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Autore: darak    05/09/2015    2 recensioni
Una storia fanfiction su mlp che è ambientata all'inizio della terza stagione di mlp dopo gli eventi dell'impero di cristallo e della caduta di Re Sombra. Sarà divisa in libri e nonostante la lunghezza dei capitoli saranno di facile lettura. Non possiedo My Little Pony e tutti i relativi contenuti, posseggo solo la storie e i personaggi creati da me. Grazie e buona lettura
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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Io e Tiara ci voltammo, ancora abbracciati e notammo il piccolo pubblico che ci osservava a bocca aperta.

Interrompemmo l'abbraccio e ci avvicinammo agli altri.

"Ti senti bene Tiara?", le chiese Silver preoccupata e la risposta che diede la pony rosa rese tutti, tranne me, ancora più stupefatti:"si sto bene, ti ringrazio Silver per la tua amicizia e poi volevo scusarmi con voi ragazze; mi dispiace davvero sono stata una vera idiota nei vostri confronti e nei confronti degli altri pony. So di non meritare il vostro perdono, ma volevo che sapeste che sono davvero dispiaciuta, vi chiedo scusa."

La prima a rispondere dopo alcuni minuti di silenzio imbarazzante, fu Applebloom:"scusa ma tu chi sei? E che fine ha fatto la vera Diamond Tiara?"

"Va tutto bene ragazze", risposi io sorridente, "vi assicuro che lei è l'unica e inimitabile Diamond e che da adesso in poi le cose cambieranno per il meglio."

"Accidenti Paradox, ma si può sapere quale magia gli hai fatto per farla cambiare?", mi chiese Scootaloo.

"Nulla, tranne un semplice e sincero abbraccio."

"Mi sembra impossibile", concluse Sweetie Bell.

"So che vi è difficile da credere", disse Diamond Tiara,"ma ve lo giuro sulla mia vita, non vi tormenterò mai più."

"Ehm forse è il caso di andare Tiara, vieni a casa mia oggi, poi avviseremo tuo padre che starai da me", disse Silver prendendo la zampa dell'amica.

"Solo un momento", e detto ciò Tiara mi diede un bacetto sulla guancia su cui mi aveva schiaffeggiato, "ti ringrazio Paradox, e scusami per prima."

E dopo questo lei e Silver (che era ancora più scioccata e non solo lei ma anche le Cutie Mark Crusaders), se ne andarono.

"Che cosa abbiamo appena visto?", dissero le 3 puledre in coro, "penso, amiche mie, che abbiamo appena assistito a un miracolo", risposi loro sorridente.

Poi mia madre mi mise uno zoccolo sulla spalla e mi disse:"tesoro è ora di andare, si sta facendo tardi", "ci scusi signora", disse Applebloom a mia madre, "potrebbe dare a Paradox il permesso di venire a stare da noi oggi? Adesso io e le altre andremo al nostro club nel Giardino Dolci Mele e ci farebbe davvero piacere se venisse anche lui con noi."

Colsi subito questa occasione:"mamma, papà, posso andare con loro? Per favore, per favore", feci degli irresistibili occhi da cucciolo e mio padre rispose:"ma certo figliolo, basta che ti comporti da vero gentelcolt con queste incantevoli signorine", concluse mio padre con un occhiolino e facendo arrossire me e le altre.

Anche mia madre mi diede volentieri il permesso, così io, Applebloom e le altre ringraziammo i miei e andammo verso il Giardino Dolci Mele accompagnati da Applejack che fu sorpresa di vedermi.

"Ciao Paradox, lieta di rivederti, come stai zuccherino?

"Molto bene signorina Applejack, sua sorella Applebloom e le altre mi hanno invitato a venire con loro al club", risposi sorridente.

"Ma davvero?", rispose Applejack facendo un occhiolino alle 3 puledre che iniziarono a ridere di cuore.

"Piuttosto Applebloom mi vuoi spiegare come mai quando vi ho viste avevate una faccia sconvolta? Come se aveste visto Twilight dar fuoco a dei libri"

"Sorellona se te lo dicessi non mi crederesti, non ci credo neanche io che l'ho visto con i miei occhi", le disse Applebloom.

