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Autore: Vallinz_00    06/09/2015    1 recensioni
Se Eric, il capofazione diciottenne che tutti conosciamo avesse avuto una sorella?
Erika. Sedici anni. Bionda e bella proprio come il fratello, occhi color ghiaccio, però di carattere completamente diverso da Eric.
Erika scopre di essere Divergente, infatti il suo test risulta inconcludente.
Anche per lei è giunto il Giorno della Scelta.
Cosa sceglierà? Sceglierà di rimanere negli Eruditi, sua fazione natale, oppure sceglierà di andarsene?
Se Eric scoprisse che la sorella è Divergente? Lui che odia i Divergenti?
Cosa potrebbe succedere?
Spero di avervi incuriosito;)
Dal prologo:
L'acqua del lago è gelida. Non riesco a vedere bene il fondale. Sembra ci siano solo fango e alghe.
Sento mancarmi il fiato. 'È una stupida simulazione Erika, continua...' Mi ripeto mentalmente.
Genere: Avventura, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eric, Four/Quattro (Tobias), Nuovo personaggio, Tris, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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-Ehi Buongiorno bellezza- 
Riconoscerei quella voce ovunque. Peter. 
Abbiamo dormito abbracciati tutta la notte. Ho fatto cambio con Edward per il letto e poi l'ho unito a quello di Peter. Abbiamo creato un vero e proprio letto matrimoniale, un po' scassato e malmesso, però è lo stesso. 
Mi accarezza i fianchi. Apro gli occhi lentamente, poi gli do un bacio delicato sulle labbra. 
-Ehi.- Dico accarezzandogli una guancia. 
Mi alzo di scatto e mi dirigo in bagno. 
Stasera ci sarà una festa di benvenuto per noi iniziati. Un po' in ritardo però. 
Abbiamo la giornata libera. Niente allenamento, niente simulazioni. 
Riprenderemo tutto domani. 
Dedicherò questa giornata a me stessa. Andrò assieme a Chris e a Tris al negozio di abbigliamento al Pozzo. Sarò uno schianto per la festa. 
 
 
-Oh perbacco Erika, sei seriamente uno schianto. Peter esploderà stasera- Ridacchia Chris. 
-Non esageriamo!- Ribatto ridendo. 
-Attirerai l'attenzione di tutti.- Aggiunge Tris 
-Potresti cantare ! Cavolo sei bravissima. Avanti!- Esclama Chris saltellando. 
-Non so, se mi va posso farlo.- dico con voce piatta. 
-Faresti un figurone- Ribatté Chris
-Dai, ora paghiamo, o faremo tardi- Concludo sorridendo. 
 
 
 
Mi guardo allo specchio. Quasi non mi riconosco con tutto quel trucco e quei vestiti addosso. Indosso un top nero che mi lascia scoperta la pancia, pantaloncini a vita alta neri, zeppe nere. Trucco rigorosamente nero. Eye-liner, mascara e rossetto, nero anche quello naturalmente. Ho deciso di indossare anche una giacca di pelle nera. Capelli sciolti, con l'aggiunta di una piccola treccina a cerchietto. Mia madre me la faceva sempre da piccola. 
Conciata in questo modo sembro una dark girl. 
Quando esco dal bagno trovo Peter ed Eric che stanno parlando tranquillamente seduti sul letto mio e di Peter. La cosa mi fa un po' paura. 
-Non è un po' troppo così?- Chiede Eric con voce cupa. 
-Sei uno schianto Erika- Gli occhi di Peter brillano. 
Eric si avvicina a me. 
-Devo dirti una cosa molto importante Erika. Non ti piacerà- Mi sussurra mio fratello. 
Il 'non ti piacerà' mi fa rabbrividire. 
Ha forse scoperto che sono una Divergente? 
Deglutisco.
-Dimmi- Rispondo con voce tremante. 
-Peter perché non ti incammini per la festa?- Chiede Eric 
-Ma... Erika- Balbetta lui
- Ti raggiungo tra poco. Te lo prometto- Rispondo. Mi avvicino a lui, poi lo bacio. 
Lui si allontana senza dire altro. 
-Bene. Ora dimmi tutto.- Sono abbastanza preoccupata.
-Siediti- Anche Eric sembra abbastanza scosso. La tensione sale.
- Stamattina ho saputo che...- Si ferma e fa un respiro profondo. 
-Che cosa Eric? Cosa?- Ho le lacrime agli occhi. 
-I nostri genitori sono...- Si mette una mano sulla faccia. Cosa diavolo è successo a mamma e papà? 
-... Morti. Sono stati uccisi- 
Per la prima volta dopo sedici anni vedo mio fratello piangere. È come se qualcuno mi avesse pugnalata alle spalle e poi rigirasse in continuazione la lama nella piaga. 
Un dolore atroce. Inizio a piangere senza sosta. 
Getto le braccia al collo di mio fratello, lui mi stringe, mi stringe tanto. 
-Non può essere. Nonono. Eric, no- Balbetto tra le lacrime. 
-Perché?- Aggiungo asciugandomi le lacrime.
-Non ne ho la più pallida idea Erika. Ecco perché domani sera andremo dagli Eruditi, a casa.- dice lui con voce piatta.
-Che cosa? Non possiamo Eric. Non abbiamo il permesso- ribatto
-Si. Abbiamo il permesso. Domani notte alle tre al Pozzo. Sii puntuale, ci conto. Voglio andare in fondo a questa storia.- Conclude lui. Mi abbraccia di nuovo, mi bacia la fronte e poi se ne va. 
Rimango sola nella camerata. Non ho le forze per alzarmi. Vorrei esplodere, urlare, prendere a pugni qualcuno, ma mi sento debole ed insignificante. 
Mi sdraio sul letto e mi rinchiudo in me stessa. Peter. Dov'e' Peter? Ho bisogno di lui. 
E se i miei genitori fossero morti per colpa mia perché io sono una Divergente? Il pensiero mi fa andare in frantumi. Io sono fatta così. Estremamente sensibile, estremamente forte. 
Sento dei passi. Qualcuno è entrato nel dormitorio. 
-Peter- Gli getto le braccia al collo. 
-Erika, mi dispiace tanto. Me l'ha detto Eric. Vuoi stare sola?- Mi chiede sussurrando. 
-No assolutamente no- Rispondo con la voce smorzata dalle lacrime. 
Lui mi bacia e io faccio lo stesso. 
Appoggio la testa nell'incavo del suo collo. Lui mi accarezza la schiena. 
-Ti ho rovinato la festa Peter- Dico. 
-A me non importa della festa. A me importa di te. Guardami Erika- mi alza il viso con due dita e mi costringe a guardarlo negli occhi. 
-Io ci sarò con te fino alla fine dei miei giorni. Combatterò con te. Io ti amo.- mi asciuga le lacrime nere di mascara. 
Abbozzo un sorriso poi sospiro. 
 
