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Autore: Atra    01/09/2015    3 recensioni
Un viaggio a piccole tappe nell'infanzia e nell'adolescenza di Seifer
Almasy e di sua sorella, Atra Almasy.
Sarà una lettura alla scoperta di un rapporto del tutto
particolare, che potrebbe addirittura stupirvi.
Ogni ricordo è scolpito integralmente nella mente di Atra,
che racconta disegnando i contorni di un Seifer totalmente diverso da
quello che siamo abituati a conoscere.
Buona lettura!
N.B. Il "What if?" della presenza di Atra è riferito alla
mia fanfiction a capitoli, "Il legame del sangue". 
Genere: Comico, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fujin, Nuovo Personaggio, Raijin, Seifer Almasy
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Legami'
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Parte #2.

NON E' ANCORA FINITA, DANNATA UMANA
!- aveva ringhiato puntandomi un artiglio contro, mentre dei frammenti di ghiaccio affilati come coltelli stavano sibilando nell'aria, diretti proprio verso di me.
Nel momento in cui mi stavo voltando, una delle schegge mi aveva trapassato il tessuto della camicia sulla spalla destra, graffiandomi superficialmente la pelle sottostante.
Ne avevo schivata un'altra diretta proprio alla fronte abbassandomi all'ultimo minuto, per scoprire che ne stavano arrivando una dietro l'altra altre tre più piccole, ma alla mia stessa altezza e veloci come proiettili.
Dato che era impossibile per me schivarle tutte, avevo istintivamente scagliato uno Slow per rallentarne anche se di poco il movimento, mentre pensavo a come toglierle di mezzo.
Uno Shell o un Protect erano impensabili: non avrebbero retto a quel tipo di attacco, il primo perché i frammenti di ghiaccio erano estremamente affilati e appuntiti, il secondo perché si trattava di proiettili elementali.
Non mi restava altro da fare che scioglierli, ma...non avevo nessun Fire con me! Non credevo che mi sarebbero serviti per quella prova.
Il mio sguardo era saettato affannosamente dalla Trepe, che in quel momento aveva schivato per un soffio un poderoso pugno da parte del G.F., a Ifrid stesso, rianimato da una nuova energia...o semplicemente tornato in sé dopo la mia sorpresina.
Intanto i proiettili di ghiaccio si stavano avvicinando e io non sapevo dove rimediare un Fire.
In quel momento Ifrid ne aveva scagliato proprio uno contro la Trepe, che si era riparata dietro a uno Shell, prima di contrattaccare con la frusta senza causare danni consistenti al G.F.
Una lampadina si era accesa nella mia testa e mi ero anche maledetta nella mia mente: certo che ero proprio un'idiota!
Avevo allungato una mano davanti a me, mentre la prima scheggia era così vicina che potevo vederne le incrinature della superficie e le venature del ghiaccio, concentrandomi poi per percepire la magia racchiusa in Ifrid.
Il G.F. era così impegnato nel combattimento da non accorgersi del fatto che io gli stessi frugando nella riserva magica...fino al momento in cui gli avevo sottratto qualche Fire.
Il suo ruggito infuriato non mi aveva distratta e avevo subito scagliato la magia appena Assimilata, nel momento stesso in cui il primo frammento ghiacciato mi aveva sfiorato la punta dell'indice.
La scheggia di ghiaccio si era dissolta in una cascatella d'acqua, immediatamente attraversata dal secondo frammento, contro cui avevo scagliato un altro Fire.
Il terzo pezzo affilato era leggermente spostato a sinistra rispetto agli altri due, quindi mi ero inclinata in avanti di poco per colpirlo da sotto con l'ennesima fiammata.
Liberatami di tutti i proiettili ghiacciati, mi ero rialzata in piedi sulla roccia bagnata, in tempo per vedere la Trepe in seria difficoltà contro un Ifrid stranamente più forte del solito.
La mia solita sfiga - avevo pensato prima di incoccare una freccia e scagliarla verso la spalla della creatura.
La sua pelle coriacea aveva resistito alla perfezione e il mio proiettile era rimbalzato ridicolmente contro di essa per poi finire a terra accompagnato dal patetico tintinnio della punta di metallo.
-TOCCA A ME RIDERE ADESSO, UMANA!- aveva ringhiato Ifrid, allargando le braccia e stringendo gli artigli a pugno. Tra le sue dita erano comparse alcune fiamme, che erano sgusciate in una morbida carezza fino ai suoi gomiti, proiettando un riflesso rossastro sui suoi lucidi pettorali.
Il fuoco aveva preso la forma di due enormi sfere rotanti, che si erano sollevate in aria con un rombo a un gesto del G.F.
