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Autore: Soul Mancini    31/08/2015    1 recensioni
Questa è la storia di un gruppo di ragazzi molto diversi tra loro, ma uniti da una grande amicizia.
Insieme, sotto il sole californiano, combineranno follie, si lanceranno sfide, si aiuteranno e si confronteranno. Tra intrecci amorosi impossibili, avventure sempre nuove e appassionanti e accese discussioni, i ragazzi vi terranno compagnia e vi coinvolgeranno in un anno scolastico pieno di colpi di scena ed emozioni.
♥ NOTE:
Ciao! Ho iniziato a scrivere questa storia tempo fa, spero che vi piaccia! Vi avviso già da ora che i primi capitoli sono stati scritti quando avevo undici/dodici anni e non li ho voluti modificare, quindi sono un granché, ma spero che la trama possa piacervi e incuriosirvi lo stesso! ;)
Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate, accetterò di buon grado anche le critiche!
Buona lettura! :3
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Capitolo 6



Il pomeriggio seguente, dopo le lezioni, Alex raggiunse Lionel in camera sua mentre si preparava per l’appuntamento con Cathleen.

Mentre il ragazzino si provava una camicia azzurra e un paio di pantaloni neri, Tiffany fece irruzione nella stanza.

Ragazzi! Dobbiamo parlare di Cat!” esclamò.

Di Cathleen?” chiese stupito Lionel. “Non avrà mica annullato l’appuntamento?”

No, non si tratta di questo! Il problema è che non si vuole iscrivere alle audizioni del film! Lei è assolutamente perfetta, ma non si lascia convincere. Come possiamo fare?”

Accidenti, è un bel guaio!” si intromise Alex in tono ironico. “Secondo me dovete lasciar perdere. So quanto voi che sarebbe uno spreco, ma non possiamo decidere per lei.”

Alex! Non capisci proprio niente!” squittì Tiffany.

E se la obbligassimo?” propose il riccioluto, afferrando una polo gialla per provarla.

Già provato” sbuffò la biondina sedendosi sul letto e prendendo il computer di Lionel.

Ehi, quello è il mio computer!” protestò lui facendo una smorfia allo specchio.

Mi aiuta a pensare.”

Iscrivetela senza che lei lo sappia” propose Alex in tono annoiato, afferrando un libro.

Gli altri due si girarono stupiti a guardarlo.

È un’idea geniale!” esultò trionfante Lionel.

Ma non dicevo seriamente...” provò a protestare il fratello maggiore.

Vado subito a iscriverla!” gridò eccitata la ragazza. “Ah, e buona fortuna per l’appuntamento!” disse infine, prima di uscire dalla stanza.

Alex alzò gli occhi al cielo. “Poveri noi!”


Che carina!” commentò Lisa non appena Cathleen uscì dal bagno. Indossava una maglietta blu che lasciava le spalle scoperte, una leggera minigonna blu, un paio di leggings neri, delle converse blu e un cerchietto nero.

Non ti avevo mai visto vestita così, perché lo fai?”

Stasera devo uscire, no?”

Fin qui c’ero arrivata, ma perché ti sei vestita così… attraente se devi uscire solo con Lionel?”

Perché non dovrei?”

Non è che sei innamorata di lui?”

Ma sei fuori di testa?! No, a me piace Alex, solo che oggi avevo voglia di indossare qualcosa di diverso. Lionel è il mio migliore amico, non lo noterà nemmeno.”

Mmh, tu dici? Non ci hai pensato che se ti ha chiesto di uscire potrebbe provare qualcosa per te?”

No, macché! Sono sicura di essere solo un'amica per lui, non preoccuparti! Oh, sono in ritardo, è meglio che vada! Ne parliamo dopo!” affermò Cathleen, poi superò l’amica e uscì dalla stanza.

Buona fortuna!” sentì gridare a Lisa mentre si chiudeva la porta alle spalle.

Aveva solo cinque minuti per arrivare al parco dall’altra parte dell’accademia e non poteva mettersi a correre perché sicuramente il miglior modo di presentarsi ad un appuntamento non era sudata e col fiatone. Per la strada vide Dawson, un ragazzo del suo corso di francese, con lo skateboard.

Ehi, Dawson! Me lo presti lo skate?” gridò. Il ragazzo rallentò e prima che potesse ripartire, Cathleen lo scansò e sfrecciò via a tutta velocità seguita da lui che sbraitava e imprecava.

Arrivò davanti al parco qualche minuto in anticipo. Saltò giù dallo skate senza nemmeno fermarlo, si lanciò alle spalle due dollari e corse via gridando:

Grazie! Prendi tutto!”

Il ragazzino si affrettò a prendere i suoi due dollari e a recuperare il suo mezzo mentre Cathleen entrava nel parco.

Si sedette in una panchina e attese per qualche minuto. Alle cinque puntuali arrivò Lionel con indosso una t-shirt azzurro elettrico, un paio di jeans blu e delle scarpe da ginnastica bianche.

