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Autore: ChiaraDanger    07/09/2015    1 recensioni
So che può sembrare la solita storia scontata ma spero possiate cambiare idea leggendola.
Questo è un piccolo estratto:
Precedentemente avevo pensato che finalmente stavo provando cosa significasse sentirsi liberi, sentirsi vivi, ma solo in quel momento, solo con lui vicino a me, solo con la sua bocca avvinghiata desiderosamente alla mia stavo veramente provando cosa potesse realmente intendersi col dire sentirsi vivi, sentirsi il sangue scorrere nelle vene e la linfa vitale crescere al proprio interno.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Danielle Jonas, Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I'm baaack!!! Stavolta non mi dilungo a dire le mie solite stronzate e vi lascio direttamente il capitolo ;D
Buona letturaaaa


Infilai la mano nei suoi capelli biondo scuro e li tirai leggermente mentre le mie labbra incontravano le sue e la sua bocca reclamava la mia.
Era sicuro ma delicato allo stesso tempo. Sapeva come trasportarmi in un vortice di sensazioni senza mai farmi sentire inadeguata.
Aveva un buon sapore di fresco che mi inebriava, il quale però tutto d’un tratto lasciò posto al gusto forte della vodka.
Ora a baciarmi non era più lui ma Joe. I suoi capelli scuri intrecciati tra le mie dita e i suoi denti stretti sul mio labbro inferiore.
Poi una voce alle mie spalle. “Cosa pensi che abbia significato per Joe quel bacio che ti ha dato? Forse tu lo ricorderai per tutta la vita ma per lui non sei stata altro che l’ennesima persona”

 
“No!” gridai svegliandomi di soprassalto nel cuore della notte. Avevo il respiro affannato e il cuore che batteva all’impazzata.
“Era solo un sogno” sospirai guardandomi intorno, mentre cercavo di riacquistare un respiro regolare.
Presi il cellulare dal comodino, e dopo aver controllato l’ora, inviai un sms a Lex senza pensarci su due volte.
Avevo bisogno di parlare con lei di tutta questa situazione il prima possibile, così le scrissi di vederci il mattino seguente al campo da football, prima che iniziassero gli allenamenti della squadra.
Riposi il cellulare accanto a me, dopodiché mi rannicchiai nuovamente sotto le coperte e iniziai a fissare il soffitto per un lasso di tempo che mi sembrò lunghissimo.
Non avevo neanche bisogno di chiedermi cosa quel sogno significasse; lo sapevo benissimo.
Era un dar forma ai miei desideri, alle mie speranze, ma soprattutto alle mie paure.
Oggi lo avrei finalmente rivisto e con lui ci sarebbe stato anche Tyler.
 Solo in quel momento mi colpì tale pensiero, e in quell’istante mi rimproverai per aver accettato il suo invito ad andare agli allenamenti con tanta facilità.
Tutta questa situazione iniziava a pesare più di quanto non lo facesse già, in più avevo le parole di Nick che mi risuonavano nella testa e facevano un rumore assordante.
 