Durante il tragitto spiegarono alla pony texana cosa era successo quel giorno e le parlarono anche del cambiamento di Diamond Tiara avvenuto grazie al mio intervento.

Applejack fu davvero meravigliata da ciò che udì, da me che ballavo e cantavo sui banchi, al modo in cui avevo cambiato il cuore di quella pony terrestre.

La conversazione continuò finché non giungemmo al Giardino Dolci Mele, una volta lì Applejack andò ad aiutare sua nonna Granny Smith a preparare il pranzo per tutti mentre le Cutie Mark Crusaders mi condussero al loro club; la casetta era esattamente come ricordavo nella puntata del cartone, ed era davvero adorabile. Dentro c'erano dei cartelloni, pennarelli, matite e molti strumenti di cancelleria; sui muri vi erano appesi vari poster, la maggior parte dei quali raffigurava Rainbow Dash (sicuramente questi erano di Scootaloo), infine c'erano alcuni attrezzi per attività sportive, delle sedie, un tavolo e uno stendardo rappresentante il simbolo del loro club.

Dopo che mi fecero accomodare ad una delle sedie, le tre puledre iniziarono a farmi un discorso su cosa stesse a significare il loro simbolo e sul obbiettivo del club di aiutare ogni pony nella ricerca del suo Cutie Mark.

Ovviamente io già conoscevo tutto questo, ma per poter mantenere la mia copertura feci la parte dello...gnorri.

Ascoltai attentamente tutto ciò che mi dissero, emozionato per il fatto che vedevo e sentivo tutto questo dal vivo e non più solo attraverso lo schermo di un televisore.

"E quindi sei stato scelto per entrare a far parte ufficialmente del club Cutie Mark Crusaders", concluse Applebloom.

"Avremmo proprio bisogno di un tipo come te, ed inoltre così anche tu potrai trovare il tuo Cutie Mark", disse Scootaloo; "sono certa che ti troverai bene qui con noi...e poi ne saremmo davvero felici", aggiunse timidamente Sweetie Bell.

Aspettai qualche secondo e poi parlai:"beh vediamo un po', unirmi ad un club dove avventure spericolate, idee folli ed emozionanti, progetti vari per ottenere in proprio Cutie Mark sono all'ordine del giorno e dove sarei l'unico puledro tra tre puledre? Che cosa sto aspettando? Dove devo firmare per accettare l'invito?"

Applebloom e Scootaloo risero a crepapelle dopo aver ascoltato la mia risposta mentre Sweetie Bell mi guardava con occhi sognanti eccitatissima per il fatto che avessi accettato il loro invito.

"Stai tranquillo non c'è nulla da firmare, devi solo leggere il giuramento del nostro club mentre Scootaloo e Sweetie Bell ti metteranno sulle spalle la mantella con il simbolo del club", mi rispose sorridente Applebloom, dopodiché lei mi diede una piccola pergamena con su scritto il giuramento e le altre due mi stavano mettendo la mantella.

"Io Paradox, giuro solennemente di rispettare i principi e le regole di questo club e di rispettare tutti i membri del suddetto club. Prometto di aiutare tutti i pony senza fare alcuna distinzione di razza o di sesso a trovare il loro Cutie Mark affinché possano trovare il loro posto nel mondo e vivere una vita felice. Giuro di non arrecare mai alcun danno fisico o psicologico a nessuno membro del club e di agire sempre negli interessi del club ma se necessario anche negli interessi di singoli membri. Se mai dovessi venire meno al mio giuramento accetterò qualsiasi castigo mi meriti per poter espiare le mie colpe; ed infine giuro di non venire mai meno al principio che è alla base del club: l'amicizia è universale e magica ed è in grado di unire chiunque e allontanarlo dalla tristezza e dalla solitudine. Detto questo entro ufficialmente insieme a voi come membro del club Cutie Mark Crusaders", lessi con tono solenne tutto il giuramento e anche commuovendomi per le splendide parole; dopo di che tutte e tre le ragazze mi abbracciarono e dissero contemporaneamente:"benvenuto tra i Cutie Mark Crusaders Paradox, siamo liete di avere un nuovo crociato nel club."

