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Autore: Thinkpositive    01/09/2015    5 recensioni
In cerca di popolarità Thomas farebbe di tutto, coinvolgendo anche il suo migliore amico Newt. Una sera, dopo essersi intrufolati in una festa organizzata da una delle ragazze più popolari dell'Accademia, Teresa, incontreranno Minho, ragazzo stravagante che piace eccellere in tutto e che deciderà di dare una mano a Thomas per poter raggiungere il suo obbiettivo in popolarità: costruendo una storia d'amore gay tra Thomas e Newt. La situazione degenera e in tanto Thomas, aiutato da Minho e da Newt, cercherà di fare colpo su Teresa. Ma se il suo migliore amico Newt iniziasse davvero a provare qualcosa per lui? Thomas prova veramente interesse per Teresa? Cosa succederebbe se di mezzo ci fosse un segreto che cambierebbe tutte le carte in gioco?
Ispirato alla serie televisiva Faking it!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Minho, Newt, Teresa, Thomas
Note: AU | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
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ULTIMO CAPITOLO DI PASSAGGIO ALMENO SPERO QUINDI VI CAPISCO SE TROVERETE ANCHE QUESTO CAPITOLO NOIOSETTO LOL I FATTI INTERESSANTI VERRANNO NEI CAPITOLI A SEGUIRE. SI SPERA. 

 

<< Finalmente, io dico >> esultò Newt rimanendo seduto sulla sua moto mentre Thomas scendeva.

Per tutto il giorno Minho gli aveva seguiti e per tutto il tempo Newt si era chiesto se quell'essere disumano in dolcezze aveva deciso di lasciare in un angolo i suoi vecchi amici prima di conoscere loro due. Fortunatamente le uniche volte che si erano incordiate era durante l'ora di cambio dal momento che tutti e tre avevano corsi diversi. 
Newt era da sempre stato un ragazzo chiuso in sé stesso e non aveva pensato alle conseguenze che potevano nascere dopo questa stupidissima idea. Insomma, si sentiva a disagio tutt'altro il contrario del moro che invece in una sola giornata era riuscito a socializzare con mezza scuola e chissà che storie aveva raccontato a loro. 
<< Non essere egoista ragazzo dalla giacca di pelle >> ridacchiò Thomas. 
<< Lo so, ti sto rubando ormai tutto il guardaroba >>.
Come se fosse una novità, il biondino adorava indossare i vestiti del suo migliore amico nonostante i gusti fossero differenti. Onestamente trovava quella giacca di pelle troppo superficiale per lui ma si sentiva a suo agio, una delle pochissime cose che riuscivano a farlo sentire ancora suo agio. 
Se prima il cielo dichiarava un bel tempo ora aveva deciso di regalare aria fresca su tutta la città. Una tirata d'aria sfiorò le braccia scoperte di Thomas la quale rabbrividì, dettaglio a cui non era sfuggito per niente a Newt.
<< Tieni >> disse solamente sfilandosi di dosso la giacchetta per poi porgerla a Thomas. 
<< Potevi tenerla pure, tanto entro a casa e già farà caldo >> sorrise dolcemente il moro prendendo comunque la giacca.
<< Non lo dico per il freddo. Quelle ragazze infondo alla strada ci stanno pedinando da sta mattina e stanno letteralmente divorando le tue braccia scoperte >> sbuffò Newt. Ci mancava solo che facessero una pagina o un account dedicato interamente a loro due.
<< Il mio ragazzo sta iniziando a diventare geloso? >> ridacchiò divertito Thomas mettendo le mani in tasca.
Probabile, forse, nah. Newt si riferiva al vento in realtà, forse. Cioè, doveva autoconvincersi di questa cosa. Per forza. 
<< Il tuo ragazzo che in realtà è solo il tuo migliore amico ti sta dicendo di andare a casa, prepararti e poi correre a casa mia prima che piova fortemente come l'altra sera >> Newt sorrise schioccando la lingua sul palato.
<< E va bene mio signore, ci vediamo dopo ma stai attento a non prenderti un colpo d'aria >> sorrise di rimando Thomas.
Per la precisione nessuno dei due sapeva cosa stavano facendo. Erano amici, migliori amici che si fingevano fidanzati e che in quel preciso istante si comportavano come tali....o come migliori amici che si divertono a filtrare usando la scusa della stupidissima idea di Minho? Non sapevano se darsi il solito pugno amichevole, non sapevano se battersi il cinque con "hey a dopo" come facevano di solito. 
<< Non ti preoccupare >> e con questo Newt si sporse verso Thomas lasciandogli un bacio precisamente sull'angolo della bocca. Altro che batti il cinque e batti pugno. 
Il biondo non diede neanche il tempo di far reagire l'altro che accese il motore della moto e ripartì per la sua strada. Era rosso in viso, su questo non c'era nulla da discutere. Che razza di saluto era quello? 
Thomas invece rimase per un paio di minuti a contemplare i segreti della natura e della logica universale rimanendo in piedi sul viale con una mano in tasca e l'altra che cercava di fare un cenno a Newt anche se fallendo. 
Dopo aver constato che forse, anzi probabilmente, l'aveva fatto solo per il gruppo di ragazze - antisgammo - che si nascondeva dietro il cespuglio alzò le spalle indifferente girandosi poi per entrare a casa sua. 
Come sempre i suoi genitori ancora non c'erano.

