La luce della lampada trema per un attimo, gettando strane ombre tetre sulla stanza, per poi spegnersi del tutto. Aleida alza gli occhi al cielo e maledice la lampada e la corrente, si alza per andare ad accendere la luce della plafoniera, ma è tutto inutile, la corrente è saltata. Fuori c’è il peggior temporale che si sia mai abbattuto su Roma, ed evidentemente la corrente è andata via in tutto il quartiere, perché anche la strada è buia. Aleida è sola in casa ed in mancanza di torce, si dirige in cucina alla ricerca di una candela, ricordandosi che sua madre le ha comprate per illuminare la zucca la notte di Halloween. E, difatti, proprio come ricordava, le candele sono nella dispensa accanto al pacco del sale. Fruga nelle tasche ed estrae un accendino rosso, sposta la fiamma sulla candela e brucia lo stoppino, rischiarando la stanza. Una finestra in lontananza sbatte sull’imposta, Aleida con l’aiuto della luce della candela cerca la fonte del rumore. Sorride quando trova la finestra della sua camera spalancata e Giacomo, bagnato come un pulcino, sul tappeto accanto al letto. “Passare dalla porta d’ingresso mai, eh?” lo sfotte, con un sorrisetto, Aleida.
Si avvicina e lo bacia, poi con la scusa dei vestiti bagnati, bé, lo spoglia.