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Autore: M3K1317    04/09/2015    1 recensioni
Questa long-fiction è una versione migliorata di "Inazuma Eleven personalizzato", miglioramento della quale sono grato ad Ale2000.
Anno 2091 - Italia
Tra le tecnologie avanzate e i molteplici cambiamenti avvenuti sino ad ora, un gruppo di ragazzi tenta di creare una nuova potente squadra. Ma un ostacolo è in agguato nell'ombra.
Fra misteriosi personaggi, oscuri segreti e curiose rimembranze del passato, Milo e i suoi amici riusciranno nell'intento?
[Dal capitolo 4]
"Egli rideva in un modo così sguainato che Milo dovette coprire il telefono con una mano, per impedire che il tutto svegliasse i genitori o la sorella. E sopratutto che i suoi poveri timpani si distruggessero.
Dopo la scena a dir poco surreale, il portiere sbottò, mantenendo però un tono di voce basso:
"Ma... Era proprio necessario?".
Dall'altra parte ci fu il silenzio come risposta. Ormai sembrava inevitabile."
Genere: Avventura, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 11
 
L'imminente sfida parve accelerare il decorrere del tempo durante la settimana, a tal punto che il giorno scelto arrivò con stupore di tutti, molto celermente. Lara aveva detto che non vi sarebbe stata, quindi per Volt non restava che fare affidamento su Milo e Rich.
Di comune accordo, la sfida era stata posta di Sabato pomeriggio, con appuntamento al parco.
Charlie aveva insistito nuovamente per esser presente a dar supporto morale al fratello, quindi il padre dei due aveva accettato di accompagnarli.
Giunto lì, Hammer notò subito il suo amico Tundir vicino ad un albero del loco. I due colloquiarono un poco nell'attesa dell'arrivo dei loro avversari o del loro compagno di squadra.
Purtroppo quest'ultimo non si fece vivo in maniera alcuna, mentre dopo breve apparvero due ragazzi coi capelli rossi. Uno dei due era alto e robusto, col volto lentigginoso e di forma sferica. L'altro aveva i lineamenti identici, ma era più basso e magro. "Oh! No!" commentò Volt. Milo fece intendere che fosse confuso, ottenendo che l'amico spiegasse: "Loro sono due ripetenti, come Cristoforo... Non so di dove siano... Due fratelli... Kill e All... Quei due amano il gioco violento...". Hammer intuì subito come il centrocampista sperasse che essi non fossero loro avversari. Purtroppo, le loro speranze furono vane, difatti, dopo breve arrivò Cristoforo che presentò i suoi due compagni di squadra agli avversari. La conversazione fece capire quanto elevato fosse il senso di rivalità tra Tundir e Ventura. "In ogni caso... Manca ancora Rich..." commentò il centrocampista "Dovrete aspettare che arrivi...". Per l'ennesima volta, le speranze di Milo e Volt furono vane, sicché il difensore non apparve e furono costretti a giocare senza di lui.
Il centrocampista ottenne la possibilità di reclutare in squadra, per quella partita, uno dei ragazzini atti a giocare nel parco. "Ehi!" esclamò, indicando un ragazzo che palleggiava vicino ad un muro "Guarda un po' chi c'è!". Lui e Milo gli si avvicinarono, e fu il centrocampista a parlare per primo: "Ciao Nicola!". "Oh!" esclamò l'altro "Salve ragazzi!".
Ai due ci volle tempo per spiegare la situazione al loro amico, ed ancor di più per convincerlo a giocare con loro, in quanto la fama di Kill e All era nota anche a lui.
Emanuele, un ragazzo liceale di lì, accettò di fare da arbitro alla sfida, e non appena i sei ragazzi si misero in posizione fischio' l'inizio.
Volt si lanciò all'attacco, ma si trovò bloccato da Cristoforo e All. I due gli bloccarono ogni lato, costringendolo a passare indietro a Milo. Questi provò a calciare in avanti, ove si trovava Nicola. Purtroppo il passaggio non fu rapido, e Kill, abbandonati i pali, lo riuscì ad intercettare, servendo, poi il fratello maggiore, che tirò con tutta la sua forza in porta. Il tiro era centrale, ma molto potente. Hammer lo afferrò in salto, ma la forza fu tale da spedirlo in rete con la palla. La partita era appena incominciata ed il punteggio era già di 1-0.
Dopo breve arrivò il 2-0, stavolta ad opera di Cristoforo. Volt era adirato più che mai. Difatti, poco dopo si lanciò all'attacco, dribblando Cristoforo, ma trovandosi bloccato da una scivolata scorretta di All. Ma Tundir non era un ragazzo che demordesse facilmente, infatti tentò nuovamente, bloccato da Kill, che aveva lasciato la porta per aiutare il fratello. Una terza volta fu fermato da All e Cristoforo, che gli si avventarono fallosamente addosso, ma Emanuele non fischiò nulla. In un quarto ed ultimo tentativo, il centrocampista fu bloccato da Ventura, che lo colpì violentemente alla caviglia facendolo cadere a terra.
Di lì in poi la partita divenne autenticamente a senso unico. All e Cristoforo segnarono altri otto goal, prima della fine del primo tempo, sullo schiacciante punteggio di 10-0.