 
 
 
Mi sveglio nel cuore della notte. Sono sudaticcia. L'ennesimo incubo.
Ieri sera non ho messo piede alla festa e mi sono vestita per nulla. Ho tolto tutto. Trucco, vestiti, scarpe e mi sono messa comoda per dormire. Peter è stato così dolce, non mi ha mai abbandonato per nessuna ragione al mondo. Chris,Tris,Will,Al e gli altri mi hanno fatto le condoglianze. Solo a me. Eric ha fatto finta di nulla anche se si vedeva che era molto scosso. Stanco. Almeno io l'ho notato molto. Ho scoperto che una nostra zia, parente lontano, che vive negli Eruditi, ha avvisato mio fratello della morte di mamma e papà. Se ci ripenso. Mi si accappona la pelle. 
Tutti nella camerata dormono beati. Tutti tranne me. Faccio solo incubi. 
Mi alzo e silenziosamente mi dirigo alla fontanella dello strapiombo. Mi è venuta una gran sete. 
I corridoi sono vuoti, lugubri, silenziosi e freddi nonostante fossimo in estate. 
Ho guardato poco fa l'orologio di sfuggita. Sono le quattro e mezza del mattino. Non dovrei girare sola nel cuore della notte nella lugubre residenza sotterranea degli Intrepidi. 
Quando arrivo alla fontanella noto una figura femminile che si sta sporgendo per bere.
Quando si gira per imboccare la strada per il Dormitorio la riconosco, è Tris. 
-Erika, che ci fai qui?- Mi chiede
-Ho sete, poi non riesco a dormire sogni tranquilli.- abbasso lo sguardo. Rimaniamo qualche secondo in silenzio.
-Erika, mi dispiace tanto.- Tris mi abbraccia.
-E se i miei fossero morti per colpa mia? Perché sanno che io sono...- Non finisco la frase. Non voglio dire quella parola.
Tris si stacca dall'abbraccio e mi guarda perplessa. 
-Ma i tuoi cosa c'entrano? Questa si chiama ingiustizia- 
Annuisco. Mi sporgo per bere. L'acqua è così fresca, pulita, rigenera l'organismo. 
-Com'è andata la festa ieri sera? - Dico con un mezzo sorriso.
-Bene- Risponde Tris sorridendo. 
-Comunque nulla di che. Abbiamo mangiato e ballato. Più della metà dei presenti era ubriaca ancor prima di cena- Ridacchia. 
-A volte le persone non sanno divertirsi in modo giusto.- concludo. Tris annuisce. 
Improvvisamente spuntano dal nulla tre persone, o meglio, tre aggressori incappucciati. 
Ci colpiscono alle spalle. Uno mi da un pugno sul naso, mi spinge verso lo strapiombo. Vedo Tris che si dimena disperatamente. 
L'aggressore mi stringe i polsi fino a farli diventare di un colore violaceo. Stringo i denti.
-Aiuto, Tris, urla, urla, ci devono sentire- urlo a gran voce più volte. 
Comincio a piangere, il sangue che mi cola dal naso e dal sopracciglio destro.
Comincio a calciare l'aggressore nelle parti basse. Sono sul ciglio dello strapiombo, di nuovo, di nuovo sono tra la vita e la morte. Quella volta sul treno, non me la scorderò mai. Inspiro, espiro, inspiro, espiro. Ho le orecchie ovattate, la testa pesante. Morirò, anzi moriremo. Tris mi chiama. 
Raccolgo tutte le forze che ho e sfilo il cappuccio all aggressore davanti a me. Molly. Urlo. Mi giro verso Tris, l'altro aggressore è Al. Al. Mi si forma un nodo in gola che mi impedisce di deglutire e a tratti di respirare. Vorrei piangere ma non ho più lacrime. Sono esaurite. 
Poi qualcuno scaraventa Molly a terra. Cado, senza forze. Riconosco i nostri salvatori. Quattro e Peter. Dio io ti ringrazio. 
-Portiamole in infermeria Peter. Muoviamoci.- Sussurra Quattro. Gli aggressori sono a terra, hanno perso conoscenza. 
Sono davvero in pericolo. Sarà una battaglia dura. 
 
 
 
 
*Angolo dell'autrice* 
Eccoci arrivati al nono capitolo! Bel traguardo. 
La storia si sta facendo piuttosto complicata!
Ringrazio come sempre chi recensisce (Alex_001 e BeDauntless) e ringrazio anche i lettori silenziosi 😚 
Al prossimo capitolo Divergenti!
Vallinz_00 ❤️
 
 
  
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