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Autore: purpleblow    07/02/2009    3 recensioni
I sette peccati capitali.
Ognuno di essi rappresenta Seifer in situazioni diverse.
Ogni peccato corrisponde ad un avvenimento o pensiero diverso.
07. Gola: "Sangue. Seifer lo bramava, costantemente. Lo rendeva soddisfatto, appagato."
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Seifer Almasy
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Seven deadly sins


07. Gola


Sangue. Seifer lo bramava, costantemente. Lo rendeva soddisfatto, appagato.
Uccideva senza il minimo rancore, adorava stare a guardare quel rosso scarlatto, lo faceva sentire meglio.
La sua valvola di sfogo era la vista del sangue, le urla agonizzanti delle sue vittime. Prede.
Seifer era diventato il carneficie, fiero di esserlo.
Un tempo era diverso.
Sì, voleva vincere, ma evitando di uccidere, non aveva mai reputato giusto porre fine ad una vita, fosse pure il suo peggior nemico.
Ora no.
Morte.
Sangue.
Dolore.
Solo questo lo rendeva soddisfatto, eccitato al tempo stesso.
Anche quella volta Seifer desiderava uccidere. Non era necessario, ma l'uomo che aveva davanti, terrorizzato, gli aveva scatenato un' insana voglia di farlo.
Con fare altezzoso gli puntò Hyperion alla gola, sfiorandola. Egli deglutì, consapevole di essere prossimo alla fine.
Tremava, ma ormai si era arreso, pregava solo che il cavaliere si sbrigasse ad ucciderlo. Il suo sguardo era supplichevole, Seifer se ne accorse.
"Sai qual è la differenza tra me e te?" l'uomo restò in silenzio, senza capire la domanda, aspettando una risposta.
"Sei un uomo libero, o almeno, lo eri fino a questo momento. Io no. Non lo sono mai stato." nelle sue parole trapelava una punta di tristezza.
Invidiava la sua vittima, lui non era obbligato a rispettare gli ordini di nessuno. Seifer sì, pendeva dalle labbra della strega, odiando quella situazione.
Per questo motivo trovava eccitante uccidere, voleva negare loro la libertà che lui non aveva mai ottenuto. Certo, personalmente non ci guadagnava niente, ma almeno la soddisfazione di porre fine ai piaceri della gente l'aveva.
Seifer osservava il ragazzo, impassibile e sollevando il Gunblade lo colpì violentemente, lacerando quel povero corpo e macchiandosi del suo sangue.
Se lo sentiva sulle labbra, lo leccò, compiacendosi del gesto appena compiuto, sentendosi ancora una volta soddisfatto.
Un ghigno si distese sul suo volto, poi, inconsciamente gli vennero strani pensieri per la testa. Da quanto tempo andava avanti questa storia? Quand'è che aveva cominciato a sentirsi appagato alla vista del sague?
Certo, da quando la sua vita aveva cominciato a farsi terribilmente opprimente, ma precisamente, cos'era stato a renderlo così? Doveva essere accaduto qualcosa. Ma cosa?
Si sedette sul pavimento, accanto alla sua vittima e la osserava, ne osservava il liquido che a poco a poco si stava raggrumando sulla pelle del malcapitato.
Sospirò, concentrandosi, cercando di ricordare. Allora chiuse gli occhi, premendosi una mano sulla fronte e pian piano, cominciò a visuallizzare frammenti dei suoi ricordi.