 

Il cellulare di Newt squillava interrottamente senza nessuna risposta dal momento che era chiuso in bagno a farsi la doccia sotto l'ordine di sua madre poiché nel bel mezzo del tragitto si era beccato la pioggia a maniche corte. 
Uscito dalla doccia Newt si avvolse un asciugamano intorno ai suoi fianchi per poi guardare il suo riflesso nello specchio del bagno. C'era qualcosa che non andava per il verso giusto, almeno secondo lui. Cercò di contemplare il suo stato d'animo fissando il proprio riflesso sullo specchio finché non sentì la vocina di sua sorella Sophia rimbombare per camera sua. 
<< Se sei Tom Tom ciao se non sei Tom mi dispiace ma il dottore Newt è occupato al momento >>.
Sua sorella Sophia era seduta sul letto singolo di Newt mentre dondolava le sue esili bambine pendolanti arricciandosi poi una ciocca dei suoi capelli biondi in un dito. 
<< Sophia che ci fai in camera mia? Quante volte ti ho detto di non rispondere al mio cellulare? >> chiese irritato Newt aprendo la porta di camera sua e facendola uscire velocemente. 
<< Antipatico >> la bambina uscì da camera sua facendogli una linguaccia. 
Newt alzò gli occhi al cielo prendendo in mano il telefono leggendo poi un "Minho". Perfetto. Pensò prima di rispondere al telefono. 
<< Cosa vuoi? >> chiese sbuffando e tenendo il cellulare tra la sua spalla e il suo orecchio mentre cercava di indossare i suoi boxer saltellando per tutta la stanza. 
<< Dottor Newt? >> rispose invece Minho scoppiando a ridere dall'altro campo telefonico.
<< Senti, le piace giocare ai dottor...aspetta perché diamine hai chiamato? >> Newt si guardò attorno cercando qualcosa da poter indossare prendendo poi in mano una mega felpa di Thomas.
<< Bell'idea quello di salutarvi con un bacio, romantico >> sospirò l'asiatico.
Come non detto. Newt lasciò cadere per terra la felpa di Thomas alzando gli occhi al cielo e lasciandosi scappare ore un gemito.
<< Sei uno stalker per caso? >> 
<< Magari potessi esserlo ma alcune ragazze hanno postato delle foto. Lo ammetto, siete così carini >> Minho imitò una voce smielata. 
<< Perfetto ora abbiamo anche delle stalker >> mugugnò abbattuto e sbirciando fuori dal finestrino con gli occhi socchiusi. Non si sapeva mai. In quello momento indossava solo dei boxer e di sicuro non gli avrebbe fatto piacere vedere le sue foto dove è mezzo nudo girare per tutta la rete. 
<< Ma se domani venite a scuola con un regalino? >> ghignò l'asiatico con un accento alquanto perverso, come un pedofilo. 
<< ....Del tipo? >> domandò sempre più confuso Newt mentre cercava di indossare una tuta. 
Si rese conto che Thomas era arrivato solo dopo quando sentì sua sorella urlare dal piano inferiore "TOOOOM". 
<< Anzi no, non m'interessa nemmeno. Ora vado che è arrivato Tommy >> tempo neanche di far parlare dall'altro capo Minho che riattaccò lanciando il cellulare sul letto. 