Nel vederla, al ragazzo venne un colpo. Possibile che Cathleen si fosse fatta così bella solo per lui?

Wow” balbettò lui.

Lion! Come stai?” chiese Cathleen con entusiasmo.

Bene” mormorò a sguardo basso. Non riusciva a guardarla, all'improvviso si sentiva un perfetto idiota per tutta la storia dell'appuntamento. Ora non riusciva nemmeno a guardarla negli occhi.

Lion? Lionel? Sicuro di star bene? Siediti.”

Il ragazzo obbedì. Non sapeva come comportarsi, cosa fare, cosa dire. Era la prima volta che usciva con una ragazza.

Devi cercare di rilassarti.”

Cosa devo fare?” chiese. Ma che diamine di domanda era? Arrossì.

Niente di che, essere te stesso.”

Lo so che ti sembra strano questo appuntamento…”

No, anzi, per niente. Sono felice che tu me lo abbia chiesto. O meglio, che Alex me lo abbia chiesto.”

Cathleen non riusciva ancora a spiegarsi il fatto che il suo amico non gliene avesse parlato di persona.

Beh, è una lunga storia… scommetto che non la vuoi sapere! Comunque, che ne dici di andare a prendere qualcosa al bar?”

Lei sorrise. “Certo, andiamo.”


No, Tracy, non è per quello. È solo che io nella mia vita ho anche altri impegni.”

Ben stava cercando disperatamente di rifiutare l’invito di Tracy a vedere un film. ‘Solo io e te’ aveva detto, ma a Ben la cosa non piaceva per niente. Doveva parlare con Lisa al più presto e chiarire le cose tra di loro.

No, Benny, resta con me! Gli altri impegni possono aspettare!” lo implorò lei sbattendo le ciglia come un cucciolo indifeso.

Il ragazzo sospirò. “Ti ho detto di no!” disse bruscamente. Aveva cercato di essere paziente, ma non ne poteva più di quella ragazza e dei suoi modi di fare da bambinetta viziata.

Beh… va bene, allora sarà per un’altra volta, okay?” propose lei.

Vedremo.”

A dopo, Benny!” lo salutò allontanandosi.

Benny. Non sopportava quel nomignolo orribile.

Non sapeva come sbarazzarsi di quella ragazza senza offenderla. Un suo difetto era la sua estrema pazienza e la sua esagerata gentilezza che portavano le persone che lo circondavano ad approfittarsi di lui. Sapeva che doveva farsi rispettare, ma ogni volta che ci provava si scusava perché pensava di aver fatto qualcosa di sbagliato.

Mentre rifletteva, Ben si aggirava per la scuola in cerca di Lisa. Dove poteva essere a quell’ora?

Andò a cercarla in biblioteca, ma non c’era, poi andò alla sala giochi dove giocò una partita a biliardino con alcuni suoi compagni del corso di inglese, ma Lisa non c’era. Così provò nei dormitori femminili. Bussò alla porta della camera 106 e attese. La porta si spalancò e sulla soglia apparve la sua ex ragazza che lo osservava senza battere ciglio.

Posso entrare?” chiese lui.

La ragazza gli lasciò lo spazio per entrare e prese posto su una poltroncina. Era da sola in stanza.

Allora… secondo te come sta andando l’appuntamento di Cat e Lion?” buttò lì il ragazzo giusto per rompere il ghiaccio mentre chiudeva la porta.

Lisa sospirò. “Se devi parlarmi, arriva dritto al punto.”

Va bene, hai ragione. Voglio sapere perché mi hai lasciato senza prima parlarmene.”

Perché mi dà fastidio il fatto che passi tutto il tuo tempo con Tracy e quelle oche delle sue amiche. Ho visto come ti guarda quella strega, è evidente che vuole conquistarti, non puoi essere così cieco da non rendertene conto! E tu stai al gioco, qualsiasi cosa ti dica tu le stai dietro. Non posso credere che ti faccia manipolare così da lei!”

Io non lo faccio apposta, cerco solo di non essere scortese con lei, non ce la faccio! Vorrei che tu mi capissi, io non ti voglio lasciare per quella lì! Ah, già, è vero, ora tu stai con Angel. Perché ti sei messa con lui?”

Perché dopo che ti lascio posso mettermi con chi voglio. Non ti va bene? E poi lui è così carino…”

Non è vero, lui non ti piace, non sono così stupido da cascarci. E poi scommetto che non vi siete neanche baciati!”

Lisa arrossì. Stava mentendo, dicendo una bugia dietro l’altra, tutto solo perché era troppo orgogliosa per ammettere che aveva sbagliato e interpretato male la cosa. Lei amava davvero Ben ma la gelosia le aveva fatto vedere cose che non esistevano e questo lei lo sapeva bene. Lo aveva capito. Cathleen aveva avuto ragione.

