Teatro e Musical > Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo
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Autore: Memory Stark    08/09/2015    2 recensioni
Tutti hanno dei sogni giusto? e se magari tra tutti i sogni di tutte quelle persone, almeno uno di questi si realizzi? E se fosse il sogno di una giovane, che ama la musica e in essa trova il suo rifugio? Ma un sogno può anche subire dei mutamenti o sbaglio? Se nel raggiungere l'obbiettivo che ha da tutta la vita, questa ragazza riuscisse anche a dare un volto nuovo al suo desiderio?Nessuno di noi può sapere cosa la vita ci porterà davanti ma, se noi riusciremo ad amare saremo in grado di scrivere il nostro destino e perché no, anche a cambiare il mondo, quale mondo e di chi poi, si vedrà...
Questa è la mia prima storia, o meglio la prima che pubblico, so please, siate clementi, e se vi va fatemi sapere cosa ne pensate che siano cose positive e non e... niente, spero vi piaccia
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Maurizio
Sentii Chiara pronunciare quelle parole con ancora un tremolio nella voce ma nei suoi occhi ardeva quella scintilla di determinazione che le si accendeva ogni volta che le proponevamo qualcosa di nuovo, fin dalle prime lezioni che seguì assieme a noi. -Perfetto, allora sabato mattina ci vediamo qui alle 7:35 cosí dovremmo riuscire ad essere a Roma per le 8:20, porta con te il borsone e tutto il necessario per un semplice allenamento va bene?- disse Elia, dopo un altro respiro profondo, la diretta interessata annuí; era agitata e questo si poteva notare da molti suoi atteggiamenti: tormentarsi i capelli, sollevarsi in continuazione sulle punte dei piedi, tenere lo sguardo fisso sul pavimento come se nascondesse chissà quali segreti, tutte piccole cose che avevo imparato a notare nel corso degli anni. Le sorrisi e poi le dissi -Stai tranquilla mancano ancora quattro giorni e abbiamo tutto il tempo di allenarci, per ora non hai nulla di cui preoccuparti- le feci l'occhiolino e lei dopo l'ennesimo respiro disse -Se lo dici tu... Va bene.. Ci vediamo domani.- -A domani Chiaretta- la salutammo io e mio cugino in coro, e dopo averci dato un bacio sulla guancia a testa corse fuori sotto la pioggia  nella Mercedes nera del fratello. Lo salutammo con un cenno del capo, che lui ricambió e poi sfrecciò via verso casa. -Ma tu guarda quella piccoletta, dopo tutti quei problemi che ha avuto con le ginocchia, eccola che ce la ritroviamo a fare i provini per uno dei musical più famosi di tutta l'Italia.- mi disse Elia e non potei essere più d'accordo. Annuii e mi lasciai scappare una risatina. Certo che la vita é strana, qualche volta crudele, qualche volta dolce come il miele. Andammo a prendere le nostre cose e poi tornammo a casa. Vivevamo in due appartamenti speculari, cosa che ci facilitava molto per il nostro lavoro. Quando entrai in casa, Mico, il gatto venne subito da me miagolando: aveva fame ed in effetti un po' ne avevo anche io, cosí diedi per prima cosa da mangiare a lui, poi andai a farmi una doccia per levarmi il sudore di dosso ed infine mi preparai qualcosa per cena. Accesi lo stereo e ironia della sorte venne trasmessa una canzone di Adele che fu una delle prime che feci ballare a Chiara: Someone Like You. Mi misi a ridere e pensai alle prime volte che la vidi. Ricorso avesse dodici anni. Ero appena tornato dalla tournée in Corea assieme al musical Notre Dame De Paris, per dare il cambio a mio cugino che sarebbe partito quattro giorni dopo per la Germania. Condividendo un'attività dopo un po' abbiamo cominciati a parlare delle allieve della nostra scuola di danza partendo dalle più piccole, arrivando poi alle più grandi e per finire alle ragazze a metà tra questi due gruppi. Elia mi disse che le allieve che avevo già conosciuto avevano fatto progressi si erano sciolte sia nei movimenti sia nell'approccio con lui. Poi mi raccontó di questa ragazzina, che avevo già incontrato ma di cui ricordavo davvero poco; mi disse che aveva visto in lei qualcosa di diverso rispetto alle altre. Mi raccontó che durante le lezioni tendeva a stare sempre in silenzio ad ascoltare, qualche volta si lasciava scappare un sorriso o una risata ma che per la maggior parte del tempo restava concentrata: mi disse che era migliorata molto in pochissimo tempo e che oltre all'attenzione durante la lezione, quando magari lo trovava da solo gli chiedeva di parlargli un po' del suo lavoro e di come avesse scelto questa professione, ed ogni volta che lui le raccontava di come si stava sopra a quel palco le si illuminavano gli occhi. Mi parló di come alla fine di una lezione lui le disse di essere stata in gamba e di come avesse cambiato totalmente colorito diventando da bianca cadaverica a rossa come non si sa che, ma soprattutto mi raccontó di come ogni volta