* * *


Non erano passati neanche due mesi dacchè Seifer aveva lasciato il Garden per seguire la strega Edea, diventandone il suo Cavaliere. Quel giorno, si stava apprestando ad eseguire una delle sue prime missioni, doveva controllare le mosse dei SeeD, che in quel momento si trovavano a Fisherman's Horizon, non doveva interferire, solamente controllare che non facessero mosse azzardate.
Non era un compito difficile, tutt'altro, infatti non appena aveva sentito lo svolgimento della missione aveva sbuffato, sarebbe stato noioso, molto più di quello stupido esame SeeD a Dollet, almeno in quell'occasione si era scaldato combattendo con qualche soldato.
Camminava per la città, in cerca dei suoi ex-compagni, quando in lontananza riconobbe Rinoa e la ragazzina porta-ordini, di cui non ricordava neppure il nome.
Imprecò, proprio Rinoa doveva incontrare? Oltre che noiosa che quella missione si stava dimostrando snervante. Convincendosi che quelle due da sole non avrebbero combinato niente di eclatante decise di andare alla ricerca del suo rivale, forse l'unico che avrebbe potuto scombinare i piani.
La maestrina da sola non avrebbe combinato un bel niente, troppo insicura delle sue capacità per prendere decisioni, il Gallinaccio neppure lo contava, semmai avesse tentato di fare qualsiasi cosa, sarebbe stata quella sbagliata, come al solito.
Nel momento in cui si trovò nella piazza principale della città, si sentì chiamare, o almeno, immaginò che la voce di donna che aveva udito si riferisse a lui.
Si voltò lentamente, scorgendo il volto contratto dalla rabbia di un'anziana signora, che lo stava fissando troppo per i suoi gusti. Non le rispose, ma le si avvicinò per sentire ciò aveva da dirgli, per curiosità.
"Perchè sta girando con una spada? Lo sa che in questa città è proibita la guerra?" proibita? Che parola stupida, per lui niente era proibito. Solo lui decideva cosa non dovesse fare o meno, non era certo quella vecchia ad imporgli le leggi.
"Ah sì? Ne è proprio sicura? Non lo vedo scritto da nessuna parte." l'arma preferita di Seifer, l'arroganza, che tirava fuori in ogni occasione, sia per infastidire la gente che per intimorirla, ma quella donna non pareva per nulla impaurita dal tono della sua voce.
"Beh è risaputo che in questo luogo regna la pace. Tutti siamo contro la guerra e chiunque porta armi come lei, vuol dire che è a favore di questi sciocchi massacri che stanno rovinando il mondo." più la vecchia parlava, più Seifer si infastidiva. Non aveva più voglia di starla a sentire, tanto, dalla sua bocca uscivano solo stronzate.
"Non esiste un mondo senza guerra, se lo metta in testa." detto questo le voltò le spalle, fece per andarsene ma ancora una volta la donna parlò.
"È solo colpa vostra se questo mondo è destinato alla rovina. Voi, che tanto amate la guerra, lo fate solo perchè siete repressi e non avete altro modo per sfogarvi se non combattendo. Siete patetici!" quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, non avrebbe permesso un'altra parola, non un'altra sentenza.
Se c'era qualcosa che faceva scattare i nervi a Seifer, era mettergli davanti la realtà dei fatti, sapeva che quello che aveva detto la donna era vero, ma non accettava che gli si rinfacciasse la verità, tantomeno da una sconosciuta che non sapeva niente di lui, non conosceva le motivazioni.
In pochi attimi le fu davanti, la prese per il bavero di quella insulsa vestaglia. Nello sguardo si leggeva odio, rancore.
"Non un'altra parola. Non una sola." dentro di sè, sapeva che prendersela con una donna indifesa non era la cosa giusta, ma più la guardava negli occhi, più sentiva la rabbia crescere.
"Tutto quello che sapete fare è usare la violenza..." le parole che uscirono dalle labbra della signora erano contratte dalla paura, ma Seifer non ci fece caso, non gli importava di quello che provava lei in quel momento. Ciò che contava era come era stato trattato.
"Scommetto che non vuoi provare la violenza che tanto odi sulla tua pelle, vero nonna?" ma quell'avvertimento non arrivò alle sue orecchie come tale, lo prese come una provocazione.
Quello fu il suo più grande errore, purtroppo per lei lasciò che le parole uscissero nuovamente.
"Uno come te non capirà mai il valore delle mie parole, uno come te merita di morire solo, come tutti quelli come te." solitudine, quanto bene conosceva il senso di quella parola, quando la detestava, quanto avrebbe voluto non sentirsi così.
Fu un gesto, veloce, automatico. La lama di Hyperion, conficcata nella giugulare della donna, il sangue che cominciava a sgorgare dalla ferita, gli ultimi gemiti agonizzanti della donna, poi silenzio.
Non appena Seifer si rese conto di ciò che aveva fatto, lasciò immediatamente il Gunblade, lasciandosi cadere sul freddo pavimento, terrorizzato, spossato, incredulo.
Gli occhi fissi sul cadavere inerme che aveva di fronte. Si portò le mani alla testa, scioccato, non poteva credere a ciò che aveva appena fatto, aveva ucciso una persona, un essere umano, come lui.
No, non era più un essere umano, era un mostro, così si sentiva. Il suo corpo era scosso da tremori, la sua mente era vuota, non riusciva a pensare a niente.
Cominciò ad ansimare, non si era mai sentito così.
Ci volle un po' prima che si calmasse, la respirazione tornò regolare, si asciugò il sudore dalla fronte e tornò ad osservare la donna. Forse era il caso di allontanarsi da lì, era già un miracolo che nessuno lo avesse visto.
Dopo aver recuperato il Gunblade, prima di andarsene dette un ultimo sguardo alla donna, ma stavolta, non sentì alcun senso di colpevolezza come poco prima, si sentì leggero e si rese conto di sentirsi meglio di prima.
Non aveva più pensieri per la testa, non capiva neppure lui cosa gli stava succedendo ma... credeva di sentirsi davvero bene. Libero. Riflettendoci, aveva eliminato una donna che si era messa in mezzo, che gli imponeva i suoi ideali, sbagliati dal punto di vista di Seifer, gli aveva augurato la solitudine, cosa che già provava da tempo.
Semplicemente Seifer aveva posto fine alle sue chiacchiere. Lei parlava perchè non sapeva come ci si sentisse al suo posto, non aveva mai provato niente di simile e mai lo avrebbe provato nella sua insulsa vita.
Gli sembrò impossibile aver cambiato idea in così poco tempo, ma se prima era convinto di essere un mostro, adesso si reputava una vittima che si era difesa.
Il sangue sul corpo della donna gli accese una strana voglia di uccidere, nuovamente, perchè in fondo, nonostante i sentimenti provati all'inizio, sentiva che se lo avesse fatto ancora, si sarebbe sentito meglio.
Un sorrisetto compiaciuto comparve sul suo volto, già, forse uccidere non era poi così male, tutt'altro.