-VIENI ALL'INFERNO!- aveva ruggito, le braccia sollevate e la criniera che gli si era sollevata attorno al collo per effetto del calore prodotto dal fuoco fra i suoi artigli.
Avevo stretto gli occhi, mentre una miriade di scintille rosse volava in tutte le direzioni e il fumo diventava sempre più nero e denso.
-Uhm, mi spiace rifiutare ma non mi è mai piaciuta la sauna- avevo replicato con una smorfia, sollevando l'arco e preparandomi a difendermi.
Ifrid aveva ruggito una risata:
-SEI DIVERTENTE, MA ORA NON SCHERZIAMO PIU'- era stata la sua risposta, prima di scagliarmi addosso entrambe le sfere infuocate, le cui traiettorie si erano incrociate prima di schizzarmi addosso per colpirmi da direzioni diverse, lasciando una scia di faville e spirali di fumo.
La Trepe dietro di lui aveva avuto un sussulto, prima di stringere i pugni e scrutare attentamente ogni mio movimento.
La mia prova.
Avevo scagliato l'ennesimo Blizzard, ma stavolta sull'arco. Il ghiaccio si era adagiato come un velo sopra la mia arma formando una spessa lastra azzurrina, dietro la quale mi ero riparata come se fosse stato uno scudo. Poi avevo fatto una mezza piroetta a destra per scontrarmi con la prima sfera infuocata, che si era schiantata sul ghiaccio con un rombo la cui violenza mi aveva trasferito il contraccolpo fino alle braccia.
Lo scudo si era sciolto rapidamente, contrastando il primo attacco.
Ma dietro di me stava arrivando la seconda sfera!
Con le mani ancora gocciolanti d'acqua, avevo scagliato una freccia su cui avevo lanciato un altro Blizzard. Il proiettile ghiacciato aveva disegnato una traiettoria leggermente curva, prima di centrare in pieno la sfera infuocata, che si era arrestata in aria e aveva cominciato a congelarsi con un crepitio che aveva sovrastato il rombo infuriato delle fiamme fino a estinguerlo rapidamente.
Mentre la sfera si trasformava lentamente in ghiaccio, avevo sguainato il pugnale e l'avevo afferrato saldamente. Avevo adocchiato una roccia della giusta altezza appena dietro di me e mi ci ero posizionata davanti, sotto gli occhi sospettosi e sorpresi del G.F., che si era messo subito sulla difensiva.
-Giochiamo a bowling, Ifrid? - avevo ridacchiato, sfiorando con la punta di un piede la base della pietra - Comincio io-.
Avevo evocato un Levita che mi permettesse di salire velocemente sulla roccia all'indietro e in quel momento Ifrid aveva capito cosa mi passasse per la testa: infatti era scattato subito in avanti con il pugno proteso e pronto a togliere di mezzo la sfera ormai quasi completamente ghiacciata e solida, nonostante le profonde crepe che creavano un'ombreggiatura blu scuro al suo interno.
Mi ero data una spinta in avanti con il piede e avevo saltato per raggiungerla prima di lui. Una volta a mezz'aria, avevo scagliato il pugnale più forte che potevo, aiutandomi anche con un Aero evocato subito dopo.
La lama era volata come una scheggia, anche perché sospinta dal soffio di vento che avevo richiamato, fino a conficcarsi nel ghiaccio con un impatto tale da trascinarlo con sé nella sua corsa, portandolo a schiantarsi sul muso di Ifrid.
-Strike!- avevo esultato, mentre toccavo terra e posavo la punta delle dita sotto di me per non sbilanciarmi in avanti.
Ifrid era volato per alcuni metri prima di schiantarsi contro una roccia, che si era spaccata in due ed era franata nella lava.
Il G.F. invece era semplicemente caduto violentemente a terra, creando una crepa nella pietra sotto di lui.
Intanto il mio pugnale era rimbalzato all'indietro, cadendo tintinnando a pochi passi dai piedi della Trepe, che si era affrettata a calciarlo verso di me.
-Ti arrendi?- gli avevo domandato dopo averlo raccolto, scostandomi poi i capelli dalla fronte e posandomi una mano sul fianco.
Per tutta risposta il G.F. aveva scrollato forte il capo per liberarsi della polvere di roccia che gli si era posata addosso, prima di ringhiare e avventarsi su di me con tutta la sua mole senza un minimo di preavviso.
-Eh, ma allora sei stronzo- lo avevo apostrofato nervosamente, vedendomelo arrivare addosso con nuovamente delle fiamme fra gli artigli.