Vattene, ho bisogno di stare un po’ da sola” concluse. Il ragazzo uscì dalla stanza sollevato. Non sapeva quale sarebbe stata la risposta di Lisa, ma era felice di averle detto ciò che pensava, almeno ora lo sapeva. E, nel caso avesse capito di aver sbagliato, lui sarebbe stato pronto a perdonarla.


Sì, io adoro giocare a biliardino, ma sarebbe ancora meglio se ci riuscissi!”

Lionel e Cathleen erano seduti in un tavolino del bar.

Lionel strabuzzò gli occhi. “Mi stai dicendo che tu giochi a biliardino senza nemmeno saperlo fare?”

Esatto, muovo le manopole a caso.”

Wow, ma è geniale! Che ne dici di una partita?” propose il ragazzo. Non era proprio un appuntamento romantico, ma a lui andava bene così. Si stava divertendo con Cathleen e non poteva desiderare di meglio.

Dopo un’entusiasmante partita a biliardino vinta da Lionel, i due ragazzi tornarono al parco. Il sole, ormai basso nel cielo, era nascosto da uno strato di nuvole grige.

Sono felice, questa serata è stata davvero divertente!” esclamò Lionel con aria sognante.

Certo, anch’io mi sono divertita. Dovremmo farlo più spesso, che dici?” chiese Cathleen.

Una speranza si accese nel cuore di Lionel. Gli stava chiedendo un secondo appuntamento?

Certo, Cat!” esclamò.

Beh, forse è meglio se ora torni nella mia stanza, devo fare i compiti di algebra. Abbiamo quindici espressioni per domani.”

Cosa? Mi stai dicendo che non hai nemmeno fatto i compiti per venire da me? Cat, sono le sette e un quarto, non va bene fare i compiti così tardi…”

Tranquillo, non è la prima volta che lo faccio. E poi io me la cavo abbastanza bene in algebra.”

Mentre la ragazza afferrava la sua borsa, Lionel le posò una mano sulla spalla. “Aspetta! Per favore, Cat, posso chiederti una cosa?”

Le si formò un nodo in gola. Cosa voleva chiederle Lionel? La sua domanda non avrebbe dovuto terrorizzarla, ma all'improvviso le tornò alla mente la conversazione tra lei e Lisa poco prima dell'appuntamento. Era convinta che Lionel non fosse interessato a lei, eppure c'era qualcosa che la inquietava in quel momento.

Nonostante ciò, annuì.

Lionel raccolse tutto il coraggio che aveva e balbettò: “Puoi cantare un po’ per me?”

Lei sorrise, sollevata.

Da quando il suo amico l’aveva sentita cantare per la prima volta, non aveva smesso di farle complimenti. Solo che lei non aveva più cantato in presenza di nessuno e lui non l’aveva più sentita.

Cosa? No, ti prego, Lion!”

Ok, non insisto. Ma non c’è nessuno…”

Lei si guardò attorno: il parco era deserto. Poi guardò il suo amico dritto negli occhi e vi lesse speranza. In quel momento capì che lo voleva fare. Sì, avrebbe cantato per lui.

Lasciò cadere la borsa sulla panchina e si avvicinò di più a Lionel. “Va bene, canto” sentenziò, poi pensò a una canzone; ne conosceva così tante che decidere era impossibile. Poi, come per magia, una canzone le risuonò nella mente più forte delle altre e il testo le si srotolò davanti agli occhi. Senza nemmeno rendersene conto, aveva cominciato a cantare dolcemente.

Un brivido attraversò Lionel da capo a piedi. Lui amava la musica, ma non aveva mai sentito nessuno cantare con una voce così perfetta e dolce, così bella da sembrare un sogno.

Appoggiò la testa sulla spalla della sua amica e lei gli circondò le spalle con un braccio. Continuò a cantare quella canzone, poi passò a un'altra e a un'altra ancora...

Oh, cielo! Saranno almeno le otto meno un quarto! No, i compiti di algebra!” esclamò Cathleen allarmata ad un certo punto.

Scusa Cat, ti ho fatto perdere tempo, non avrei dovuto...” si scusò Lionel mortificato.

La ragazza lo abbracciò. “Non c'è bisogno di scusarsi, mi ha fatto piacere restare con te” mormorò dolcemente prima di afferrare la sua borsa.

I due ragazzi corsero ognuno nella propria stanza. Lionel si ricordò che aveva un capitolo di storia da studiare, così ingurgitò con riluttanza una porzione di carne in scatola e si mise a studiare.

Intanto Cathleen, tornata nella sua stanza, aveva consumato gli avanzi della cena che le aveva procurato Lisa e cominciò a fare espressioni con gli auricolari alle orecchie, ma si addormentò sulla scrivania verso le dieci e mezzo con un lieve sorriso sulle labbra.

Le mancavano ancora quattro espressioni.

   
 
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