"Applebloom! Ragazzi il pranzo è pronto!", ci chiamò subito Applejack e noi accorremmo subito. Ad accoglierci in casa trovammo oltre alla pony arancione anche suo fratello Big Machintosh e la loro nonna Granny Smith e quest'ultima quando mi vide si avvicinò per capire chi fossi.

"Ma guarda che bel giovanotto abbiamo qui oggi, sei un amico di Applebloom?", chiese l'anziana pony gentilmente e con gran sorriso in volto.

"Si signora, io sono Paradox e vi sono grato per avermi invitato nella vostra splendida dimora", risposi educatamente.

"Oh ma che ragazzo educato che sei caro, io sono Granny Smith, la nonna di Applebloom e lui invece è il fratello maggiore di Applejack e Applebloom: Big Machintosh".

"Eh yup!", disse Big Mac come al solito.

A me sfuggì un sorriso enorme, era tutto proprio come nel cartone ed era meraviglioso.

"Raccontaci un po' figliolo", continuò Granny, "sei nuovo di Ponyville?"; "si signora Smith", "per favore, sei un amico di Applebloom quindi chiamami solo Granny", mi disse la vecchia pony con un sorriso sdentato ma sincero.

"Va bene, Granny, io e la mia famiglia siamo arrivati qui a Equestria dopo un lunghissimo viaggio da un paese lontano (era meglio non dire bugie con la macchina della verità vivente, alias Applejack, vicino) chiamato Italia", "non ricordo di averlo mai sentito nominare, deve essere davvero lontano da Equestria; e dimmi figliolo come mai avete deciso di venire a vivere proprio qui?"

"Beh diciamo che la situazione economica e politica nel nostro vecchio paese stavano attraversando una fase di crisi e la mia famiglia ha pensato bene di cambiare aria se così si può dire; insomma è stato per cause di forza maggiore (tecnicamente non era una menzogna e fortunatamente le domande non andarono più a fondo)"

Dopo le presentazioni ci sedemmo tutti e sette a tavola e magiammo alcune pietanze a base di mele, era davvero tutto squisito; ma quando assaggiai la marmellata di ZapApples alcune lacrime iniziarono a cadere dai miei occhi.

"Ehi tutto bene zuccherino?", mi chiese Applejack preoccupata e tutti gli altri mi fissarono con lo stesso sguardo.

"No...sono solo commosso per quanto sia buono il vostro cibo, non avevo mai mangiato pietanze come queste, le mie papille gustative sono letteralmente estasiate".

A tutti scoppió una risata e mi ringraziarono per i complimenti fatti.

"Siamo davvero felici che ti piacciano Paradox, tutto ciò che abbiamo mangiato è stato preparato con le mele dei nostri campi e non per vantarmi ma le nostre mele sono fra le migliori in tutta Equestria", disse orgogliosa Applejack.

Una finito di pranzare, le tre puledrine mi chiesero di tornare al club con loro per giocare un po'.

"Solo un momento ragazze voglio prima aiutare a sparecchiare la tavola e a pulire i piatti e sarò subito da voi",dissi alle mie amiche.

"Ah no, non se ne parla proprio ragazzo tu sei un ospite qui, quindi non pensarci neanche a metterti a pulire", disse Granny con tono scherzoso.

"Temo di dover insistere, voi mi avete offerto il vostro cibo e questo è il minimo che possa fare per sdebitarmi, se non lo facessi non mi sentirei in pace con me stesso."

"Zuccherino, ti assicuro che non c'è ne bisogno...", ma non ebbe il tempo di finire la frase che il mio corno si illuminò di una intensa luce cremisi che quando si spense tutte le stoviglie e le posate erano pulite e sistemate nei loro ripiani.

"Beh è stato facile, ora se volete scusarmi le mie amiche mi aspettano; grazie ancora per lo splendido pranzo." E detto ciò andai da Applebloom e le altre lasciando Applejack e Granny Smith a bocca aperta.