Avevo schivato il primo pugno accovacciandomi a terra, per poi rotolare via quando il secondo si era abbattuto sulla roccia che era sotto di me appena un secondo prima. Mi ero rimessa in piedi in tempo per evitare con un salto una spazzata a terra, prima di essere colpita da un calcio rotante a mezz'aria.
Il colpo mi aveva scaraventata contro una roccia appena dietro la Trepe ed io avevo evitato il peggio evocando in tempo un Protect per proteggermi dal tremendo impatto, che comunque non era stato certo morbido.
-Atra, mancano due minuti. Te l'avevo de...- aveva cominciato la prof. avvicinandomisi, prima che io mi rialzassi schiumante di rabbia e la incenerissi con lo sguardo:
-Si tolga di mezzo e mi lasci combattere!- l'avevo rimbrottata seccamente, notando appena la pelle delle braccia e delle gambe seriamente scorticata quasi a sangue.
La Trepe si era limitata a sospirare, evocando poi un'Energia per permettere alla pelle di rimarginarsi. Solo percependo il freddo tocco della magia che mi risanava le sbucciature mi ero accorta del fatto che mi ero ferita, anche se superficialmente. Inoltre una leggera scossa al fianco mi aveva avvisato che Ifrid non c'era andato affatto piano con il suo calcio.
Nel momento in cui prendevo coscienza delle mie ammaccature, la Junction si era riattivata, prosciugando Leviathan delle ultime energie e rinvigorendo invece completamente il mio corpo.
Grazie, Leviathan - avevo pensato, scuotendo la testa e riacquistando la  concentrazione.
-Non è finita, Ifrid! - avevo ringhiato in direzione del G.F., che si era comodamente seduto a mezz'aria sopra la sua voragine - Non è ancora ora di stare in panciolle!- avevo ridacchiato, preparando un'altra freccia.
La creatura si era riscossa subito:
-NON NE HAI ANCORA ABBASTANZA, UMANA?- aveva ruggito divertito, saettando in aria e avvicinandosi velocemente a me con entrambi gli artigli protesi in avanti.
-Non mi arrendo facilmente, sappilo- avevo replicato, schivando il suo doppio pugno e passandogli sotto le gambe prima che queste toccassero terra.
Ifrid mi aveva scagliato un Fire mentre si voltava e io avevo contrattaccato con Blizzard, che aveva ridotto le fiamme a una lastra irregolare e sottile di ghiaccio, attraverso cui vedevo distorta l'immagine del mio avversario.
-Uhm, arte astratta?- avevo ironizzato, nel momento stesso in cui il G.F. si gettava contro le fiamme congelate per raggiungermi. Il rumore tintinnante del ghiaccio che si frantumava come vetro aveva coperto la mia voce che evocava un Levita. Così Ifrid si era trovato davanti al niente, mentre io volteggiavo tranquillamente sopra di lui.
-Sono qui, tonto- l'avevo canzonato, prima di lasciarmi cadere a precipizio sopra di lui e scagliargli addosso il pugnale, potenziato del solito Blizzard.
Ifrid mi aveva scrollata via come se fossi stata una semplice pulce e solo un Levita tempestivamente invocato dalla Trepe mi aveva impedito di finire nella lava. Ero atterrata in cima a una roccia, da dove avevo osservato il G.F. strapparsi dalla spalla il mio pugnale, che gli aveva lasciato una ferita profonda dai bordi bluastri e bianchi, e lanciarmelo a una velocità doppia rispetto alla mia.
Il pugnale si era conficcato nella pietra sotto di me, facendola franare all'indietro nella lava. Ero riuscita a saltare prontamente in avanti, mentre la roccia sotto di me cedeva.
Il mio coltello era rimasto conficcato nella pietra e io l'avevo disincastrato con uno strattone allungando le mani dietro di me e afferrando al volo l'impugnatura, sfruttando la velocità della caduta.
Ero atterrata davanti al G.F. con un ginocchio poggiato e l'altra gamba tesa di lato, ansimante per l'adrenalina e la rapidità con cui avevo agito; Ifrid aveva ovviamente colto l'occasione per non darmi tregua e scagliarmisi nuovamente addosso.
Ero riuscita a schivare solo il primo pugno, prima di essere nuovamente colpita da un montante e spedita verso l'alto. Ero atterrata su una sporgenza della roccia a destra di quella più a nord della voragine, aiutata sempre dal solito Levita richiamato dalla Trepe. Fortunatamente non avevo battuto la testa, perché quella volta non avevo fatto in tempo a proteggermi con un Protect. Ero comunque abbastanza stordita, ma questo non mi aveva impedito di accorgermi che Ifrid si era sollevato in aria per venire a darmi il colpo di grazia.
