti, ma loro sono troppi » disse Daniel « però possiamo trovare un nuovo mondo per voi ».
Gli indigeni si riunirono discutendo animatamente tra loro nella loro lingua d’origine per alcuni minuti, poi Huaca si fece avanti e disse serissimo: « Accettiamo la vostra proposta amici, ma vi preghiamo di concederci almeno la festa di questa sera per rendere l’ultimo saluto alla nostra amata terra ».
Le due unità SG si guardarono per qualche secondo in un muto consulto.
« Okay gente, ma domani mattina si parte e non voglio sentire storie! Non abbiamo tanto tempo da perdere » disse O’Neill mettendosi gli occhiali da sole.
« Grazie, colonnello O’Neill, ve ne siamo grati… sarà una bellissima festa » sorrise una ragazza riconoscente.

Continua…




4 febbraio 2009
Angolo dell'autrice!
Io bè non mi aspettavo che il Prologo vi piacesse, grazie!! Ma soprattutto grazie dei complimenti per la resa che ho fatto dell'SG-1... me commossa ç___ç!!!! Ringrazio coloro che mi hanno recensito:
ilaria8: e io che pensavo di aver fatto un inizio idiota ^^''! Grazie mille!!
Jolinar: Grazie, grazie, grazie!!! Per quanto riguarda il carattere, ho una domanda da porre a tutte: ma anche a voi fa il giochetto che o vi mette il carattere piccolino o gigante? Del tipo: io uso il carattere 8 per scrivere ma per pubblicare uso il 10: ecco, quando lo metto su EFP diventa di nuovo 8!!! Prima di segnalare il problema (che capita solo con Stargate, perchè pubblicando una ff su Twilight è andato tutto ok) volevo sapere se capitava anche a voi... [comunque alla fine ho dovuto cambiare font... questo lo odio ç.ç]
23jo: ioio grazie °///°!!! Cmnq non preoccuparti, a parte stavolta, contavo di aggiornare più o meno ogni martedì, contenta? ^__^
Najara: Bisogna sempre ripetere che Jackie è un mito XD!!! Grazie mille per i complimenti!!
kae: gVazie tessora *-*
Ringrazio anche chi mi ha inserito tra i preferiti, e cioè:
23jo e kae
Grazie a tutti... anzi, a tutte!! Vi adoro ragazze!!!
Bacioni, Giulia

"Dal Perù con furore"  riprende il titolo del film, "Dalla Cina con furore", ma credo che la maggior parte di voi conosca la pubblicità della Lavazza dove Bonolis dice:
«Dalla Cina col furgone»... che in realtà è ciò a cui mi sono ispirata XD
   
 
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