Un raggio di sole filtra dalle tendine, colpendo dritto in faccia il dottor Gregory House, svegliandolo.
Lui apre lentamente gli occhi, e vede accanto a sé la Cuddy, ancora addormentata; si ferma un momento ad ammirare quel volto, e si concede una carezza sui suoi capelli, ma appena accennato, per non svegliarla.
Poi scivola piano giù dal letto e inizia a vestirsi; il movimento accanto a sé e il fruscio dei vestiti sveglia Lisa Cuddy, che apre gli occhi giusto in tempo per guardare House rivestirsi in silenzio.
Lo sapeva che non ci sarebbe stato futuro per quella notte, se lo sentiva; ma, per un momento, aveva sperato in qualcosa di più, aveva sperato che lui avesse bisogno di lei come lei ne aveva di lui.
Non si trattiene più: “House” chiama piano, tanto che sembra il pigolare di un pulcino smarrito.
Lui si volta, la guarda nei suoi bellissimi occhi azzurri e sospira.
“Devo andare al lavoro” dice “sono già in ritardo, se non ci facciamo vivi nessuno dei due qualcuno sospetterà qualcosa!”
La Cuddy sorride sconsolata e dice: “Allora questa è la fine”
“Baby, è solo il principio” ribatte House nella sua miglior interpretazione di John Travolta in Grease.
La Cuddy ride; non ha ancora capito cosa accadrà, ma risentire la sua voce le da coraggio.
“Cosa ti ha spinto a venire qui, ieri?” gli chiede.
-Bingo- pensa House –ecco la domanda giusta. Ma come faccio a spiegarglielo? A dirle che mi ha convinto uno stupido sogno? Che è stato quando il mio inconscio l’ha chiamata per nome, Lisa, che ho capito cosa dovevo fare? Ma forse non c’è bisogno di spiegare tutto, almeno non subito. Capirà-
“Vado un po’ di fretta, Cuddy; sai, se faccio troppi ritardi il mio capo mi licenzia” le fa l’occhiolino, lei sbuffa divertita.
“Ma lo saprò mai? O fingeremo che nemmeno stanotte sia successa?” chiede ancora lei, stavolta con una punta di amarezza nella voce.
Lui si fa serio per un momento “ne possiamo parlare stasera, se vuoi. A cena”
Lei si apre finalmente in un sorriso: è radiosa.
Lui si appoggia sul letto e si fa più vicino “E, tanto per chiarire le cose, non potrei dimenticarmi stanotte, neanche se lo volessi”.
Lei è rimasta senza parole. Per fortuna non servono, perché House la bacia, un bacio casto del buongiorno.
“Buongiorno Lisa Cuddy” dice, mentre si rialza ed esce dalla camera.
“Buongiorno, Gregory” giunge flebile e stupefatta la risposta.
*CLANG*
Rumore di una porta che si chiude. Ma si sa: quando si chiude una porta si apre un portone. E per Lisa e Greg, si è appena aperto.
Scusate se è
poco scorrevole, l’ho scritta di getto e penso che la riscriverò
meglio, quando potrò…
Questo è il
finale, o meglio, l’inizio ideale che ho pensato per Greg
e Lisa, anche se so già che questa mia speranza è vana e
sarà presto disillusa…
Sono andata un
po’ OOC, ma mi era indispensabile se volevo far sì che questa
fosse una one-shot e non
un’epopea (visto come ragiona Shore, sicuro che
la tirerà lunghissima, qualunque relazione House deciderà di
iniziare).
La Cuddy
penso sarebbe molto più forte, non cederebbe mai al desiderio di
starsene a casa lontana da lui, non accetterebbe mai
di mostrarsi debole, o in difficoltà, o interessata ad House.
Wilson invece non
sarebbe così stupido da ignorare i “sintomi”: se
c’è uno che capisce al volo quei due è solo Wilson!
L’unica cosa che
vorrei davvero, è che House trovasse il
coraggio di andare da lei, di ammettere, almeno a se stesso, che lei gli
interessa, è importante per lui. Almeno ci sarebbe speranza! Non conto
troppo sul fatto che accetti di mostrarsi vulnerabile e innamorato: qualora lo
facesse, sarebbe a modo suo.
E
soprattutto…House è House. Non direbbe mai le frasi sdolcinate che
gli ho fato dire io nelle ultime dieci righe della mia fic ;)… Ma dopo “Joy”,
possiamo almeno essere sicuri che alla Cuddy ci tiene
davvero, più di quanto non abbia mai fatto capire.
E così possiamo continuare a sperare ;)