Arrivato a metà strada, aveva scagliato un'altra sfera di fuoco, che era saettata verso di me con la velocità di una freccia.
Non mi arrendo tanto facilmente.
Avevo incoccato una freccia, mentre un'ultima risorsa mi era balenata nella mente. Se non avesse funzionato quello...
Avevo battuto gli occhi per scacciare dalla testa qualsiasi dubbio di fallimento e mi ero presa alcuni secondi preziosi per prendere la mira, respirando profondamente e cercando di non notare la sfera incandescente che si stava avvicinando pericolosamente a me.
Forse quello è stato davvero il tiro più difficile che io abbia mai tentato.
La mia freccia era partita con un sonoro schiocco della corda e aveva oltrepassato sibilando la sfera infiammata, sfiorandola solo sul lato destro.
Ifrid aveva soffiato una risata, credendo che avessi mancato il bersaglio.
Peccato che io non manco mai il mio bersaglio.
La freccia aveva centrato perfettamente l'orecchino ad anello portato all'orecchino sinistro del G.F., trascinandolo all'indietro con sé e conficcandosi nella roccia appena dietro di lui.
Ifrid si era trovato limitato nei movimenti e questo mi era bastato per attuare la seconda parte del piano.
Nel momento stesso in cui la sfera infuocata si era schiantata sulla roccia sotto i miei piedi, avevo evocato un Levita e mi ero sollevata in aria per sfuggire all'impatto.
Come avevo sperato, un grosso blocco di roccia era franato in avanti, dato che la sfera aveva colpito la pietra proprio nel mezzo.
Mi ero gettata su di esso e l'avevo raggiunto prima che si frantumasse a terra, toccandolo con una mano ed evocando nel contempo un Blizzard.
La roccia si era ghiacciata istantaneamente, coprendosi di una lastra bianca e dotata di aguzzi spuntoni che aveva divorato la pietra con un crepitio.
Avevo frenato definitivamente la caduta del pietrone scagliandogli contro un Levita e poi l'avevo spedito con il controllo mentale che la magia mi consentiva in direzione di Ifrid, ancora imprigionato contro la roccia.
Il grosso pezzo di pietra e ghiaccio si era schiantato sul corpo del G.F., che era caduto a terra, seppellito dalla roccia appena dietro di lui che gli era franata addosso.
-Ri-strike! - avevo esultato, poggiando i piedi a terra e osservandomi contrariata le mani scorticate - Allora, cosa vuoi fare?-.
Ifrid era emerso completamente illeso dai mille pezzi di roccia e ghiaccio cadutigli addosso e aveva sbuffato:
-MI ARRENDO, UMANA. SEI FORTE! MA NON TI POSSO NE' VOGLIO SCEGLIERE COME MIA PADRONA-.
Ma chi ti vuole?! - avevo pensato, sdegnata e indispettita dal fatto che fosse ancora in piedi.
Sicuramente la sua antipatia nei miei confronti era reciproca: era solo un pallone gonfiato e in quel momento avevo capito il motivo per cui lui e il gallinaccio erano si erano piaciuti così tanto.
Ma d'altro canto, la prova non richiedeva di diventare amici per la pelle di quel bestione, ma solo di riempirlo di mazzate e io l'avevo fatto.
Un sorriso mi aveva incurvato le labbra, mentre mi voltavo a guardare la Trepe, tirando un angolo delle labbra con aria eloquente.
La prof. aveva sollevato le sopracciglia, prima di annuire e controllare il proprio cronometro:
-Nove minuti e trentuno secondi. Complimenti, Atra: hai superato brillantemente la prova-.

***

-NOVE E TRENTUNO?! NO, NON POSSO CREDERCI!-.
Avevo ridacchiato, dando una pacca sulla spalla a mio fratello e godendomi l'espressione sinceramente stupita dipinta sulla sua faccia.
Eravamo nella Hall a leggere i risultati delle prove della settimana scritti su un foglio affisso appena sopra la mappa del primo piano del Garden.
Accanto al mio nome e al numero di matricola c'era la scritta AMMESSA e il punteggio che avevo totalizzato.
Praticamente avevo ottenuto il massimo quasi in tutte le credenziali, tranne che in "disciplina" (maledetta Trepe, gliel'avrei fatta pagare!) e "condotta" (credo sia stato per il piccolo bisticcio avuto con gli insegnanti).
-Te l'avevo detto di stare tranquilla: la Trepe è impossibile- aveva sospirato poi Seifer, picchiettando il dito sul voto di "Disciplina". Avevo alzato gli occhi al cielo:
-Se l'avessi saputo le avrei lanciato un Novox prima di cominciare-.