“Con tutte le persone che ci sono in questa scuola, proprio con il suo compagno di squadra dovevo uscire?” dissi frustrata accasciandomi sulle gradinate del campo da football.
“Non saresti stata tu se non fosse stato complicato” sottolineò come se la situazione fosse di normale amministrazione “Però devi ammettere che ne vale la pena” aggiunse poi facendomi l’occhiolino.
“Non lo so” sbuffai demoralizzata “Ieri è stato carino con me e mi è sembrato sincero però..” sospirai sull’ultima parte lasciando la frase in sospeso.
“Però hai paura e pensi ancora a lui” concluse lei quanto stavo dicendo e io mi limitai ad annuire.
“Io dico di buttarti e non farti tutti questi problemi” aggiunse girandosi in modo da essere rivolta verso il campo “E poi non per forza tutti i ragazzi devono essere stronzi”.
“Adesso stai parlando di Tyler o del prof?” le chiesi facendo una smorfia alla quale rispose con un sorriso.
“Comunque ho paura di cosa possa pensare di me dopo tutto quello che è successo. Ho paura che pensi che io possa usare Tyler solo per stare vicino a lui” confessai sconfitta affondando la testa tra le mani.
“Fidati non è così intelligente da pensare ciò” disse sorridendo e beccandosi un pugno da parte mia “al massimo potrebbe pensare che sei una facile”.
“Il che non è meglio della prima opzione” le feci notare abbastanza seccata “non so proprio che fare”.
“Secondo me dovresti smetterla di pensare e buttarti tra le braccia palestrate del tuo bel giocatore di football e non pensare alle conseguenze” affermò voltandosi di nuovo verso di me.
“Lui ti ha detto di sparire dalla sua vita ed è quello che stai facendo, e  frequentare un’altra persona è un passo fondamentale per andare avanti” aggiunse con tono più convinto ma ancora tranquillo.
“Non se questa persona però fa parte della sua cerchia di amici” ribattei sconsolata.
“Si se questa persona è quel belvedere che è appena sceso in campo” ebbe subito la risposta pronta chiudendo lì il discorso.
 
Alle sue parole portai la mia attenzione sul prato verde dinanzi a noi e immediatamente il mio sguardo fu catturata dal vedere Tyler che mi salutava.
Risposi al suo saluto con un timido gesto della mano il quale però si perse appena vidi Joe calcare l’erba.
 
“Sei venuta” disse Tyler avvicinandosi a me con un sorriso meraviglioso stampato in faccia.
“Una promessa è una promessa” risposi anche io sorridendo, contagiata da lui. “Ricordi la mia amica Alexandra?” aggiunsi successivamente indicando Lex che non accennava a staccarci gli occhi da dosso.
“Ciao” la salutò lui con tono amichevole “Mi spiace ma non mi ricordo di te, comunque io sono Tyler, piacere di conoscerti”.
“Lex ed il piacere è tutto mio” disse facendomi l’occhiolino, dopodiché riportò la sua attenzione su di lui e gli strinse la mano che lui gli aveva porto precedentemente.
“Ehi Joe” si rivolse verso l’altro ragazzo invitandolo a raggiungerci.
“Ty cosa..” provai a dire ma fui immediatamente interrotta da Tyler che tornò a parlare una volta che Joe ci ebbe raggiunti.
“Joe posso presentarti Valerie?” aggiunse indicandomi e in quel momento sarei voluta diventare invisibile.
“Cosa cazzo ci fai tu qui?” disse senza giri di parole appena mi vide, smorzando l’entusiasmo sorto  al mio interno poco prima.
“Joe, calma fratello. Lei è con me” intervenne Tyler non potendo fare a meno di notare la reazione eccessiva dell’amico “Ma perché sei così arrabbiato con lei?”
“Perché è ossessionata da me!” esclamò esasperato “e le ho già detto di starmi alla larga”.
“Possiamo parlare?” si intromise Lex prendendo Joe per un braccio e portandolo via con se, lontano da noi.
Mentre li vedevo allontanarsi riuscivo a pensare solo a quanto fossi stata incosciente ad andare lì. Certo lo avevo fatto per Tyler e questo mi rendeva felice ma l’altra faccia della medaglia, l’altra parte di tutta questa storia e situazione, riusciva a rendere questa felicita vacua ed effimera.
 