"Ma come Tartaro ci è riuscito?!", si chiese Applejack.

Una volta raggiunto le ragazze ci mettemmo a giocare un po' a palla per passare il tempo. Dopo un paio d'ore ognuno di noi stava facendo qualcosa di diverso: Applebloom preparava un programma sulle attività del club, Sweetie Bell stava pulendo un po' il club canticchiando (e devo ammettere che aveva una voce dolcissima degna di un angioletto), tuttavia non riuscì a trovare Scootaloo così decisi di andarla a cercare per vedere cosa stesse facendo.

La trovai sul retro del club mentre si esercitava facendo acrobazie col monopattino e tentando di prendere il volo.

La osservai molto attentamente, ogni movimento che faceva, ogni salto, ogni accelerata, ogni piroetta, tutto era calcolato fin nei minimi dettagli per non sprecare energie e per massimizzare ogni singola mossa. Nonostante la sua bravura non riuscivo proprio a spiegarmi come mai non riuscisse a volare, avevo visto già altro pegasus pony della sua età spiccata il volo, ricordavo che persino il figlio dei signori cake pur essendo solo puledrino nato da poco riusciva a sollevarsi in volo (e riuscì anche a far spaventare Pinkie Pie e ammetto che fu parecchio esilarante).

Scootaloo tentava e ritentava ma arrivata al momento in cui le sue ali avrebbero dovuto sostenere il suo peso e farla volare, falliva e cadeva al suolo; le sue ali sembravano più quelle di un colibrì che quelle di un pony per come si muovevano, in definitiva erano eccessivamente piccole per il suo corpo.

Fu in quel momento che ebbi una rivelazione che mi fece raggelare il sangue nelle vene, lei era nata con una qualche malformazione che non le aveva fatto sviluppare correttamente le ali. A stento riuscì a trattenere le lacrime, ma non tanto per la tristezza che provavo per lei, quanto per la crudeltà degli altri pony e soprattutto di Rainbow Dash per non averle detto nulla sulla sua condizione. Forse lo avevano fatto per non farla soffrire, ma era suo diritto saperlo e quanto meno trovare una qualche soluzione.

Il filo dei miei pensieri fu interrotto quando dopo l'ennesima caduta la senti gridare per il dolore, corsi subito a vedere come stava. La trovai a terra con le zampe ricoperte di lividi e ferite sanguinanti e alcune di queste non erano neppure fresche, il che significava che nonostante si fosse già fatta male aveva continuato imperterrita a tentare di spiccare il volo, ma a questo punto era chiaro che fosse giunta al suo limite.

Sul suo viso iniziarono a formarsi lacrime.

"Scootaloo, perché continui a farti del male in questo modo?", le chiesi cercando di non piangere anche io.

"Devo riuscire a volare, ci devo riuscire a tutti i costi...altrimenti...altrimenti come farò a poter volare insieme a Rainbow?!", rispose lei con la sua voce rotta dal dolore e dalle lacrime.

"Ma per quanto ci provi e ci riprovi non riesco proprio a volare, sono un fallimento completo come pegasus pony, non solo sono un fianco bianco ma anche incapace di volare come un qualsiasi altro pegasus!"

"Scoot, ascolta la colpa non è tua...", cercai di dirle ma lei non me ne diede il tempo.

"Invece è tutta colpa mia! Mia! E della mia incapacità! Perfino Rainbow ormai si sarà resa conto che non ho alcuna speranza di poter prendere il volo insieme a lei!", continuava a piangere sempre più forte ed io mi sentivo impotente e mi dicevo nella mente:"sono una vergogna, anche se sono un dio non riesco neppure ad aiutare una mia amica, che razza di essere inutile che sono!"

"Vorrei solo farla finita, sono stanca! Sono...così stanca di tentare l'impossibile. Perché sono venuta al mondo?", chiedeva al cielo, ormai al limite della disperazione.