che ballava, per quante poche volte sia riuscito a vederla bene, riusciva a trasmetterti delle emozioni particolarmente forti, per essere solo una ragazzina di dodici anni. Purtroppo peró non potevano esserci solo buone notizie e il mio entusiasmo nel sentire le sue parole scemó non appena mi disse che si era infortunata ad un ginocchio e che sarebbe dovuta stare ferma fin quando non avesse trovato una soluzione a quel problema. Mi rattristai pensando a come poteva starci lei. Se fosse capitato a me non so esattamente come avrei reagito, ma credo che mi sarei sentito come se mi avessero strappato il cuore dal petto. Mi sarebbe piaciuto poterle parlare e aiutarla in qualche modo e se anche non la conoscevo mi ero già affezionato a quella ragazzetta. Nei quattro giorni seguenti, ripresi il mio ruolo di insegnante di danza e cercai di rapportarmi nuovamente con le mie alunne. Il giorno dopo la partenza di Elia, mentre terminavo la lezione con le ragazze più grandi, notai una ragazzina castana con la frangetta che sbirciava da uno dei vetri dell'aula e capii subito chi fosse. Quando finii quella lezione uscii fuori, parlai giusto un minuto con la madre di due allieve del corso intermedio e poi mi rivolsi a lei e alla signora che le stava accanto, sicuramente la mamma. Le sorrisi in modo caloroso, cercando di farla sentire a suo agio e subito le dissi -Tu devi essere Chiara! Elia mi ha parlato molto di te!- nell'esatto momento in cui pronunciai quelle parole ricordo che divenne talmente tanto rossa che anche la madre non riuscì a trattenersi dal farsi una piccola risata. Quel giorno assistí alla lezione e mi resi conto che quella ragazzina era timida quasi quanto Elia alla sua età ma che amava la danza esattamente allo stesso modo. Guardó rapita ogni passo che facevo e che insegnavo alle sue compagne, che l'avevano precedentemente salutata calorosamente, ma dentro ai suoi occhi fui in grado di scorgere oltre alla grandissima passione, anche un forte  nostalgia accompagnata da un velo di lacrime. Stavo male io per lei, mi dispiaceva molto. Da quel giorno in poi provava a venire a qualche lezione anche solo per assistere e tutte le volte sentivo un grande dispiacere nei suoi confronti ma anche un po' di affetto. Fortunatamente il settembre successivo dopo che furono passate le vacanze estive, la ritrovai in palestra e stavolta in tenuta di allenamento e potei constatare con i miei occhi quello che qualche tempo prima mi aveva raccontato il mio caro cugino. Negli anni successivi imparai a conoscere Chiara, come tutte le altre mie allieve e anche a capire quanto fosse affascinata dal mondo dello spettacolo, ma troppo condizionata dal parere della gente per riuscire davvero a sperare di arrivare in alto, eppure dopo quattro anni ora siamo qui e lei é ad un passo dalla sua più grande occasione; sapevo che non mi avrebbe deluso e so che non lo farà.
 
Chiara
Mio fratello andó via non appena fui entrata in casa, le luci erano quasi tutte spente visto che i miei genitori questa sera avrebbero lavorato. Come prima cosa lanciai il borsone sul divano, poi andai nel seminterrato e feci uscire il cane, Winter che subito mi fece le feste, anche se credo stesse una meraviglia lí sotto essendo la stanza più ampia di tutta la casa, gli feci una carezza sul muso bianco come la neve e poi andai a farmi una doccia. Solitamente tendevo a stare lí sotto per almeno un'ora, ma oggi avevo bisogno di riflettere e magari anche di parlare con qualcuno per realizzare che ciò che mi avevano detto i miei insegnanti fosse vero. Ancora non riuscivo a crederci. Io, far parte del cast di Romeo & Giulietta Ama e Cambia il Mondo. Ma che scherziamo?! Non aspiravo a questi livelli neanche nella mia più estrema immaginazione, eppure quei due me lo avevano detto davvero. Mi avevano davvero proposto un'opportunità di questo genere che solo un idiota potrebbe farsi scappare. Pensandoci peró non riuscivo ad essere totalmente sicura di me stessa; la danza l'amavo fin da bambina, peró a causa di problemi a livello di articolazioni non l'ho mai potuta praticare con regolarità. Uscii dalla doccia dopo neanche venti minuti e subito cominciai ad asciugarmi i capelli alla ben é meglio, tanto lisci erano e lisci sarebbero rimasti. Andai in camera a vestirmi e trovai il cane comodamente sdraiato sul letto, al solito figurati se rispettava le regole. Presi un jeggins nero, una maglia lunga del medesimo colore e una felpa grigia, a casa si sta comodi! Stavo giusto per sedermi alla scrivania per provare a ripassare qualcosa, essendomi già anticipata tutti i compiti non ne avevo bisogno ma per passare il tempo andava sempre bene, che il cellulare cominció a squillare, lo presi subito e controllai chi fosse. Era Mia. Per fortuna, avevo bisogno di qualcuno con cui passare la serata! Non feci in tempo