"Adesso posso dire che siamo spacciati?!" chiese Nicola, con un tono misto di terrore e scocciatura. "No!" esclamò Volt "Non è ancora finita!". "Quante speranze credi che abbiamo?!" ribattè l'altro. "Poche..." rispose Tundir "Ma non per questo possiamo arrenderci!". I due continuarono a discutere per un po', mentre il portiere fissava la rete che aveva provato a difendere, ma che aveva visto gonfiarsi ripetutamente. "Non dobbiamo per forza segnare più goal di loro per vincere!" esclamò, nel mentre Volt. "Quanti altri modi conosci per vincere?!" chiese spiegazioni Nicola. "Ci basta impressionarli!" continuò il centrocampista "Sai? No? Farli credere che finora non abbiamo fatto sul serio!". "E come dovremmo fare?" si aggiunse Milo. "Eh eh eh!" rispose sghignazzando l'altro "Con le tecniche micidiali!".
Il secondo tempo iniziò poco dopo, e gli schieramenti fecero ritorno in campo con le desse formazioni di prima.
All si lanciò nuovamente all'offensiva, tirando un'altra cannonata verso Milo, che riuscì a pararla, mettendo entrambe le braccia in avanti. "Ah!" rise l'altro "Allora sai parare!". Il risultato ottenuto da Hammer non capovolse in alcun modo la situazione nell'altra metà del campo. Ogni tentativo di attacco di Volt era fermato violentemente. Dopo esser stato bloccato da Kill in scivolata, il centrocampista, cadendo, intravide Nicola, che si era smarcato, e si trovava in un'ottima posizione. Seppur a fatica, Tundir riuscì a calciare la palla nella sua direzione. Il passaggio fu ottimo, ma un attimo prima che il ragazzo agisse, gli arrivò un falloso pestone sulla gamba, che lo fece cadere a terra. Era stato All, che per evitare un goal, aveva infortunato l'avversario.
Anche per un arbitro tollerante come Emanuele, quello era un fallo. Purtroppo Nicola non sembrava affatto in grado di alzarsi da solo. Milo e Volt lo aiutarono tenendolo per le spalle, a zoppicare fuori dal campo. Il ragazzo claudicante non disse nulla finché non si sedette per terra, poi commentò: "Mi dispiace... Ma non penso di poter continuare a giocare...". "Questo è l'ultimo dei nostri problemi!" gli rispose il portiere "L'importante è che non ti sia fatto male seriamente...".
Effettivamente, il ragazzo, faticava a stare in piedi, cosa che costrinse Hammer e Tundir a cercare un altro giocatore trai ragazzi al parco.
"Non sarà facile..." commentò il centrocampista "Sono quasi tutti bambini, e dei pochi ragazzi non ne conosco alcuno...". In effetti, in tutto il parco vi erano non più di sette ragazzi, i più atti ad usare il telefonino o chiacchierare tra loro. Alla fine, Tundir trovò veruno di papabile.
Era un ragazzino piuttosto basso, coi capelli biondi e gli occhi verdi. Si chiamava Sergio Freddi, ed era un grande appassionato di calcio, che aveva conosciuto grazie ai risultati ottenuti dalla squadra in cui giocava il cugino.
Purtroppo, il nuovo arrivato non cambiò in modo alcuno le sorti dell'incontro. Milo riuscì a parare ogni tiro degli avversari, avendone compreso la natura, ma le offensive di Volt erano futili. Una prima volta fu bloccato da All in scivolata, poi da Cristoforo e il desso, con un contrasto violento, un'ultima volta fu fermato dai due fratelli dai capelli rossi, che lo sbatterono di lato. Cadendo, il centrocampista vide Sergio in una posizione comoda per segnare, ma poco prima di servirlo, si paralizzò, rammentando come si era infortunato Nicola, e temendo di causare il medesimo incidente a Freddi. Onde evitare ciò, il ragazzo afferrò saldamente il pallone tra i piedi, mentre era atto a cadere, e lo lanciò in alto. Rialzandosi in fretta riuscì a riprenderlo ed a tirare verso la porta vuota. Gli sguardi di Kill e All seguirono la traiettoria del colpo, credendo che entrasse. All'ultimo istante, Cristoforo saltò verso la sfera di cuoio, intercettandola ed impedendo il goal.
I due capitani si scambiarono sguardi di sfida, mentre Volt si affrettava a cercare di rubare la palla all'avversario. Il duello propendeva a favore di Ventura, finché non vi si aggiunse Sergio, che rubò palla e la passò a Tundir.
Più deciso che mai a segnare, il centrocampista fu avvolto da folate di vento, mentre saltava con la palla al piede. Mentre era a mezz'aria, il ragazzo calciò la sfera di cuoio verso la rete, trasportata dal vento, che nel mentre aveva assunto la forma di un piccolo vortice. Il pallone prese velocità mentre si avvicinava alla porta, mentre il centrocampista dichiarava: "Vortice di Vento!".
ANGOLO DELL’AUTORE
Ecco la tecnica di Volt! Devo far notare due cosette:
~Molte tecniche di Tundir faranno riferimento al vento, ma ciò non ha nulla a che vedere con Tenma/Arion (anche perché ho pensato la fanfiction prima di scoprire dell'esistenza di Inazuma Eleven GO); ~Il punteggio della sfida è simile al punteggio della prima partita della serie Inazuma Eleven, ma ciò è una coincidenza, infatti la sfida qui descritta (come buona parte della storia) é tratta da eventi e persone reali... Un po' modificati ovviamente. Infine ringrazio JKEdogawa per la sua recensione... Purtroppo (ma quante volte ho scritto "purtroppo"?) gli errori di battitura non sono aiutati dall'uso del telefono... Comunque ho cercato di rendere il meno noioso possibile questo capitolo, pur non essendo un nodo nevralgico della storia...
  
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