C'era quasi, un po' di più e ci arrivava, bastava allungarsi ancora un po' di più. Cristo perché ho gli scaffali alti come i grattacieli di New York? Newt era intento a prendere il libro di fisica. Ogni lunedì pomeriggio Thomas andava da lui, beh ormai quasi ogni giorno, per farsi prendere ripetizione di fisica. Odiava tutte le materie scientifiche e ancora non riusciva a capacitarsi di come Newt era sempre in grado di prendere A anche nei compiti più difficili.
Non era di certo una mossa astuta farsi prendere ripetizione dal migliore amico ma non lo era nemmeno con dei cervelloni, né tanto meno con gente sconosciuta. Ci aveva provato eppure ciò che loro dicevano entravano da un orecchio ed uscivano dall'altra.

<< Finalmente >> sussurrò Newt dopo aver preso il libro di fisica ma la logica della natra e dell'equilibrio non era mai stata a suo favore facendolo così traballare sul seggiolino su cui si era alzato per poter prendere solo uno stupido libro. Rip me. Pensò solamente immaginandosi le peggio cadute e chissà quale parte del suo corpo esile ne avrebbe subito le conseguenze. 

Cadde, ma tra le braccia di qualcuno, o meglio, di Thomas. 

<< Cristo Newt mi hai fatto prendere un colpo >> proferì Thomas con il fiato sospeso mentre guardava dall'alto Newt. Tra le sue braccia. 

Thomas era sbucato in camera sua appena in tempo dopo aver portato su per le scale, sulla propria schiena, Sophia. 

<< Ancora con quella storia? Lo sai che non succederà più >> Newt non sapeva se sorridere per il gesto appena compiuto del suo migliore amico o se sbuffare. 

Delle volte riteneva Thomas troppo protettivo solo perché all'età di dodici anni era caduto nello stesso contesto ovvero perdendo l'equilibro sulle scale e slogandosi così una caviglia. E Thomas si portò il rimorso di non averlo preso in tempo per almeno un paio di anni.

<< In realtà stava per succedere due minuti fa >> Thomas sbuffò passando lo sguardo dagli occhi Newt fino al suo pomo d'adamo. C'era da dire che mai aveva pensato come potesse essere grande e visibile il pomo sul collo del suo amico, mai aveva pensato di come poteva essere cosi liscia e bianca la pelle del suo amico.

<< Be', ora non mi fai più scendere? >> chiese Newt aggrottando la fronte.E solo all'ora si rese conto di avere il suo migliore amico. Tra le proprie braccia. A petto nudo. 

 

<< Allora se la legge della termologia è uguale al calore specifico per la massa e per la dilatazione termica, qual è la formula inversa per poter ricavare il calore specifico? >> 

Era da più o meno un'ora che i due erano stesi con i gomiti appoggiati per bene sul materasso a studiare fisica, perlomeno a provare di studiare fisica. Fogli su fogli erano dispersi sul letto, alcuni erano pure caduti sul pavimento. Con le migliaia di formule che Newt si era ritrovato a spiegare passando dalla legge di Steven alla legge della termologia, Thomas era passato in modalità suicida. 

Onestamente non stava nemmeno ad ascoltare. Si era ritrovato a fissare ogni volta il suo amico che parlava e parlava senza interruzioni mentre il ciuffo di capelli biondi cadeva sulla fronte. Uno dei vizi più soliti di Newt era quello di mordicchiare e non a caso aveva quasi tutte le penne e matite consumate e ad ogni volta che si portava la penna in bocca non poteva passare inosservato a Thomas che con gli occhi tracciava bene il perimetro delle labbra sottili del biondino. 

<< Tommy almeno mi stai ad ascoltare? >> Newt sospirò stendendosi del tutto sul letto mentre fissava con disattenzione il soffitto bianco di camera sua.

<< Be' volume fratto massa >> borbottò Thomas rizzandosi seduto sul letto e con le gambe incrociate.

<< Non ti ho chiesto la densità e per la precisione è massa fratto volume, idiota >> Ormai Newt era sul punto di rinunciare. Gli lanciò addosso una gomma tanto per fare e sospirò. 

<< Massa, volume, legge di coso e l'altro. Cosa diamine servono nella vita? >> si lamentò Thomas lanciando in aria la gomma che prima Newt gli aveva tirato addosso. 

<< A cosa stavi pensando? >> domandò Newt girando lo sguardo verso di lui.

Infondo aveva percepito la totale deconcentrazione dell'amico. 

"Be' dal momento che sei steso sul letto a petto nudo e per la prima volta mi sto sentendo a disagio..."