"No! Questo non è giusto! Non è giusto! Tu non dovresti soffrire così, non dovresti parlare così! Io non posso lasciare le cose in questo modo!", gridai con quanto fiato avevo in corpo tanto da far risvegliare Scootaloo dalla sua trans e poi le presi il viso con entrambi i miei zoccoli e le dissi:"Accada quel che accada io realizzerò il tuo sogno, potrai volare insieme al tuo idolo!"

"Eh?", lei non capì cosa volevo fare; sapevo che ciò che avevo in mente sarebbe stato rischioso e che avrebbe potuto far saltare la mia copertura, ma non c'è la facevo più a vederla in quelle condizioni.

Concentrai il mio potere, poi appoggiai il mio corno sulle sue ali e feci la mia magia.

La luce fu molto intensa e nessuno dei due poté vedere nulla.

"Paradox! Cosa mi stai facendo? Mi sento strana", mi chiese agitata e spaventata Scootaloo, "non avere paura tra un momento sarà tutto finito", le risposi con quanta più calma e calore possibile per tranquillizzarla.

"Pa...ra...dox..."

Dopo qualche secondo la luce del mio corno si spense e la pony arancione si staccò da me.

"Si può sapere cosa accidenti mi hai fatto?", mi gridò Scootaloo.

"Perché non ti guardi le zampe? Così capirai", le risposi con un lieve sorriso.

"Cosa? Le zampe? Ma che...Oh dolce e onnipotente Celestia!"

Le zampe di Scootaloo erano sollevate dal suolo, la giovane pegasus pony stava volando.

"Mi ero accorto che le tue ali erano troppo piccole per spostare abbastanza aria da sollevare il tuo corpo, così le ingrandite e rese della giusta dimensione, proporzionate alla tua grandezza e poi ti ho guarito le ferite", le spiegai.

Poi fui scaraventato a terra dalla suddetta pegasus che si lanciò su di me in un abbraccio spacca ossa con lacrime di gioia agli occhi.

"Grazie! Oh Santa Celestia, Paradox tu hai compiuto un miracolo!"

"Ma no...eheh...non ho fatto proprio nulla di così spettacolare", e mentre parlavamo, arrivarono anche Applebloom e Sweetie Bell attirate da tutto quel trambusto e ci videro con me sotto di lei mentre Scootaloo mi abbracciava piangendo sorridente.

Io stavo morendo di vergogna, Applebloom era a bocca aperta mentre Sweetie Bell era rossa, ma credo che fosse un po' per la rabbia:"Scootaloo cosa diamine ci fai sopra il mio Paradox?!", ma subito si corresse,"volevo dire...che ci fai sopra di lui?"

"Ragazze non crederete mai a quello che Paradox mi ha fatto", disse la pegasus tutta emozionata.

"Ehm che cosa ti ha fatto? E perché le tue ali sembrano più grandi ?", domandó Applebloom sempre più confusa

"Penso che una dimostrazione pratica sia più esauriente di qualsiasi parola, non credi Scoot?", dissi facendo l'occhiolino alla suddetta pony.

"Oh ma certo! Tenete gli occhi fissi su di me!", ordinò Scootaloo e poi spiccò il volo come un proiettile, in alto nel cielo di Equestria.

"Wow!", fu l'unica cosa che le altre due amiche riuscirono a dire perché non credevano ai loro occhi. Scootaloo stava davvero volando e per loro questo sembrava proprio un miracolo.

"Paradox, ma come hai fatto?", mi chiesero contemporaneamente.

Intanto nel cielo Scootaloo stava finalmente assaporando l'incontenibile gioia del volo e mentre si librava felicemente, ad un certo punto notó un altro pegasus in avvicinamento verso la fattoria della famiglia Apple, era Rainbow Dash.

"O mio dio, o mio dio, o mio dio, Rainbow! Rainbow sono qui!", le gridò Scootaloo andandole incontro a tutta velocità.

"Rainbow voltò la testa in direzione di chi la chiamava, ma dopo aver visto Scootaloo volare verso di lei a tutta velocità fu come se il suo cervello fosse stato fulminato e ridotto in polvere. Infatti le uniche parole che flebilmente uscirono dalla sua bocca furono:"Non è possibile!"

   
 
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