* * *


Aveva ricordato la sua prima esperienza di morte, aveva ucciso una donna innocente, provando ribrezzo per se stesso inizialmente, sentendosi sollevato poco dopo.
Logico, le prime esperienze si rivelano sempre traumatizzanti, ma ormai ci aveva fatto l'abitudine, uccidere ormai era diventato un gesto meccanico per lui, come allacciarsi le scarpe o abbottonare una camicia, ma molto più soddisfacente.
A volte gli succedeva ancora di sentirsi colpevole quando ammazzava qualcuno, ma era questione di pochi attimi, perchè si rendeva subito conto di quanto lo faceva sentire meglio.
Erano loro quelli tutti uguali, cui si riferiva la donna. Tutti uguali perchè non conoscevano la sofferenza, loro avevano sempre vissuto serenamente, ovvio, alti e bassi, ma mai erano sprofondati nel baratro come lui.
Non avrebbero mai compreso quanto fosse orribile la vita, per questo Seifer metteva mano ad Hyperion, li voleva morti, tutti, dal primo all'ultimo. Si sentiva soddisfatto, certamente, ma mai del tutto. Colui che davvero avrebbe voluto ammazzare e godersi la vista del suo sangue era Squall, lui era     quello che meno di tutti meritava di vivere, prima o poi lo avrebbe fatto fuori e si sarebbe goduto la più grande delle sue soddisfazioni. Cosa ci sarebbe stato di più bello?
Le sue mani macchiate del sangue del suo rivale. Quel sangue, trofeo di una vittoria tanto agognata, la fine di una vita tanto odiata e forse, la sua rinascita.