“Qual è il tuo problema?” disse Lex con tono aggressivo una volta che si furono fermati dall’altra parte del campo da gioco. Era furiosa.
“Cosa? Qual è il tuo di problema e perché stai parlando con me?” rispose prendendo le distanze da lei, poggiandosi alle transenne disposte ai lati del campo.
“Sei un fottuto stronzo. Tu e quei figli di puttana dei tuoi fratelli!” gridò riducendo lo spazio che lui aveva posto tra loro “lei ne ha abbastanza di tutta la vostra merda. È qui per Tyler, non per te, quindi va a farti fottere e lasciala in pace!” terminò con gli occhi in fiamme.
“Cosa cazzo stai dicendo?” chiese lui in tono alterato, stentando a credere alle sue orecchie “è stata lei a venire a casa mia per vedermi ed ora è qui. Non sono andato io a cercarla” aggiunse infastidito dalla piega che aveva preso la situazione “Se c’è qualcuno che ne ha abbastanza di tutta questa fottuta merda quello sono io!”
“Lascia che ti spieghi una cosa” cominciò Lex guardandolo dritto negli occhi, per niente intimidita dal suo tono o dalle sue parole “Il mondo non gira intorno a te brutto coglione, ma purtroppo il suo lo faceva e tu l’hai fatta a pezzi.” disse con la voce sempre più flebile.
“Le hai detto di dimenticarsi di te e questo è quello che lei sta facendo. Sta cercando di andare avanti e io spero che ci riesca perché tu, pezzo di merda, non meriti una ragazza come lei” concluse con la rabbia che le sgorgava da ogni terminazione del suo corpo.
“Sta zitta. Lei è una puttana proprio come tutte le altre in questa scuola e a quanto ne so tu non sei da meno” la provocò posizionandosi a pochi centimetri da lei.
“Dici che sono io a non meritarla?” parlò ancora lui, ridendo sarcastico “Bene, vorrà dire che mi assicurerò personalmente che lei sappia cosa si sta perdendo, così poi anche tu, come lei, saprai come in realtà stanno le cose” aggiunse a voce bassa ma decisa “e cioè che è lei a non essere abbastanza per me”
“Fottiti stronzo” reagì a quelle parole spintonandolo “Non provare nemmeno a ferirla di nuovo o te ne pentirai” lo intimò, ma l’unica risposta che ottenne fu una risata seguita da passi che si allontanavano.
 
“Nick?” disse entrando nella sala dove il fratello stava provando con la band.
“Joe che ci fai qui?” chiese il minore sorpreso di vederlo lì a quell’ora del pomeriggio.
“Ho bisogno del tuo aiuto” spiegò facendo segno ai presenti di sparire, quindi si sedette su di uno sgabello e afferrò la chitarra lasciata lì da uno dei ragazzi.
“Che succede bro? Cosa ti sta infastidendo a tal punto?” si interessò l’altro osservando il comportamento del fratello maggiore.
“Di nuovo quella fottuta ragazza e quella puttana della sua amica” si sfogò strimpellando qualche corda.
“Cosa è accaduto stavolta?” domandò Nick, adesso con molta più attenzione.
“Ha avuto il coraggio di gridarmi contro durante gli allenamenti” spiegò rivolgendo la sua attenzione al fratello “dicendomi che io non merito quella santarellina. Oh ma se ne pentirà. Pagherà per questo.”
“E quindi hai bisogno di me” affermò tranquillo, come se già avesse tutta la situazione sotto il proprio controllo. “Sta tranquillo Joe, so esattamente cosa fare” aggiunse spostandosi accanto al maggiore.
“Ho un certo ascendente su di lei, quindi me ne occuperò personalmente, e se tu vuoi” fece una pausa per sondare il terreno “posso prendermi cura anche di Valerie”
“No. Lei è mia” lo interruppe Joe immediatamente “La farò capire a cosa sta rinunciando, poi mi assicurerò che non lo dimentichi mai più e infine le ricorderò che non potrà mai essere suo” disse chiarendo le sue intenzioni. “Forse mi dispiacerà per Tyler, ma è tempo che capiscano cosa Joe Jonas può realmente essere”
“No non ti dispiacerà” ribatté Nick ridendo con l’approvazione del fratello “però tutta questa storia inizia a farsi interessante. Li ho visti ieri sera insieme che prendevano da bere e sì, entrambi ne usciranno a pezzi” ragionò più che altro a voce alta, pensando a cosa aveva visto e cosa sarebbe successo.
“Quando la rivedrai?” chiese poi rivolgendosi di nuovo a Joe.
“Tra tre giorni” rispose lui visibilmente più rilassato, riprendendo a giocare con le corde della chitarra.
“Bene. Allora inizieremo con..”
 
  
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