-Seh, così non ti avrebbe nemmeno ammessa!- aveva sghignazzato Raijin dietro di me. Mi ero voltata di scatto:
-Tu taci, che la battuta non fa ridere- avevo sibilato. Fujin accanto allo scimmione era impallidita:
-B-BRAVA!- aveva balbettato, con delle difficoltà ancora più consistenti nello spiccicare quella misera parola.
Ah, aveva paura?! Patetica.
-Comunque non posso credere che tu mi abbia battuto- aveva commentato Seifer mentre ci avviavamo a lezione, una volta salutati i due cagnolini, che se n'erano andati a orecchie basse e coda ferma: proprio come li volevo io.
Avevo sollevato il mento, scostandomi l'ennesima ciocca ribelle dalla fronte:
-L'allieva che supera il maestro, Seifer. Facci l'abitudine- avevo detto perfidamente, incassando con un occhiolino la sua occhiataccia.
Nel momento in cui eravamo entrati in classe avevamo visto Zell in piedi con i pugni stretti e l'aria decisamente alterata.
Mio fratello aveva tirato le labbra in un sorriso divertito ed era stato subito raggiunto dalla mia gomitata di avvertimento.
-Chi? Chi ha ridotto così il mio G.F.?! Se lo piglio...- stava sbraitando Zell, portandosi i pugni davanti al viso.
-Ehi gallinaccio, c'è qualche problema?- aveva detto Seifer, sollevando il mento con la sua solita aria strafottente. L'avevo seguito di buon grado: ah, mi sarei divertita un mondo!
Zell si era voltato, diventando rosso come un peperone per la rabbia:
-Seifer, non mettertici anche tu! Qualcuno questa settimana ci è andato pesante con il mio G.F. e appena scopro chi è lo faccio nero!- aveva strillato con il suo tono da...gallo, maledizione, sembrava proprio un gallo!
Mi ero attorcigliata una ciocca di capelli attorno al dito:
-Uhm, Seifer...glielo spieghi tu?- avevo chiesto innocentemente a mio fratello, che aveva sfoderato un ghigno divertito e mi aveva fatto un gesto galante:
-Fai tu, sorellina. Mi divertirò di più a stare a guardare- aveva ridacchiato, superando poi Zell e stravaccandosi sul suo banco.
-Spiegare cosa?- mi aveva chiesto confuso il gallinaccio. Io avevo sorriso:
-Che non puoi far nero il responsabile - avevo risposto semplicemente, per poi allargare il sorriso quando lui aveva sollevato le sopracciglia ancora più perplesso - Perché io sono già nera di capelli, vedi?- avevo detto, sollevando le dita che stringevano una ciocca di ricci e mostrandogliela.
Zell era impallidito, mentre in classe era sceso un silenzio tombale:
-Sei...sei stata tu?- mi aveva chiesto, cambiando letteralmente atteggiamento.
Il silenzio era stato rotto dalle risatine soffocate di mio fratello e dai sospiri scocciati di Squall, seduto dietro a Seifer, mentre io annuivo in silenzio sempre più divertita.
Zell era impallidito ancora di più e allora io gli avevo chiesto tranquillamente:
-Allora, cosa hai detto che avresti fatto al responsabile? Ora che l'hai trovato sarai molto arrabbiato, no?-.
In quel momento era entrata la Trepe, che aveva squadrato me e Zell con aria critica, prima di battere le mani:
-Ehi, cos'è tutta questa tensione? Almasy, Dincht...c'è qualche problema?- ci aveva domandato, sbattendo i libri sulla scrivania. Avevo lanciato uno sguardo di fuoco a Zell mentre rispondevo alla prof.:
-Nessuno. Stavo dando qualche consiglio a Dincht su come educare il proprio G.F., a partire dal suo proprietario- avevo detto, sottolineando a dovere le ultime parole.
Colpito e affondato. Il gallinaccio se n'era tornato al banco con la faccia da pesce...pardon, da pollo lesso.



Eccoci qua, anche questo ricordo è finito!
Spero di aver descritto una bella battaglia: forse è diversa dalle solite, l'ho condita con qualche effetto speciale in più, anche se ho cercato di non renderla assurda.
Boh, ditemi voi cosa ne pensate!
Adesso credo che abbiate capito il motivo per cui ho dovuto spezzare il ricordo in due parti, ops!
Ringrazio chi arriverà alla fine di questo papiro egizio e vi do appuntamento al prossimo ricordo (più corto, più corto, lo so!) !
Ciao!
   
 
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