<< No niente. Pensavo a Teresa >> borbottò Thomas guardando qualsiasi cosa tranne Newt.

Quest'ultimo si sedette sul letto con uno scatto mentre teneva un sopracciglio alzato.

<< Mi stai prendendo in giro? Mi stai dicendo che sto spiegando per nulla? Domani hai pure un compito Tommy e giuro che se non lo passi ti bandisco da casa mia >>.

Newt aveva intuito che a Thomas potesse piacergli una ragazza come Teresa, anzi n'era certo e questa cosa lo infastidiva e non poco. Una relazione con Teresa avrebbe portato al culmine la popolarità di Thomas e questo non gli andava affatto bene. Anche se una parte del suo cervello gli diceva che non gli andava giù la cosa poiché Thomas popolare equivaleva ad un Thomas che non avrebbe più passato tutto il suo tempo con lui. 

<< Stavo scherzando mister simpatia >> Thomas alzò gli occhi al cielo sporgendosi verso il suo migliore amico per dargli un piccolo bacio a stampo, gesto che Newt non sapeva come interpretare.

<< E questo era per...? >> chiese Newt abbassando lo sguardo per poter nascondere il rossore in viso. 

<< Prima mi hai rubato un bacio e ora tocca a me >> sorrise soddisfatto Thomas. Newt alzò lo sguardo verso di lui con la fronte aggrottata, troppo banale come risposta per essere Thomas. 

<<  E anche per ringraziarti per tutto quello che stai facendo per me >> continuò sorridendo.

<< Ora si usano i baci per ring..>> 

<< MAMMAAAAA MA DUE RAGAZZI POSSONO BACIARSI? >> 

Sophia era passata casualmente davanti la camera di Newt e il tempismo l'aveva graziata con la scena di due ragazzi che si erano sfiorati le labbra. 

Thomas e Newt si guardarono e per un attimo rimasero paralizzati non sapendo cosa fare. 

<< Ragazzi cosa sta blaterando Sophia? >> 

Dalla camera entrò la madre di Newt che quel giorno non era nemmeno andata a lavoro per via dei guasti in ufficio. 

<< Salve signora Anastasia >> disse cortesemente Thomas.

I due erano seduti sulle sedie davanti alla scrivania, i fogli sparsi erano messi tutti in ordine formando una pila, entrambi i ragazzi tenevano lo sguardo attaccato sui libri e sui quaderni. Insomma il sogno di ogni madre e sopratutto questa volta Newt indossava una Tshirt. 

<< Oh ciao Thomas >> rispose cortesemente la signora.

<< Devo dire a Sophia di non esagerare con i dolci >> borbottò infine la signora Anastasia leggermente perplessa mentre usciva dalla camera di Newt. 

 

Newt starnutì. E di nuovo. E ancora. Iniziava a starnutire ripetutamente in ritmi regolari e ogni volta Thomas alzava lo sguardo verso di lui osservandolo sempre di più. 

Occhi rossi, viso pallido, voce roca, labbra secche, starnuti in continuazione.

<< Ti senti bene? >>  domandò Thomas con gli occhi socchiusi. 

<< Che razza di domande Tommy. Ho per caso un bel aspetto? >> Newt fece una piccola smorfia allungando la mano per poter prendere un fazzoletto e soffiarci poi il naso. 

<< Fai invidia pure a quello di letteratura >> rispose Thomas alzando le spalle indifferente per poi fare una faccia disgustata al ricordo del professore appena citato che a quanto pare non era immune a nessuna medicina per il raffreddore. 

<< Fammi controllare >> sussurrò Thomas alzandosi dalla sedia per poi appoggiare la mano sulla fronte del ragazzo. Scottava e non poco. 

<< Ouch, non premere che fai male >> mugugnò Newt facendo una smorfia di dolore.

<< A malapena ti sto sfiorando >> controbatté Thomas alzando gli occhi al cielo.

<< Ora tu fili a letto, di corsa >> gli ordinò alla fine. 

 

Okay perdonatemi se questi ultimi due capitoli sono un po' noiosetti e non si svolge assolutamente niente :( ma almeno la buona notizia è che i prossimi capitoli a seguire saranno più interessanti. Almeno si spera. Vi prego di dirmi la vostra perché non so veramente se continuarla perché non c'è assolutamente nessun sense se la continuo per nessuno lol

anyway, alla prossima!

 
   
 
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