Note dell'autrice:
Ed eccoci arrivati alla conclusione di questa raccolta, devo dire che mi mancherà moltissimo.
Chiedo scusa se ci è voluto molto, lo so, avevo detto che avrei aggiornato ogni tre giorni, ma per quest'ultimo mi ci è voluto più tempo. Dannato blocco dello scrittore!
Tra l'altro difficile come argomento "gola". Ho guardato sulla definizione e diciamo che si può ricongiungere a gola, anche se non si tratta nè di cibo, nè di alcoolici, come di solito si associa a questo peccato.
Riporto una parte della definizione: "Il peccato di gola coincide con un desiderio d'appagamento immediato del corpo per mezzo di qualche cosa di materiale che provoca compiacimento.".
Direi che a questo punto il sangue appaga Seifer, perciò, non sono andata poi fuori tema, no? Ditemi di no! T_T Almeno su, fatemelo credere! XD
Beh, dopo questo, passo ai ringraziamenti, gli ultimi di questa raccolta.
Ringrazio chiunque abbia recensito e\o messo la storia nei preferiti, davvero, non avevo mai ricevuto così tante recensioni in una storia, non me ne aspettavo così tante, soprattutto perchè Seifer è uno di quei personaggi poco considerati, perciò mi aspettavo praticamente poche recensioni, ma mi avete fatta ricredere, mi avete commossa!
Barbidoluzza: La mia cara e dolce Quistis! Sono contenta di averto incontrata anche al Garden, mi fa piacere esserci incontrate, proprio una coincidenza assurda! ^^ Quando mi hai detto che eri tu, quasi non ci credevo! XD Comunque, rispondo alla tua recensione. Mi hai detto di contunuare a scrivere storie su Seifer ebbene, non preoccuparti lo farò. Oltre alla ormai certa SeiferRinoa in programma, ce ne saranno altre, non posso trascurare il mio personaggio preferito, va contro le mie regole!
Ti ringrazio ancora infinitamente delle recensioni piene di complimenti che non credevo possibile ricevere! Grazie grazie grazie! Un bacione, tanto noi ci sentiamo al Garden! ^^
Akagi_san: Una perla di questa raccolta, epico, phatos, un nuovo Sephiroth, sei completa come scrittrice! Queste parole sono quelle che più di tutte mi hanno colpita della tua recensione. Ma lo sai che questi sono dei complimenti che tutti insieme mi fanno esplodere di orgoglio? Io non ti ringrazierò mai abbastanza, perchè tu mia elogiata oltre ogni dire, mi hai fatta sentire davvero felice, sì, felice perchè giuro che tanti complimenti meravigliosi in una sola recensione mi emozionano (senza lasciare le altre eh! Ma questa recensione è quella che più di tutte mi ha colpita!)! Ti ringrazio per avermi seguita fino alla fine di questa raccolta e spero di risentirti in altre fanfiction, come già detto Seifer non lo abbanono, scriverò ancora su di lui! ^^
j3nnif3r: Ed eccoti "gola", chiedo scusa se ci ho messo tanto! Spero di non averto delusa, e se così fosse mi dispiacerebbe molto. Grazie anche a te infinitamente, io invece attendo con impazienza gli altri peccati della tua fanfiction su Cid! **
Che ahimè, non ho ancora recensito il quinto, ma provvederò al più presto! ^^
E un ringraziamento speciale va anche a Silver Wolf, che pure lei mi ha recensita, facendomi sorridere, ho apprezzato moltissimo i tuoi complimenti!

Alla prossima ragazze, e ancora grazie! Non vorrei ripetermi ma... mi avete commossa davvero! Un bacione!
   
 
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