ad accettare la chiamata che lei già stava parlando a voce particolarmente alta -Chiaraaaa!!! Comincia a prepararti, alle 8:00 io e Marco passiamo sotto casa tua a prenderti, questa sera anche se é lunedì si va in discoteca che c'è una festa a Roma. Vestiti completamente di nero e tutta caruccia vedi che stasera te lo trovo io un ragazzetto caruccio, non accetto un no come risposta, ti amo baci baci- e riattaccó. Mi misi a ridere e tornai all'armadio per provare a vestirmi almeno un po' decente: tirai fuori un jeans nero strappato e una maglietta con le maniche di pizzo e un'immensa scollatura sulla schiena, misi gli stivaletti neri con i lacci, i miei preferiti e fui pronta. Andai in bagno, misi una bella linea di eye-liner nero, la matita nera nella rima inferiore dell'occhio e molto, molto mascara, le labbra rosse opache. Indossai l'orologio e cambiai orecchini mettendo quelli a croce e fui pronta. Sarei congelata dal freddo me lo sentivo. Chiamai mia madre e le dissi che andavo a Roma con Mia, che avevo già finito tutti i compiti e che per l'una sarei stata a casa. Non ebbe nulla da obbiettare disse solo "Fallo sapere anche a tuo fratello, non fare casini e tieni calmi i tuoi amici." Non mi chiese se Maurizio ed Elia mi avessero parlato di sabato, non era il tipo che parlava di queste cose per telefono e gliene fui grata. Ne volevo discutere con lei faccia a faccia e con calma, non di corsa attraverso un aggeggio elettronico. Alle 20:00 precise trovai la volvo parcheggiata sul vialetto di casa, presi il trench, feci un'altra carezza a Winter, lo riportai in seminterrato nella sua cuccia ed uscii di corsa per evitare di bagnarmi il più possibile. Salutai entrambi e dissi a Mia che avevo bisogno di parlarle da sole, decidemmo cosí che domani sarei andata da lei subito dopo la palestra. Per fortuna non trovammo traffico sull'autostrada e dopo appena trenta minuti eravamo già davanti al locale. Raggiungemmo il resto del nostro gruppo e poi entrammo. Non chiesero i documenti ovviamente, figurati se si attenevano alle regole. Non appena mettemmo piede nel locale, una musica assordante minacció di fracassarmi i timpani, ma in un qualche modo strano riuscivo a sentirmi a mio agio anche se la musica house non rientrava esattamente nella mia lista delle cose piacevoli. Troppo monotona. I miei amici andarono praticamente subiti al bancone del bar ed ovviamente presero tutti qualcosa di alcolico, io no, chiesi giusto un bicchiere d'acqua al barman che mi guardó un po'perplesso. Volevo ballare, cosí presi Mia da un braccio e la trascinai in pista e tutti gli altri ci vennero dietro. Mi facevano ridere soprattutto i ragazzi, erano dei pezzi di legno! Io e le altre ci muovevamo a ritmo solo loro, essendo tutte fidanzate cercavano di attirare l'attenzione dei loro ragazzi e credo che ci stessero riuscendo perfettamente. Oh! Ma che sbadata, ve le presento sono: Martina, Samira e ovviamente Mia. Poi vi faró conoscere anche i ragazzi quando si presenterà l'occasione. Torniamo al dunque. Io a differenza loro non avevo nessuno da cui farmi notare quindi ballavo ma in modo più discreto e tranquillo. Guardai l'orologio 22:17. Era già passato cosí tanto tempo?! Non potevo crederci ma in effetti cominciavo ad accusare un po' la stanchezza. Comunicai al gruppo che andavo un attimo al bar a sedermi e loro mi diedero l'okay. Mi incamminai verso il bancone ma mi scontrai con un ragazzo che mi rovesció addosso il drink che aveva in mano. Ma io dico no?! Non si potrebbe essere più attenti?! -Mannaggia alla miseria, non puoi fare più attenzione?!- gli dissi a voce molto alta per farmi sentire chiaramente -Scusami non ti avevo vista, ti ho fatto male?- mi chiese ed in quel momento incrociai i suoi occhi, rimanendo stregata da quello sguardo azzurro come il mare. Non sapevo che di lí a poco quegli occhi sarebbero diventati l'unica cosa che mi avrebbe impedito di affondare, non sapevo che quegli occhi sarebbero diventati la mia ancora di salvezza.
 
 
 
Angolino dei FOOOLLI!
eccomiiii sono VIVAA sono io viva più che mai! ahaha.. scherzi apparte sono tornata dopo un lungo calvario iniziato senza un computer e conclusosi senza internet, perchè? ma perché sono in vacanza senza wi-fi. per questo vi chiedo perdono in ginocchio, mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate di questo nuovo capitolo e mi sento in dovere di ringraziare quelle personcine che hanno usato un po' del loro tempo per leggere questa storia a cui tengo particolarmente... quindi grazie a coloro che l'hanno messa tra le preferite e seguite e in particolare un GRAZIE GIGANTESCO alle due ragazze che hanno recensito ossia MissD99 e caillac. 
detto ciò posso anche ritirarmi e vi ringrazio grazie grazie grazie ancora, già vi amo :) <3 
   
 
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